Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete
di A. Di Corinto e T.Tozzi |
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3.6.4.
Il Filone Antagonista della Net Art |
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Il
cyberpunk degli anni ottanta è paragonabile per il tipo di fascinazione
a quel fenomeno che negli anni novanta si è voluto chiamare
"net art". Presenta un'analoga capacità di fare presa
su un'area di underground artistico che è interessata ad esprimersi
attraverso l'uso delle nuove tecnologie. Il primo però, pur
essendo un'invenzione letteraria, riesce, grazie ad una semplice
combinazione di parole ad affiancare a tale categoria altre
due aree di persone che fino a quel momento non avevano un'identità
comune in cui riconoscersi: l'area dell'autogestione radicata
nel movimento Punk con interessi verso un uso antagonista dei
media e in particolare dei nuovi media, con l'area degli smanettoni
del computer con vocazioni anarcoide e una dichiarata simpatia
verso l'underground. Se a ciò si aggiunge l'adesione con l'area
della psichedelia si capisce che il cyberpunk, pur essendo un'invenzione,
ha avuto la capacità di farsi promotore di una mutazione ricombinante
di aree socialmente ben radicate. Per tale motivo il cyberpunk
ha avuto una forte presa sulle nuove generazioni con una spinta
non solo dall'alto (i media mainstream) ma anche dal basso che
ne ha garantito la diffusione ed un genuino radicamento nelle
culture giovanili. A
differenza del cyberpunk il fenomeno della net art non è stata
un'invenzione letteraria, ma è stato pilotato da un altro tipo
di istituzioni legate all'establishment ufficiale dell'arte.
Proposta da un gruppo di artisti europei, la net art è stata
formalizzata di fatto attraverso un evento sponsorizzato dalla
Biennale di Venezia nel 1995 e quindi è esplosa attraverso l'appoggio
di una molteplicità sia di Centri di ricerca sui Nuovi Media
europei, sia di progetti finanziati dalla Comunità Europea e
in particolar modo con l'appoggio nell'Europa orientale del
finanziere Soros. Facendo proprie una serie di nuove pratiche
del fare arte, la net art è riuscita ad imporsi in brevissimo
tempo nel panorama artistico internazionale grazie all'azione
congiunta di istituzioni, meeting (il ciclo di Next Five Minutes),
mostre (ad esempio anche Documenta a Kassel, oppure Ars Electronica
a Linz) in cui sponsor di vario tipo trovavano nell'area della
mailing list Nettime il referente artistico per l'improvvisa
notorietà e diffusione della rete Internet. Sebbene il nucleo
dei fondatori della net art avesse contatti e radicamento nell'area
dell'antagonismo, il termine, forse anche solo per questioni
linguistiche, ma più probabilmente per un'incapacità di far
presa realmente sul movimento hacker, non ha funzionato nella
capacità di arginare gli assalti con cui il mercato ha cercato
di appropriarsene. Così net art è diventata anche la vendita
di quadri on-line o altre amenità del genere. Sia
il cyberpunk che la net art hanno però prodotto pratiche nuove,
forme di aggregazione e dunque dato spinta a nuove ricerche
che adesso cercano di ritrovare un'identità comune nel nuovo
termine hacktivism, mutuato in certe sue propaggini in artivism.
Nel
1985 nasce la rivista olandese "Mediamatic" (www.mediamatic.nl/magazine/magazine.html)
che si occupa di critica e cultura dei nuovi media. Tra i suoi
più attivi collaboratori vi è G. Lovink (anche membro della
rivista "ctheory" e del gruppo Bilwet/Adilkno).
Nel
1991 nasce The Thing bbs (http://bbs.thing.net/login.thing)
realizzata da W. Staehle. Tra i suoi attuali collaboratori vi
è R. Dominguez. The Thing inizia come un Bulletin Board System
che si occupa di arte contemporanea e teoria culturale. Nel
1993 viene realizzato un primo Next Five Minutes in Amsterdam,
è un incontro tra video-attivisti. Tra questi vi è Paul Garrin,
video-attivista di New York che lo stesso anno riprende con
la telecamera una manifestazione in Tompkinson Square (Rushkoff,
1994, pag. 210). Etoy è un gruppo di artisti che si occupa di hacktivism
e che si forma a Zurigo nel 1994 (vedi capitolo 1). Nel
1994 al Chicago Cultural Center A. Muntadas realizza un'installazione
attraverso cui è possibile collegarsi al sito internet "The
File Room", realizzato dall'artista per l'occasione, che
contiene un archivio di alcune famose censure nella cultura
e nell'arte. Nel
1995, THE THING viene rinnovata e si trasferisce sul web. A
giugno del 1995, in occasione della Biennale di Venezia, un
gruppo di artisti e intellettuali da tutta Europa viene invitato
a gestire uno spazio per tre giorni. Tale incontro segna la
nascita della mailing list internazionale Nettime tra i cui
principali promotori vi sono G. Lovink e P. Schultz. Tra gli
italiani invitati vi sono T. Tozzi e A. Ludovico (Neural). Di seguito la pagina
introduttiva al sito della mailing list Nettime: "<nettime>
is not just a mailing list but an effort to formulate an international,
networked discourse that neither promotes a dominant euphoria
(to sell products) nor continues the cynical pessimism, spread
by journalists and intellectuals in the 'old' media who generalize
about 'new' media with no clear understanding of their communication
aspects. We have produced, and will continue to produce books,
readers, and web sites in various languages so an 'immanent'
net critique will circulate both on- and offline. <nettime>
is slightly moderated. History: the formation of the nettime
group goes back to spring 1995. A first meeting called <nettime>
was organized in june 1995, at the Venice Bienale, as a part
of the Club Berlin event. The list itself took of the fall.
A first compilation on paper appeared in January 1996, at the
second Next Five Minutes events (the so-called ZKP series).
The list organized its own conference in Ljubljana in May 1997,
called 'The Beauty and the East'. A 556 pages nettime anthology
came out in 1999: Readme! Ascii Culture and the Revenge of Knowledge"
(Lovink et al., 1999, http://nettime.org/info.html). Poco
dopo, ad ottobre, si tiene a Budapest il convegno Metaforum
II organizzato dall'area della mailing list Nettime. Il
termine "net art" inizia ad essere usato nel 1995,
si dice, da V. Kosic, artista dell'area della Nettime. Dal
1995 A. Broeckmann inizia a lavorare al V2_Organisatie Rotterdam
(Institute for the Unstable Media) (www.v2.nl/index.php). A
gennaio del 1996 viene organizzato ad Amsterdam e Rotterdam
il convegno Next Five Minutes, organizzato dall'area della mailinglist
Nettime. In quell'occasione viene pubblicato "ZKP - ZH
Proceedings 1995 - version 1.0", the Next Five Minutes
Edition, che raccogli alcuni degli atti del convegno Metaforum
II tenutosi a Budapest a ottobre del 1995 e alcuni degli atti
del convegno in corso ad Amsterdam. Per gli italiani partecipano
i gruppi Decoder e Strano Network. "Durante
la conferenza "Next Five Minutes" a Rotterdam (Amsterdam)
a febbraio del 1996, un gruppo di 30 persone fondano il Syndicate,
che venne creato come base per lo scambio di informazioni tra
gli attivisti culturali della parte Orientale e quelli della
parte Occidentale dell'Europa. Il
cuore del Syndicate è la sua mailing list, il cui host è l'Ars
Electronica Center a Linz e coordinata da V2_Organisation a
Rotterdam. Il Syndicate Network, è un progetto sperimentale
di ricerca sulle possibilità di costruire aperte comunità attraverso
la cultura, utilizzando i benefici di vantaggiosi media in strutture
decentralizzate, come Internet. A
febbraio del 1996 viene fondata in Germania "Rhizome"
(www.rhizome.org) da Mark Tribe. Alex Galloway, attuale editore
e direttore dei contenuti e della tecnologia di Rhizome entrò
nel gruppo nell'agosto del '96, quando l'organizzazione si spostò
a New York. Si tratta di un'organizzazione internazionale senza
scopo di lucro che si occupa di arte e nuovi media con un'attenzione
particolare alla net art. Rhizome ha 6.000 membri in oltre 75
paesi del mondo. Il suo scopo è di essere una specie di centro
propulsore online per gli artisti e chiunque sia interessato
alla nuova arte mediatica, un meccanismo che permette a persone
diverse di comunicare, scambiarsi idee, discutere sulle proprie
opere, commentare opere altrui, o anche scrivere saggi teorici. Intorno
al 1996 nasce (r)(tm)ARK (www.rtmark.com), una società negli
Stati Uniti che finanzia progetti per il sabotaggio dei nuovi
miti dell'era digitale. Questo tipo di finanziamento permette
agli investitori di conservare l'anonimato e di evitare ogni
tipo di responsabilità legale. (r)(tm)ARK si serve del sabotaggio
per creare scoop sensazionali sulla stampa e sui media, per
far conoscere gli abusi delle società commerciali verso le leggi
e la democrazia. Tra i progetti finanziati vi sono The etoy
Fund, The Barbie Liberation Organization e The Zapatista Floodnet. A
marzo del 1996 iniziano i primi Digital Hijack. Gli Etoy fanno
un Digital Hijack ai danni del motore Altavista. Nel
1997 esce "ZKP4. Beauty and the East" una raccolta
di testi dalla mailing list Nettime. Nel
1998 Max Kossatz progetta "The Thing Communicator"
che da a The Thing la sua attuale forma (http://bbs.thing.net/). Nel
1999 la multinazionale Etoys cerca di far chiudere il sito degli
Etoy. Dopo diverse cause legali e una mobilitazione massiccia
del popolo della rete, la multinazionale perde la causa. Ad
ottobre del 1999 partono le Etoywar (www.toywar.com). Nel
1999 in occasione del meeting "Next Five Minutes 3"
ad Amsterdam viene pubblicato il catalogo "N5M3. Next Five Minutes 3 Workbook". Durante
il N5M3 conferenze su: Art of Campaigning, Net.Activism, Media
& Conflict Resolution, Art After Activism. Tra
gli italiani presenti è forte la presenza del gruppo Avana. Nel
1999 l'area della mailing list Nettime scrive "Readme!"
(AA.VV., 1999b). A
settembre del 2000 si svolge a Bologna D.I.N.A (digital_is_not_analog)
un meeting che vuole far conoscere i principali esponenti della
net art. Tra i partecipanti alla prima edizione vi sono Vuk
Cosic e RTMark. Nel
2000 Jaromil realizza il software per fare un'Hascii cam (www.dyne.org). Nel
2001 nasce il gruppo EpidemiC (www.epidemiC.ws). |
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