I segni
I sistemi di segni costituiscono codici organizzati in modo empirico in funzione di scopi ben precisi. Così, i segni cartografici funzionano bene solo nel contesto della mappa; il codice stradale è fatto per regolare la circolazione stradale ed essa sola.
I diversi codici di segni non sono intercambiabili; per esempio, i segni che costellano le carte geografiche hanno significato solo nel loro contesto. Quella segnaletica perderebbe ogni validità e non avrebbe alcuna ragione di essere su un altro tipo di carta, per esempio su una carta nautica.
L’articolazione dei segni:
dai pittogrammi alle insegne
Esistono diverse famiglie di segni: famiglie di pittogrammi, di marchi, di insegne.
Per esempio, la famiglia dei pittogrammi direzionali è universale e ha valicato le epoche. Dai piedini neri disegnati sugli antichi codici aztechi fino ai pittogrammi moderni che indicano "da questa parte", la mano o la freccia direzionali (in tutte le loro forme grafiche) appartengono senza dubbio a una delle più antiche famiglie dei segni esistenti.
Con un altro pittogramma l’uomo esprime i propri sentimenti fin dalla più remota antichità: l’occhio che piange esprime la tristezza già sulle pareti delle caverne dell’America del Nord, e con lo stesso significato lo si ritrova nei geroglifici egizi.
Universale è anche l’antichissima famiglia dei segni che incutono timore o a mettere in guardia: si pensi al pittogramma col teschio e le tibie incrociate, che, disegnano sulla bandiera delle navi pirata; viene affisso ancor oggi sui tralicci delle linee elettriche e sui contenitori di sostanze venefiche da ingerire o da manipolare.