LA STORIA DELLA NASCITA DELLA RETE
Prima di trattare l'argomento circa i rapporti che si possono avere con l'utilizzo della rete, ritengo necessario analizzare, seppure a grandi linee, il processo di formazione della rete telematica digitale.
Siamo in piena guerra fredda, dopo la seconda guerra mondiale che vede Usa e Urss nemicche acerrime per il potere e la supremazia in Europa e nel mondo; il 4 ottobre del 1957 l'Urss manda in orbita lo Sputnick, il primo satellite artificiale della storia, che gli Stati Uniti sentirono come un'offesa inammissibile a testimonianza di un progresso tecnologico inarrestabile ormai. La contromossa statunitense fu repentina, guidata dal presidente Eisenhower; la preoccupazione ricorrente ed ossessiva derivava dall'impossibilità di comunicare con sicurezza in caso di attacco nucleare con le solite trasmissioni via radio. Il 15 ottobre viene convocato lo Science Advisory Committee (Comitato di consulenza scientifica) all'interno del quale si stabilisce di nominare uno Science Advisor, con il potere di decidere sullo sviluppo della tecnologia americana, senza subire le pressioni degli organi ufficiali. Il 7 gennaio Eisenhower trova lo scienziato adatto, James R. Killian Junior il quale definisce insieme al segretario della difesa americana le basi per la creazione di un'agenzia per lo sviluppo scientifico che portasse all'unione di esercito, marina militare e aviazione, interrompendo vecchie e reciproche concorrenze.
Queste problematiche fecero scattare nella mente di Paul Baran l'idea che il problema potesse essere raggirato attraverso una nuova modalità di trasmissione delle informazioni, non più continua e analogica, come ad esempio quella della radio e della televisione, ma discreta e digitale. Baran espone così il protocollo NCP ( Network Control Protocol ). Egli pensa che si possano trasmettere delle informazioni attraverso un protocollo di codifica particolare, che le segmenta in unità discrete sufficientemente piccole da sfuggire all'eventuale blocco di uno dei canali comunicativi. Il pacchetto di informazioni, se avesse avuto dei problemi durante la trasmissione in rete, avrebbe deviato verso altri nodi ancora attivi ed inoltre, la garanzia che la comunicazione non sarebbe stata interrotta, era data dal fatto che la rete non possedeva, e non possiede tutt'oggi, una central authority.
Sottolinea che radio e tv vivono grazie ad un ripetitore che manda dei segnali nell'etere, segnali che vengono accolti dagli strumenti degli utenti e tradotti in immagini e/o suoni. In questo caso, una volta distrutto il centro di produzione, è impossibile mandare segnali. Dichiarò che questi problemi con l'utilizzo della rete non sarebbero avvenuti, perché il protocollo, dopo aver diviso i pacchetti, avrebbe fatto percorrere loro indirizzi differenti ma con un unico destinatario.
La Rand Corponetion propose il progetto della rete Arpanet, esso consisteva di rendere superflue, e vale a dire facilmente individuabili ed eliminabili, le centrali di comando e di controllo e di favorire la circolazione delle informazioni e dei messaggi suddivise in pacchetti stocastici, attraverso percorsi anch'essi stocastici, in uno sterminato numero di nodi di comunicazione. I messaggi, dovevano essere suddivisi in unità di pari lunghezza, e la rete doveva indirizzare queste unità-messaggio lungo un percorso attivo di nodi fino alla destinazione. Se i nodi della rete fossero stati disattivati, questi "pacchetti" avrebbero scelto percorsi alternativi, tanto più numerosi quanto più fossero stati i nodi della rete. Giunti poi a destinazione i "pacchetti" sarebbero stati ricostruiti in unità coerenti.
Credo che sia da sottolineare che il progetto Arpanet è l'ossatura dell''attuale rete on-line.
Il progetto di rete divenne ben presto qualcosa di molto differente: gli anni '70 e '80 videro nascere la rete. Furono inventate le bacheche elettroniche, punti d'incontro su temi definiti, dove gli utenti, oltre che a lasciare messaggi professionali, potevano lasciare anche messaggi personali; cominciarono a crearsi i primi abbozzi di comunità alternative, come ad esempi le BBS on line, ossia on line Bullettin Board Services. Il nome BBS deriva dal fatto che questi ambienti virtuali erano concepiti come vere e proprie bacheche elettroniche, dove si potevano lasciare e consultare i messaggi. Erano embrioni di comunità alternativi, inizialmente anch'essi finanziati dai militari, e successivamente dal sistema universitario e delle grandi corporazioni. Queste reti alternative, tuttavia, godevano di una diffusione molto limitata dal momento che erano costrette ad appoggiarsi a terminali collegati a qualche grosso mein-frame.
Nel 1978 gli stessi inventori delle bacheche elettroniche, decisero di creare il CBBS, ossia il Computer Bullettin Board System, il quale funzionava sul protocollo X-modem.
Il Cbbs fu una vera e propria rivoluzione nel mondo della comunicazione digitale, adesso la rete era utilizzata per scopi molto differenti, per lavoro, per gioco e per informazione, oltre che per messaggiare.
Si pensi che nel 1979 fu lanciato nel sistema telefonico di Chicago il primo sistema di bacheche aperto al pubblico.
La passione per l'informatica e le comunità virtuali cominciarono a crescere in modo smisurato, e questo dipendeva, ovviamente, dall'interesse che le persone volgevano a questi nuovi mezzi.
Negli anni '80 gli interessi culturali, ma anche economici divennero sempre più presenti: In questi stessi anni nascono le reti di computer su aree locali (LAN): rientrano in questa categoria quei network che si estendono su distanze limitate (circa un chilometro), che crearono al mondo digitale una nuova esigenza. Adesso Arpanet doveva connettere, oltre che i singoli computer, anche reti LAN, il che voleva dire che ogni computer connesso alla rete locale poteva accedere ai servizi Arpanet.
Tra le varie LAN nate in questi anni, le più importanti furono quelle della Fondazione Scientifica Nazionale (NSF).
La rete adesso iniziò veramente il suo massimo sviluppo, che si concentrò nel 1991 con la nascita dell''attuale struttura portante del sistema di internet, il WWW:, il WORL WIDE WEB.
L' architettura di WWW si basa principalmente su due programmi che permettono la navigazione, il Client ed il Server. Il primo, che funzionava da interfaccia fra utente finale e server web, gestiva così l'interazione. Esso si collega al server tramite il protocollo HTTP per richiedere un documento identificato dal proprio URL, scarica sulla propria macchina i dati che ha prelevato, legge da un buffer i dati scaricati dai server interpretando i TAG HTML che determinano lo stile di visualizzazione sulla pagina web ed infine visualizza i widget grafici costruiti in precedenza, grazie all'aiuto delle librerie grafiche. Il secondo, invece, riceve le richieste di connessione in rete e distribuisce i documenti richiesti da qualche utente, tramite un programma CLIENT. Il programma WWW può essere eseguito su diverse piattaforme ma per sfruttare totalmente le caratteristiche peculiari di tale sistema si deve possedere una macchina con capacità grafiche e audio oltre ad una connessione ad Internet abbastanza veloce, che consenta il trasferimento di immagini, animazioni e suoni in tempi accettabili.
Il WWW viene definito "ipermedia", ossia, un insieme di notizie collegate tra loro nella rete, non solo in forma di documenti testuali, ma anche di testi, immagini, suoni, video.
I dati, per poter essere immessi in rete, devono essere tradotti in un unico formato denominato HTML(HyperText Markup Language), standard di lettura per i Client browser in WWW.
-gli strumenti di internet nel terzo millennio