NEXT FIVE MINUTES III
Il terzo Next Five Minutes, una conferenza che si terrà ad Amsterdam sulla cultura delle comunicazioni tattiche, con la presenza di esperienze di media fai da te, arte dissidente e attivisti dei media elettronici da tutto il mondo, avrà luogo il 12, 13 e 14 Marzo 1999. Il temine "media tattici" si riferisce ad un uso critico ed alla teorizzazione di pratiche di uso dei media che si servono di tutte le forme di mezzi di comunicazione vecchi e nuovi, sofisticati e elementari per raggiungere una varietà di obiettivi specifici non-commerciali e dare impulso ad ogni genere di questione politica potenzialmente sovversiva. N5M3 investigherà criticamente le nuove costellazioni politiche ed economiche che evolvono attorno alle nuove strutture di informazione e comunicazione. Le forze omogeneizzanti di convergenza mostrano quanto sia importante tenere attive pratiche mediatiche disparate, variate ed indipendenti che facciano un uso tattico di ogni tipo di media. La pratica in esame sarà intrapresa a due livelli: un esame strutturale delle strategie che possono conferire potere nei nuovi contesti informazionali che si focalizza sulla nozione di "network tattici" ed un'analisi più mirata che si concentra sull'idea di "confini elettronici". quest'ultima locuzione si riferisce al fatto che nelle società dell'informazione le divisioni sociali, politiche ed anche culturali sono tracciate sempre più lungo le direttrici dei media elettronici. Discutendo di questo, guardiamo anche al di là del contesto occidentale, mettendo in evidenza il significato dei differenti media in diversi ambienti politici ed economici. N5M3 sarà una conferenza di lavoro, che consisterà in un programma pubblico mirato con corollario di una varietà di sessioni di lavoro su scala minore, seminari e workshop. In questo evento verrà posto l'accento sullo scambio di idee, esperienze, metodi di lavoro, e la costruzione di collaborazioni a lungo termine e strutture di rete. Altri contenuti di questo messaggio: Temi cardine: * -L'arte del fare campagne * -L'organizzazione post-governativa * -Quanto si è capaci di andare in basso? * -Educazione Tattica Temi addizionali: * -Cyberfemminismo / Femminismo & strategie mediatiche * -Forum Interorientale * -Forum del Sud Asia * -Media di flusso / web.tv.radio.text.net * -Dibattito sui Media ad Amsterdam * -Incontro per il lancio dell'Interfund * -Questioni Europee * -Spazio fai da te * -Screenings * -Tecnologie insulari TEMI CARDINE: L'ARTE DEL FARE CAMPAGNE L'idea per l'argomento "l'Arte del Fare Campagne" ha origine dal lavoro del gruppo Mc Libel http://www.mcspotlight.org. Il loro tipo di net.campaign mette in questione le precedenti forme di attivismo, che era imperniato sui media di massa e la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica, con la pratica dell'azione diretta (all'indirizzo di conosciuti produttori mediatici). Grandi Organizzazioni Non Governative come Greenpeace hanno costruito esperienza con questo modello per decenni. Gli scenari in cui si impegnano non sono cambiati molto dagli anni '70. C'è il solito materiale PR: rapporti ufficiali, libri, dossier, volantini, riviste e video originali, fatti sul posto. Le campagne vengono pianificate con molto anticipo. Il metodo di lavoro non differisce molto dalla campagna per lanciare un nuovo prodotto. La professionalità ha preso il posto dell'impegno dei volontari. Il loro ruolo viene ridotto a quello di gruppo locale di supporto, che svolge il lavoro di radicamento fra la gente comune. Di questi tempi le campagne politiche non offrono solo controinformazione. Quando sono fatte bene, con la giusta energia, partendo dai siti Internet di queste campagne gli attivisti si impadroniscono di dati, penetrano nei siti delle corporazioni o dello stato, o almeno cercano di farlo. Tali campagne sono network viventi di persone, gruppi, database, non solo informazione morta. Perché campagne? Le campagne in questi tempi sono tanto importanti, perché ci sono sempre meno movimenti radicali, basati sulla rapidità, che possano avere impulso forte in periodi di tempo brevi. Il formato della campagna sembra essere una risposta appropriata all' (evidente) carenza di attività politiche nei tardi anni '90. Le campagne sono meno localiste. Possono essere fatte in un quadro temporale frammentato, preparato sul Net e altri mezzi di comunicazione. Le campagne di solito culminano in eventi sul territorio; camp estivi, manifestazioni, l'occupazione di un certo obiettivo, laddove radunano gente proveniente da posti e background molto diversi. La maggior parte delle campagne richiede il lavoro di tecnici specialisti dedicati (dei media) e sono multi disciplinari per natura: video, danze, musica, cucina, comunicazione, radio, stampa, siti web, gruppi di supporto in luoghi diversi, ecc. L'Arte del fare Campagne, per noi, ha due aspetti. Il primo ha a che fare con la questione della metodologia, quella della strategia e la tattica. Ha anche a che fare con la questione del perché fare campagne sta divenendo più importante di questi tempi, in parte come segno di povertà, della mancanza di veri movimenti sociali e politici. Sebbene l'argomento non sia specificamente correlato ai media, fa segno però agli attuali tentativi di erompere dai ghetti chiusi autonomi ed alternativi, retaggio degli anni '80. E' finito il tempo dei romanticismi e pietismi riguardo al tono di "buona volontà" da amatori delle campagne. Oggi, le campagne hanno cambiato il loro indirizzo e i loro argomenti, e sono sorprendentemente avanti rispetto ai tempi. Incorporano ed esprimono davvero tutti i temi politici urgenti (globali). Piuttosto che aver bisogno dell'aiuto di specialisti professionisti della pubblicità, pensiamo che abbiano bisogno di essere di nuovo collegate ai media tattici. Ciò ci porta al secondo aspetto: le estetiche politiche del fare campagne. Le campagne alternative potrebbero imparare molto dai designer, gli artisti e altri esperti dei nuovi media. Ed essi a loro volta possono imparare molto dalle urgenti questioni che cercano di esprimere sè stesse attraverso i nuovi canali mediatici. Per la conferenza abbiamo in mente un concetto di spettacolo aperto, in cui molte persone differenti possano mostrare il loro lavoro e parlarne sul palco. Il programma si concluderà con un dibattito aperto, in cui le diverse strategie, modelli, e problemi verranno discussi. Per questo show, nuovi ospiti possono inserirsi fino agli ultimi cinque minuti... Ma naturalmente inviteremo anche alcuni dei più interessanti campaigners che abbiamo incontrato precedentemente. Prima di tutto i "Sans Papiers" di Parigi http://bok.net/pajol, e i loro emuli tedeschi, quelli della campagna "Kein Mensch ist Illegal" http://www.contrast.org/borders che hanno a che fare entrambi con la questione dei rifugiati e dell'immigrazione. Queste campagne sono entrambe radicali e attente ai media, e hanno superato la concezione povera degli anni '80 quando le nozioni di "alternativo" e "tecnologia mediatica" sembravano escludersi a vicenda. Un'altra campagna, che tocca la questione delle organizzazioni dell'era post-governativa, è la campagna anti- MAI e la Global Action Network http://www.agp.org (che ha a che fare con le questioni collegate al commercio). Un altro esempio rimarchevole è la Campagna Abiti Puliti http://www.cleanclothes.org, una campagna globale rivolta alle condizioni di lavoro nelle industrie tessili di tutto il mondo, con un'enfasi particolare sui paesi in via di sviluppo dove il lavoro produttivo per le industrie di capi d'abbigliamento viene delocalizzato, e dove le condizioni di lavoro sono spesso drammatiche. Di fianco al dibattito centrale vi saranno tre workshop addizionali: 1. Net.activism Questo è un forum sulle pratiche correnti di controinformazione e "Disobbedienza Civile Elettronica", contributi critici di attivisti e altra critica radicale da parte di hackers. E' sufficiente per offrire controinformazione sul Web? Le mailing list e i newsgroup di questi tempi sono ausili essenziali per gruppi politici e movimenti sociali. (Vedi per esempio: http://www.ecn.org, http://www.tao.ca ci sono server indipendenti sempre nuovi, ma il contenuto esce sempre fuori dal ghetto dell'informazione auto- creato? E' possibile sfuggire dai regni alternativi ed attaccare lo stato e le corporazioni in un modo più diretto? In che modo potrebbero collaborare hacker e attivisti? Coordinamento:Geert Lovink, Patrice Riemens patrice@xs4all.nl, Carl Gunderian carlg@pop.net 2. Pannelli di discussione aperta: campagne mediatiche contro le multinazionali, strategie di risposta delle corporazioni. "La minaccia più grave alla reputazione mondiale delle corporazioni viene da Internet, l'arma più nuova dei gruppi di pressione. Il loro agile uso di utensili globali come Internet riduce il vantaggio che una volta i budget delle corporazioni garantivano". A parlare così è un manager del campo delle pubbliche relazioni che cerca di istruire le multinazionali su come treattare con i gruppi di pressione moderni, usando in maniera creativa l'impatto di brevi interviste a personaggi famosi. La perdita di controllo della situazione come risultato delle attività di un gruppo di pressione è divenuta uno scenario da incubo per la moderna impresa multinazionale. Alcune di loro imparano velocemente, dai loro nemici, cioè noi. Le compagnie di PR sono messe a contratto per volgere le peggiori situazioni in opportunità di profitto. Quali sono le strategie più moderne delle compagnie attuali? Come eludere il dipartimento di PR della vostra multinazionale locale? Come comportarsi con questi empiristi della manipolazione? Vedi anche: http://www.xs4all.nl/~evel/brenteng.htm. Coordinamento: Eveline Lubbers evel@xs4all.nl 3. Meeting delle iniziative che hanno a che fare con gli immigrati e le persone "illegali" (Sans Papiers, Kein Mensch Ist Illegal, Autonoom Centrum, Fabel van de Illegaal etc.) Coordinamento: Florian Schneider fls@ibu.de *Riferimento per l'Arte del fare Campagne: Geert Lovink geert@xs4all.nl L'ORGANIZZAZIONE POST-GOVERNATIVA Uno dei quattro temi principali del N5M3 è "l'Organizzazione Post- Governativa", un titolo che ha un significato più polemico che descrittivo. La sigla "PGO" solleva la questione delle implicazioni pratiche, politiche ed etiche di organizzazioni forti, potenzialmente globali, indipendenti. Il tema sarà approcciato da diverse prospettive critiche analitiche ed ironiche in un pubblico dibattito, e nello Spettacolo di Progettazione delle PGO (Organizzatevi!) Il Tema PGO (OPG) La nozione di "Organizzazione Post- Governativa" è ovviamente una variazione ironica dell'ormai ben noto concetto di ONG, Organizzazione Non Governativa. Più o meno durante gli ultimi 20 anni, le ONG sono divenute attori importanti nell'arena delle politiche nazionali, internazionali e globali. Il ruolo delle ONG nelle lotte per i diritti dell'uomo, l'ecologia, l'eliminazione del debito, i diritti degli immigrati, il lavoro e le condizioni di vita, ecc., è riconosciuto in misura sempre maggiore dai corpi politici ufficiali. Risultato, le ONG sono ora regolarmente rappresentate agli eco-summit globali, fungono da consigliere in diverse istituzioni delle Nazioni Unite e vengono consultate in casi giudiziari per la loro esperienza. Perciò, le ONG stanno diventando depositarie di compiti che erano tradizionalmente dominio degli stati nazionali, democratici o no. Divengono parte di ciò che Saskia Sassen ha definito "crisi del concetto di governo" in cui la decisionalità politica e il controllo si va spostando dai governi nazionali ad ONG private e pubbliche di ogni tipo e indirizzo. Le ONG che non solo sorvegliano, criticano e complementano tali strutture governative, ma si fanno carico di un ruolo attivo nel rimpiazzare funzioni governative, possono essere chiamate OPG (PGO). Il tema delle OPG sarà specificamente incentrato sui nuovi modi non istituzionalizzati in cui le persone si organizzano attorno a situazioni sociali, culturali e politiche che emergono negli ambienti di comunicazione connessi in rete a livello internazionale. Ciò implica che la OPG non può essere vista come cosa genericamente buona o cattiva. Piuttosto, l'ipotesi della OPG suggerisce che per molte iniziative ed organizzazioni indipendenti, la questione della responsabilità e del potere sta cambiando in un modo fondamentale. Laddove erano una volta capaci di definirsi come "l'altro" di strutture di potere date, l'erosione delle strutture di potere gerarchiche ha creato un'arena politica più eterogenea in cui gli uffici pubblici sono terra di conquista del più capace. Gran parte del vuoto politico è creato e riempito da alleanze poco sacre tra attori pubblici e privati, che si assicurano di trarre beneficio dalla ritirata degli stati nazionali. Ma molte OPG con buone intenzioni, moralmente sane, indipendenti, stanno anche trovandosi in una posizione in cui debbono fare il salto da strategie di protesta e campagne, a strategie di attivismo politico e costruzione di strutture organizzative. Il tema delle OPG all'N5M3 cerca di stare a cavallo della (usuale) bipartizione della questione. Cerca di formulare una critica costruttiva alle OPG, individuando i pericoli connessi e, allo stesso tempo, analizzando i modelli più creativi e che possano dare ispirazione per costruire delle OPG. Dopo tutto, c'è un continuo bisogno di organizzazioni nuove, critiche ed indipendenti che siano capaci di sfidare le strutture debilitanti e basate sullo sfruttamento che soffocano vaste aree del mondo. E perchè non imparare dai successi e fallimenti della Saatchi & Saatchi, di Soros, della IMF, dalle compagnie di consulenza finanziaria e dai network informali di produttori radiofonici indipendenti? L'esperienza ha dimostrato che, per molti aspetti, organizzazioni come Greenpeace ed Amnesty International sono equipaggiate meglio per trattare con le condizioni create dal nuovo sistema di potere. Ciò è dovuto in parte al fatto che esse sono sempre state organizzate come entità distribuite, transnazionali, che si appoggiano largamente sulle loro infrastrutture di comunicazione. Sembrano più adatte al nuovo contesto anche perchè sono organizzate attorno ad ambiti di interesse piuttosto che a tradizionali strutture geografiche e socio-politiche. Ad ogni modo, mentre le ONG sono divenute attori importanti nell'arena della politica internazionale e globale, sono anche diventate strutture burocratizzate che spesso si comportano come uno "stato fuori dello stato" con poca o nessuna responsabilità e legittimazione. La OPG non è nè a Est nè a Ovest, nè a Nord nè a Sud, nè postmoderna orientale /occidentale, è piuttosto un tentativo di rispondere alle contraddizioni e alle sindromi da globalizzazione. Perciò, alcune persone preferiscono tradurre OPG come Organizzazione Post Globale. Per loro, la questione cruciale a questo punto non è tanto il rapporto con le strutture governative, ma come possiamo passare oltre i miti della globalizzazione, e quali sarebbero le strutture organizzative necessarie per quest'epoca oltre l'ideologia del globalismo. La sfida per l'approdo delle OPG al N5M3 sarà di non restare bloccati in un'impasse, ma usare il dibattito critico come punto di partenza per un nuovo approccio alla costruzione e definizione di forti organizzazioni statiche, che siano entrambi più che dibattiti privi di respiro sullo stato nazione ed anche più che dibattiti sulle ONG. Lo spettacolo di progettazione delle OPG Organizzatevi! Progettate la vostra Organizzazione Post-Governativa Come parte del dibattito sulle OPG, il N5M3 ospiterà un inedito spettacolo di progettazione delle OPG, nel quale i partecipanti presenteranno le strategie più efficaci e quelle meno efficaci per raggiungere la presenza globale. La gara delle OPG offrirà modelli positivi e negativi, proposte ricercate e serie, ispirate e ridicole per organizzazioni che potrebbero_semplicemente_cambiare il mondo in meglio. Si lancia un appello pubblico a tutti coloro che abbiano un piano preciso per una Organizzazione Post-Governativa e desiderano presentarla ad un pubblico internazionale di menti entusiaste, disperate ed affamate di potere. Dopo una selezione iniziale, i 15-20 modelli di OPG più promettenti verranno mostrati e discussi durante il Gala di progettazione delle OPG all'N5M3. Le categorie possono coprire un'ampia varietà di aree come: * -L'Internet Service Provider indipendente tattico * -La OPG che rilascia legalmente passaporti ai Sans Papiers * -Il procuratore che si è arricchito con il caso giudiziario Mc Libel * -Il primo sindacato virtuale per lavoratori del digitale * -La compagnia internazionale che aiuta cittadini che attraversano illegalmente i confini * -Il produttore dell'armamentario di infowar più efficace * -La compagnia di videoproduzioni che ha vinto un Oscar con il suo video promozionale per il PMF (Fondo Monetario Proletario) * -La piattaforma culturale per culture in rovina, che combatte il menefreghismo statale per la cultura * -La OPG che ricicla computer hardware ridondante, incompatibile con l'anno 2000 per la prossima generazione di Computer Alley * -Il fondo internazionale che rimpiazza i fondi pubblici per la cultura mediatica (create le vostre soluzioni) * -L'ufficio d'investigazione e contro-sorveglianza che contrasta il razzismo nella polizia ed in altre organizzazioni pubbliche Create la vostra OPG!
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