Se si prende in considerazione il Medio Oriente, la questione palestinese, la guerra del Golfo e gli interessi dell’industria petrolifera e dei complessi militari e industriali, essi sono strettamente connessi con altri fattori in un groviglio complicato. Ritenere questo come un conflitto tra il bene e il male è semplicistico e pericoloso. L’umanità non vedrà mai la luce della pace fintanto che una parte cercherà di sottomettere l’altro con la forza, entrambi preda di un circolo vizioso di rappresaglie

che chiedono occhio per occhio e una vita per un’altra vita. Dal momento che apprezziamo e ammiriamo i valori e gli ideali della civiltà occidentale spingiamo l’umanità a seguire risolutamente il sentiero della nonviolenza che è proprio del mondo civile. Insistiamo affinchè si istituisca un tribunale internazionale che si ispiri alla giustizia per giudicare i responsabili degli atti di guerra e terrorismo. Chiediamo fermamente che venga fatto ogni sforzo per trasformare la sfiducia in fiducia.

Credo che questo sia il rimedio fondamentale e il più efficace contro il terrorismo e la sua ripugnante adorazione della violenza. L’importanza del dialogo non può essere messa in discussione. . Non si deve permettere ad alcunchè di impedire un tale libero scambio. Poichè a meno che non mettiamo fine a un’era dominata dalla pura forza delle armi, il XXI secolo non sarà diverso dal XX e regrediremo nuovamente verso un secolo di guerra.