Soggetto
L’home page del sito di Helena Velena, più che presentare il personaggio –rappresentato con una fotografia sotto un’intestazione d’effetto con il suo nome graficamente stilizzato- rende conto all’utente del principio di base della filosofia della protagonista.
Ci si accorge immediatamente che non ci si imbatterà in nessuna forma di ipocrisia, anzi, la libertà di pensiero, di espressione, di opinione saranno promossi su vari fronti, su vari aspetti dell’esistenza umana: la sessualità, la politica, la musica, l’arte.
Prima forma di ipocrisia condannata è la proibizione di qualunque forma di espressione e dell’accesso a qualsivoglia informazione. Mentre tutti i siti che trattano tematiche comunque basate su una certa visione del sesso intimano ai minori di non accedervi, il sito di Helena Velena sottolinea che ostacolo primario alla libera fruizione dell’informazione è l’immaturità, riscontrabile anche in adulti che rifiutano di capire e comprendere “la complessità dell’esistente”.
Dall’home page si accede direttamente al main menu, che sviluppa una metafora piuttosto esplicita, quella del Piano di Battaglia, il Warpath.
L’intento battagliero è sottolineato dal linguaggio asciutto e aggressivo e da una vera e propria dichiarazione di guerra contro il “Cattoleninismo Oligarchico Centralista”, contro i “buonisti democratici”.
A dare rilevanza al piano di guerra, un uso di colori molto forti e acidi, quali giallo, verde, azzurro e rosso su sfondo nero, ripresi nella maggior parte delle sezioni.
Helena Velena ospita i “soldati” che combattono la sua stessa battaglia, fornendo spazio nel suo sito a movimenti, gruppi, artisti che come lei portano avanti una battaglia per affermare i principi di una controcultura che si oppone alle culture e ai culti dei limiti e della cosiddetta “normalità”.
In questo sito trovano voce tutti quegli artisti e scrittori rifiutati o emarginati dalla critica perbenista e quasi a voler sottolineare il peso delle parole che fluiscono sulle pagine, e ancor maggiormente in rete, utilizza una veste grafica per gli articoli semplice ed essenziale, nella scelta dei caratteri, quasi dattiloscritti con le vecchie macchine, su sfondo bianco. Niente è concesso alla grafica, o magari si tratta anche in questo caso di una veste grafica “contro”, che combatte gli orpelli che mascherano e confondono.
Sembra che non sia dedicata troppa attenzione all’aspetto grafico convenzionalmente inteso anche in alcune sezioni, soprattutto in Url in favore di Sade, nella quale i colori forti e un testo piccolo e in contrasto cromatico poco definito rendono complicata la lettura. L’effetto, però, credo che sia voluto e ben calcolato. Infatti, parole dissacranti e taglienti, concetti espressi senza mezzi termini ben si accompagnano con la veste grafica “violenta”.
Gli argomenti e le sezioni non sembrano subordinati secondo gerarchie. Il main menu o Warpath presenta una lista di link il cui primo, ovviamente, rimanda alla sezione del sito www.sexonline.cybercore.com dedicata a Helena Velena.
Solo per ciò che riguarda il succedersi di tre link è possibile riscontrare una sorta di legame logico, in un certo senso anche gerarchico: Laure de Lauris, infatti, è la fondatrice sia della etichetta discografica Attack Punk Records che della compagnia teatrale Le nuove Justine, link posti in successione.
Oltre all’omaggio a Laure de Lauris, artista molto vicina a Helena, si notano una sezione dedicata a Wendy Orlean Williams, vittima dei pregiudizi della società e cyberfemminista per eccellenza e a Marilyn Manson, di cui viene pubblicata un’autodifesa, voce alternativa soprattutto ai media.
A tal proposito, si nota un esplicito attacco ai media, che perpetrano ipocrisia e falsità nel modo di diffondere l’informazione, e nel tipo di informazioni.
La chiarezza, invece, del sito è esemplare. Ogni sezione è introdotta da una sorta di abstract che ne spiega gli intenti e i temi.
Il tutto scritto con un linguaggio diretto, ma non colloquiale, crudo, ma altamente esplicativo non solo dell’argomento, bensì del tono con cui è trattato.