MEDIA
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Comunicazione,
semiotica e semiologia
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Comunicazione (introduzione alla) | (Tommaso Tozzi) |
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La comunicazione | (Tommaso Tozzi) |
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La comunicazione (il modello di Saussure) | (Tommaso Tozzi) |
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Comunicazione, arte e media | (Tommaso Tozzi) |
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Comunicazione (dalle culture orali alla scrittura, ai nuovi media) | (Antonio Caronia) |
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Comunicazione | Trasmissione di informazioni
per mezzo di messaggi attraverso l'uso di un codice. I messaggi sono composti
di segnali, che ne sono il supporto fisico e che consentono il passaggio
dell'informazione da un mittente a un ricevente. Si ha comprensione, quando
un codice condiviso permetta all'emittente di formulare il messaggio e
al ricevente di interpretarlo. |
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Comunicazione | Vuol dire comunicare; etimologicamente
deriva dalla parola "latina communis" che significa mettere
in comune. E' il mezzo l'atto attraverso il quale si porta qualcosa a
conoscenza degli altri (comunicazione di idee, sensazioni, notizie, emozioni).
Vi sono vari tipologie di comunicazione umana. Si può classificare
in base a come essa viene veicolata: |
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Comunicazione (definizioni di) | (Simonini Sara) |
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Comunicazione (modelli di) | (Simonini Sara) |
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Il modello della comunicazione di Jakobson | (Tommaso Tozzi) |
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Comunicazione (modello di Roman Jakobson) | (Simonini Sara) |
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Comunicazione: il processo comunicativo secondo Ramon Jackobson | (Fellini Elisa) |
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Comunicazione (teoria ipodermica) | Risponde alla domanda:"
Quale effetto hanno i media in una società di massa?". Teoria
basata sulla propaganda e l'influenza, che può avere sulla massa
intesa come alienazione dell'uomo. |
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Comunicazione (modello di Lasswell, 1948) | Si basa su delle domande per
descrivere un atto di comunicazione:" Chi?" " Che cosa?"
"Attraverso quale canale?" "A chi?" " Con quale
effetto?". |
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Comunicazione (teoria critica) | La teoria critica è
basata sulla costruzione analitica dei fenomeni che indaga e sulla capacità
di riferirli alle forze sociali che li determinano. |
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Comunicazione (teoria culturologica) | Studia la cultura di massa
individuandone gli aspetti antropologici più importanti e il rapporto
tra il consumatore e l'oggetto di consumo. |
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Comunicazione (modello della teoria dell'informazione, 1949) | Si occupa della trasmissione
di segnali è un modello lineare su tre livelli: tecnico, semantico,
efficacia di ricezione e comprensione del ricevente. |
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Comunicazione (modello di Jakobson) | Vede la comunicazione come
passaggio: da cui l'emittente invia un messaggio al destinatario strutturato
secondo un codice condiviso dalle due parti. |
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Comunicazione (modello comunicativo semiotico informazionale) | Comunicazione sempre come passaggio
dell'informazione tra due parti con l'introduzione di un codice per capire
il messaggio. Quindi l'informazione non è solo trasmessa, ma anche
trasformata, poiché è decodificata. |
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Comunicazione (modello semiotico testuale) | In tale modello non c'è
solo una semplice veicolazione del messaggio, ma anche una relazione attorno
ad esso. Con tale modello si individua il modo in cui un dato strutturale
si trasforma in un meccanismo comunicativo. |
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Comunicazione (storia: l'età dei segni e dei segnali) | (Claudia Coppi) |
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Comunicazione (storia: l'età della parola e del linguaggio | (Claudia Coppi) |
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Comunicazione (storia: l'età della scrittura) | (Claudia Coppi) |
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Comunicazione (storia: l'età della stampa) | (Claudia Coppi) |
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Comunicazione (storia: l'età delle comunicazioni di massa) | (Claudia Coppi) |
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Comunicazioni di massa | (Baldi Benedetta) |
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Comunicazioni di massa (la teoria delle transizioni) | (Varrà Isabella) |
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Comunicazione (tipi di) | (Baldi Benedetta) |
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La comunicazione globale | (Raffaele Bellé) |
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La comunicazione. Dalle origini verso il terzo millennio | (Foriglio Angelo, Zito Girolama e Melara
Chiara ) |
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La comunicazione di massa e la costruzione del significato | (Varrà Isabella) |
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Coumnicazione interattiva e antagonismo | (Tommaso Tozzi, Stefano Sansavini, Ferry Byte e Arturo Di Corinto) | |
Il contesto | (Tommaso Tozzi) |
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Il canale | (Tommaso Tozzi) |
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Il codice | (Tommaso Tozzi) |
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(Tommaso Tozzi) |
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Contenuto ed espressione | (Tommaso Tozzi) |
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Connotazione e denotazione | (Tommaso Tozzi) |
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Denotazione e connotazione | (Elli Maura) |
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Denotazione e connotazione | Valore denotativo associa ad
un segno uno e un solo significato. Valore connotativo trova in un significante
una molteplicità di significati. |
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Le funzioni della lingua | (Tommaso Tozzi) |
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Icona | Un segno che rinvia al proprio
oggetto di riferimento mediante una sorta di similarità. Si contrappone
a indice e simbolo. |
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Indice | Segno che rinvia al proprio
oggetto per contiguità (il fumo per il fuoco). |
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Modello inferenziale e pragmatica | (Tommaso Tozzi) |
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Lingua e parola | (Elli Maura) |
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Lingua (Le funzioni della) | (Tommaso Tozzi) |
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Il linguaggio | (Giancotta Antonella) |
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(Tommaso Tozzi) |
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Modello dei processi comunicativi | (Mylene Bertolli) | |
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Semantica e sintassi | (Tommaso Tozzi) |
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Sistemi di segni | (Tommaso Tozzi) |
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Scrittura | Ogni sistema
di segni visivi di cui ci si serve per fissare un linguaggio temporalmente
e per trasportarlo spazialmente. |
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Segnale | Soostanza fisica che si trasmette
da un apparato a un altro e che può essere portatrice di un messaggio
o di un segno. |
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Segnale elettronico | (Viola Capuzzi) |
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Segno | Entità che può
diventare sensibile, e che per un gruppo determinato di persone indica
un rinvio a qualcos'altro. La parte sensibile si dice significante, quella
cui si rinvia significato e la loro relazione, significazione. |
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I segni | (Claudia Coppi) |
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Simbolo | Segno collegato con il suo
oggetto di riferimento mediante una relazione convenzionale e arbitraria.
In certi casi il simbolo è un segno il cui piano dell'espressione
e quello del contenuto hanno la stessa suddivisione (ad esempio i coloro
del semaforo sono tre, e tre sono i significati corrispondenti). Per alcuni
è un'associazione stabile fra due segni, in modo che il referente
del primo è estraneo al secondo (es: una macchina costosa simboleggia
uno status sociale, estraneo al segno automobile). |
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Semiotica | Scienza generale dei segni, secondo la dizione inglese. Semiologia, secondo la dizione francese. |
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Semiotica | (Elli Maura) |
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Semiotica (concetto di lingua e parola) | (Elli Maura) |
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Semiotica (i tre piani di Hjelmslev) | (Elli Maura) |
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Semiotica (l'idioletto) | (Elli Maura) |
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Semiotica (il segno) | (Elli Maura) |
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Semiotica (il significato) | (Elli Maura) |
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Semiotica (il significante) | (Elli Maura) |
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Semiotica (il valore) | (Elli Maura) |
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Semiotica (i due assi del linguaggio) | (Elli Maura) |
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Semiotica (sintagma) | (Elli Maura) |
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Semiotica (sistema) | (Elli Maura) |
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Semiotica (connotazione) | (Elli Maura) |
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Semiotica (fenomeni di connotazione) | (Elli Maura) |
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Semiologia | Disciplina che studia ed analizza il comportamento dei segni attraverso le tre branche della linguistica: sintassi, semantica, pragmatica: la prima si occupa della relazione che intercorre fra i segni sotto l'aspetto formale, la seconda della relazione dei segni con oggetti designati, la terza considera invece la relazione dei segni con i suoi interpreti. |
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Semiologia | La lingua è un sistema
di segni esprimenti delle idee, e pertanto, è confrontabile con
la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, i riti simbolici, le formule di
cortesia, i segnali militari eccetera. Essa è semplicemente il
più importante di tali sistemi. Si può dunque concepire
una scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale;
essa potrebbe formare una parte della psicologia generale; noi la chiameremo
semiologia. Essa potrebbe dirci in che consistono i segni, quali leggi
li regolano. Poiché essa non esiste ancora, non possiamo dire che
cosa sarà; essa ha tuttavia diritto ad esistere, e il suo posto
è determinato in partenza. La linguistica è solo una parte
di questa scienza generale, le leggi scoperte della semiologia saranno
applicabili alla linguistica e questa si troverà collegata a un
dominio ben definito nell’insieme dei fatti umani. |
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Semiologia e comunicazione | (Biggi Barbara) |
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Semiologia (elementi di) | (Biggi Barbara) |
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Semiologia (lingua e parola) | Concetto dicotomico: parola
come fonetica, regole e segni, lingua come espressione verbale della parola. |
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Semiologia (significato e significante) | Significato più significante
da luogo al segno. Il significato è una rappresentazione psichica
dell'oggetto. Il significante è un entità che esiste solo
in relazione al significato. |
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Semiologia (sintagma e sistema) | Sintagma: unità sintattica
significativa autonoma es. in una frase( soggetto, verbo, complemento).
Sistema: insieme concatenato di forme e valori linguistici. |
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Semiologia (denotazione e connotazione) | Valore denotativo associa ad
un segno uno e un solo significato. Valore connotativo trova in un significante
una molteplicità di significati. |
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Semiologia (pragmatica: atto locutorio, illocutorio e perlocutorio) | Analisi del significato delle
espressioni linguistiche. |
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Semiologia (Searle e Grice) | Searle studia l'atto linguistico
che si ha tramite la realizzazione di un atto espressivo, proporzionale,
illocutorio e perlocutorio. Grice da tale studio propone il principio
di cooperazione costituita dalla: quantità, qualità, relazione
e modo. |
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Semiologia (modello del codice inferenziale) | Sul modello del codice si sono
basate tutte le teorie della comunicazione, intesa come codifica e decodifica
di messaggi. Il modello inferenziale è attento non solo alla codifica
e decodifica del messaggio ma anche all'interpretazione e comprensione
di esso. |
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Semiologia (la concezione del segno di Peirce) | Per Peirce l'oggetto determina
il segno e il segno l'interpretante. Il tutto dentro uno schema. |
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Sociosemiotica (analisi) | (Mylene Bertolli) | |
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Teorie dei media | (Simonini Sara) |
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Teoria ipodermica | La teoria ipodermica tratta
il caso in cui ogni membro del pubblico di massa è personalmente
e direttamente attaccato dal messaggio. E' una teoria della propaganda;
dove la massa enfatizza l'elemento della teoria ipodermica, per cui gli
individui sono isolati e distaccati. Particolarmente importante risulta
la "teoria dell'azione", elaborata dalla psicologia behaviorista,
dove il comportamento rappresentava l'adattamento dell'organismo all'ambiente,
scomposto in unità quali lo stimolo, il rinforzo e la risposta. |
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Teoria della persuasione | L' approccio della persuasione,
invece, tratta la teoria dei media, che consiste nella revisione del processo
comun icativo inteso come un rapporto meccanicistico e immediato tra stimolo
e risposta. E' una teoria causa-effetto, che studia pevalentemente gli
effetti dei media in una situazione di "CAMPAGNA" ( elettorale,
politica, imnformativa,...). Il successo di una campagna dipende dall'interesse
che il pubblico ha verso l'argomento. Ha scopi benefici ed è pianificata
per raggiungerli. |
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Teoria degli effetti illimitati | Nell' approccio empirico sul
campo o "degli effetti limitati", si parla di influenza che
scprre nei rapporti comunitari. Il cuore consiste nel connettere i processi
di comunicazione di massa alla caratteristiche del contesto sociale entro
cui si realizzano. Il modo di conoscere un programma per il pubblico va
fatto in base all'analisi del contenuto, alle caratteristiche degli ascoltatori
e agli studi sulle gratificazioni. La ricerca sul campo si avvicina maggiormente
allo studio naturalistico dei contesti comunicativi, dove l'influenza
dei media deriva dalle caratteristiche del sistema loro circostante, e
i cui effetti dipendono dalle forze sociali che prevalgono in un determinato
periodo. |
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Teoria critica | La teoria critica si identifica
storicamente nel gruppo di studiosi noto come "La scuola di Francoforte",
affermando il proprio orientamento verso la critica dialettica dell'economia
politica. Denunicia la contraddizione tra individuo e società come
un prodotto storico della divisione di classe che si oppone alle discipline
che rappresentano tale contraddizione come un dato naturale Finisce col
privilegiare l'approccio speculativo sul metodo empirico. |
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Teoria culturologica | La caratteristica fondamentale
della teoria culturologica, invece, è quella di studiare la cultura
di massa individuandone gli elementi antropologici più rilevanti,
e il rapporto che si instaura tra consumatore e l'oggetto di consumo. |
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Teoria dei cultural studies | L'interesse per i "cultural
studies" è rivolto soprattutto ad analizzare una forma specifica
di processo sociale, di attribuire alla cultura una dialettica che si
instaura tra il sistema sociale. Tendono a specificarsi in due azioni
diverse, da un lato i lavori sulla produzione dei media, dall'altro gli
studi sul consumo della comunicazione di massa. |
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Teoria comunicativa | La teoria comunicativa, riguarda
le comunicazioni di massa, che sono fondamentaklmente un fenomeno collettivo,
il, loro significato può essre valutato solo in termini di un modello
della società e non riccorrendo a un modeloo dell'azione sociale
unitario. Comunicare nel senso di "trasmettere". Tale teoria
comprende i seguenti modelli comunicativi: |
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Teoria dell' informazione | E' una teoria elaborata da
matematici ed ingegneri delle telecomunicazoni (come Shannon e Weaver),
che si son interessati della trasmissione di segnaliindipendentemente
dal loro contenuto. Il loro modello di trasmissione è persentato
come un semplice processo lineare nell'ambito del quale gli autori identificano
tre livelli nell'analisi della comunicazione: |
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Teoria semiotica informazionale | Come afferma Umberto Eco, tale
teoria mostra la sua attenzione verso la capacità diffusiva della
comunicazione di massa di trasmettere aun vasto pubblico gli stessi contenuti.
La linearità della trasmissione è vincolata al funzionamento
dei fattori semantici, introdotti mediante il concetto di codice; cioè
trasformazione da un sistema ad un altro. |
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Teoria semiotica testuale | Tale teoria definisce che:
parlare di un messaggio che arriva, formulato sulla base di un dato codice,
e che viene decodificato sulla base dei codici dei destinatari, costituisce
una semplificazione terminologica che può indurre in errore. Infatti
i destinatari ricevono insiemi testuali, commisurano i messaggi a insiemi
di pratiche testuali e ricevono molti messaggi. |
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il valore (in semiotica) | (Elli Maura) |
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