L'azione di una rappresentazione consiste in una serie di avvenimenti
che sono casualmente relativi l'uno all'altro. Questi avvenimenti sono
specificati nella sceneggiatura e recitati dagli attori nelle performance;
siccome l'azione specificata in una data sceneggiatura non cambierà
da performance a performance (eccezioni permettendo), un programma,
allo stesso modo, può condurre alle azioni (composte da avvenimenti)
che possono variare molto da sessione a sessione, dipendendo dalle scelte
fatte e dalle azioni compiute da agenti umani. All'inizio di un'azione
il potenziale drammatico è molto grande, infatti virtualmente
ogni cosa può accadere. Dall'istante in cui il primo raggio di
luce si abbassa sul set, o ancora prima che l'attore sia entrato in
scena o dica la prima parola, l'insieme delle azioni potenziali inizia
a restringersi. Quello che potrebbe succedere inizia ad essere costretto
da ciò che accade nell'attuale. Le azioni dei caratteri (o personaggi)
formano gli avvenimenti che iniziano a restringersi di più in
base a quello che essi determinano. All'avvenimento segue avvenimento,
così i modelli di causa ed effetto iniziano ad essere percepite
nozioni approssimative della forma dell'azione completa iniziano ad
emergere; cioè le persone della platea iniziano ad avere aspettative
circa ciò che sta avvenendo in termini di trama, nella sua completezza.
Così al di là del tempo, che non può essere infinito,
il potenziale drammatico viene formulato in base a tre variabili: possibilità,
probabilità e necessità, flying wedge.
Un'intera attività uomo- macchina, che può essere descritta
usando l'ampia definizione di azione completa, avrà un inizio,
un centro e una fine e sarà composta da uno o più avvenimenti
che sono parte dell'intera azione. La nozione di inizio, di centro e
di fine presenta un interessante enigma, quando uso un computer con
un sistema operativo con obiettivi multipli e perfino quando lancio
e rilancio varie applicazioni in modo sequenziale.
L'apertura del display inizia un processo di limitazione del potenziale.
Ogni azione intrapresa da un agente, includendo gli agenti umani, crea
probabilità lontane e restringe l'attività man mano che
prende forma. Ragionando su quanto detto possiamo capire che questo
modo ci aiuta per focalizzare la nostra attenzione su come gli avvenimenti
possono essere predisposti e casualmente collegati. Un'attività
uomo- macchina a differenza della rappresentazione può essere
formulata ogni volta che è eseguita. La fonte di variabilità
è la gente, attraverso le sue scelte o azioni, dove ogni membro
riflette differenti obiettivi, stili e capacità.
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