I film, arricchiscono il nostro patrimonio cinematografico , ma non sarebbero esistiti se non vi fosse stato lo scritto . La loro esistenza dimostra che è possibile creare , sulla carta , la poesia delle opere filmiche , e che qui risiede l'alchimia . Al contrario del libro , attraverso il quale lo scrittore stabilisce un rapporto con il suo unico lettore , lo sceneggiatore intrattiene un rapporto proteiforme , con il proprio uditorio .
La scrittura cinematografica non deve essere intesa come una semplice didascalia che dispensi luoghi e indicazioni dalla scena . Nel racconto sceneggiato , tutto ciò che è dialogo è desritto e deve suggerire l' immagine.
Il film comincia già a scorrere nella mente dello sceneggiatore . Tutta la sua storia viene "girata ", "montata " , "modificata " , prima nella sua fantasia , egli deve affiancare una precisa conoscenza delle regole che stanno alla base della scrittura cinematografica : deve acquistare il " mestiere " .
Lo sceneggiatore , deve essere uno "scrittore del cinema " . Ciò che richiede alla sceneggiatura è quello di "essere il film sulla carta ". Si può , inoltre , notare che la stessa " arte " dello scrivere , nella sua fase ispiratrice , scaturisce delle immagini che si materializzano nella mente del narratore , il quale costruisce mentalmente le sue storie facendole scorrere nella fantasia .
La narrazione nasce dalla ricchezza dell' immaginario dello sceneggiatore , dalla potenza e dalla varietà delle fonti di ispirazione , l' idea viene alla mente in un modo che resta misterioso .
Attraverso le fonti di ispirazione , ne sia egli cosciente o meno , sono radicate in una serie di parametri universali che risiedono nel cuore stesso delle esperienza umana e che si incarnano nella tradizione . La tradizione è la lunga storia del << racconto >> , formato dal contenuto , dalla nostra esperienza culturare , ed è venuto costruendosi nel corso dei secoli intorno a elementi narrativi disparati .
Da questi elementi sono nati i miti e le strutture narrative specifiche . I generi , per esempio , il wester , il melodramma , la commedia musicale , forniscono schemi che costituiscono ormai parte integrante della tradizione narrativa . Attingendo a questa tradizione , lo sceneggiatore , aumenta il rapporto che si istaura tra narratore e chi lo ascolta : il pubblico . In oltre , lo studio della tradizione offrirà allo sceneggiatore diverse nozioni , egli diventerà cosciente della natura dell' influenza subita dalla sua ispirazione , e comprenderà più a fondo la natura del soggetto che gli sta a cuore . Sarà in grado di articolare le tappe che gli permettono di stabilire la progressione del soggetto e di qui verso la storia . A questo punto deve costruire il proprio intreccio basandosi su elementi drammaturgici specifici .
La struttura drammatica è semplicemente un sistema di gestione dell' intreccio , un ordinamento più omeno lineare di incidenti , episodi ed eventi legati gli uni agli altri e che conducono a una risoluzione del dramma Tutto inizia dalla preparazione , questo termine però può avere un duplice significato . Il primo è relativo al back ground culturale . Uno sceneggiatore deve avere dimestichezza con la scrittura . Deve conoscere il "medium" (cinema e televisione ) e le tecniche inerenti . Un buon sceneggiatore , deve essere un individuo culturalmente vivo . Una persona che si pone al centro del mondo e che è in grado di cogliere tutte le sfumature .L' altro aspetto della preparazione è , invece , più strettamente legato all' idea iniziale ;la sceneggiatura deve ruotare intorno ad una ispirazione . Bisogna vedere e sentire quello che si pensa .
Anche se la storia non è ancora strutturata , lo sceneggiatore deve avere chiaro in mente il nucleo centrale di ciò che intende sviluppare , deve sapere che cosa vuole scrivere , quali sono i personaggi e come questi interaggiscono nel contenuto
Inseguito , il processo creativo necessita di un periodo di incubazione , durante il quale l' idea percorre una lenta ascesa dallo stoto astratto (inconscio), aquello concreto (conscio).
A questo punto non rimane che stendere sulla carta ciò che stimo creando , senza però bloccare il fluire delle idee . Non dobbiamo smorzare la spontaneità , anche se si corre il rischio di scrivere in maniera poco corretta In pratica , in fase di stesura , si richiede ancora di farsi guidare dall' inconscio , in un secondo momento si controllerà cosa è realmente venuto fuori .
Si approda così alla revisione critica . L' unico , vero momento dove la sceneggiatura prende forma compiuta . Durante la revisione si rilegge il testo lo si giudica e si procede a effettuare le correzioni , i tagli o la riscrittura .
Possiamo ora tentare di individuare delle regole su come costruire una storia da sceneggiare , quali procedure e trucchi .
E' bene capire subito che c' è differenza tra storia e il modo come questa storia verrà raccontata . E' in questa fase che subentra l' arte di sceneggiare , la capacità , cioè , di articolare gli elementi narrativi in maniera tale da mantenere sempre viva l' attenzione dello spettatore . La struttura narrativa di una sceneggiatura può essere ripartita in:
Questi fattori , mescolati tra loro , danno luogo a una progressione di avvenimenti , intrecci gli uni con gli altri , che portano allo sviluppo drammatico . Lo sceneggiatore sa che la storia ha una precisa struttura narrativa :
Per la gestione del racconto , gli sceneggiatori dispongono di vari procedimenti narrativi , tra cui :
meccanismi ; flash back , non è altro che il ritorno istantaneo nellinteriorità del protagonista o del racconto . Questo genere di ritorno indietro collocato più volte allinizio del film , consente al protagonista di diventare il narratore del proprio passato .
Il flash back di introduzione non deve essere confuso con il prologo , collocato anchesso nel passato ma senza essere un ritorno indietro .
Il film , semplicemente , inizia con unazione che ha luogo diversi mesi o anni prima della seconda scena o sequenza , instaurando così un ellissi temporale tra le due sequenze .
Un altro procedimento e lo stacco e il montaggio parallelo , questultimo non si effettua in sala di montaggio ma consiste in un dispositivo scritto prima che il film venga girato . Il montaggio parallelo è uno strumento narrativo drammatico che viene utilizzato in fase di stesura della sceneggiatura . Il montaggio parallelo è uno strumento narrativo drammatico che viene utilizzato in fase di stesura della sceneggiatura. Il montaggio parallelo prolunga il tempo filmico mostrando in modo continuo due o più aspetti dello stesso momento che esistono simultaneamente in luoghi differenti.
Esistono altri dispositivi specifici della scrittura cinematografica come la progressione drammatica , la svolta , lintreccio secondario , la suspance che si basa sullattesa , si crea quando lo spettatore sa qualcosa che il protagonista non sa . Lo sceneggiatore , se intende utilizzare la suspanse nel proprio racconto , dovrà preoccuparsi di alternare i punti di vista e di pensare il più possibile allo spettatore .
In fine vi sono gli accorgimenti narrativi che assicurano la gestire della cronologia degli eventi , e naturalmente , dispositivi drammaturgici tradizionali , come la crisi , il conflitto e il climax , deriva dal greco è significa "scala" , è il punto culminante , più interessante e più teso dellazione drammatica . Segue la crisi e precede la risoluzione dei conflitti .
Ma lelemento drammatico imprescindibile di ogni storia è il personaggio , motore del film . Che si tratti del personaggio principale o secondario il racconto della storia , non esiste se non in funzione del personaggio ; poiché non può esistere personaggio senza storia . Per vivere , il personaggio ha bisogno di un passato , e sarà questo passato a condizionare il suo presente . Quando si tratta di protagonista è necessario che lo sceneggiatore lo conosca a fondo .
Il protagonista deve attirare linteresse dello spettatore , deve suscitare delle reazioni forti , deve avere una personalità che lo renda credibile nei conflitti , contro le avversità .
Un buon sceneggiatore deve saper caratterizzare i suoi personaggi : deve essere in grado di creare i suoi eroi assemblando quellinsieme di dettagli che ne definiscono le apparenze e i comportamenti .
Ma non cè solo leroe . Anche i personaggi minori sono altrettanto importanti e devono essere costruiti secondo le stesse regole dei protagonisti , anche se in "tono minore" .
Un altro elemento motore della storia è lantagonista . Possono esserci diversi tipi di nemici : persone , animali , calamità naturali . Cè lassassino , la malattia , la legge ingiusta , la società , ecc
Il cinema non può fare a meno dellantagonista , che è un elemento che si oppone agli sforzi fatti dal protagonista per realizzare il proprio scopo .Si tratta di uno schema codificato : lantagonista appare sostanzialmente due volte nella storia . Allinizio , in termini furtivi e che evidenziano lintenzione malevola . E alla fine , alla resa dei conti , quando leroe lo ha individuato . Le caratteristiche di un buon personaggio devono essere : ben delineati nei comportamenti ; deve essere credibile ; ambiguo ; sfaccettato ; deve agire in base ad uno scopo ; le sue azioni devono essere motivate ; deve essere attraente ma per via di quelle qualità che attraggano lattenzione del pubblico ; e infine deve essere unico , allinterno della storia non devono integrare figure analoghe se non in senso negativo .
Un altro metodo per la stesura di una sceneggiatura , è attraverso lutilizzo dello story-board .
Molto in voga in questi ultimi tempi e che è il decoupage del film descritto non solo con le parole ma con i disegni : E una sorta di fumetto più o meno schematico che propone tutti i piani del film .
E evidente che per realizzare uno story-board di un film è necessario impiegare altre convenzioni tradizionali ( alla mediazione della parola occorre integrare quella del fumetto ) .
La prassi dello story-board , valorizzata da Alfred Hitchcock , è frequentemente utilizzata per i film fantastici che richiedono un grande dispendio di energie e costi enormi , e necessitano di una più tranquilla pre-visualizzazione .
Tesi di: Serena Romeo
Pittura II anno
Docente: Tommaso Tozzi
Corso di: Teoria e Metodo dei Mass Media