Caronia: Ovviamente in Inghilterra Ballard ha un pubblico più vasto, a quella che mi consta anche in Francia, pur non arrivando alle vette di un P. Dick (6), che in Francia ha un vero culto di settori consistenti, però anche in Francia Ballard è messo meglio che in Italia, che è sempre stata refrattaria, non so bene perché, forse per questo suo stile apparentemente distaccato, freddo, asettico, lontano, che però poi proprio per contrasto tanto più bruciante su certe cose. Sicuramente questo succederà a livello mondiale e spero anche in America, dove non è stato mai un autore molto popolare, in particolare i libri di quel periodo di cui stiamo parlando adesso, appunto Atroxity e Crash, il primo ha dovuto aspettare vent'anni per poter essere letto dal pubblico americano e quindi sicuramente anche in America Crash avrà, penso e spero, una maggiore diffusione.
Caronia: Si, certamente, penso di sì, siccome Ballard è una delle mie fonti, uno degli autori da cui sono partito per questa indagine che ho fatto sul corpo, e questa mi sembra una delle cose più significative, cioé in fondo in Crash, Ballard parla non solo di una ossessione non in senso tradizionale, come potrebbe fare uno scrittore tradizionale dal punto di vista delle tematiche, come avrebbe potuto fare Kinsley Eamis, tanto per dure uno che non ha mai avuto rapporti molto cordiali, e cioè Crash è qualcosa di più di un romanzo psicologico sulla ossessione di un personaggio o di più personaggi per lo scontro automobilistico, non è solo un caso di sessualità deviata in qualche modo, è più di questo, e proprio perché è più di questo, fra l'altro a me interessa, è una delle tappe, una delle raffigurazioni dei nuovi ibridi, cioè delle nuove ibidrazioni che avvengono e che avvengono in qualche maniera all'interno del corpo. Ballard insiste spessissimo nel libro su questa specie di unità proprio che lui vede tra, lui spesso usa il termine geometria, le geometrie del abitacolo, le geometrie della macchina, le geometrie del pube, le geometrie del corpo, ecco mi sembra che lui abbia individuato un processo di riscrittura del corpo insomma, in maniera meno calligrafica di come ha fatto, per esempio, nell'ultimo film Greenaway, un tipo di scrittura più complessa; fino dagli anni sessanta Ballard si è dedicato a studiare o a descrivere, a parlare della riscrittura del sistema nervoso, cioè del modo in cui l'immaginario tecnologico si combina e interagisce all'interno della psiche dell'uomo non solo intesa come software in qualche maniera, ma anche come hardware. Ballard è un grande letterelizzatore di metafore, i suoi libri nascono spesso da delle metafore, infondo anche Crash è una metafora letteralizzata, cioè è una ossessione che da puramente mente psichica diventa invece reale e diventa reale e in qualche modo trasforma il corpo dei personaggi. Devo dire che fra l'altro la galleria dei personaggi femminili feriti di Crash è una cosa che torna, siccome sto traducendo l'ultimo libro di Ballard, appena uscito in Inghilterra da poco più di un mese, che si chiama Cocaine Nights, anche qui in un libro del '96 ci sono di nuovo, anche se parla di una roba molto diversa di Crash, donne con ferite alle labbra, questa storia del corpo mutilato, del corpo deviato. In qualche modo Ballard, mi sembra, in Crash legge la ferita come uno dei segni di questa interazione con la macchina . |