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La posta elettronica è il mezzo principale per la comunicazione
a due vie sulle reti di computer. E' stato storicamente uno dei primi strumenti
di comunicazione ad essere sviluppato. Dapprima erano le reti locali ad essere
collegate, poi con la diffusione delle reti geografiche, anch'esse hanno cominciato
ad offrire ai propri membri tale possibilità di comunicare. Oggi giorno
la posta internet (basata sui protocolli POP3 e SMTP) è lo standard comunemente
accettato, ma questo non esclude che altri sistemi, largamente diffusi da molti
anni, continuino ad essere proficuamente usati, sia isolati che connessi alla
rete globale tramite gateway (computer che fanno da ponte tra le due reti permettendo
la comunicazione reciproca).
La posta internet richiede essenzialmente l'utilizzo di due tipi di programmi:
· Il server, che dispone generalmente di una connessione permanente alla
rete, si occupa di ricevere i messaggi destinati agli indirizzi compresi nel
proprio dominio e spedire quelli da essi provenienti, destinati all'interno
oppure all'esterno.
· Il client, ospitato sul computer dell'utente (oppure su un computer
in rete a cui questi abbia accesso) ha la funzione di interrogare periodicamente
il server per controllare la posta in giacenza e per spedire i messaggi inviati.
Inoltre si occupa di interfacciarsi con l'utente, svolgendo funzioni come la
memorizzazione, la presentazione e la stampa dei messaggi.
La posta elettronica è principalmente adatta per le comunicazioni basate
su testo. Nonostante siano stati sviluppati numerosi sistemi per permettere
lo scambio di messaggi con contenuti multimediali, cronici problemi di interoperabilità
tra standard diversi e limitatezza della banda disponibile non ne hanno permesso
una diffusione globale. L'e-mail è stato storicamente il primo strumento
telematico ad essere utilizzato dalle ONG. Essa presenta comunque alcune limitazioni.
Se la connessione alla rete non avviene tramite una LAN è necessario
che entrambe le parti stabiliscano una connessione ad internet affinché
il messaggio giunga a destinazione. Per stabilire una comunicazione effettiva
(spedizione del messaggio, lettura, spedizione della risposta, lettura della
risposta) sono necessarie quattro connessioni. E' indispensabile che, in una
organizzazione che intenda utilizzare seriamente questo strumento a fini strategici,
lo staff controlli regolarmente le proprie caselle postali. Se l'utilizzo che
se ne fa non è sistematico, essa tenderà a diventare inaffidabile
come strumento di comunicazione. Se un'organizzazione rende noto il proprio
indirizzo deve poi controllarlo e rispondere regolarmente. Rispetto alla posta
tradizionale quella elettronica è più veloce (i tempi di risposta
si dovrebbero ridurre, anche senza pretendere repliche istantanee, è
buona norma rispondere alle e-mail entro 24-48 ore al massimo) e più
economica (numerosi messaggi possono essere scaricati con una singola chiamata
telefonica urbana). Rispetto al telefono ha il vantaggio che non è necessario
che entrambe le parti siano disponibili nello stesso momento. Inoltre lo stesso
messaggio può essere mandato contemporaneamente ad un grande numero di
persone senza costi addizionali. In confronto al fax, ha ugualmente il vantaggio
della facilità della comunicazione uno-a-molti. In confronto a tutti
gli altri mezzi di comunicazione analogici, è più utile per la
facilità di catalogazione, elaborazione e ricerca tipica delle informazioni
digitali. Mantenere un archivio di e-mail è molto più semplice
ed economico che uno cartaceo, infatti è sufficiente un computer e nemmeno
troppo potente.
In genere la posta elettronica è il primo servizio di rete che le organizzazioni
utilizzano e spesso è quello che rende i servizi migliori. Sicuramente
è quello che permette di raggiungere il pubblico più vasto. Il
primo passo da fare per un'organizzazione nello sviluppo di un efficace sistema
di posta elettronica dovrebbe essere sempre quello di integrarlo correttamente
nel suo sistema di relazioni con l'ambiente esterno. Ciò si concretizza,
secondo un rapporto di Oneworld (un network di ONG), in alcuni punti:
· Pubblicizzare il proprio indirizzo.
· Procurarsi gli indirizzi dei propri membri, dei sostenitori degli attivisti,
in generale di quanti entrano in contatto con l'organizzazione. Questo accresce
molto la qualità delle comunicazioni in quanto ci si garantisce un database
di contatti relativo a persone sicuramente interessate e recettive ai messaggi.
Ogni mezzo con cui si raccolgono informazioni su tali soggetti deve essere adattato
in modo da prevedere l'indirizzo e-mail ( ad esempio i moduli con cui ci si
associa devono prevedere un apposito campo, le persone che rispondono al telefono
devono chiederlo, ecc..)
· Stabilire linee guida per la gestione della posta al proprio interno,
ad esempio:
o Definire con quale software deve essere gestito e catalogato il flusso dei
messaggi.
o Decidere la frequenza con cui ogni membro dello staff deve controllare la
propria casella postale e la competenza di ciascuno rispetto alle risposte.
o Assicurarsi la circolazione interna dei documenti attraverso la definizione
di formati standard.
Quando l'organizzazione ha elaborato tale database dei contatti (anche se piccolo)
può cominciare ad usarlo come mezzo di comunicazione broadcast mandando
poche ma utili informazioni sulla propria attività, sulle questioni chiave
che riguardano il settore, e, in conclusione, su quanto sicuramente di interesse
comune. Metto in evidenza questo punto perché, a causa della velocità
ed economicità del mezzo, c'è frequentemente una tendenza ad inviare
una grande quantità di messaggi, spesso non significativi che per una
piccola parte dei destinatari. Questo è fonte di un eccesso di informazioni
che spesso impedisce di cogliere quelle veramente significative. E' molto più
efficace incorporare l' e-mail all'interno del proprio sistema di comunicazioni
ed usarlo raramente ma strategicamente con comunicazioni differenziate per i
diversi obbiettivi che si vogliono raggiungere.
Strumento pratico per questo sono le mailing-list, esse sono l'equivalente elettronico
dei bollettini, delle newsletter, l'organizzazione manda ad un numero di persone
che hanno chiesto espressamente tale servizio, le informazioni, questo è
un servizio unidirezionale, cioè controllato esclusivamente dal mittente.
Si potrebbero, ad esempio, creare due mailing-list, una dedicata a coloro che
operano all'interno e l'altra a persone che non fanno parte dell'organizzazione.
La prima dovrebbe avere naturalmente un contenuto più vasto ed una frequenza
di emissione maggiore, mentre la seconda potrebbe contenere informazioni generali
relative alla propria attività, estratti di pubblicazioni, e altre notizie
che un pubblico più generale potrà trovare utili.
Il passaggio successivo è la creazione di una lista di discussione ai
cui membri sia consentito spedire messaggi che tutti i partecipanti alla lista
possono leggere. Si stabilisce così una via di comunicazione bidirezionale
che può diventare un buon modo per mettere in contatto piccoli gruppi
di persone. Potremmo avere due tipi di liste di discussione:
· Verticale tra volontari, dipendenti e dirigenti dell'organizzazione.
Questo permette fra l'altro di aumentare la democrazia della struttura interna
rendendo più facili le comunicazioni dal basso verso l'alto. Inoltre
si possono risparmiare le spese di telefono e di viaggio. L'utilizzo di questa
lista può essere per argomenti correlati al lavoro quotidiano (fissare
appuntamenti, discutere metodologie di lavoro, scambiarsi informazioni pratiche),
come pure può avere indirizzi più ampi (discussione generale dell'attività,
pianificazione di eventi, cambiamenti di strategie e così via)
· Orizzontale tra persone e organizzazioni che lavorano nello stesso
campo o nella stessa area geografica. Spesso questi soggetti non hanno, per
motivi di costo e di tempo, molte opportunità per scambiarsi le reciproche
opinioni ed esperienze. Una lista di discussione è il mezzo ideale per
facilitare questo tipo di rapporti. .
Bisogna sottolineare una cosa: tutti questi strumenti non dovrebbero essere
intesi come sostituti della comunicazione personale, che presenta particolarità
tali da renderla insostituibile ( i toni di voce, le inflessioni, la presenza
fisica, sono aspetti che le tecnologie telematiche non riusciranno mai ad eguagliare).
Bisogna quindi escogitare nuove metodologie di lavoro che permettano di sfruttare
al meglio le nuove tecnologie senza per questo spersonalizzare e rendere meccaniche
le mansioni umane.