GLI HACKER NELLA RETE DI MASSA (1994-2001)

 

Nel 1995 Internet guadagna la ribalta dei mass media italiani "grazie" all'imprenditore sardo Nicola Grauso e al progetto Video on line.
Vol permette, per un primo periodo, l'accesso gratuito alla Rete e da numero verde.
Una vera e propria manna per gli smanettoni, abituati a spendere centinaia di migliaia di lire in scatti telefonici per chiamare la BBS della citta' vicina.
L'idea di poter scaricare software dall'altra parte del mondo e' semplicemente stupenda e Internet diviene subito una moda e poi una mania.
Il fenomeno dilaga, nascono i primi siti Web privati italiani, i primi Isp (che fecero una vera e propria fortuna, essendo in regime di quasi monopolio) ed inizia la storia della "Internet all'italiana".

Oggi l'hacking e' divenuto suo malgrado un oggetto cult.
I film sul genere sono moltissimi (iniziando da WarGames e proseguendo con I Signori della Truffa, Matrix, The Net, Hacker), i libri si sprecano.
Si e' perso molto del significato originale del termine, si e' perso quel "rispetto verso il sistema e verso la Rete" che era una regola fondamentale di ogni hacker.

e' avvenuta una cesura tra la "old school of hacking" e i "newbies", quelli che hanno appena iniziato.
Oggi e' molto piu' facile bucare un sistema remoto, al contrario di quanto si potrebbe pensare.
La rete Internet e' piena di siti con programmini per fare pressoche' tutto, non esiste piu' quella "magia" propria del produrre qualcosa di nuovo, di diverso e alla portata di pochi.

Le cose sono cambiate ma, bene o male, l'idea dell'hacker paladino alla Robin Hood, difensore dei diritti e della privacy del privato cittadino e utente ancora esiste.
Di contorno le figure offuscate e un po' stupide degli script kiddie, dei vandalizzatori di home page e di siti, che alimentano - con la complicita' dei media - il terrore verso gli hacker "cattivi": il terrore che ci prende quando non si conosce cio' di cui si sta parlando.