Analisi del
sito www.tmcrew.org
Tactical Media Crew si autodefinisce “un piccolo gruppo di
attivisti interessati allo sviluppo di contenuti liberi e radicali sul Web”.
Il messaggio di fondo lanciato all’interno delle pagine del
sito è l’esaltazione dei valori assoluti dell’uguaglianza e dell’autonomia,
oggi minacciati dallo strapotere delle multinazionali che controllano la
politica, l’economia e l’informazione.
Il sito cerca di raccogliere e organizzare in una struttura
unitaria le più svariate voci cosiddette antagoniste: da quella dei centri
sociali, a quella delle femministe, dai movimenti ecologisti, a quelli di
autonomia operaia, ecc. tutte accomunate dal fatto di essere fuori dai giri di
potere e per questo non avere voce in capitolo.
Il concetto di base è che Internet, non ancora caduto sotto lo stretto controllo dell’autorità, debba essere sfruttato da questi soggetti. Internet può dare una nuova forma all’agire politico e sociale; è il canale ideale per superare i problemi di distribuzione, diffusione, circolazione che da sempre hanno limitato le possibilità di dialogo e di protesta di queste realtà sociali. Permette una comunicazione globale e a basso costo. Bisogna lottare affinchè non cada anch’esso nelle grinfie delle multinazionali (a questo proposito nella homepage si trova un link inserito nel testo che rimanda ad una sezione dal titolo “Vogliamo larghezza di banda uguale per tutti”).
Finché la comunicazione sarà controllata (e con essa la
mente delle persone) per le multinazionali non ci sarà alcun pericolo.
L’informazione deve essere libera, non manipolata: i cosiddetti media tattici,
gli unici a non essere servi del potere, si stanno battendo per questo e sono i
soli a darci l’informazione autentica.
Il sito ha dunque come obiettivo primario quello di scuotere
le coscienze delle persone, di risvegliare in loro il senso critico di fronte
ai media istituzionali, e non accettare passivamente il flusso di informazioni,
tutte “pilotate per renderci ubbidienti” e innocui. Tactical Media Crew si
propone quanto meno di far sapere che
esiste questa forma più subdola di Grande Fratello (all’interno del testo
introduttivo nella homepage assume grande rilievo la scritta “Hai mai
riflettuto su questo?”) e propone articoli, reportage, interviste,
testimonianze usando uno stile molto diretto, immediato, e dando all’utente la
possibilità di approfondire i vari argomenti con la presenza di molti link.
Il sito si sviluppa in sezioni apparentemente slegate tra loro, ma che si riconducono tutte all’idea di base, fin qui analizzata. Ecco dunque i veri reportage dalla Palestina; lo stato reale dell’inquinamento del pianeta; tutto quello che McDonald non ci fa sapere sulla natura dei suoi hamburger; l’incredibile sfruttamento dei lavoratori all’interno delle multinazionali; gli effetti delle biotecnologie e del nucleare passati sotto silenzio; le voci che in Tv non ci fanno mai ascoltare, da quella dei carcerati a quella degli immigrati, o la voce di interi popoli ai margini, dai Curdi agli indiani d’America. Addirittura si dà la possibilità di comunicare anche a chi non lo può materialmente fare in quanto privo della parola: le crudeltà cui vengono sottoposti gli animali (vivisezione, esperimenti genetici ecc.) sono denunciate nella sezione Ecozone.
Ecco poi un’intera sezione dedicata a Echelon e agli altri
sistemi per la sorveglianza globale, dove vengono forniti consigli pratici e
strumenti per difendere la nostra privacy e la libertà di comunicare (si può
scaricare il software PGP).
La sezione dedicata agli handicappati porta direttamente a xs2web, il sito con le norme
sull’accessibilità dei siti Internet, per far sì che anche gli handicappati
abbiano a disposizione gli strumenti per fruire della vera informazione.
Naturalmente non mancano gli appelli e gli inviti alla
lotta, per esempio quando si chiede di boicottare le multinazionali assassine e si dà la possibilità di
scaricare adesivi e volantini.
Il grado di interattività è elevato: si possono mandare e- mail e contributi in denaro, ci si può iscrivere alla mailing- list per ricevere gli ultimi aggiornamenti o si può semplicemente digitare il proprio indirizzo e-mail per essere contattati. Sono poi segnalati eventi e manifestazioni, c’è una lista con gli indirizzi di tutti i centri sociali italiani (quelli di Roma sono in gran parte linkati), e un motore di ricerca per muoversi all’interno del sito, molto vasto. Nelle sezioni Comunicazione Antagonista (il mensile della Toscana antagonista) e Infoxoa sono raccolte articoli e riflessioni di persone e gruppi vicini a Tactical Media Crew.
Tutte le sezioni (sono venticinque quelle che sviluppano una
tematica particolare) sono raggiungibili dalla homepage, da cui si può accedere
direttamente anche a tre siti esterni, quelli di RadiOndaRossa e RadiOndad’Urto,
e quello dal titolo Senza Censura.
Ogni sezione è caratterizzata da un diverso layout grafico e
sembra configurarsi come un piccolo sito indipendente, con le proprie tematiche
e il proprio sistema di navigazione. Queste differenze si possono trovare anche
all’interno di una stessa sezione: per esempio la sezione Kill a Multi è composta da otto sottosezioni, la prima delle quali
è un indice mentre le altre sette sono dedicate ad una sola multinazionale (Mc
Donald’s, Shell, Microsoft, Disney, Nike, Nestlè, Mitsubishi), diverse tra loro
sia nella grafica che nell’organizzazione dei contenuti. Da ogni pagina è
comunque possibile tornare all’homepage e alcune sezioni sono intrecciate tra
loro, per esempio con l’uso di hot word.
Il sito, in modo più o meno consapevole, si fa dunque
specchio della società, replicando quell’interscambio che dovrebbe esistere tra
realtà spesso distanti e comunque diverse l’una dall’altra, ma che hanno in
comune il rifiuto del “Nuovo Ordine Mondiale”.