LUMINARE DEL BUIO MODERNO

E GUERRIGLIERE ADOLESCENTI

La principale luminare delle correnti più ribelli è senz'altro Donna Haraway, scrittrice e teologa, (che al momento insegna storia della conoscenza all'università di Santa Cruz , California) influenzata da filosofie femministe tanto quanto la fantascienza sia su carta che su schermo fonde ed esplora l'immaginario e il reale fra umano/macchina/animale, la natura umana modificata con le rivoluzioni industriali ed il progresso.
La Haraway mette in discussione ogni cosa socialmente e quindi patriarcamente predefinita: razza, classe, sesso, gender, dando una nuova ottica di impronta futuristica ovviamente influenzata da scrittori cyberpunk.
Tra i suoi libri di maggior interesse c'è il "Manifesto Cyborg" che ci pone davanti ad una visione di interfaccia tra umano e macchina, raccomanda una pratica rivoluzionaria di similutini non discriminanti alla Philip K.Dick's di Blade Runner. Abolizione della concezione di sesso tradizionale, donna fattrice (NR perché non dare ad una incubatrice il ruolo di gravida?) e celebra il cyborg costruito androgino come potenziale vittoria del femminismo.
Scrive anche, come narrativa estrema "Primitive Visions" e "Modest Witness @ Second Millenium", l'ultimo è un racconto allucinato ma quanto mai reale nei nostri sogni futuri : una valle di cyborg ove le forme viventi sono patetiche, i computer mediano rappresentazioni di vita,tecnologie riproduttive, tutto contornato da ingegneri genetici e ricerca nucleare.
Donna Haraway fa parte di quella branchia del cyberfemminism più agguerrita, come nella prima metà degli anni 90 gruppi come le "Guerrillas Girls" assalitrici cibernetiche di iniziative e fanzines multimediali e non, che come scopo avevano la rivoluzione e la divulgazione di materiali NO PROFIT.
Questo e altre congreghe di ragazze molto giovani, si è sviluppato grazie anche al movimento musicale nato negli USA "Riot Grrrls" (infatti molti gruppi di ragazze su net hanno nomi con la parola GIRL scritta GRRRLS, come fosse un ringhio di rivolta) molto politicizzato con testi impegnati e i concerti adibiti a veri e propri luoghi di scambio di materiali autoprodotti da ragazze.
Questo movimento si è andato purtroppo in parte affievolendo già da qualche anno, lasciando spazio alla branchia meno radicale del cyberfemminismo, che è secondo me comunque importante e attiva ma non abbastanza incazzata.

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