LA
PARTECIPAZIONE COME SAPERE COLLETTIVO |
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Prima
del saper fare e' necessario il desiderio di voler saper fare, e questa
necessità si esplica con lo sforzo per acquisire degli strumenti,in
pratica con la partecipazione alle vicende del sapere in rete. Le reti
di computer compongono quella parte di realtà che e' il mondo di
Internet,in cui milioni di persone si scambiano informazioni, sentimenti,
sapere edemozioni; per questo la nostra parte di vita digitale deve essere
presa sul serio. La comunicazione elettronica ha come scopo principale
il mantenimento el'evoluzione delle relazioni tra le persone, connesse
alla rete,riconosciute attraverso dei codici (c.parrini@leonet.it, www.strano.net)
trasmessi con diversi dispositivi (e-mail, pubblicazioni web ed altro).Pensiamo
quindi alla continua estrema riduzione della fisicità relativa
alla convivenza sociale, quanti abbracci, odori, strette di mano verrannomeno,
e quante opere d'arte oggettuali vanno scomparendo. Coloro che si troveranno
al di fuori delle comunità elettroniche sarannocome pesci fuori
dall'acqua, piante senza luce. Molti antropologi,sociologi e filosofi
contemporanei sostengono pessimisticamente che la futura vita digitale
porterà con sè solitudine e depressione, ma nontengono conto
di come l'assenza di uso di nuove tecnologie dell'informazione isolerà
gli individui dalla comunicazione, dallaconoscenza, fonti indispensabili
per la nostra esistenza, con altrettanti prevedibili risultati catastrofici.
Stabilendo relazioni di particolare interesse con nuove persone, inserendosi
all'interno di comunità dedicate ad uno specifico argomento, la
nostra percezione del reale subirà mutamenti; non solo accrescerà
la varietà dei punti di vista su determinati temi, ma ci permetterà
di estendere il nostro punto di vista,di dichiarare la nostra posizione,
in qualche modo di esprimersi. Puo'accadere che una certa comunita' non
accolga, non "aspetti" un individuo-utente oppure che lo stesso
soggetto abbia l'esigenza di gettarele basi per aprire una nuova comunità
(magari con diverse logiche dicomportamento) dove convogliare altri individui
con interessi analoghi,innescando un meccanismo di mutualità a
favore di uno spirito di convivenza più aperta, contro ogni forma
di standardizzazione.Tutto ciò e' strettamente legato al sapere
tecnico, il pericolo dell'esclusione da questo sapere dipende quindi dalla
nostra volontà dipartecipare collettivamente non tanto alla produzione
di risposte astrattema alla definizione di regole di sopravvivenza. |
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