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HACKTIVISM |ECONOMIA|POLITICA|ETICA E DIRITTI|  
Su un pezzo melmoso di terra occupata alla periferia di Buenos Aires, Florencia Vespignani mi parla del suo imminente tour di sensibilizzazione negli Stati Uniti, dove parlerà con studenti e attivisti dei movimenti di resistenza argentini. Next week, rebels will march on Mexico City demanding rights for the country's indigenous people. But they will not fire a single shot, for this is a new kind of revolution. Naomi Klein describes the appeal of the Zapatistas and their 'voice' Marcos
Berlusconi is trying to close the cities to protest, real or imagined Naomi Klein per il GasCD
Dimostrazione di Londra valida per risollevare il morale e per attrarre l’attenzione dei media.  
The Zapatistas are trouncing the president in popular appeal  

Naomi Klein per il GasCD

Introduzione di Naomi Klein per il GasCD, compilation di 32 artisti che prende il nome dai lacrimogeni usati contro i manifestanti a Quebec-City e Genova. I ricavati delle vendite italiane a Radio Gap.
Gli effetti del gas lacrimogeno:
Nel fine settimana del 22/4/2001 decine di migliaia di dimostranti a Quebec City hanno vissuto un corso di aggiornamento in materia di gas lacrimogeni.
Pur avendo in apparenza un effetto calmante, ottiene in realtà l’effetto opposto. Una volta colpiti dal gas, si subiscono reazioni di rabbia incontrollata. Al momento del rilascio, la nuvola bianca appare come un effetto TV altamente spettacolare e meno violento di proiettili di gomma, polizia a cavallo, manganelli. Ma appena si dirada diventa impossibile per le telecamere inquadrarne gli effetti che però allo stesso tempo mettono i dimostranti in ginocchio.
Nel suo diffondersi in ogni angolo, il gas lacrimogeno ricorda un pò il modello economico per tutti che era sotto esame in Quebec: tagli di tasse, privatizzazioni, deregolamentazioni, maggior economia di mercato. I leaders di tutti paesi dell’emisfero occidentale (tranne Cuba), si sono riuniti in Quebec per lanciare la FTAA (libero commercio tra le Americhe). Se questo piano diventerà legge, le Americhe saranno presto la più ampia zona di libero scambio nel mondo e questo modello economico si diffonderà come un nuvola tossica. in ogni istituzione, ogni azienda, perfino nelle foreste vergini.
Mentre i 34 pezzi grossi si incontrano dietro alle barricate, la città intorno a loro sembra affogare sotto un mare di gas. La polizia in assetto di guerra che spara cariche di gas intossica intere zone della città costringendo famiglie a usare maschere anti-gas nei propri salotti. Vengono gassati persino i volontari che distribuiscono panini alla folla. Conosciamo una donna di 50 anni di Ottawa che afferma: sono andata a comprare un panino e sono stata gassata due volte. Persone che manifestavano per la pace davanti alla polizia, gente ad una festa, altri che protestavano per l’arresto di loro amici, furono tutti gassati. E lo fu persino la clinica di pronto soccorso che ricoverava la gente gassata.
I gas lacrimogeni stabilirono però anche un forte legame emotivo tra i partecipanti: durante l’assalto alle recinzioni che avevano reso inaccessibile il centro di Quebec City, i principali sindacati e gli ONG fornirono agli attivisti assistenza e protezione essenziali. Catene umane composte dai residenti locali passavano bottiglie d’acqua a coloro che erano in prima linea, dove la gente si sciacquava gli occhi e tornava in campo. La folla tifava mentre il mondo era testimone della nascita del nuovo sport nazionale canadese: il rilancio delle bombolette di gas alla polizia mediante uso di mazze da hockey.
Quando il gas si diradò apparve in tutta la sua evidenza il caos creato. Almeno 5.148 cariche di gas lacrimogeno e 903 pallottole di gomma furono sparati da più di 6.000 poliziotti. 463 attivisti furono arrestati. Contando i 4 chilometri di recinto, lo stato canadese ha speso più di 100 milioni di dollari per la più ampia operazione di sicurezza interna in tempo di pace.
Evidente anche la strategia nel filmare a bella posta agitatori lancia sassi al fine di giustificare l’intervento contro migliaia di dimostranti autorizzati.
Il primo atto fu la creazione del recinto che fece si che i dimostranti fossero totalmente isolati e invisibili ai loro rappresentanti politici. Quello successivo fu l’uso del gas, una sostanza che per definizione non discrimina, indifferente com’ è a schieramenti, tattiche o politiche.
Secondo la Ligue des Droits (Lega dei diritti umani) del Quebec, la polizia usò un laser intelligente per sparare una pallottola di gomma all’altezza dei genitali di uno dei dimostranti. E ancora, un uomo già sdraiato in terra fu tramortito con un manganello elettrico e un altro su trampoli vestito come la Statua della Libertà fu fatto cadere dal violento getto di un mega idrante al momento di avvicinarsi alla recinzione.
Il suddetto resoconto degli avvenimenti è anche sceso nei particolari degli agghiaccianti maltrattamenti di chi fu arrestato. Alcuni manifestanti furono trattenuti per otto ore in manette su camionette della polizia parcheggiate in zone pesantemente colpite dai gas prima di essere incarcerati. Una volta arrivati, molti furono spogliati e accuratamente perquisiti ed anche decontaminati dal gas attraverso getti di acqua gelata da idranti. Nonostante il fatto che le autorità avessero vuotato le prigioni prima della manifestazione (al costo di 5 milioni di dollari), molti dei trattenuti furono stipati in 4 o 5 in celle monoposto.
Questa è una radiografia, neppure troppo completa, di un fine settimana con manifestazione. Durante gli ultimi quattro anni abbiamo visto l’uso di spray irritante e gas lacrimogeno diventare preoccupantemente comune nelle manifestazioni politiche contro la Banca Mondiale, la IMF, la WTO, il World Economic Forum, il Forum per lAsia Pacific Economic Co-operation, l’Unione Europea, il G8 e per i convegni politici USA. Siamo inoltre stati testimoni, da Washington a Davos (Svizzera), di un incremento di arresti di massa, cannoni ad acqua e pallottole di gomma da parte delle forze dell’ordine, oltre a nuovi espedienti a garanzia della sicurezza quali l’arresto preventivo degli organizzatori della manifestazione, pestaggi di attivisti presi a caso, incursioni sui concentramenti dei manifestanti e il sequestro di pericolosi materiali di protesta quali cartelli e pupazzetti. Durante un summit della UE a Gotebörg (Svezia) il rilancio della posta in palio: 3 manifestanti alla festa dal nome Riprendere le strade furono colpiti da proiettili vere. Mentre scriviamo, un manifestante sta ancora lottando fra la vita e la morte.
Al summit del G8 a Genova, le autorità portarono la strategia del recinto di Quebec City ad un nuovo livello, cancellando treni e voli in entrata nel tentativo di eliminare la città dalla carta geografica. Alcuni attivisti la definirono una sorta di stato di emergenza preventivo. Mentre i leaders del summit fuggivano dalla vista delle centinaia di migliaia di manifestanti che si riunivano nelle strade, il mondo testimoniava il brutale assassinio di Carlo Giuliani ucciso dai Carabinieri assediati che nella fuga gli sono pure passati sopra con la camionetta.
Un mese prima la Banca Mondiale aveva cancellato un meeting sulla povertà previsto per Barcellona, citando preoccupazioni per possibili intemperanze dei manifestanti. L’annullamento del meeting fu ovviamente imputato ad un ennesimo riscontro della violenza dei manifestanti e non alla pochezza degli screditati programmi della Banca Mondiale sulla cancellazione del debito dei paesi poveri. Nel frattempo il WTO ha scelto di svolgere il prossimo meeting in Qatar, un paese non ostacolato né dalla democrazia né dal diritto alla liberta di parola.
E' chiaramente soltanto una questione di tempo prima che i capi delle multinazionali del commercio e i leaders mondiali si rechino su navi da crociera per definire accordi che trasformeranno le risorse naturali del mondo dai geni umani ai copyright di attività culturali fino alle risorse lavorative in proprietà private da sfruttare a fini di lucro.
Per gli attivisti politici riuniti che prendono parte a queste manifestazioni la sfida è quella di mettere in connessione la recinzione delle manifestazioni alle altre barriere necessarie per mantenere uno scorrimento liscio di questo modello economico l’uso progressivo della forza contro gli immigrati, due milioni di cittadini statunitensi incarcerati, leggi draconiane per bandire l’accattonaggio e l’occupazione di case e leggi anti-sciopero per impedire ai lavoratori di esercitare i loro diritti.
Come le comunità segregate sono diventate il simbolo della discriminazione negli Usa, la politica americana stessa è diventata una società chiusa che richiede sempre più potere e intervento armato per proteggere gli architetti dei cosiddetti mercati liberi dalla gente costretta a convivere con una realtà sempre più restrittiva.
Creare tali collegamenti è un lavoro difficile; richiede una forte mobilitazione sociale a livelli che non si vedono dagli anni 30. Uno degli aspetti più disarmanti degli attacchi recenti alle libertà civili è che costringe gli attivisti ad una implosione di natura legale, spingendoli ad affrontare una serie di udienze per stabilire cauzioni e condizioni di rilascio e a sprecare tempo per raccogliere fondi per affrontare le prossime spese legali. Prima delle proteste in Quebec, Gord Downie aveva osservato che questa è una strategia ricorrente, già usata contro i 900 attivisti per l’ambiente arrestati durante le proteste per salvare la Baia di Clayoquot. Imbalsamare l’attività di persone attente ai problemi del pianeta con spese legali inaffrontabili è un altra barriera efficace contro le proteste pacifiche in questo paese.

Ecco dunque la ragione di questo CD: lo stato impone un nuovo dazio da pagare a chi ha il coraggio di usare la libertà di parola per mettere in questione le politiche economiche. Questo è il tuo contributo affinche gli attivisti, tutti noi, possiamo continuare a lavorare in questa direzione.

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