Lo sviluppo sociale
Alla nascita ogni individuo possiede un bagaglio innato di riflessi , che sono le risposte più immediate ed elementari, che lo organismo può dare all'ambiente .
I neonati possiedono dei riflessi particolari che spariscono con il tempo . Tra questi è importantissimo quello della suzione , infatti se introduciamo un corpo qualsiasi nella bocca di un neonato egli inizia a succhiare .Il riflesso di suzione fa parte di quelle " strutture innate " che sono indispensabili alla sopravvivenza dell'individuo.
Tali strutture sono: la fame , la sete, il sonno ecc. Da queste prime strutture innate si sviluppa l'emotività a partire dalla nascita fino alla seconda infanzia. Infatti la capacità di integrazione sensoriale può considerarsi come uno dei mezzi più importanti nella capacità di adattamento e di apprendimento dell'uomo, Arnheim mette in luce come il soggetto abbia bisogno dell'aiuto dei sensi per capire la realtà , ma anche come faccia una divisione tra l'attività percettiva e quella concettuale. All'inizio il bambino non percepisce la madre, ma in seguito sorride alla presenza di un viso conosciuto, mentre piange quando vede scomparire la figura umana che per lui significa benessere. Questo è il ruolo svolto, dalla percezione visiva nel processo di apprendimento, che è stato messo in notevole rilievo da Bruner , il quale distingue nello sviluppo intellettivo del soggetto tre livelli di rappresentazione o costruzione della realtà e precisamente: esecutiva, iconica e simbolica. Si tratta di tre fasi alle quali corrispondono tre strumenti : azione , immagine e linguaggio, attraverso la cui manipolazione l'essere umano aumenta la capacità di esplorazione e di controllo nell'ambiente che lo circonda accrescendo così il proprio bagaglio conoscitivo. A sei mesi si arrabbia e si dispera quando gli viene tolto un giocattolo, a otto mesi distingue bene i volti e si spaventa alla vista di un estraneo, a diciotto mesi il legame con la madre e con gli adulti che gli stanno intorno diventa un vero e proprio rapporto affettivo che si chiamerà amore.