Essendo comunque più che ampia la bibliografia esistente su questi argomenti, ed essendo numerosi i siti che si occupano di finanza etica, senz'altro con contenuti redatti da persone più competenti di me in materia economica, mi sono chiesta che spazio potesse occupare questo lavoro all'interno di questo vasto panorama, e quindi come si potesse unire un discorso sulla finanza all'ambito artistico (quello di nostro maggiore interesse).
Che ne è oggi di un giovane artista che esce da un'accademia di belle arti? Che ne è dei suoi sogni? Ci sarà ancora spazio, in un mondo sempre più frenetico, dominato dal denaro di pochi potenti, per dei giovani artisti? C'è qualcuno oggi che abbia voglia di credere e di scommettere su di loro?
Se questi ragazzi oggi andassero a bussare alla porta di una qualunque banca in cerca di un sostegno economico che permetta loro di realizzare un valido progetto artistico, con indubbie ricadute sociali ma rientri economici meno consistenti, la prima domanda che si sentirebbero rivolgere sarebbe quali garanzie economiche reali siano in grado di offrire. Come risposta essi non potrebbero fare altro che mostrare le loro mani e le loro teste, cariche di energia ed entusiasmo, e di fiducia in quello in cui credono. Difficilmente però tali garanzie saranno ritenute sufficienti da tale banca. Cosa faranno allora i giovani artisti in questione? Dovranno forse rassegnarsi a guadagnarsi da vivere lavorando da Mc Donald's, vedendo così crollare i propri ideali no global per dipingere solo nei ritagli di tempo?

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