LA TELEVISIONE NON ESISTE
Questo è uno degli slogan della Minimal TV. Nella
Minimal TV tutto viene
messo in gioco, tutto può diventare televisione, noi
partiamo dalla
televisione al punto zero, dal livello minimo; è la
televisione più
piccola del mondo, nel senso che esiste perchè tutto
ciò che accade
viene trasmesso su quattro o cinque monitor
posizionati in strada, nei
bar o in altri punti strategici.
La Minimal TV è nata all'interno di festival teatrali
e sagre di paese
con lo scopo primario di far fare la televisione, di
far giocare a fare
la televisione al pubblico, ai passanti, a tutti
quelli che si trovano
a passare dallo studio della Minimal TV che è sempre
posizionato in un
luogo accessibile.
Caratteristica della Minimal TV è l'uso di tecnologie
povere, un altro
slogan della Minimal TV è: fatevi la televisione che
volete.
Quello che poi viene detto o fatto durante le
trasmissioni è
relativamente importante, più importante è che le
persone si rendano
conto di come si può fare televisione e partecipino
mettendo in campo la
propria immagine e la propria esperienza.
Funziona così:
c'e uno studio televisivo, che di volta in volta
cambia scenografia, con
un unico conduttore Sasà Nothing raggiungibile anche
via telefono;
c'è una postazione esterna, il Video-Box, con un
televisore ed una
videocamera collegati allo studio, nel quale vediamo
le immagini su di
un monitor di controllo. Gli spettatori con la
"guida" di Rorò possono
dialogare con Sasà, entrare in trasmissione e lo
possono fare anche
fisicamente, aprendo la porta della regia.
Un'altro punto esterno è il Net-Box che consiste in
un computer
collegato ad Internet al sito ufficiale della Minimal
TV dove vengono
inseriti messaggi ed immagini (volti dei partecipanti) relativi ad un
argomento specifico; inoltre attraverso lo strumento
della
videoconferenza il pubblico può
"confrontarsi" con gli altri cittadini
della Rete. Tutto ciò che accade nel Net-Box viene
mandato alla regia
che lo inserisce poi nella programmazione delle
trasmissioni.
Durante il giorno registriamo dei servizi montati in
macchina, servizi
tra il reale ed il fantastico sulla situazione del
paese o sugli
argomenti relativi al festival o alla sagra che ci
ospita. Alcune
selezioni delle registrazioni vengono poi mandate in
onda la sera
(solitamente la Minimal TV inizia alle 18/19) durante
le trasmissioni
insieme ai "numeri" e alle gag di Sasà e
Rorò che giocano a realizzare
generi televisivi. Anche se si ride o ci si diverte
molto, evitiamo di
imitare la Televisione con le sue gag e i suoi
atteggiamenti
cabarettistici.
Uno dei nostri obiettivi non è fare una parodia della
televisione bensì
fare televisione, il nostro compito è più quello di
essere dei
"registi", non è una simulazione della televisione
ma una trasmissione che
vive di vita propria.
La Minimal TV rompe tutti gli schemi tipici del
linguaggio televisivo,
ad esempio gli spot pubblicitari (che noi definiamo
rumeni) vanno contro
ogni legge della pubblicità; così come i ritmi
televisivi che usiamo non
tengono conto dei tempi televisivi che siamo abituati
a fruire.
LA TELEVISIONE E' DI CHI LA FA e quindi ha la
struttura di chi la
gestisce.
Ad esempio anche il palinsesto, che facciamo circa
mezzora prima di
andare in onda, non viene mai rispettato perché la
partecipazione attiva
della gente sconvolge completamente la
programmazione.
La televisione è di chi la fa, quindi la televisione
non ha
un autore, quindi la televisione non esiste... LA
TELEVISIONE NON ESISTE
... SONO SOLO FIGURINE
Gli slogan vengono mandati in sovraimpressione
insieme ai disegni e gli
interventi fatti con computer grafica in tempo reale
sopra le facce di
chi interviene o sulle interviste.
Inoltre durante le trasmissioni passiamo con
disinvoltura da immagini di
videoarte all'intervista col vigile urbano oppure al
macellaio o al
sindaco e poi gli spariamo un video di Bucalossi con
un cervello
spappolato preso a martellate.
C'è una convivenza tra arte sperimentale e di ricerca
e la bassa
televisione.
Il risultato finale è un mix casuale ed irripetibile,
perché in ogni
serata si innescano procedimenti anomali tra le
diverse componenti,
causando un effetto imprevedibile anche a noi stessi
"autori".
Un aspetto di casualità si manifesta anche nella
mobilità dello staff,
vale a dire, c'é una specie di
"accodamento" allo staff iniziale. In
pratica si possono inserire nello staff classico
altre figure come ad
esempio l'editorialista (che potrebbe essere il
macellaio del paese),
l'aiuto regista, eccetera. Personaggi anche con nuovi
ruoli che
caratterizzano l'aspetto mutevole della Minimal TV.
La cosa importante è far toccare con mano alle
persone che la
televisione non esiste.
Oggi comunemente diamo alla televisione un valore di
realtà, di
esistenza, di documentazione del reale mentre di
fronte ad un obbiettivo
il nostro tipo di comunicazione è alterato, molto
simile ad una
situazione teatrale, recitiamo. Un'extracomunicazione
dove mettiamo in
scena un personaggio, un personaggio televisivo.
La Minimal TV offre la possibilità di confrontarsi
con l'immaterialità
dell'immagine elettronica, senza stare a fare gli
accademici o teoria
della comunicazione. Questo è un gioco, un gioco
molto serio che
sviluppa consapevolezza nella visione della TV
ufficiale.
Siamo purtroppo abituati ad uno stile televisivo
molto filoamericano perche'
nessuno ci ha mai mostrato un altro stile, un altro
approccio tra le
"figurine" e l'obbiettivo, per cui la TV
potrebbe essere benissimo
totalmente diversa.
La Minimal TV è una sorta di macchina aperta che la
comunità ospitante
può usare a suo piacimento ed ogni volta è stata
usata in modo diverso.
La Minimal TV come operazione artistica? Ma se la
televisione non
esiste, l'arte esiste?
(risate e sguardi perplessi)
Il primo esperimento di Minimal Tv fu in un
appartamento nel quale da
una stanza Sasà Nothing trasmetteva in un televisore
situato nella
stanza adiacente e tutti pensavano che si trattava di
una televisione privata.
Gli ospiti della serata potevano colloquiare con il
presentatore
attraverso il telefono di casa. Il progetto fu poi
accettato e
finanziato dalla Giallo Mare Minimal Teatro di
Empoli.
Staff
Federico Bucalossi (camera e mixer art computer)
Vanni Cilluffo / Sasa' Nothing (conduttore)
Francesco Galluzzi / Rorò (inviato speciale e
video-box)
Claudio Parrini (Internet-box manager)
Giacomo Verde (camera e televizion guru).
Esigenze Tecniche.
- almeno 3 televisori con supporti da mettere in
strada;
- almeno 2 videocamere;
- 1 videoregistratore;
- 1 mixer audio/video;
- una stanza per lo studio-regia facilmente
raggiungibile dagli
spettatori;
- linea telefonica nello studio per farsi chiamare
dagli spettatori;
- 1 computer a/v per la grafica;
- 1 PC per il collegamento Internet;
- 1 o 2 assistenti tecnici;
Home page della Minimal TV è:
http://www.leonet.it/art/giallomare/minimal.html
Gli intervistati:
Claudio Parrini (Vinci - Fi)
Membro di StranoNetwork, dopo una ricerca in ambito
pittorico, il suo
lavoro verte oggi sul ruolo dell'artista in relazione
ai nuovi mezzi di
comunicazione. E-mail: c.parrini@leonet.it
Federico Bucalossi (Empoli - FI)
Membro di StranoNetwork e Yellowcake, proviene da
esperienze diverse che
vanno dal video alla musica alla computergrafica
attualmente si occupa
di nuove tecnologie e discipline della comunicazione
collaborando con
vari gruppi.
Giacomo Verde (Silea - TV)
Artista ipermediale con esperienze di teatro di
ricerca e videoarte.
Si occupa delle possibilita' creative offerte dallo
scarto tra realta' e
comunicazione elettronica con particolare attenzione
all'uso di tecnologia
povera.