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DOUBLECLICK: COOKIE & TRUFFA

Attenti a voi drogati del computer! - La Doubleclick vi segue ovunque.


All’inizio dell’anno, l’Avvocato Generale del Michigan, Jennifer Granholm ha dato inizio ad una azione legale contro la DoubleClick, Inc., che gestisce il più grande giro d’affari mondiale della pubblicità su Internet e due siti web di sua proprietà: IAF.net e NetDeals.com.
Granholm afferma che DoubleClick ha violato il Michigan Consumer Protection Act (legge del Michigan per la protezione dei consumatori) ed altre leggi omettendo di avvisare gli utenti che DoubleClick impianta sistematicamente i propri "cookies" - file di sorveglianza elettronica - sugli hard drive dei computer degli utenti senza che questi siano consapevoli né consenzienti.
La DoubleClick procede successivamente alla compilazione di profili personali degli utenti consumatori, potenzialmente collegabili a nome, indirizzo di casa ed indirizzo e-mail della persona ed ha già raccolto 100 milioni di profili personali.

La DoubleClick e l’ufficio dell’avvocatura generale stanno negoziando già da un anno per risolvere la disputa, alcune fonti vicine al caso hanno riportato che le trattative si sarebbero recentemente interrotte.
Il presidnte di DoubleClick, Kevin Ryan ha dichiarato che la sua azienda "non ha mai usato, e mai lo farà, dati rilevanti raccolti online.
Ryan ribadisce che "la politica di DoubleClick è quella di raccogliere informazioni personali identificabili le quali sono fuse con informazioni identificabili non personali al fine di ottenere i profili, solo dopo aver provveduto a fornire chiari avvisi e possibilità di scelta."
La Granholm invece sostiene che "ogni volta che si usa Internet, DoubleClick piazza un codice a barre addosso all’utente - uno user I.D. (ovvero un codice di identificazione) - in modo da poter riconoscere interessi, abitudini e preferenze personali."
"Dato che la DoubleClick impianta segretamente file di sorveglianza aggiuntivi mentre gli utenti navigano in Internet, l’azienda è in grado di aggiungere informazioni personali dettagliate alla sua banca dati", aggiunge l’avvocato.
"Il consumatore medio non ha idea del fatto che i propri movimenti in rete sono spiati, si tratta di qualcosa che va ben oltre l’intercettazione segreta."
I "Cookies" (letteralmente "biscottini" n.d.t.) sono minuscoli file elettronici che vengono abitualmente depositati nel computer degli utenti di Internet al momento in cui si visita un sito web e consentono al sito ospite di riconoscere gli utenti e aggiustare l’offerta di beni e servizi quando quest’ultimo torna nuovamente a visitare il sito.
Un cookie non identifica l’utente per nome - si limita ad etichettare il suo computer con un numero di identificazione (I.D. number).
La DoubleClick non opera sempre direttamente ma spesso compare come terzo in molti siti web, ciononostante essa opera piazzando cookies di sorveglianza aggiuntivi nei computer privati, senza che gli utenti abbiano la minima idea che DoubleClick sia presente sul sito.
La Granholm spiega che "per esempio, un consumatore che visiti il sito del suo rivenditore di vestiti di fiducia, può aspettarsi che quest’ultimo raccolga informazioni sulle sue preferenze, così da adeguarvisi alla sua prossima visita; quello che il consumatore non immagina è che anche un altro elemento, ovvero la DoubleClick, piazza un cookie di sorveglianza nel suo computer privato al fine di rivendere le informazioni raccolte in un profilo ad altri pubblicitari della rete."
Nel novembre 1999, DoubleClick ha acquistato la Abacus Direct Corporation, una azienda che si occupa di compilare, analizzare e rivendere le informazioni personali "identificabili" dei consumatori, quali nome, indirizzo e numeri di telefono, raccolte principalmente da cataloghi di transazioni commerciali.
Il database dell’Abacus contiene dettagliati profili di consumo, relativi a più del 90% delle famiglie statunitensi.
La DoubleClick raccoglie direttamente informazioni personali "identificabili" anche tramite le operazioni delle sue due sussidiarie, IAF.Net e NetDeals.com; l’azienda ha indicato di essere "in grado di associare" tali informazioni personali "identificabili" con i contenuti "non identificabili" dei profili che raccoglie grazie ai cookie di sorveglianza che piazza surrettiziamente nei computer.
Al fine di fronteggiare la crescente preoccupazione pubblica in merito alle sue attività, il 14 febbraio 2000, DoubleClick ha annunciato una nuova "linea di condotta sulla privacy", si tratta della quarta del genere dal 1997, e mantiene tutte le ambiguità delle precedenti rispetto al modo con cui l’azienda si servirà delle informazioni sui consumatori che compila.
Ad una richiesta di chiarimenti, i rappresentanti di DoubleClick rispondono che, assieme ad altri elementi del panorama delle industrie, hanno adottato i principi di auto-regolamentazione della Network Advertising Initiative (Iniziativa Pubblicitaria di Rete), approvati dalla Commissione Federale per il Commercio.
Sulla base di tali principi "i pubblicitari operanti sul network non devono servirsi di informazioni personali identificabili riguardanti dati "delicati" su salute, finanze, comportamento e orientamento sessuale e codici assicurativi", ai fini del mercato delle preferenze telematiche.
È inoltre proibita la fusione di banche dati che contengano informazioni personali identificabili, raccolte senza il consenso dei consumatori.
La Granholm avverte che, "la linea di condotta sulla privacy attuata dalla DoubleClick è trasformista e che i consumatori devono essere estremamente cauti prima di affidarsi alle vaghe promesse dell’azienda.
Oggi la linea di condotta indica una cosa e domani potrebbe indicarne un’altra.
"Non abbiamo certezze sul fatto che le future politiche della Doubleclick non comportino la vendita al miglior offerente di informazioni riguardanti l’uso personale di Internet."

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