Chi
è Royal-Dutch Shell?
Facciamo qui un brevissimo quadro/storia delle attività
Shell, che svilupperemo poi più approfonditamente, quello che ci preme
comunque evidenziare riguardo alle multinazionali del petrolio e della Shell
in particolare, è che al contrario di quanto sono solite affermare,
cioè di essere solo delle aziende private che non possono influenzare
la politica e le scelte dei paesi dove operano il loro potere sulle vicende
del mondo è enorme. Le compagnie petrolifere, in particolare Exxon-Esso
e Shell sono ancora le più grosse e complete organizzazioni del mondo,
con le loro grandi flotte, i loro oleodotti, raffinerie e catene di stazioni
di rifornimento che nessun paese può sognarsi di sostituire. Le compagnie
petrolifere, archetipi dei giganti multinazionali, controllano vastissimi
interessi in tutto il pianeta, non soltanto interessi nel petrolio, ma nel
campo della petrolchimica-plastica ed in tutti i settori dell'energia, dal
carbone alle centrali ad energia nucleare. Nell'elenco delle più grosse
società, pubblicato da Fortune nel 1973 e da allora in poi, la Exxon
aveva superato in graduatoria la General Motors ed era adesso al posto di
questa, la più grande "corporation" quanto a fatturato.
La Shell nasce nel 1833 a Londra commerciando conchiglie orientali. Nel 1898
incominciò con successo la ricerca del petrolio nel Borneo. Divenne
anglo-olandese nel 1907 quando si fuse con la Royal-Dutch. E' al 2° posto
nel mondo per volume di affari petroliferi dopo l'ARANCO, la compagnia di
stato saudita. Shell è la parte inglese del gruppo mentre la Royal
Dutch -Reale Olandese- ha la regina d'Olanda come azionista più nota.
La Shell tocca 112 paesi del mondo, soprattutto Nigeria, Indonesia, Brasile, El Salvador, Olanda e Sud Africa, un impero che si dirama dal controllo delle fonti energetiche alla ricerca-applicazione nel settore biotecnologie; attraverso questo settore che esamineremo più avanti con particolare attenzione riesce a porsi in maniera dominante nel settore agricolo, anche e soprattutto nel sud del mondo, nella creazione di sementi "brevettate" oltre al classico mercato dei concimi, pesticidi ed insetticidi. Nel campo del petrolio come abbiamo visto tra le multinazionali è quella che domina il mercato dell'estrazione, raffinazione e commercializzazione del petrolio e dei suoi derivati possiede quindi dal Mare del Nord alla Nigeria all' Indonesia pozzi di estrazione a terra, piattaforme marine per l'estrazione off-shore nonché depositi e raffinerie dai quali produce carburanti e lubrificanti per aerei, navi e naturalmente, con una rete di vendita impressionante per vastità, tutta la linea di rifornimento e manutenzione dei mezzi stradali, olio combustibile per il riscaldamento domestico ed industriale, detiene un po' ovunque nel mondo in proprietà, o in partecipazione o attraverso joint-venture fabbriche chimiche di plastiche, pesticidi e insetticidi asfalti, bitumi e catrami, grandi miniere di carbone (ad es. in Belgio ed in Sud Africa) e altre minori di zinco, piombo, stagno e tungsteno, installa ovunque progetti di "economia forestale" per fabbricazione di carta e vendita di legno, inoltre produce le materie ultime per la fabbricazione del napalm e di gas lacrimogeni; nel sttore chimico controlla e permette la costruzione di molte materie di cui è proprietaria dei brevetti.Sempre nel campo energetico è stata protagonista di progetti nucleari (ad esempio assieme alla Gulf in California).
La Shell è una compagnia multinazionale, ma come da copione, tiene ben stretti i suoi legami con i governanti degli stati dove opera, non solo nei paesi del sud del mondo, ma pesantemente anche nel nord tanto che quando il primo ministro inglese Major affrontò il problema "Brent Spar" sembrava parlasse in difesa di una compagnia statale anzichè della multi Shell per il fervore profuso nella difesa fatta, o ad esempio nel versante olandese accade che ex-ministri divengano commissari Shell (Rodvink e Zijlstra), mentre su quello inglese lo possono diventare ex-ambasciatori (Lord Crumer). Alcune delle frasi più esplicative dei dirigenti Shell sono del tipo "eravamo soltanto delle piccole società che scavavano qua e là alla ricerca del petrolio, piccole società cui è capitato di essere catturate dalle vicende politiche del mondo".
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COSA COMBINA NEL MONDO LA SHELL
REGIMI OPPRESSIVI: nel 1993, il gruppo Shell
possedeva filiali in Brasile, Colombia, Egitto, El Salvador, Guatemala, Honduras,
India, Indonesia, Iran, Kenya, Liberia, Mali, Messico, Marocco, Papua Nuova
Guinea, Perù, Filippine, Senegal, Siria, Turchia e Uganda.
SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: nel 1991 la Shell
violava il codice di condotta della Comunità Europea, pagando ai lavoratori
neri del Sudafrica dei salari inferiori al minimo legale. Inoltre è
una delle tre multinazionali coinvolte nella causa intentata da 500 contadini
del Costarica resi sterili dai pesticidi. La Shell e la Dow Chemical avevano
sviluppato e prodotto il pesticida DBCP, che è proibito negli U.S.A.
e che ha causato la sterilità nei lavoratori delle piantagioni di banane.
La Shell e la Dow Chemical hanno bloccato il processo nel Texas per 7 anni.
Negli U.S.A. la Shell Mining Co. era nel 1989 una delle 5 imprese minerarie
con le peggiori misure di sicurezza.
DIRITTO ALLA TERRA: secondo un rapporto dell'ottobre
1991, una vasta area di foresta tropicale intatta è minacciata da una
serie di 10 dighe idroelettriche, progettate per fornire energia ad un complesso
di miniere di bauxite e fonderie di alluminio nel Parà, in Brasile.
La miniera di bauxite è il primo di molti progetti minerari in Amazzonia,
ed è controllata da ALCOA (U.S.A.) e da una filiale della Shell, Billiton.
La fonderia della miniera userà energia proveniente dalla diga Cachoeira
Porteira, che inonderà 911 Kmq di foresta tropicale, compresi alcuni
villaggi dell'Amazzonia. La diga inonderà anche terre abitate da 23
gruppi di popoli indigeni, alcuni dei quali non sono ancora venuti in contatto
con l'uomo bianco. Secondo Survival International, la Shell è coinvolta
nelle ricerche di gas naturale sul fiume Camisea in Perù, sulle terre
degli Indios Machiguenga, vicino alla zona degli Indios Kugapakori, non ancora
contattati, e quindi vulnerabili alle malattie. Nel 1990, secondo "The
Ecologist", la Shell ammise di aver scelto una zona in Thailandia per
una piantagione di eucalipti perchè sarebbe stato relativamente economico
sfrattare e risarcire più di 4.000 indigeni. Fu consentito agli agenti
della Shell di usare la corruzione e le minacce di violenza per indurre gli
indigeni a lasciare le loro terre.
AMBIENTE: nell'agosto 1989 la Shell fu accusata
di aver causato un'eruzione di petrolio alla raffineria di Stanlow. Si ebbe
una fuoriuscita di 37.500 litri di petrolio greggio, che inquinò 20
km dell'estuario del fiume Mersey. Nel primo processo da parte della National
Rivers Authority, la Shell ebbe una multa di 1 milione di sterline. Fu giudicata
incapace di "compiere il proprio dovere di rispetto dovuto alla comunità".
Secondo l'Autorità Nazionale dei Fiumi, la Shell era più preoccupata
di salvare l'oleodotto che non di impedire la perdita, con un incremento nella
fuoriuscita di 7 tonnellate di petrolio. Nel 1992, la raffineria Stanlow a
Ellesmere Port era all'undicesimo posto nella lista di Greenpeace dei 50 impianti
industriali più 'sporchi', autorizzata dalla NRA a scaricare rifiuti
tossici nell'ambiente marino. Fu scoperta ad inquinare illegalmente su 42
dei 275 campioni di acqua prelevati dalla NRA. Fu scoperta anche a scaricare
tre sostanze chimiche proibite senza autorizzazione.
ENERGIA NUCLEARE: nel 1993, la British Lead Mills
era membro del Forum Nucleare Britannico, ed era fornitore di contenitori
per materiale radioattivo.
ARMAMENTI: la Shell è coinvolta nella
produzione di tessuti da mimetizzazione tramite Don & Low, e solventi,
resine e altri prodotti con la Shell Chemicals. La Shell inoltre fornisce
carburante alla marina ed alle forze aeree.
TEST SU ANIMALI: nel 1993 la Shell, su richiesta
legale, ha testato veleno per roditori su animali, ed anche altri prodotti
chimici come detergenti e anticongelanti prevedono test su animali.
CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: nel giugno 1993 la
Shell interruppe gli accordi per riconoscere i diritti dei lavoratori ad essere
rappresentati dai sindacati, nella raffineria Haven nell'Essex. Il sindacato
TGWU lanciò nell'agosto 1993 il boicottaggio della Shell, finchè
non saranno restaurati i diritti democratici dei lavoratori. In precedenza
Shell e' stata colpta da un fortissimo boikottaggio a causa del suo sostegno
strategico al regime dell'apartheid in SudAfrica e questa è una colpa
che il tempo non cancella
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