UN PINGUINO A MILANO

 

Una storia breve ma intensa quella degli attacchi informatici. Nata praticamente con l'avvento dei computer collegati in network e raffinatasi con il raffinarsi della tecnologia. Ecco una breve cronologia della guerra sotterranea che vede contrapposti, da una parte hacker (i pirati che amano sfidare i sistemi di sicurezza per dimostrare la propria bravura o per motivi ideologici) e cracker (veri e propri terroristi che perseguono obiettivi di distruzione) e dall'altra società informatiche, agenzie di sicurezza e aziende che costruiscono software antivirus. Infine, una guida d'archivio attraverso i più recenti assalti.

1987: prime due epidemie internazionali dovute a virus, partite da India e Israele.

1989: primo congresso mondiale degli hacker, organizzato ad Amburgo dal Chaos Computer Club.

1990: si diffonde dagli Usa l'Aids virus. Negli anni seguenti diventa sempre più facile accedere alle tecniche di scrittura dei virus, soprattutto dopo la creazione in Bulgaria di una banca dati specializzata nello scambio di informazioni, la Virus exchange bbs.

1990: prime grandi operazioni di polizia contro i crimini informatici negli Usa, con centinaia di arresti.

1992: prima operazione contro i crimini informatici in Italia, chiamata Hacher's hunter.

1994: viene scoperto Immortal riot (rivolta immortale) un coordinamento internazionale per la creazione di virus che aveva dato vita anche alla rivista clandestina Insane reality.

1994: compaiono i programmi per la scrittura automatica dei virus, come il Vcl (Virus creation laboratory).

1997: compaiono i primi virus diffusi su Internet, tramite la posta elettronica.

Incomincia di fatto una nuova stagione. In questi ultimi anni la comunità della Rete ha avuto a che fare con Melissa, il primo vero "verme" che, entrando attraverso il sistema di posta elettronica, faceva scempio di quanto trovava sull'hard disk del computer che lo ospitava.

Melissa è il paradigma di gran parte dei virus arrivati dopo. E' stato tanto dannoso quanto utile per le società di antivirus per elaborare nuove difese. Difese che spesso si sono dimostrate insufficienti come è successo il mese scorso con ILOVEYOU, il baco dell'amore che, diffuso da due studenti filippini, ha messo in ginocchio i sistemi informatici di mezzo mondo. Da quest'ultimo sono seguiti i virus "a tema". Se ILOVEYOU prometteva nel messaggio di posta con cui si presentava una lettera d'amore, c'è stato poi quello "della disoccupata": un curriculum vitae di una donna che cercava lavoro che una volta aperto sfasciava tutto. E da qui, la nuova generazione di virus dimostra di avere già le potenzialità di adattamento dei predecessori: sono in arrivo i bachi che si diffondono sui cellulari.

Discorso diverso per gli attacchi hacker rivolti verso obiettivi simbolici precisi. A febbraio colossi dell'informazione (Cnn), portali (Yahoo!) e giganti del commercio on-line (eBay) sono stati messi fuori uso dal bombardamento di milioni di e-mail attraverso un sistema studiato apposta per soffocare i server e provocare un danno economico alle imprese.