Nessuno negli anni Cinquanta pensava a Internet?
No, nel modo in cui si sviluppò dopo no. Certo, quando c'era
già la rete, prima che diventasse di massa, molti scrittori cominciarono
a scriverne. Per esempio la figura del cyborg è una figura vecchissima
che esiste fino dagli anni Venti, ma non si chiamava così. Era
un cervello umano dentro una scatola di metallo, ma era un cyborg che
io chiamo elettromeccanico, cioè era un cyborg pesante un po'
tipo terminator, con leve, ingranaggi ecc. Nessuno aveva previsto le
cose che fa oggi Warwick: forse Crichton che, in un romanzo del '72,
"L'uomo terminale", parlava di un uomo con un chip impiantato
nel cervello. In genere, ripeto, la figura del cyborg era una figura
di un cyborg pesante legato alla tecnologia dell'epoca, nessuno aveva
per esempio previsto né computer quantici se non dopo che già
se n'era parlato, nessuno per esempio prevedeva la figura del cyborg
genetico, il cyborg che non ha una tecnologia né leggera né
pesante impiantata nel corpo ma che ha il corpo direttamente modificato
nel codice genetico. Queste cose, che sono probabilmente la frontiera
del prossimo futuro e che ovviamente coinvolgono anche il computer in
genere, è molto difficile che qualsiasi scrittore compresi quelli
di fantascienza, ci pensi davvero.
Un ultima considerazione potrebbe essere che per certi versi la scienza
corre più velocemente della fantascienza.
Ma non c'è dubbio, anche perché copre ormai un arco e
un ventaglio di possibilità enormemente maggiori.