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Metodi di lavoro nelle PMI
e nella cooperazione del nuovo millennio
Telelavoro: vantaggi produttivi e
competitivi per le PMI e per le imprese sociali attraverso l'uso di tecnologie
innovative orientate a migliorare l'organizzazione del lavoro e i suoi
prodotti
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testo dell'articolo
Introduzione
La società odierna vive trasformazioni globali di cui le tecnologie
dell’informazione e della comunicazione sono protagoniste.
L’innovazione tecnologica porta sempre con se’ dei cambiamenti
progressivi nelle modalità della produzione di merci e nelle forme
del lavoro e tali cambiamenti tendono a riflettersi in maniera sistemica
nella società tutta.
- l’innovazione tecnologica stimola la produzione di merci e servizi
nuovi
- l’innovazione tecnologica crea nuovi bisogni e nuovi mercati
- l’innovazione tecnologica migliora l'efficienza produttiva
- l’innovazione tecnologica modifica i vincoli spazio-temporali
della prestazione lavorativa
Oggi pero’, l’innovazione portata dalle tecnologie del digitale
applicate alla comunicazione ed all'organizzazione d'impresa ha il sapore
di un cambiamento paradigmatico destinato a mutare la natura stessa della
produzione contemporanea di merci ed i suoi stessi processi.
Cos’è che cambia rispetto al passato?
La natura della produzione contemporanea si configura sempre di più
come creazione di beni di tipo relazionale, simbolico, ludico, estetico,
e si fonde con l’offerta di servizi orientati alla ricerca, alla
formazione, all'assistenza, alla consulenza e organizzazione d’impresa,
al marketing, al tempo libero.
Questo non significa che le produzioni tradizionali scompaiono, tutt’altro,
e lo testimonia, a titolo d'esempio, la vitalità del settore agroalimentare
in Italia, ma comporta che esse si evolvano a stretto contatto con la
tecnologia sia per innovare i prodotti, come nel caso esemplare delle
biotecnologie, sia i processi, come nel caso dell'impresa a rete e del
lavoro a distanza e, in generale per tutti quei processi che dipendono
dall'informatizzazione e dall'automazione spinta.
A testimoniare tali cambiamenti stanno le innovazioni tecnologiche applicate
al marketing ed all'organizzazione di impresa come ad esempio:
- il raggruppamento delle imprese (p.e. i distretti virtuali di imprese
in filiera produttiva)
- il marketing del territorio (p.e. gli sportelli informatici delle imprese)
- l'ampliamento del mercato (come nel commercio elettronico)
- l’occupazione di nicchie di consumo (p.e. i servizi a distanza
di cura e assistenza)
- il miglioramento dell’efficienza produttiva (con gli uffici distribuiti
e la casa domotica).
Una nuova idea di Impresa
Complessivamente l’idea che si afferma e’ quella di realizzare
un nuovo vantaggio produttivo e competitivo, sia per le PMI che per l’impresa
sociale, attraverso l’uso di tecnologie innovative orientate a migliorare
l’organizzazione del lavoro ed i suoi prodotti siano essi nuovi
oppure tradizionali.
Da questo punto di vista uno dei cambiamenti organizzativi destinati ad
incidere in maniera piu’ rilevante nella natura e filosofia dell’impresa
alle soglie del nuovo millennio e’ proprio il Telelavoro.
I motivi di ciò sono molteplici.
Il telelavoro come modalità di organizzazione del lavoro coincide
con l’adozione e l’uso di strumenti di informazione e comunicazione
che sono sia l’oggetto che lo strumento dei “nuovi mercati
e dei nuovi lavori”.
Ne sono l’oggetto in quanto, come dicevamo, la produzione contemporanea
e’ sempre più orientata alla creazione di servizi a base
informatica e telematica, relazionale e linguistica, si pensi ai call-center,
alla teleassistenza, all'E-commerce, ma anche ai servizi di consulenza
legale e finanzaria on line.
Ne sono lo strumento in quanto attraverso di esse e’ possibile realizzare
quel tipo di organizzazione a rete che sfruttando le risorse distribuite
di molteplici soggetti economici e sociali utilizza l'informazione come
risorsa produttiva e la comunicazione a distanza come strumento per realizzarla
in maniera compiuta.
Allo stesso tempo la telematica applicata al lavoro che cambia e’
lo strumento che consente di abbattere i costi dell’impresa tradizionale
e di garantire maggiore flessibilità a un mercato del lavoro che
si orienta sempre di più verso forme di lavoro atipiche, con contratti
part-time, di formazione on the job, etc.
Quello che qui ci interessa dire e’ che la riorganizzazione produttiva
che costituisce la base dell'economia attuale usa l’informazione
come capitale e la comunicazione come veicolo privilegiato di essa e,
allo stesso tempo, per dispiegarsi efficacemente fa perno su nuove figure
professionali che possiamo definire “networkers”.
Le tecnologie infotelematiche che sono per loro natura destinate a trattare
informazione e conoscenza, utilizzate in maniera efficace dai networkers,
rappresentano quindi l’albero motore delle Economia della Conoscenza
che si afferma in questo scorcio di secolo.
Fare Impresa nel Terzo Settore
Ora, se questo appare evidente per le PMI per le quali le tecnologie infotelematiche
rappresentano l’oggetto specifico del loro impegno produttivo e
costituiscono un mezzo per la sperimentazione di modalità innovative
di produzione e diffusione delle merci, potrebbe esserlo meno per le imprese
sociali del Terzo Settore.
Il Terzo Settore, che per definizione svolge attività di anticipazione
e soddisfazione di bisogni non garantiti né dall’operatore
pubblico né dal mercato, e' proprio uno degli attori economici
che possono giovarsi più grandemente dall'uso delle nuove tecnologie
organizzative consentite dal lavoro a distanza.
Tale vantaggio dipende dal fatto che le attività del Terzo Settore
si fondano su di un “paradigma operativo basato su prestazioni quali:
l’animazione socio-culturale, la prevenzione dei disagi, l’impegno
educativo, la promozione sociale e che trae linfa e supporto dalle funzioni
di ricerca, studio e documentazione”. (Renato Frisanco 1997). Cioè
proprio dalle attività specifiche dell'economia della conoscenza.
Le imprese del Terzo Settore che producono beni e servizi sociali e si
collocano in una dimensione imprenditoriale che e' fondata sull’incontro
delle motivazioni e del soddisfacimento dei bisogni sociali, risentono
più di altre organizzazioni del vincolo di economicità ed
efficienza di marketing e dell’impiego più adeguato delle
risorse umane, tecniche ed economiche.
Cioè proprio le funzioni che il telelavoro favorisce, riducendo
a) l'esigenza di spazi fisici per la rappresentanza e il coordinamento,
b) le spese degli investimenti per la comunicazione sul territorio,
e migliorando
a) l'impiego delle risorse umane,
b) l'impiego degli strumenti di networking,
elementi necessari ad assicurare la conoscenza condivisa necessaria ad
operare con efficacia nel settore di intervento specifico.
Favorire l'Impresa Cooperativa
Dal terzo settore ci si attende infatti la creazione di numerosissimi
posti di lavoro in tutto il paese dei prossimi anni, tuttavia seppure
esso sia oggi considerato soggetto culturale, sociale, politico a pieno
titolo, non riesce ancora ad affermare le sue potenzialità di impresa
sociale soprattutto nelle sue dimensioni di piccola e piccolissima impresa.
Fra i motivi di questa impasse vi sono
- la difficoltà ad essere conosciuti dai potenziali committenti;
- la difficoltà a reperire informazioni complete ed esaustive sulle
novità legislative, i bandi di gara, le agevolazioni fiscali etc;
- la difficoltà di condividere strutture, esperienze, know-how;
- la difficoltà ad accedere a consulenze legali, contabili, fiscali,
finanziarie e creditizie;
- la scarsa attenzione prestata alla definizione di profili formativi
che favoriscono una cultura multidisciplinare e una concreta capacita'
imprenditoriale per gli operatori;
- i rischi e i costi elevati associati alla creazione d'impresa.
Se il quadro legislativo e' cambiato in maniera tale da favorire l'imprenditoria
sociale, e se gli strumenti che esso fornisce sono oggi in via di attuazione,
in un contesto come quello attuale dove visibilità ed efficienza
sono elementi cardine della funzione imprenditoriale, affinché
il Terzo Settore si affermi e sia in grado di realizzare un efficace matrimonio
fra l'identità associativa da cui emerge e una corretta gestione
della domanda delle risorse esistenti e' necessario:
- pensare e promuovere servizi innovativi per il cittadino;
- apprendere e facilitare la trasformazione organizzativa in senso imprenditoriale;
- generare e accedere a informazioni strategiche;
- accedere alla finanza specializzata ed a reti finanziarie evolute;
- attuare il fund raising attraverso l'informazione e la comunicazione.
Per fare questo e' necessario dotarsi di strumenti di rete per fare informazione,
creare cooperazione e sviluppare metodologie orientate all'autoimpresa.
I Bisogni
I bisogni immediati del terzo settore riguardano soprattutto la ricerca
di visibilità presso i committenti e quindi richiedono una adeguata
pubblicizzazione del proprio intervento, laddove si assiste da parte delle
imprese del terzo settore a una sempre maggiore richiesta di accreditamento
e di collaborazione con le istituzioni pubbliche (amministrazioni) e private
(banche) per la possibilità di accedere alle risorse necessarie
all'attività di impresa.
E' opinione diffusa che affinché i soggetti del terzo settore possano
essere in grado di produrre welfare ed essere fonte di nuova occupazione
innovando metodologie organizzative e di intervento, sia necessario creare
delle infrastrutture fisiche e delle strutture di mediazione in grado
di intervenire su ciascuna delle opzioni sopra descritte.
Di seguito proviamo a descrivere alcuni esempi vitali per i servizi del
terzo settore.
Servizi di Informazione
E' necessario creare strutture in grado di fornire l'accesso a banche
dati affinché l'offerta e la domanda di beni, merci e servizi possano
incontrarsi efficacemente adattandosi alle mutevoli richieste del mercato.
Allo stesso modo e' fondamentale creare una rete di consulenze per fornire
servizi integrati e in tempo reale.
Lo sviluppo vertiginoso della domanda di servizi innovativi di assistenza
e cura, tutela dell'ambiente, promozione sociale e culturale del territorio
in una prospettiva imprenditoriale, può giovarsi di Centri di Orientamento,
Formazione e Servizi capaci di mettere in relazione le agenzie esistenti.
Essi richiedono una gestione innovativa, capace di interagire con le possibili
fonti di finanziamento, con le agenzie formative tradizionali e con i
produttori di tecnologie, secondo le esigenze diffuse del Privato Sociale.
Servizi di Sostegno all'Impresa Sociale
Migliorare la capacita' di servizio di strutture in grado di elaborare
e verificare l'impostazione dei progetti imprenditoriali, la fattibilità
dei business plans e di fornire finanziamenti, e' necessario a snellire
procedure e tempi per chi si appresta a creare impresa.
I Centri Integrati di Orientamento, Formazione e Servizi potrebbero fornire
la possibilità di condividere strumenti amministrativi, segretariali
e informatici e, dotati degli strumenti adeguati, aiuterebbero a favorire
quella cultura del raggruppamento senza la quale per le singole imprese
rimane difficile fornire servizi mirati e specializzati secondo una prospettiva
etica e competere sul mercato.
Centri siffatti favoriscono la creazione di una rete di competenze flessibile
e dinamica in grado di scambiarsi sapere e know-how secondo un principio
di sostegno organizzativo e di formazione a cascata se ci si pone contemporaneamente
l'obiettivo di trasformare e gli atteggiamenti individuali e la cultura
imprenditoriale complessiva.
Ma seppure la creazione di una rete di competenze può superare
molti degli ostacoli che si frappongono alla creazione di impresa, la
carenza di spazi di gestione rimane una nota dolente nel bilancio delle
attività delle imprese no-profit che necessitano anche di luoghi
fisici dove realizzare i propri interventi formativi, educativi e assistenziali.
Quindi i Centri di Orientamento, soprattutto laddove siano in grado di
migrare nello spazio immateriale delle reti di comunicazione possono contribuire
a ridurre i costi di struttura per la singola impresa, e contemporaneamente
garantire flessibilità e competenza manageriale secondo standard
di competenza, efficienza e sicurezza ai livelli richiesti dai consumatori/utenti.
Conclusioni
Una infrastruttura di servizi in rete in grado di consentire l'accesso
alle informazioni relative ai finanziamenti propri di questa peculiare
tipologia di lavoro, che consenta la condivisione a cascata di strumenti
e know-how per l'intervento sul territorio ed i servizi di consulenza
per la formazione e la ricerca potrebbe giovarsi enormemente di una rete
di servizi operante come telesportello per le pratiche burocratiche e
amministrative, per fornire informazioni e consulenze, consentire il pagamento
delle imposte, per le certificazioni, ma anche con il fine di predisporre
una sorta di "collocamento lavorativo" raggruppando le competenze
diffuse sul territorio e, ciò che più conta, sarebbe in
grado di ridurre inefficienze e velocizzare i tempi dei singoli servizi.
Ma per sviluppare dei servizi cooperativi e di consulenza distribuiti
significa procedere al coinvolgimento degli erogatori/fruitori dei servizi
secondo una modalità di "workflow" dove la circolarità
e la sistematicità nei flussi informativi, nella adozione di decisioni
e nella verifica progettuale, sono i requisiti principali della prestazione.
Per sviluppare siffatti servizi significa in definitiva assumere un atteggiamento
imprenditoriale che necessita della comunicazione costante con gli altri
erogatori di servizi, i fornitori di tecnologia, le organizzazioni dei
consumatori presenti sul territorio e quindi con la P.A. e il mondo delle
imprese secondo modalità che superino la tradizionale separazione
degli agenti coinvolti.
I nuovi strumenti organizzativi ci danno questa possibilità, quello
che serve e' di tradurla in realtà.
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