UNA
TIGRE NEI MOTORI DEI CARRI ARMATI IN IRAQ |
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A
fine settembre del 2002 la Exxon Mobil , la più grande multinazionale
petrolifera statunitense stipula un accordo con il Dipartimento di Stato
e la Difesa statunitense di Donald Rumsfeld. Ad un prezzo fissato a poco
meno di 48 milioni di euro, la Exxon, che in Europa è proprietaria
del marchio E$$o, fornisce carburanti e oli lubrificanti per la marina,
l'esercito, il corpo dei marines, l'aviazione, le basi NATO e tutte le
agenzie afferenti al Dipartimento, incluse le basi militari americane
e della NATO presenti sul territorio italiano. Il contratto si esaurirà
solo alla fine di settembre del 2005, data entro la quale, evidentemente,
Bush pensa di aver finito il suo lavoro in Medio Oriente . Il legame tra
G.W Bush e la multinazionale del petrolio è strettissimo: la strada
di Bush alla Casa Bianca è stata spianata a suon di petroldollari;
la E$$o ha infatti finanziato, più di ogni altra compagnia petrolifera,
il Partito repubblicano alle elezioni del 2000. Gli USA consumano da soli
il 25% del combustibile presente, ma possiedono solo il 3% delle riserve
petrolifere. L'Iraq invece è situato nella seconda maggiore riserva
di petrolio al mondo. Il piano energetico di Bush, voluto dalla E$$O,
prevede il rilancio delle attività estrattive ed un aumento nell'uso
di combustibili fossili di circa il 60% nei prossimi 20 anni, il tutto
porterà gli USA ad incrementare le emissioni di gas serra di circa
il 26% rispetto agli scorsi anni.... La Esso, più di ogni altra
compagnia petrolifera sta sabotando le azioni e i trattati internazionali
sul cambiamento climatico, assicurando la totale dipendenza degli USA
al consumo di petrolio. Questa è una delle vere ragioni dietro
alla guerra... Per questi motivi La Exxon è già al centro
di una campagna di boicottaggio internazionale che coinvolge Gran Bretagna,
USA, Francia, Austria, Germania e Australia. Oggi persino la Deutsche
Bank giudica a rischio investire nella multinazionale petrolifera. In
Italia la campagna culminerà con lo Stop E$$O day il 12 Aprile
e con le azioni di sabotaggio diffuse l'11 aprile. Il boicottaggio contro
la Esso punta a sensibilizzare gli automobilisti e a ridurre il fatturato
dell’impresa del 7%, dando così un segnale forte anche alle
altre compagnie petrolifere. Finora la campagna ha ottenuto molti successi,
come il blocco totale dei distributori Esso nel Lussemburgo per 24 ore
e altre azioni di blocco in tutto il mondo. I successi ci sono stati nonostante
la ESS0 abbia cercato di censurare il sito francese di Greenpeace. |
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