A novembre (3) è uscito nelle sale cinematografiche italiane il film di Cronenberg, "Crash", ispirato all'omonimo romanzo di J.G.Ballard (1). Abbiamo così pensato di intervistare uno dei massimi esperti italiani su questo autore inglese, poco seguito in Italia, se non da una piccola schiera di appassionati. L'intervista è lunga e spesso noterete ripetizioni e un periodare un po' spigoloso, questo perché abbiamo deciso di mantenere il tono discorsivo e parlato dell'intervistato. Su Caronia Antonio c'è poco da dire, di lui si è parlato nel nr.99 di OltreQuando (1a), quando si è recensito il suo libro "Il corpo virtuale". Da poco più di un mese ne è uscito uno nuovo, edito da Baldini&Castoldi, saggio sul cyberpunk scritto con Domenico Gallo (2). Abbiamo chiesto ad Caronia Antonio se il film possa aumentare la ristretta nicchia di lettori di Ballard, visto anche il fatto che il libro è giunto alla quarta edizione(3), e se possa farlo diventare un libro di culto. Caronia: Credo di si, perché qui in Italia una cosa del genere successe già con L'Impero del Sole edito da Rizzoli , che nella edizione successiva (4) all'uscita del film di Spielberg ebbe un successo un po' più consistente di quello che ha avuto Ballard, che nel nostro paese non è mai stato uno scrittore di successo. Dipende poi da cosa si intende per culto, io per certi versi direi che Ballard è un autore di culto, non nel senso forse in cui lo è Burroughs o in cui lo sono stati gli altri della sua generazione Beatnik, però in qualche modo Ballard in Italia ha sempre avuto una cerchia, devo dire, molto ristretta, forse solo di qualche centinaia di persone che lo seguono da anni. Sicuramente il film di Cronenberg trainerà, trascinerà anche il libro, come sta già facendo (si parla della quarta ristampa per la Bompiani), pur non essendo cifre così clamorose, ma può darsi che arrivi a qualche decina di migliaia di copie, cosa che per Ballard non succede quasi mai e secondo me comunque questo succede con un testo, che non dico sia migliore, ma per certi versi, è più significativo dell'Impero del Sole. L'Impero del Sole è un testo molto importante di Ballard, però è importante se è visto nel contesto complessiva della sua opera, cioè non è molto rappresentativo proprio in qualche maniera è un libro che racconta e spiega la genesi immaginaria delle altre opere di Ballard,tra cui anche Crash. Mentre invece Crash è invece uno dei culmini, insieme a La Mostra delle Atrocità (5), che però per altre ragioni è difficile che abbia la stessa diffusione, e quindi sono contento di questo fatto, che sia Crash, uno di questi libri, in particolare Crash, quello che raggiunge il maggior numero di lettori perché sicuramente una parte dei lettori verrà respinta da questo libro, molti non lo capiranno, ma secondo me ci sono altri che non l'avrebbero mai letto e che verrano invece attirati e comprederanno il suo valore, in qualche misura profetico. |