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GLAXO WELLCOME: PRIMA I BREVETTI E POI LE PERSONE


Sono oltre 35 milioni i malati di HIV/AIDS nel mondo, di questi circa 20 milioni vivono nelle regioni dell’ Africa sub-Sahariana.
Il 36% degli adulti in Botswana ha l’HIV/AIDS.
Di questa malattia muoiono circa 3 milioni di africani ogni anno.
Negli Stati Uniti e in altri paesi ricchi, i trattamenti farmaceutici consentono la sopravvivenza per molti malati di HIV/AIDS.
Purtroppo, i cocktail di medicine salva-vita sono molto costosi - le cifre indicano una spesa annua che va da $10,000 a $15,000 e oltre, per ogni paziente.
Questi prezzi, ad eccezione di una esigua minoranza, sono inaccessibili per tutti coloro che vivono in Africa, dove il salario medio annuo si conta generalmente in poche centinaia di dollari.
Per gli africani, la diagnosi dell’ HIV/AIDS significa una sentenza di morte.
In un modo razionale ed umano, i farmaci salva-vita sarebbero disponibili anche per gli africani, che beneficerebbero degli stessi trattamenti riservati ai malati dei paesi ricchi.
Sfortunatamente non viviamo in un mondo razionale.
Al contrario, le aziende farmaceutiche si servono di forme di protezione dei propri brevetti e della proprietà intellettuale per impedire la distribuzione di versioni generiche e poco costose dei farmaci anti HIV/AIDS così come di altri farmaci.
Dato che i costi di produzione delle medicine sono molto esigui, l’introduzione sul mercato di versioni generiche degli stessi farmaci potrebbe causare un collasso dei prezzi che scenderebbe del 95% o addirittura oltre.
Per anni, l’industria farmaceutica ha potuto contare sull’appoggio del governo americano per fare pressioni sui paesi in via di sviluppo al fine di spingerli a non commercializzare i farmaci generici - anche quando tali paesi hanno tentato di rispettare le severe norme della World Trade Organization (Organizzazione Mondiale del Commercio - OMC) in merito.
A fronte di forti pressioni interne da parte di attivisti ed altri, il governo USA ha ritirato molte delle minacce più pesanti in merito alla questione dell’accesso alle cure nei confronti dei paesi in via di sviluppo, ciononostante proseguono i tentativi di scoraggiare l’uso di farmaci generici attraverso azioni legate ai programmi americani di aiuti e commercio [vedi "AIDS Drugs for Africa," Multinational Monitor, Settembre 1999].
Malgrado il governo americano si sia autoregolato, le aziende farmaceutiche continuano ad agire con lo scopo di paralizzare la concorrenza dei farmaci generici; ciò che temono al di sopra di tutto non è la perdita del minuscolo mercato africano, ma che la concorrenza ed i prezzi inferiori attuati nei paesi in via di sviluppo generino concorrenza e pressioni per l’abbassamento dei prezzi in altri paesi, specialmente negli Stati Uniti, dove i profitti del settore sono a livelli di picco.
Glaxo Wellcome, la quale al momento sta pianificando la fusione con SmithKline Beecham, si è distinta tra le industrie del cartello farmaceutico, per essere particolarmente minacciosa. (Burroughs Wellcome, attualmente fusa con la Glaxo, è stata tra le prime a schierarsi contro lo sforzo di promozione dell’accesso alle medicine anti AIDS, chiedendo prezzi astronomici per l’AZT, uno dei primi farmaci efficaci contro la malattia.)
Ad agosto, la Glaxo ha spedito una minacciosa lettera alla Cipla, un produttore indiano di medicinali generici, per obiettare contro la distribuzione di un piccolo quantitativo di Combivir in Ghana.
Si tratta della combinazione di due farmaci anti AIDS per i quali la Glaxo dichiara di possedere il brevetto.
La Glaxo ha informato la Cipla che "l’importazione di Duovir [la versione Cipla del Combvir] in Ghana da parte della Cipla o delle sue filiali rappresenta una violazione dei diritti esclusivi della nostra azienda".
A novembre la Cipla ha annunciato la sospensione dell’esportazione di Duovir verso il Ghana, pur contestando le pretese di brevetto della Glaxo.
La posta in gioco è la possibilità per la Cipla di vendere medicine anti AIDS a basso costo in Ghana.
Il Ghana rappresenta una briciola dei profitti della Glaxo ma "chi segna i limiti di certe cose?" ha dichiarato Martin Sutton, un referente Glaxo, al Wall Street Journal.
La vendita a basso costo di medicinali per l’AIDS da parte della Cipla ed altri produttori di medicine generiche in Africa potrebbe improvvisamente rendere il trattamento accessibile a centinaia di migliaia di malati o creare la possibilità di devolvere aiuti esterni e concentrare gli sforzi filantropici sul trattamento della malattia.
Le azioni della Glaxo allontanano il giorno in cui ciò sarà possibile.
Nel frattempo la malattia continua mietere milioni di vittime.

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