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Oggi, grazie all'enorme sviluppo e alla diffusione delle tecnologie informatiche, la Rete è diventata parte della nostra realtà quotidiana, arrivando ad affiancarsi, e in alcuni casi a sostituirsi, ad altri luoghi di aggregazione, comunicazione e scambio; in questo senso, una comunità virtuale è come un bar, dove incontrarsi, scambiare quattro chiacchiere, confrontarsi.
- Una realtà parallela: il mondo virtuale - La comunità virtuale come una seconda casa
Una realtà parallela: il mondo virtuale Le nuove tecnologie hanno permesso, negli ultimi anni, la nascita di un mondo nuovo, che si affianca a quello reale e, se vogliamo esiste solo “nel computer”: il mondo virtuale. Se per alcuni questo può sembrare irreale, o poco attraente, per altri diventa un sostituto della realtà, o comunque una realtà parallela che, a volte, interagisce con le persone, i fatti e le esperienze della “vita vera”. In pratica, è quello che ci racconta Howard Rheingold nelle sue “Comunità virtuali”, dove ci spiega come il cyberspazio sia diventato parte della sua vita e della sua famiglia, insieme a tutti coloro che ne fanno parte, tanto che sua figlia, di sette anni, è ormai abituata a vedere “papà che dice bla bla al computer”, cioè che partecipa alle teleconferenze che si tengono su WELL, e si scambia messaggi con persone di qualsiasi parte del mondo. Tramite Internet, è possibile contattare un numero di persone molto maggiore di quello che si incontrerebbe normalmente passeggiando in centro città, e comunicare anche con persone che mai incontreremmo nella vita quotidiana. Questo può rappresentare, sicuramente, un’opportunità per conoscere situazioni e realtà differenti, ed ottenere informazioni e consigli da parte di persone più esperte, che, a volte, risolvono problemi che, altrimenti, potrebbero essere risolti in maniera più lenta o inefficace; è lo stesso Rheingold che ci racconta la sua esperienza in proposito: “Nell’estate del 1986, scoprimmo che la nostra bambina di due anni aveva una zecca […] e noi non sapevamo cosa fare per toglierla. Mia moglie Judy chiamò il pediatra. Erano le undici di sera. Io mi misi in contatto con il WELL. Ebbi la risposta pochi minuti dopo da un signore che, incredibile ma vero, si chiamava dottor Flash Gordon. Quando Judy fu richiamata dallo studio del pediatra, io avevo già tolto la zecca.” Di conseguenza, uno dei grandi vantaggi della Rete è la possibilità di accedere a moltissime informazioni, più o meno importanti e vitali, in maniera veloce e nel momento stesso che se ne ha bisogno. La comunità virtuale come una seconda casa Molte persone, oltre ad accedere ad Internet e alle comunità virtuali per ottenere nuove conoscenze o soddisfare le loro curiosità, considerano il WELL, o gli altri siti ad esso assimilabili, come una “seconda casa”, o un luogo dove incontrare gli amici, discutere o scambiare quattro chiacchiere sulle ultime novità, su quello che è successo durante la giornata, condividendo anche emozioni profonde e personali. Infatti, la Rete permette di entrare in contatto, mettendo in gioco “solo” quello che si è, mentre l’apparenza perde importanza: le persone, quindi, possono parlare ed essere giudicate per quello che pensano e sentono, superando le barriere e gli impedimenti fisici (che possono essere più o meno gravi, da un handicap fisico ad una grande timidezza che impedisce di entrare in contatto con le persone che fanno parte della vita quotidiana). Per queste persone, ma anche per tutte le altre che entrano in Rete, inizialmente solo per curiosità, ma finiscono per appassionarsi al suo funzionamento ed alle persone che incontrano virtualmente, il fatto di chiacchierare su Internet corrisponde ad incontrare gli amici al bar dopo il lavoro: infatti, i membri della comunità virtuale non sono semplicemente persone che si incrociano per caso, ma diventano veri e propri amici, si scambiano notizie, provano affetto l’uno per l’altro, e, magari, a volte si ritrovano insieme, per continuare a parlare come fanno già sulla Rete. La freddezza del mezzo informatico, quindi, viene superata dalle emozioni che le persone possono darsi, e, arrivati a questo punto, la possibilità di comunicare con più persone tutte insieme diventa il primo passo per costruire un specie di famiglia, dove si parla, si litiga, ci si confidano i problemi e le preoccupazioni, e si cercano insieme le soluzioni migliori per risolverli, ci si rallegra per le occasioni felici e ci si rattrista per quelle tristi. Questo non significa, tuttavia, l’abbandono della realtà, ma solo il suo arricchimento, grazie alla presenza, accanto a mogli, figli, parenti ed amici vicini, anche di altri amici, non vicini fisicamente, ma che si accolgono con piacere, e con cui è piacevole ritrovarsi, sulla Rete o di persona, durante gli “appuntamenti”, spesso frequenti, che si organizzano con essi nel mondo reale.
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