Teoria e tecniche della sceneggiatura multimediale -
Prof. Tommaso Tozzi
Come per la scaletta, anche per realizzare lo storyboard e il découpage tecnico il miglior software rimane Microsoft Word, insieme alle eventuali matite per i bozzetti della grafica.
Ma naturalmente le tecniche per realizzare una sceneggiatura, come si è visto, possono essere le più svariate. Perciò, per esempio, per i bozzetti grafici si potrebbe usare Adobe Photoshop, oppure, se questi fossero molto schematici (ovvero più grafici che pittorici), si potrebbe usare Macromedia Freehand ed Adobe Illustrator, impaginando poi il tutto con un software di impaginazione, come Quark XPress (se non si vuole stampare la grafica a parte ed incollarla nelle pagine stampate con il testo scritto in Word). Diversamente, si potrebbe ad esempio disegnare tutti i bozzetti in un unico file realizzato con Macromedia Flash e stamparne poi le differenti scene su carta per allegarle alle pagine con le descrizioni verbali scritte in Word. Nel software Flash vi è infatti un’opzione dal menu, File/Page setup/Layout/Storyboard – boxes, che permette la stampa dei vari frame come miniature grafiche allineate.
Il software Macromedia Director
potrebbe invece essere utilizzato sia per realizzare i bozzetti grafici sia le
descrizioni verbali, che potrebbero essere attori
del cast di Director da inserire nel
relativo score.
(TOZZI_figura_x1.tif)
Director permette infatti di avere una visualizzazione grafica della sceneggiatura in una griglia chiamata score che è strutturata secondo gli assi del tempo e dello spazio. Sull’asse del tempo ogni scena corrisponde a uno o più fotogrammi di un’immaginaria pellicola, mentre sull’asse dello spazio ad ogni fotogramma corrisponde la dislocazione dei personaggi nella scena. Lo score, oltre ad essere numerato, può essere colorato e marcato, consentendo inoltre moltissime agevolazioni per la scrittura di una sceneggiatura che è contemporaneamente una prima forma di prototipo del sito.
Di seguito un esempio dello score di Director relativo alla
sezione 1.0 della sceneggiatura multimediale dell’esempio precedente.
(TOZZI_figura_x2.tif)
Di seguito il bozzetto grafico visualizzato nello stage di
Director come risultato dello score presentato nella figura precedente.
(TOZZI_figura_x3.tif)
Di seguito il risultato della
grafica realizzata sulla base della sceneggiatura multimediale presentata nelle
due figure precedenti.
(TOZZI_figura_x4.tif)
Il vantaggio conseguente a una sceneggiatura realizzata usando il software Director sarebbe dunque che gli elementi grafici e verbali potrebbero essere comodamente duplicati e rieditati, spostati (sia nel layout grafico che all’interno della struttura della sceneggiatura), marcati e stampati su carta. Infine il file così ottenuto, oltre ad essere facilmente rieditabile, potrebbe diventare velocemente anche un prototipo interattivo, in quanto sarebbe molto semplice far diventare interattivi gli elementi delle varie scene abbinandovi determinati script di programmazione.
Di seguito un particolare dello score e del relativo risultato
nello stage relativo agli esempi precedenti.
(TOZZI_figura_x5.tif)
Di seguito un editing di un testo nella sceneggiatura multimediale
descritta negli esempi precedenti.
(TOZZI_figura_x6.tif)
Di seguito l’editing dei marker
utilizzati per individuare le differenti sezioni nella sceneggiatura
multimediale descritta negli esempi precedenti.
(TOZZI_figura_x7.tif)
Personalmente ritengo, però, questa ipotesi da verificare, poiché costringe lo sceneggiatore ad imparare (sebbene in modo molto modesto) l’uso dei suddetti software. Ciò non toglie che lo sceneggiatore multimediale ha presumibilmente anche un’anima da “spippolone” ed avrà dunque probabilmente avuto modo di “metterci le mani sopra” per costruirsi un’infarinatura di base dei software principali in modo da saper fare dignitosamente il proprio mestiere.
Ma, forse, un po’ di carta, delle matite ed un’abbondante uso della materia grigia possono facilmente sostituire qualunque software.