Echelon:
[Sottoposti al sistema di sorveglianza globale]
Verso la fine degli anni ottanta, prendendo una decisione
che poi probabilmente avranno rimpianto, gli Stati Uniti coinvolsero anche
la Nuova Zelanda in un nuovo e segretissimo sistema di spionaggio globale.
L’inchiesta di Hager e le sue scoperte sui “dizionari” di
ECHELON hanno portato alla luce uno dei maggiori e più segreti progetti
dei servizi di intelligence. Il sistema permette alle varie agenzie di controllare
la maggior parte delle comunicazioni via e-mail, telefono, fax e telex in
tutto il mondo.
Per 40 anni la più grande agenzia di
intelligence della Nuova Zelanda, la Government Communications Security Bureau
(GCSB) l’equivalente della americana National Security Agency (NSA)
è stata aiutata dai suoi alleati occidentali a spiare nell’area
del Pacifico, senza che questo fosse risaputo pubblicamente, ma neanche dalle
maggiori cariche elettive dello stato. Quello che la NSA non poteva sapere
è che verso la fine degli anni ottanta diversi ufficiali dell’agenzia
decisero che le loro attività erano state troppo segrete e per troppo
tempo e mi rilasciarono delle interviste e dei documenti che illustravano
le attività dei servizi di intelligence neozelandesi. Più di
cinquanta persone che lavoravano o avevano lavorato con i servizi ed in campi
correlati accettarono di farsi intervistare.
Tra le attività descritte e la documentazione riportata è stato
possibile, dal Sud del Pacifico, far luce su alcuni progetti nati dalla alleanza
di queste agenzie e che erano stati mantenuti completamente segreti fino ad
allora. Di questi senza dubbio il più importante è ECHELON.
Progettato e amministrato dalla NSA, il sistema ECHELON è utilizzato
per intercettare normali e-mail, fax, telex e telefonate che viaggiano nella
rete di telecomunicazioni mondiale. Diversamente dalla maggior parte dei sistemi
di spionaggio sviluppati durante la Guerra Fredda, ECHELON è progettato
principalmente per obiettivi non militari: come governi, organizzazioni, aziende,
gruppi, ed individui praticamente in ogni parte del mondo. Potenzialmente
sono sottoposte a sorveglianza tutte le comunicazioni tra le persone tra uno
stato e l’altro (ma anche all’interno dello stesso paese) ovunque
nel mondo.
Non è certo una novità che le agenzie di intelligence sorveglino
le e-mail e gli altri mezzi di comunicazione pubblici. Quello che c’è
di nuovo nei materiali fuoriusciti dai servizi segreti neozelandesi sono i
dati precisi su come lavora il sistema, quali sono le basi operative, le sue
capacità e le sue insufficienze e molti altri dettagli come i nomi
in codice.
ECHELON non è stato progettato per spiare una particolare e-mail di
un individuo o una utenza fax specifica. Al contrario il sistema lavora indiscriminatamente
intercettando grandissime quantità di comunicazioni, ed usando i computer
è poi in grado di estrarre i messaggi interessanti dalla massa degli
altri di nessun interesse. E’ stata organizzata una catena di strutture
di intercettazione in giro per il pianeta per monitorare la rete di telecomunicazioni
globale. Alcune strutture controllano i satelliti di comunicazione, altre
i network a terra ed altre le comunicazioni radio. ECHELON lega insieme tutte
queste strutture rendendo così possibile agli Stati Uniti ed ai suoi
alleati di intercettare una grande quantità delle comunicazioni in
atto nel pianeta.
I computer posti in ogni stazione del sistema ECHELON cercano tra i milioni
di messaggi intercettati quelli contenenti le keywords, le parole chiave,
precedentemente inserite. Le keywords includono tutti i nomi, le località,
i soggetti etc. che potrebbero essere contenuti nei messaggi “interessanti”.
Ogni parola di ogni messaggio intercettato viene scansionata automaticamente
sia che il telefono, la e-mail o il fax siano nella lista di quelli “da
controllare”, ma anche nel caso provengano da qualsiasi altra utenza
o natura del messaggio.
Le migliaia di messaggi simultanei vengono letti in “tempo-reale”
come giungono alle stazioni, ora dopo ora, giorno dopo giorno e i computer
riescono a trovare “l’ago” scelto dagli intelligence nel
“pagliaio” delle telecomunicazioni.
QUALCUNO STA ASCOLTANDO.
I computer nelle stazioni in giro per il mondo sono chiamati, all’interno
del network, i “Dizionari”. Computer che possono cercare attraverso
il flusso delle comunicazioni per mezzo di keywords esistevano almeno dal
1970, ma il sistema ECHELON è stato progettato dalla NSA per interconnettere
tutti questi computer e permettere alle diverse stazioni di funzionare come
componenti di un sitema integrato. La NSA e la GCSB sono entrambe legate alle
cinque nazioni firmatarie del UKUSA Strategy Agreement, un patto di collaborazione
nella raccolta di "Signal Intelligence" stretto nel 1948, la cui
stessa esistenza non è mai stata ufficialmente confermata dai suoi
cinque aderenti. Gli altri tre partner hanno tutti egualmente nomi abbastanza
oscuri come il Government Communications Headquarters (GCHQ) in Gran Bretagna,
la Communications Security Establishment (CSE) in Canada, ed il Defense Signals
Directorate (DSD) in Australia.
L’alleanza nasce dallo sforzo cooperativo per intercettare trasmissioni
radio durante la Seconda Guerra Mondiale, formalizzata come detto nel 1948
nell’accordo UKUSA che era orientato essenzialmente contro l’Unione
delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Le cinque agenzie firmatarie del
patto UKUSA sono oggi le agenzie più grandi nei loro paesi. Con la
maggior parte delle comunicazioni di affari e non che viaggiano attraverso
fax, e-mail e telefonate è chiaro che le maggiori risorse vengano riservate
a queste agenzie.
Per decine di anni prima dell’introduzione del sistema ECHELON, le agenzie
dell’alleanza UKUSA lavoravano comunque l’una per l’altra,
ma ognuna era solita intercettare ed analizzare i messaggi nelle proprie stazioni.
Con ECHELON, i computer detti “dizionari”, contengono non solo
le keywords immesse dalla propria agenzia, ma anche quelle immesse dalle altre
quattro agenzie. In Nuova Zelanda nella stazione di intercettazione satellitare
di Waihopai (nel Isola del Sud), per esempio, il computer ha differenti liste
di ricerca per NSA, GCHQ, DSD, e CSE in aggiunta alle proprie. Laddove il
“dizionario” incontra un messaggio contenente una delle keywords
immesse dalle agenzie lo prende e lo spedisce automaticamente al quartier
generale dell’agenzia competente. Nessuno in Nuova Zelanda conosce le
informazioni raccolte dalle stazioni in Nuova Zelanda per le agenzie alleate.
Così le stazioni degli alleati minori della alleanza UKUSA funzionano
per la NSA come se fossero proprie basi fuori dal territorio USA.
Il primo componente del network ECHELON è costituito da stazioni specificatamente
orientate sui satelliti di comunicazioni internazionale (Intelsats) usati
dalle compagnie dei telefoni di molti paesi. Un anello formato da questi satelliti
è posizionato in orbita stazionaria intorno al mondo (all’altezza
dell’equatore), ognuno di questi satelliti serve come trasmettitore
per decine di migliaia di chiamate telefoniche simultanee, fax ed e-mail.
Cinque stazioni UKUSA sono state attrezzate per intercettare le comunicazioni
trasmesse dai satelliti Intelsats.
La stazione britannica del GCHQ si trova in cima alle alte scogliere sul mare
a Morwenstow in Cornovaglia. Le antenne paraboliche, accanto agli edifici
di calcolo, puntano i satelliti Intelsats sull’Atlantico, l’Europa
e inclinando le antenne verso l’orizzonte anche sull’Oceano Indiano.
Una stazione della NSA a Sugar Grove, posizionata a 250 chilometri a sud-ovest
di Washington, DC, nelle montagne della Virginia occidentale copre le trasmissioni
Atlantiche degli Intelsats verso Nord e Sud America. Un’altra stazione
sta nello stato di Washington [nord-ovest degli USA ndt], 200 chilometri a
sud ovest di Seattle, all’interno di una base militare, Yakima Firing
Center. Le sue parabole satellitari sono puntate sugli Intelsats del Pacifico
verso Est.
Ciò che non viene intercettato a Yakima arriva in Nuova Zelanda ed
in Australia. La loro posizione nel Sud del Pacifico garantisce la copertura
globale delle intercettazioni. La Nuova Zelanda con la stazione di Waihopai
e l’Australia con quella di Geraldton nell’Australia Occidentale
(che punta sugli Intelsats dell’Oceano Pacifico e su quelli sull’Oceano
Indiano).
Ognuna delle cinque stazione dove sono i “dizionari” possiede
un nome in codice che la distingue dalle altre della rete. Ad esempio la stazione
di Yakima, posizionata in un paese deserto tra le Saddle Mountains e le Rattlesnake
Hills, ha il nome in codice di COWBOY Dictionary, mentre la stazione di Waihopai
ha quello di FLINTLOCK Dictionary.
Questi nomi in codice sono registrati all’inizio di ogni messaggio intercettato
prima che sia distribuito attraverso il network di ECHELON, e permette così
all’analizzatore di individuare subito quale stazione ha effettuato
l’intercettazione.
Il personale dei servizi neozelandesi è stato strettamente collegato
al lavoro della base del NSA di Yakima fin dal 1981 quando la NSA spinse il
GCSB a contribuire ad un progetto che aveva come obiettivo il sistema di comunicazione
delle rappresentanze diplomatiche giapponesi. Fin da allora, tutte le cinque
agenzie dell’accordo UKUSA, sono state responsabili di aver monitorato
le comunicazioni diplomatiche giapponesi dalle loro basi sparse per il mondo.
Fino all’integrazione della Nuova Zelanda in ECHELON, avvenuta nel 1989
con l’apertura della stazione di Waihopai, la propria quota di comunicazioni
giapponesi veniva intercettata a Yakima e spedita grezza al quartier generale
del GCSB a Wellington per la decrittazione, la traduzione e la codifica nel
formato UKUSA (i programmi di decrittazione erano forniti dal NSA).
“COMUNICAZIONE”
ATTRAVERSO I SATELLITI
Il successivo componente del sistema ECHELON intercetta una serie di comunicazioni
satellitari non veicolate dal sistema Intelsats. In aggiunta alle cinque stazioni
UKUSA che hanno come obiettivo i satelliti Intelsats ci sono almeno altre
cinque stazioni che sorvegliano i satelliti per comunicazione russi ed altri
sistemi di comunicazione regionale. Queste stazioni sono Menwith Hill nel
Nord dell’Inghilterra [vedi mappa]; Shoal Bay, vicino Darwin nell’Australia
settentrionale (che punta sui satelliti indonesiani); Leitrim, a sud di Ottawa
in Canada (che sembra debba seguire i satelliti latinoamericani); Bad Aibling
in Germania; e Misawa nel Nord del Giappone.
Un insieme di strutture che monitora direttamente le comunicazioni via terra
è l’elemento finale del sistema ECHELON. Oltre alle comunicazioni
radio e satellitari, l’altro maggiore metodo per trasmettere grandi
quantità di comunicazioni (pubbliche, di business, governative e quant’altro)
è costituito da una combinazione di cavi sottomarini, che passano sotto
gli oceani, e reti a microonde sulla terraferma. Pesanti cavi, posati nel
fondo marino tra i vari stati, si fanno carico del grosso delle comunicazioni
internazionali mondiali. Dopo che escono dall’acqua ed arrivano alle
basi a terra dei network a microonde sono molto vulnerabili alle intercettazioni.
Le reti a microonde sono costituite da una catena di tralicci di antenne che
trasmettono i messaggi dalla cima di una collina all’altra per tutto
il paese. Queste reti smistano enormi quantità di comunicazioni in
tutto il paese. L’intercettazione di queste da possibilità di
accesso alle comunicazioni internazionali sottomarine (una volta che queste
escono in superficie) e a quelle attraverso i continenti. Sono ovviamente
anche un bersaglio ovvio per intercettazioni su larga scale di classiche comunicazioni
nazionali tra le persone.
Dato che le strutture per le intercettazioni satellitari richiedono l’uso
di enormi antenne paraboliche che è difficile mantenere a lungo nascoste,
possiamo dire di avere un quadro ragionevolmente ben documentato di questa
rete di stazioni di intercettazione. Ma tutto quello che serve per controllare
la rete di comunicazioni via terra è un edificio situato sul percorso
delle microonde o un cavo nascosto che va dalla rete ordinaria di telecomunicazioni
a qualche edificio “anonimo”. Anche se tutto ciò suona
come tecnicamente molto difficile da realizzare, avvengono anche intercettazioni
di microonde da parte dei satelliti spia statunitensi. La rete mondiale di
intercettazioni di questo tipo è comunque molto poco documentata, e
dato che il GCSB neozelandese non partecipava a questo tipo di intercettazioni,
le mie fonti all’interno dell’agenzia non hanno potuto aiutarmi
ulteriormente nella raccolta di informazioni.
NIENTE E’ SICURO IN UNA MICROONDA
In un documento di Spyworld del 1994, scritto assieme ad un ex-membro dell’agenzia
UKUSA canadese, Mike Frost, dava una prima idea di come vengono effettuate
molte delle intercettazioni di comunicazioni che viaggiano su microonde all’estero.
Descrive come nelle ambasciate dei paesi firmatari dell’accordo UKUSA,
vengano trasportati attraverso “valigie diplomatiche” sofisticati
ricevitori e processori di microoonde che vengono usati per monitorare le
comunicazioni nelle capitali straniere. E dato che nella stragrande maggioranza
dei paesi la rete a microonde converge nella capitale, i palazzi delle ambasciate
diventano un luogo ideale per effettuare questa operazione. Protette dai privilegi
diplomatici, permettono di spiare proprio dal cuore del paese bersaglio. Le
ambasciate canadesi sono state richieste anch’esse per partecipare a
questo lavoro dal NSA per supplire ai buchi lasciati scoperti dalle rappresentanze
diplomatiche inglesi ed americane. L’operazione era ancora in pieno
svolgimento nel 1990 quando Frost lascio la CSE. Altre fonti hanno rivelato
che che anche la DSD australiana era implicata in questa storia delle ambasciate.
Sul territorio dei cinque paesi del UKUSA le intercettazioni delle comunicazioni
via cavo vengono fatte da particolari strutture dei servizi segreti. Il Canada,
gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono geograficamente ben posizionati da
poter intercettare la maggior parte delle comunicazioni che attraversano il
loro territorio.
L’unica testimonianza pubblica del sistema dei “Dizionari”
è stata resa in relazione ad una di queste strutture “nazionali”,
gestita dal GCHQ nel centro di Londra. Nel 1991 un ex-ufficiale del GCHQ rese
un’intervista anonima al programma della televisione di Granada “World
in Action” sugli abusi di potere perpetrati dalla sua agenzia. Durante
il programma parlò di un anonimo edificio in mattoni rossi situato
al numero 8 di Palmer Street da dove il GCHQ segretamente intercettava ogni
telex che passava, partiva, arrivava o attraversava Londra, inserendoli poi
in potenti computer con software conosciuti come “dizionari”.
L’operazione, ha spiegato, era attentamente supervisionata da particolare
personale della British Telecom: “Ma tutto ciò non ha nulla ha
che fare con la sicurezza nazionale. Tutto questo non è legale. Non
è legale prendere ed analizzare ogni singolo telex. E loro li analizzavano
tutti, quelli delle ambasciate, del mondo degli affari, ma anche quelli con
gli auguri di compleanno. Li intercettano tutti e li mettono nei ‘dizionari’.”
Quello che nel documentario non viene detto è che il sistema dei “dizionari”
non è una esclusività britannica, ma è operante in tutti
e cinque i paesi del UKUSA.
Similarmente il ricercatore inglese Duncan Campbell ha descritto come dalla
stazione USA di Menwith Hill (in Gran Bretagna) la NSA si infili direttamente
all’interno della rete a microonde della British Telecom, che è
attualmente stata disegnata in modo che differenti nodi della rete convergano
verso un trasmettitore isolato connesso alla stazione tramite cavi sotterranei.
La stazione NSA di Menwith Hill, con 22 terminali satellitari e circa due
ettari occupati da edifici è senza dubbio la più potente e la
più grande delle stazioni del network UKUSA. Posizionata nell’Inghilterra
settentrionale, a migliaia di chilometri dal Golfo Persico è sta premiata
dalla NSA “Stazione dell’anno” per il 1991 per il ruolo
svolto durante la Guerra del Golfo. Menwith Hill ha fornito assistenza nelle
intercettazioni da microonde così come è servita come base a
terra per i satelliti spia statunitensi. I quali intercettavano le linee a
microonde, ma anche le radio militari ed i walkie-talkie. Altre basi di appoggio
alla rete globale di spionaggio sono la segretissima base di Pine Gap, gestita
dalla CIA, in località Alice Springs nella parte centrale dell’Australia;
e quella di Bad Aibling in Germania. Da tutte queste stazioni differentemente
operanti il network di ECHELON si insinua all’interno della rete di
telecomunicazioni mondiale. Tra queste vanno incluse delle altre stazioni
che intercettano le comunicazioni radio a lunga distanza, che hanno anch’esse
il loro “dizionari” collegati nel sistema ECHELON.
Nei primi anni ‘90 il movimento che si è battuto per la chiusura
della base di Menwith Hill ha ottenuto una grossa quantità di documenti
dall’interno della stazione. Tra tutte queste carte c’erano dei
riferimenti ad un sistema di computer della NSA chiamato “Platform”.
L’integrazione di tutta la rete delle stazioni UKUSA in ECHELON probabilmente
si è realizzata con l’introduzione di questo sistema all’inizio
degli anni ‘80. James Bamford scrisse all’epoca di una rete mondiale
di computer del NSA “nome in codice Platform” che collegava insieme
52 sistemi di computer sparsi in diversi punti del mondo. Punto cruciale di
questo poderoso network sarebbe stato il quartier generale della NSA a Fort
Meade. Tra le agenzie coinvolte nel progetto “Platform” c’era
anche l’agenzia di SIGINT [signal intelligence] britannico il GCHQ.
CERCANDO NEL DIZIONARIO
I computer chiamati “dizionari” sono collegati attraverso delle
linee di comunicazione UKUSA altamente crittate che collegano assieme i database
dei quartier generali delle cinque agenzie. In questi database finiscono tutti
i messaggi quotidianamente selezionati dai “dizionari”. Ogni mattina
gli analisti, con tutto il loro speciale indottrinamento, aprono i loro computer
a Washington, Ottawa, Canberra, Wellington e Cheltenham ed entrano nel sistema
dei “dizionari”. Dopo aver effettuato la routine di password e
controlli finiscono nella cartella con la lista dei differenti tipi di intercettazioni
disponibili nel database, ognuno con il suo codice a quattro numeri. Per esempio
1911 sta per comunicato diplomatico Giapponese dal Latinoamerica (raccolto
dal CSE canadese), 3848 sta per comunicazioni politiche da e sulla Nigeria,
e 8182 riguarda qualsiasi messaggio riguardante tecnologie di crittografia.
Scelgono la categoria divisa per soggetto, vedono il risultato della loro
ricerca, cioè quanti messaggi contenenti quel soggetto sono stati catturati
dalla rete di ECHELON, e così inizia una nuova giornata di lavoro.
Gli analisti scorrono schermata dopo schermata fax, messaggi e-mail, etc.
e quando un messaggio appare interessante lo selezionano dal resto della lista.
Se non in inglese il messaggio viene tradotto e scritto nel formato codificato
standard degli intelligence UKUSA.
IL CONTROLLO DELLE
INFORMAZIONI
Per controllare accuratamente cosa si sta cercando e chi può avere
accesso a queste informazioni è stato organizzato un sistema altamente
sofisticato [simile alle funzioni più avanzate dei moderni search engine
ndt]. Questo è il cuore di ECHELON e lavora in questo modo:
I terminali dei “dizionari” non hanno semplicemente la lunga lista
delle parole chiave per fare la ricerca e neanche tutte le informazioni vanno
in un unico database che le agenzie possono consultare a proprio piacimento.
E tutto molto più controllato. Gli indici di ricerca sono divisi nelle
stesse categorie del codice a quattro cifre. Ogni agenzia decide le proprie
categorie compatibilmente alle responsabilità della stessa all’interno
del network. Per il GCSB questo significa il controllo delle comunicazioni
dei governi dell’area del Sud Pacifico, delle ambasciate Giapponesi,
delle attività Russe nell’Antartide e così via.
Le agenzie poi lavorano dalle 10 alle 50 parole chiave che hanno immesso in
ogni categoria. Le keywords comprendono nomi di persone, di navi, di organizzazioni,
nomi di paesi e di argomenti. Questo include numeri di telex e di fax, indirizzi
di posta elettronica etc. di tutti i soggetti bersaglio di ECHELON. Questi
nomi, numeri e indirizzi fanno di solito parte del messaggio scritto ed è
così abbastanza semplice per i computer "dizionari" riconoscerli
ed archiviarli.
Le agenzie specificano anche delle combinazioni di keywords per aiutarsi a
scovare le comunicazioni interessanti. Per esempio possono cercare comunicazioni
contenenti le parole “Santiago” e “aid” o per comunicazioni
contenenti la parola “Santiago” ma non “consul” (cosicché
si possa scartare facilmente la massa di comunicazioni consolari di routine).
Tutti questi tipi di combinazioni di parole e numeri, divisi in particolari
categorie, sono il cuore dei “dizionari”. (In ogni agenzia alcuni
elementi dello staff chiamati Dictionary Managers aggiornano la lista delle
keywords per la propria agenzia.)
L’intero sistema escogitato dalla NSA, è stato adottato completamente
dalle altre agenzie. I computer “dizionari” cercano tra tutti
i messaggi in entrata per ognuna delle keywords immessa dalle agenzie. Nello
stesso tempo i computer annotano automaticamente dei dati tecnici come data,
orario e luogo dell’intercettazione sul messaggio cosicché l’analista,
in qualsiasi agenzia esso sia, potrà sapere da dove viene e di quando
è il messaggio. Poi il computer scrive le quattro cifre del codice
(in base alle keywords rinvenute nel messaggio) alla fine del testo. Questo
è molto importante. Permetterà poi di catalogare tutti insieme
nel database dell’agenzia di destinazione e di reperirli successivamente
con estrema facilità. Più tardi, quando gli analisti ricercheranno
una categoria, tutto ciò risulterà estremamente semplificato
ed il database potrà reperire tutti i messaggi precedentemente archiviati
e marchiati con quel codice.
Questo sistema si rivela particolarmente efficace per le particolari condizioni
di amministrazione del network di ECHELON. Difatti ogni agenzia non ha accesso
a tutto il database, ma solo hai propri codici di quattro numeri. Ad esempio
anche se il lavoro del GCSB è rivolto soprattutto all’alleanza
UKUSA, la Nuova Zelanda non ha accesso all’intero network di ECHELON.
L’accesso che ha è strettamente controllato. Un ufficiale dei
servizi neozelandesi ha spiegato che: “Le agenzie possono cercare attraverso
i propri codici anche negli altri “dizionari”. I più difficili
da trattare sono quelli americani. ... [Ci sono] molti livelli attraverso
cui passare, a meno che non sia anche di loro interesse, in quel caso lo faranno
per te.”
C’è solo un’agenzia, che a causa del suo ruolo e della
sua importanza all’interno dell’alleanza, ha accesso a tutta la
potenzialità di ECHELON ed è quella che lo ha installato. [NSA]
Per che cosa viene usato il sistema?
Chiunque ha ascoltato i “dibattiti” ufficiali può aver
pensato che fin dalla fine della Guerra Fredda, gli obiettivi chiave di questa
enorme macchina di spionaggio UKUSA, avrebbero dovuto essere il terrorismo,
la proliferazione degli armamenti, e lo spionaggio economico. Si è
anche molto diffusa l’idea che lo spionaggio economico sia diventato
molto importante, in particolare, che sia stato molto curato dalle agenzie
di intelligence per conservare i loro budget anche nel dopo Guerra Fredda.
Questo per chi si occupa di spionaggio è oramai considerato un dato
di fatto. Comunque io non ha trovato prove che confermassero che sono ora
questi gli obiettivi principali di strutture come la NSA.
SPIONAGGIO PIÙ
VELOCE, MA STESSA MISSIONE
Una storia ben differente è quella che invece viene fuori esaminando
attentamente il lavoro svolto dai servizi neozelandesi per l’alleanza
UKUSA e dalla dettagliata descrizione dei rapporti ricevuti dalla direzione
delle altre quattro agenzie ogni settimana. C’è molto materiale
di antiterrorismo e c’è molto materiale anche sullo spionaggio
economico. E’ da notare un intenso monitoraggio di tutti i paesi che
partecipano al GATT. Ma in fondo, le maggiori priorità all’interno
dell’alleanza continuano ad essere lo spionaggio politico e militare
teso a supportare i loro interessi nel mondo. Ognuno ed ogni cosa riguardi
ciò può diventare un bersaglio.
Con questa struttura, così potente e così segreta, tutto può
essere possibile. Per esempio nel Giugno del 1992, un gruppo “di agenti
operativi di alto livello” del GCHQ britannico parlarono con il London
Observer dichiarando: “Sentiamo che non possiamo più rimanere
in silenzio per ciò che riguarda le malefatte e le aberrazioni della
struttura nella quale operiamo”. Essi portarono ad esempio il fatto
che il GCHQ intercettava regolarmente tre organizzazioni umanitarie, tra cui
Amnesty International e Christian Aid. Come riportato dagli agenti all’Observer:
“Il GCHQ è pronto in ogni momento ad inserirsi nelle loro comunicazioni
per controlli di routine”. Nel caso di inserimento nelle conversazioni
telefoniche la procedura viene chiamata Mantis, mentre con i telex la procedura
si chiama Mayfly. Digitando uno dei codici relativi agli aiuti al Terzo Mondo,
il sistema è in grado di elencare i telex intercettati alle tre organizzazioni.
“E’ poi possibile per noi inserire nuove parole che ci rendono
possibile ottenere tutti i telex nei quali quelle parole appaiono”.
“E possiamo leggere un predeterminato numero di caratteri da ogni lato
della parola chiave.” Senza chiamarlo con il nome attuale, è
evidente che questa è una dettagliata e precisa descrizione di come
lavorano i "dizionari" nel network ECHELON. Quello che non veniva
rivelato è che si tratta di un sistema esteso ai cinque del UKUSA.
La struttura di ECHELON consente che le intercettazioni di queste organizzazioni
possano avvenire in un qualsiasi punto del network, in ogni stazione dove
il GCHQ ha richiesto che il codice a quattro cifre riguardante gli aiuti al
Terzo Mondo venisse utilizzato.
E’ da notare che ciò di cui hanno parlato gli ufficiali del GCHQ
è che il sistema veniva usato per le normali conversazioni telefoniche.
In Nuova Zelanda, ECHELON è impiegato solo per intercettare comunicazioni
scritte: fax, e-mail e telex. La ragione, come affermano gli agenti intervistati,
è dovuta al fatto che i servizi neozelandesi non dispongono del personale
adatto ad analizzare grandi quantità di conversazioni telefoniche.
Nella descrizione fatta da Mike Frost del sistema di intercettazioni tramite
le ambasciate Canadesi nel mondo si trova la descrizione del computer usato
dalla NSA, chiamato Oratory, che può “ascoltare” le conversazioni
telefoniche ed individuare quando viene pronunciata la parola chiave. Così
come noi riusciamo ad individuare le parole nei differenti toni ed accenti
nelle quali le incontriamo, allo stesso modo, secondo Frost, lo possono fare
questi computer.
Le telefonate nelle quali viene pronunciata una keyword vengono automaticamente
estratte dalla massa delle altre e registrate digitalmente su nastri magnetici
da sottoporre all’esame degli analisti nei quartier generali. Comunque,
sia per la grande quantità di comunicazioni vocali che per le difficoltà
tecniche ed anche per le mie fonti non posso confermare l’esistenza
di questa capacità. Ma quando o se ciò sarà possibile
o perfezionato le implicazioni saranno immense. Questo significherebbe che
le agenzie del UKUSA potrebbero usare delle macchine per cercare attraverso
le chiamate vocali internazionali come lo fanno per quelle scritte. Se questo
equipaggiamento già esiste per l’utilizzo nelle ambasciate, presumibilmente
sarà utilizzato anche in tutte le stazioni di ECHELON. Ma è
da verificare in che percentuale le conversazioni telefoniche siano obiettivo
delle intercettazioni delle stazioni delle altre agenzie [oltre quella della
Nuova Zelanda].
Le prede più facili per ECHELON sono le persone, le organizzazioni
o i governi che non usano sistemi di crittografia. Nell’area neozelandese
ad esempio, questo colpisce e rende particolarmente vulnerabili le piccole
nazioni del Sud Pacifico che non usano alcun tipo di codice anche per le comunicazioni
strategiche governative (tutte queste comunicazioni dei vicini della Nuova
Zelanda, “non protette”, arrivano negli uffici delle agenzie del
UKUSA). Come risultato delle rivelazioni del mio libro so che si è
sviluppato un progetto nell’area del Pacifico per far conoscere e fornire
software di crittografia ai soggetti più vulnerabili quali ad esempio
i movimenti per la democrazia in paesi con regimi oppressivi e dittatoriali.
Questo è un metodo efficace per ostacolare le illegittime intrusioni
di ECHELON.
Un commento finale. Tutti i giornalisti, i commentatori e le “fonti
bene informate” affermano che gli intelligence USA hanno messo fuori
la Nuova a metà degli anni ‘80. Questo è completamente
falso. Il lavoro di intelligence fornito dall’agenzia neozelandese non
si è mai arrestato, anzi bisogna sottolineare che negli ultimi dieci
anni c’è stata una maggiore integrazione della Nuova Zelanda
nel sistema USA. Praticamente tutto nell’equipaggiamento che viene usato
dal GCSB dai manuali, al modus operandi, ai codici e tutto il resto viene
interamente fornito dagli alleati del UKUSA (ciò di solito significa,
in pratica, dalla National Security Agency - USA). Lo stesso discorso vale
anche per le agenzie canadese e australiana.
Quello che principalmente protegge queste agenzie dal cambiamento è
la loro segretezza. Il giorno che il mio libro è uscito nelle librerie,
senza alcuna precedente pubblicità, c’è stata una riunione
durata tutto il giorno dei burocrati dell’agenzia di intelligence al
dipartimento del Primo Ministro per provare a decidere come si sarebbe potuta
impedire la distribuzione e la circolazione del libro. Per poi eventualmente
concludere che i costi politici sarebbero stati troppo alti. Ed è facile
comprendere perché fossero così agitati.
A causa della mia ricerca il governo ha rifiutato di fare alcun commento ed
ha ufficialmente opposto dei rifiuti alle richieste di conoscere le attività
dei servizi di spionaggio.
Con la consueta atmosfera di segretezza totale e blindatura, che circonda
queste agenzie è difficile per i cittadini capire quali sono i fatti,
quali le speculazioni e quali le paranoie. Perciò nello svelare il
ruolo della Nuova Zelanda all’interno dell’alleanza condotta dalla
NSA, il mio obiettivo è stato anche quello di fornire molti dettagli
sulle operazioni, sui sistemi tecnologici, sul lavoro individuale giornaliero
dei singoli membri dello staff, ed anche l’individuazione delle stanze
occupate per questa operazione all’interno degli edifici dell’agenzia,
di modo che i lettori si potessero rendere conto della veridicità dei
fatti. Quello che spero e che le informazioni fuoriuscite dal personale dell’agenzia
di intelligence neozelandese sull’accordo/alleanza UKUSA e sul sistema
ECHELON sia stato utile perché ci sia un cambiamento.
di Nicky Hager
- tratto da Covert Action Quarterly #59
[tradotto da Tactical Media Crew - http://www.tmcrew.org]
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