home
CORSI
indice
AXIS foundation for art and gender

 

Esercitazione di

Fabiana Terenzi

 

per il corso di

Teoria e Tecnica della Sceneggiatura Multimediale

Prof. T. Tozzi

 

 

 

Accademia di Belle Arti di Carrara Dipartimento di Arti Multimediali

SOGGETTO


Una domenica pomeriggio Axis si trovava con tre amiche nel giardino stellare della galassia non bene definita e non bene identificata dai suoi conterranei, come anche dalla stessa Axis. Una galassia la cui unica certezza era quella di essere situata in una zona di confine.
Mentre erano lì a scambiarsi parole casuali i loro volti si rispecchiarono in una aiuola di olio nero bruciato che le assorbì, e le proiettò nitidissime nel cielo , anch'esso nero ma costellato di luminose meteoriti, situandole in un interstizio di vite vissute circondato di rosso.
Axis aveva degli sdoppiamenti convulsi dovuti a un pensiero fisso che le invadeva il cervello a ritmo alternato. Tanto che, quando gli attacchi erano forti si copriva il volto con occhiali neri e baffi neri. Erano giorni che pensava se non era il caso di far partire una discussione in rete sull'arte e il genere. E quando qualcuno intercettava il suo pensiero chiedeva di mailarle suggerimenti sul da farsi.
Nel frattempo le tre amiche, cadute in un sonno profondo ma rigenerante, rinvennero e insieme ad Axis convennero che era giunto il momento di dare vita a una fondazione per l'arte e il genere. Era il 1997.
Si misero subito all'opera. Per prima cosa venne a loro in mente una frase di Teresa De Lauretis sul concetto di genere che condividevano in pieno: "Il genere, come la sessualità, non è una proprietà dei corpi o qualcosa che esiste in origine negli esseri umani, bensì l'insieme degli effetti prodotti nei corpi, nei comportamenti e nelle relazioni sociali…".
Partendo da questa affermazione iniziarono a riflettere sugli immaginari prodotti attraverso le nuove tecnologie, l'arte contemporanea, il cinema indagando quegli spazi della comunicazione/rappresentazione nei quali è possibile rintracciare dei dispositivi di costruzione o decostruzione del genere.
Si trattava di una riflessione che voleva lasciare aperte le contraddizioni che connettono l'identità di genere alla sua rappresentazione, nella consapevolezza che la costruzione del genere avviene anche attraverso le pratiche artistiche.
Non dimenticando che l'elettronica e il virtuale sono zone dove la costruzione dell' identità subisce un'accelerazione. Basta pensare all'assunzione di identità diversa dalla propria adottata da molte persone quando entrano in una comunità virtuale. E la conseguente influenza, di questo fenomeno, sulle arti visive contemporanee. (FUTURE GENDER, PAST GENDER, GLOBAL GENDER, HIDDEN GENDER) Questo divenne il senso del loro progetto.
Lavorarono per costituire un'organizzazione che promuovesse progetti sotto forma di mostre, performances, rassegne di film e video, conferenze e pubblicazioni. Passato qualche anno, era il 2002, avevano già una consistente programmazione dell'autunno inverno del 2000(FALL/WINTER PROGRAM 2000), come anche due consistenti archivi di programmazione di eventi realizzati nei restanti mesi del 2000 e nel 1999 (PROGRAM ARCHIVIO 2000, PROGRAM ARCHIVIO 1999). Nonché pubblicazioni (PUBLICATIONS) come The new axis reader (Ctrl+Shift Art - Ctrl+Shift Gender)2000, The Facelift of gender 1999, e un'anteprima del cd rom - Gender Media Art (GENDER MEDIA ART CD-ROM PREVIEW).
Nel frattempo ad Axis non erano passati gli sdoppiamenti convulsi, ma anzi erano diventati cronici e ora si manifestavano in precise circostanze d'interferenza. Casualmente proprio quando qualcuno capitava a navigare sull'aiuola di olio nero bruciato circondata di rosso dove erano rimasti impressi i volti delle quattro amiche.
Nelle pause di lavoro, tra un rigenerante e una sorsata di succo, le tre amiche non perdevano l'occasione per dire ad Axis, che se lei avesse prestato il suo nome alla fondazione per l'arte e il genere, per una tecnica interattiva scientificamente ancora sconosciuta, avrebbe sopportato maggiormente quei tediosi sdoppiamenti. Nelle loro ripetute richieste, per convincere Axis, citavano la frase di Donna Haraway che dice "Le figure devono implicare un certo spostamento capace di incrinare identificazioni e certezze. Le figurazioni sono immagini performative che si possono abitare; siano esse verbali o visive, sono mappe sintetiche di mondi contestabili."
Axis si convinse e accettò. Così da allora ebbero anche un titolo per il loro progetto: Axis Fondazione per l'arte e il genere.
Continuarono a lavorare e iniziarono a vedere cosa c'era in rete di realtà simili alla loro. Ne trovarono. E iniziarono a stendere un elenco di collegamenti a quelle che sembravano a loro più interessanti (UNIVERSE LINKS).
Tra gli eventi che Axis realizzò nel corso del 2000 ne troviamo uno dedicato ai computer games, un'argomento di forte interesse per il gruppo sul quale lavorò a lungo e produsse anche un'elenco di collegamenti con relativi abstracts: GENDER GAME ON LINE, che collocò su uno sfondo verde erba, il colore dei giardini che calpestiamo nella realtà.