I Nemici del Futuro
Le dieci peggiori corporation del 2000
originale in inglese: Multinational
Monitor December 2000
Russell Mokhiber e Robert Weissman
Ovviamente, non avete prestato attenzione
ai redattori di Fast Company, Forbes ASAP, e Wired magazine, agli autori di
The Millionaire Next Door (Il Milionario della Porta Accanto n.d.t.) e a quelli
del Ladies investment books e nemmeno a George Gilder, Tom Peters, Lester
Thurow e Thomas Friedman, ai rivoluzionari della Nike e della Microsoft -
e alla miriade di altri accaniti del business che vorrebbero farvi credere
che la democrazia popolare non si riflette nei sindacati, nei gruppi di attivisti
e nelle comunità umane, ma bensì nelle aziende dei tecno-sapientoni
d’avanguardia e della perenne connessione a Internet.
La rivoluzione
è aria fritta!
Dimenticatevi le lotte di Seattle contro l’OMC.
Qui si parla di aziende-lampo, che stanno aprendo la via ad un nuovo tipo
di mercato: aziende rampanti che esprimono la volontà degli uomini
dell’e-trading, il commercio on-line, aziende che stanno vendendo e
comprando la loro via verso lo status di miliardarie e stanno stravolgendo
l’ordine costituito nella gerarchia delle aziende commerciali.
E pensavate che il populismo significasse il movimento dei cittadini per il
controllo, tramite mezzi democratici, della propria economia, del proprio
governo e della propria vita?
Il bombardamento incessante di queste "piccole considerazioni",
quest’anno ha spinto il critico culturale Thomas Frank a "scavalcare
il muro", per atterrare dall’altro lato con un libro dal titolo:
"Solo il Mercato sotto Dio: Capitalismo Estremo, Populismo di Mercato
e la Fine della Democrazia Economica"( One Market Under God: Extreme
Capitalism, Market Populism, and the End of Economic Democracy).
Frank, critico sociale e redattore presso la rivista Baffler di Chicago (www.thebaffler.com),
ne ha avuto abbastanza del "populismo di mercato" - la nozione per
cui i mercati sono identificabile con la "volontà delle persone"
- ovvero: un dollaro, un voto.
Ne ha avuto abbastanza degli imbonitori aziendali che continuano a dipingere
la rosea visione degli anni ‘90: quella dei profitti aziendali moltiplicati,
quella per la quale Internet ha liberato un nuovo spirito imprenditoriale,
una nuova generazione di milionari (in dollari n.d.t.) spuntata da un giorno
all’altro, per la quale non solo i ricchi - ma tutta la popolazione
statunitense - avrebbe prosperato e si sarebbe facilmente adattata al ridimensionamento.
O come descritto dallo specialista dell’energia del "laissez faire"
Daniel Yergin: privatizzazione più deregulation più globalizzazione
più turbo-capitalismo uguale prosperità.
"Dai più fessi ai premi Nobel per l’economia, dai paleoconservatori
ai Nuovi Democratici, i leader americani degli anni novanta hanno creduto
che i mercati formassero un sistema popolare, una forma di organizzazione
molto più democratica di quella dei governi eletti democraticamente,"
scrive Frank.
Con uno stile da bomba molotov, Frank esplode contro i maneggioni delle fregature
del business, sottolineando che la democrazia significa ancora istituzioni
democratiche, democraticamente controllate, e che tutta la strombazzata a
proposito del milionario (sempre in dollari n.d.t.) della porta accanto, degli
affrettati rivoluzionari aziendali che permettono ai lavoratori di vestire
casual il venerdì e che stracciano il capo via e-mail non cambieranno
alcuni dei fondamenti della attuale versione del capitalismo estremo, ovvero:
il 10% della popolazione degli Stati Uniti controlla il 90% della ricchezza
nazionale e gli stipendi degli amministratori delegati delle aziende sono
decollati, nel 1990 erano superiori di circa 85 volte al salario medio guadagnato
da un operaio, nel 1999 sono schizzati sino a 475 volte, mentre il tesseramento
ai sindacati continua ad abbattersi e il 15 % della popolazione statunitense
è priva di assicurazione sanitaria, inoltre sono centinaia di migliaia
i posti di lavoro USA esportati all’estero.
Bisognerebbe comunque aggiungere che la situazione è molto, molto peggiore
nei paesi in via di sviluppo, dove il potere delle grandi multinazionali ed
i dogmi delle politiche del mercato-prima-di-tutto attuate dal Fondo Monetario
Internazionale, dalla Banca Mondiale e dall’Organizzazione Mondiale
del Commercio (WTO) hanno lasciato centinaia di milioni di persone nella miseria
nera.
Dal momento che Frank pone effettivamente in contrasto l’enfasi delle
riviste di economia e dei propagandisti aziendali con la realtà concreta
del paese, è considerato un "nemico del futuro" dalla redattrice
della rivista Reason, Virginia Postrel.
Provate soltanto ad esercitare la democrazia - tentando di esercitare il potere
del popolo sul potere delle aziende - e anche voi potrete diventare accreditati
nemici del futuro.
Frank mette in luce il fatto che per anni le grandi aziende, timorose del
controllo pubblico, hanno tentato di creare confusione nella mente collettiva
della cittadinanza.
Egli si dichiara grato a Roland Marchand, per aver scritto il classico "Creare
l’anima aziendale: l’ascesa delle pubbliche relazioni e dell’immagine
aziendale nel grande business americano" (Creating the Corporate Soul:
The Rise of Public Relations and Corporate Imagery in American Big Business),
in cui l’autore sottolinea che malgrado la legittimità legale
alle grandi aziende dalle corti americane all’inizio del secolo scorso,
alle prima "è ampiamente mancata una analoga legittimazione sociale
e morale da parte del pubblico."
Da ciò è scaturito il lancio di una campagna di pubbliche relazioni
centenaria al fine di "creare l’anima aziendale" - e convincere
il pubblico che le aziende hanno un fine morale e che servono il bene comune.
La campagna di pubbliche relazioni continua ancora oggi alla velocità
della luce. Sono molti quelli convinti che la democrazia e il libero mercato
coincidono.
Ma a quale prezzo?
Scrive Frank che "qui in casa nostra, il prezzo è stato quello
della distruzione del contratto sociale, della repubblica della classe media".
"I nostri giri di affari possono averne generosamente beneficiato, ma
ciò è stato possibile in virtù del nostro appoggio al
fatto di ridurre milioni di vite all’impiego occasionale, privo di tutela
sanitaria o dei più elementari diritti del lavoro.
Abbiamo cavalcato l’onda della Qualcomm facendo finta di ignorare che
sulle nostre rive è ricomparso lo sfruttamento.
Ci siamo stupiti come bambini di fronte alla maestà della Cisco, alla
generosità di Gates, e siamo rimasti immobili mentre il prezzo di una
buona educazione per i nostri figli saliva fuori portata."
Quest’anno sono stati Frank ed altri critici della società ad
aiutarci a vedere nella nebbia della propaganda aziendale.
Sosteniamo il sentimento di Frank per il quale l’interesse degli esseri
umani viventi dovrebbe essere messo prima dei macchinari, dei profitti, dello
Stato aziendale.
È con tale spirito che presentiamo ai nostri lettori un documento sulle Dieci Peggiori Aziende del 2000:
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L'aventis mette sul mercato OGM pur non avendo ricevuto l'approvazione dalle autorità competenti. Saremo tutti cavie umane? |
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La BP oil conduce le sue attività di estrazione petrolifera senza tenere conto dell'impatto che avranno sull' ecosistema. |
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La Ford/Firestone montano consapevolmente sulle loro auto gomme scadenti che hanno già provocato decine di incidenti mortali. |
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La Lockheed Martin, leader nel settore dell'aviazione militare,conduce esperimenti sulla tossicità di additivi per la benzina su soggetti umani. |
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La Titan International grande produttrice di gomme reprime spietatamente tutte le iniziative sindacali dei suoi dipendenti. |
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La BAT, colosso del tabacco, immette le sue sigarette consapevolmente sul mercato nero così da mantenere i prezzi bassi in barba agli aumenti imposti dai vari stati per lottare contro il tabagismo.
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La Doubleclick raccoglie dati su chi naviga in Internet tracciando dei profili utente che poi saranno usati per condurre campagne pubblicitarie mirate.
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La Smithfields Foods è una corporazione in rapizo sviluppo che negli ulitmi anni ha "fagocitato" la maggioranza degli allevamenti americani per poi trasformarli in vere e proprie "fabbriche di carne".
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La Philips Petroleum nei suoi stabilimenti chimici non si preoccupa molto della sicurezza ne sono la prova i numerossissimi incidenti mortali che vi accadono. |
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La Glaxo detiene numerosi brevetti di farmaci per la cura dell'AIDS ma mantenendo i prezzi a livelli esorbitanti esclude gli abitanti del Terzo Mondo che sono poi quelli più colpiti.
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