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MONOPOLI A 360°

Come ho già detto all’inizio lo sviluppo del settore tecnologico ha portato l’uomo ad essere dipendente dalla macchina. Sotto questo punto di vista è facile comprendere il perché le grandi aziende si sono buttate a capo fitto nel settore con ingenti investimenti. Il fabbisogno di tecnologia non può altro che aumentare per cui è un affare d’oro. Poi c’è da considerare le nuove tecnologie in rapporto con l’informazione, “l’Information Technology”; quest’ultima ha caratteristiche peculiari: che è in grado di stoccare enormi quantità di informazioni e di ritrasmetterle a una velocità impensabile, ha un grado di pervasività tale da abbracciare e intervenire nella produzione sociale di qualsiasi merce ed infine è talmente complessa da superare la capacità di gestione degli stessi ideatori. Si può cogliere così ciò che spinge le aziende ad attuare politiche monopolistiche alcune lecite ed altre un po’ meno.
Innanzitutto per guadagnarsi posizioni nel panorama internazionale, come ho già detto nella sezione relativa al software, hanno ricorso, in modo quasi spasmodico, ai brevetti. Ma questa è solo una parte della storia. Trovandomi di fronte alle notizie, che riporto qui di seguito, mi sono stupito fino a che punto si può arrivare, sicuramente tali episodi non sono gli unici e forse non sono nemmeno i più importanti comunque rendono bene l’idea:
- Un primo esempio c’è portato da Edwin Black, giornalista americano che ha fatto nascere un vero e proprio scandalo con il suo libro L’IBM e l’Olocausto. Per scriverlo si è avvalso di numerosissimi ricercatori. In tale testo ipotizza un coinvolgimento attivo della IBM attraverso la sua filiale tedesca la Dehomag nello sterminio del popolo ebraico. Infatti è attraverso le tecnologie della IBM che Hitler ha potuto organizzare il censimento, la collocazione ed il trasporto di tutti gli ebrei senza considerare anche l’assemblaggio dell’industria bellica. Ma non solo pare anche che la centrale degli USA capeggiata da Watson sapesse ciò che stava avvenendo e non, come invece è stato detto pubblicamente, che dopo l’avvento di Hitler si erano persi i contatti con la sede tedesca. Questione molto emblematica è che gli ebrei dei lager avrebbero avuto lo stesso numero della scheda perforata che li riguardava. In definitiva l’IBM per tutti gli anni della seconda guerra mondiale si è arricchita spalleggiando la Germania anche contro il proprio paese.
- Un secondo esempio si ha nel 1990 con il caso di Prodigy. Questo apre una vasta area di discussione sulla leicità del controllo delle comunicazioni personali elettroniche.
Prodigy è un servizio on-line sviluppato da IBM e Sears lanciato sul mercato con un enorme investimento in termini pubblicitari. Tale servizio si avvicina alla tecnologia già malamente sperimentata del videotext. Si era visto infatti che alle persone non interessava avere solo informazioni su video ma che vi era interesse ai servizi di conversazione (vedi il Minitel Francese).
Prodigy si basa sul modello “clienti come beni”, i clienti vengono attirati da una rivista o dalla rete televisiva o da un servizio telematico più in genere che danno informazioni dettagliate circa i loro dati anagrafici, poi tramite tali dati vengono venduti ai pubblicitari gli accessi agli utenti.
Questioni molto accese su Prodigy si fanno largo sul funzionamento del software del servizio, infatti per usarlo pare che i computer centrali di Prodigy abbiano accesso ad una parte del personal computer degli utenti ogni volta che sono collegati tramite il modem (file STAGE.DAT). Accanto a quest’ultima vi è un’altra questione relativa alla possibilità di Prodigy di modificare tutti i messaggi pubblici prima dell’invio che scioglie la stessa dalle responsabilità del contenuto dei messaggi, ma limitando la libertà di espressione dei singoli cittadini. A livello legislativo Prodigy essendo un fornitore privato si avvale della protezione prevista dal primo emendamento contro le interferenze governative perciò gli utenti non possono fare nulla.
- Un terzo esempio è quello che riguarda la ANS. Nel 1991 viene costituita la ANS (società senza fini di lucro) dalla Merit Networks, IBM e MCI per gestire, su una propria rete privata a banda larga, il Network accademico.
Questo apre un primo dibattito sul fatto che se fosse giusto o meno che una rete pubblica potesse competere direttamente con concorrenti privati, il problema viene risolto con la creazione di un sistema decentralizzato che interconnetteva il mondo accademico a livello regionale non passando dalla ANS (futura AOL). L’ANS gestisce dal 1987 NSFNET e nel 1991 crea una società a scopo di lucro la ANS CO+RE per vendere servizi telematici. Anche su questo avvenimento si apre un lungo dibattito capitanato dal giornalista Markoff. Con la creazione di tale autostrada telematica sarebbe stato assegnato un vantaggio illecito a una joint venture di IBM e MCI da parte del governo. Ed oltre a questo si aprono una serie di scenari sulle finalità che queste aziende hanno di dominare i traffici della rete e sulle future opportunità degli utenti di utilizzare il servizio.
Questo argomento mi permette di introdurre la questione relativa alle reti telematiche ed in ultimi ad INTERNET . Visto il ruolo che ricopre l’informazione non c’è da stupirsi che Internet sia diventato, negli ultimi anni, terra di conquista. Internet è il mezzo più veloce di ottenere informazioni e dalla sua ha il fatto che, dato il suo notevole sviluppo “ognuno può raggiungere chi vuole”. Sembrava una cosa strana quando nella metà degli anni novanta, la Microsoft non aveva ancora fatto passi in questa direzione. Mentre Netscape aveva già raggiunto un’elevata diffusione, Nel 1995 esce il primo browser della Microsoft, Internet Explorer (browser aggiornato continuamente). L’anno successivo esce la seconda versione e per recuperare terreno Microsoft la rende scaricabile gratuitamente dal suo sito e la include, come parte integrante, in Windows. Software gratuito? Quando vi sono interessi in gioco può accadere anche questo!!!
Comunque gli sforzi e gli investimenti della Microsoft diventano sempre più ingenti e plurilaterali: in due anni fonda una quindicina di siti per sperimentare i più vari tipi di business. Expedia, primo agente di viaggi telematico al mondo; CarPoint, per il commercio di auto; Sidewalk, servizio di informazioni locali in 12 città, vera sfida ai quotidiani locali che costringe le testate americane a intraprendere iniziative analoghe; Boardwalk, sul mercato immobiliare; Corbis, prima banca di immagini digitali del mondo; investe nelle società di telecomunicazioni per accelerare l'arrivo della banda larga ;mette piede nei settori delle tv via cavo, nelle reti telefoniche, dei telefonini e dei satelliti. Importantissima infatti è l’alleanza del 1993 tra Microsoft, Tele-Communications Inc. (maggiore azienda televisiva via cavo) e la Time-Warner. Una vera e propria strategia globale, dove Microsoft o fonda direttamente una nuova società o ne acquisisce una. Una decina le acquisizioni più importanti in questi ultimi anni, da HotMail, società di prodotti per la posta elettronica, a WebTv, società che produce un apparecchio per navigare in Internet attraverso la tv di casa. Nel maggio 1999 un investimento di cinque miliardi di dollari in At&t, il più importante operatore di reti via cavo degli Stati Uniti, con obiettivo la modernizzazione delle reti per dare il via alla tv interattiva, che cinque milioni di famiglie americane oggi stanno già sperimentando. Gigantesco investimento di un miliardo di dollari in Comcast, un grande operatore di TV via cavo, per mettere Windows anche alla TV interattiva. Fonda la società Teledisc, per lanciare centinaia di satelliti per le telecomunicazioni e fornire così collegamenti Internet veloci in tutto il mondo.
Non c’è che dire, una maxioperazione che però non è priva di espedienti illeciti ed anticoncorrenziali portati alla luce attraverso le varie cause che hanno coinvolto la società sin dagli inizi degli anni novanta.

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