Concetto di comunità virtuale

Soltanto grazie alle recenti innovazioni tecnologiche si è reso possibile lo scambio e la condivisione di informazioni senza la necessità di un contatto fisico, ma semplicemente grazie alla macchina (computer). Si tratta di un viaggio intrapreso già alla fine del 1700...

- Una definizione di comunità virtuale

- L'importanza dello sviluppo tecnologico per la nascita delle comunità virtuali

- Gli albori dello sviluppo tecnologico (fine 1700 - 1800)

- La prima metà del ventesimo secolo

- La terza rivoluzione industriale e l'avvento dei calcolatori

- Il ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione nella trasmissione di informazioni

 

Una definizione di comunità virtuale

Le comunità virtuali possono essere definite come un insieme di soggetti che condividono esperienze e scambiano informazioni di comune interesse senza che questo presupponga un contatto fisico fra loro.

Di fatto, questo concetto ha assunto importanza soprattutto negli ultimi anni, in particolare grazie alle nuove opportunità offerte dalle più recenti innovazioni tecnologiche e dalle relative scoperte scientifiche.

L'importanza dello sviluppo tecnologico per la nascita delle comunità virtuali

In particolare, lo sviluppo tecnologico ha reso possibile per le persone la trasmissione di notizie e la comunicazione indipendentemente dalla presenza di un tramite (se non la macchina stessa, come ad esempio il telefono, la televisione, il computer, ecc.), mentre in precedenza questo non avveniva, per cui era sempre necessaria l’interposizione di un “nesso”  fisico (dal piccione viaggiatore delle epoche più remote al postino dei nostri giorni) per attuare il trasferimento delle informazioni in questione; infatti, fino alla fine del ‘700, informazioni e notizie, salvo il ricorso a mezzi poco affidabili, viaggiavano con staffette, coprendo circa 150 km al giorno.

Gli albori dello sviluppo tecnologico (fine 1700 - 1800)

Fu solo nel 1792 che il fisico francese Claude Chappe presentò alla Convenzione il suo telegrafo ottico, un sistema di trasmissione di segnali tra postazioni in contatto visivo, che, se inizialmente venne impiegato soprattutto come mezzo di comunicazione per scopi militari, può di fatto essere considerato come la prima invenzione sulla strada dell’evoluzione della comunicazione. A questo proposito, negli ultimi due secoli sono state realizzate le principali innovazioni tecnologiche nell’ottica della nascita delle comunità virtuali. Grazie a queste, il settore dell’informazione è stato investito da importanti cambiamenti, che gli hanno permesso di far fronte alla domanda crescente di mezzi di comunicazione veloci e sicuri, e di superare la strozzatura rappresentata da tecniche lente e costose. Una delle innovazioni più celebri in questo campo è stata la macchina da scrivere, inventata da C. S. Sholes nel 1874, che ha aperto la strada ad una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione e nel funzionamento degli uffici. Inoltre, vennero messe a punto la telegrafia, introdotta nel 1876 da Alexander G. Bell, e la radiofonia, dovuta agli studi di Heinrich Hertz; infine, nel 1895, Guglielmo Marconi realizzò il telegrafo senza fili, che, permettendo la trasmissione a distanza dei segnali, dava la possibilità di inviare messaggi senza l’ausilio di un cavo di collegamento.

La prima metà del ventesimo secolo

Gli anni fra le due guerre videro, in particolare, lo sviluppo della tecnologia radiofonica: a questo proposito, l’invenzione dei trasmettitori continui, le tecniche di amplificazione ed i dispositivi per sintonizzarsi facilmente sulle emittenti desiderate permisero di costruire apparecchi più piccoli e potenti, e soprattutto di facile uso per gli utenti (i primi ricevitori casalinghi richiedevano infatti la presenza di un esperto per sintonizzare le stazioni). Grazie a questi cambiamenti vennero introdotti in tutti i paesi avanzati regolari programmi di radiodiffusione (U.S.A. 1920, Italia 1921, Gran Bretagna 1922, Germania 1924). Il 2 novembre 1936 ebbero inizio, in Inghilterra, le trasmissioni televisive, favorite dalle innovazioni introdotte nella tecnologia elettronica ed in particolare dal miglioramento del funzionamento del tubo a raggi catodici. La tecnologia elettronica contribuì anche alla realizzazione ed al successo del cinema sonoro, che, a partire dal 1927, permise di aggiungere alla pellicola la colonna sonora con le voci dei protagonisti.

La terza rivoluzione industriale e l'avvento dei calcolatori

Nel secondo dopoguerra assistiamo a quella che viene definita la terza rivoluzione industriale, incentrata sui progressi nelle tecnologie dell’elettronica e delle telecomunicazioni. Queste tecnologie, definite nel complesso tecnologie dell’informazione, hanno carattere pervasivo, sono cioè tendenzialmente utilizzabili in quasi tutti i settori produttivi: da quello delle telecomunicazioni, dove l’introduzione dell’elettronica e dell’informatica ha rivoluzionato le tecnologie di gestione delle reti elettriche e telefoniche, a quello produttivo, nella fabbrica, dove le stesse tecnologie hanno permesso un sempre maggiore grado di flessibilità e di controllo sui processi e una crescente integrazione tra le diverse fasi della progettazione, produzione e distribuzione. Il settore portante del mutamento tecnologico del secondo dopoguerra è rappresentato dall’invenzione del calcolatore e dalla diffusione dell’automazione. Il primo calcolatore elettronico si chiamava ENIAC, acronimo per Electronic Numerical Integrator And Computer, e fu costruito da J. P. Eckert e J. W. Mauchly nel 1946, all’università della Pennsylvania, per conto dell’esercito americano, che lo utilizzava per i calcoli balistici. Il calcolatore venne ben presto utilizzato anche per compiere automaticamente le operazioni di routine della produzione. Le ricerche tecnologiche volte al miglioramento degli elaboratori e della loro funzionalità portarono, nel 1950, alla realizzazione del transistor, che fu successivamente alla base anche della capillare diffusione degli apparecchi radiofonici e televisivi tra gli anni sessanta e settanta, così come il circuito integrato lo fu nel decennio successivo. Alla diffusione delle apparecchiature riceventi si accompagnò l’enorme sviluppo di quelli per la trasmissione e diffusione dei segnali radio. Infatti, verso la fine degli anni cinquanta la missilistica permise il lancio di satelliti come lo Score, lanciato nel 1958 dagli Stati Uniti. Fu però quattro anni più tardi che cominciò la vera e propria età dei satelliti per telecomunicazioni, con il lancio del satellite Telstar.

Il ruolo dei nuovi mezzi di comunicazione nella trasmissione di informazioni

In definitiva, prendendo in considerazione gli attuali mezzi di comunicazione, possiamo evidenziare che, da un lato, la televisione, la  radio e gli altri media basati sulla trasmissione di informazioni da “uno” a “molti” permettono il trasferimento di notizie standardizzate e favoriscono la diffusione e la condivisione di un sistema di valori ed un substrato culturale comuni (non bisogna dimenticare, per esempio, che l’adozione dell’italiano come lingua nazionale è riuscita a sostituire i dialetti e ad affermarsi anche grazie alle reti televisive nazionali). D’altro canto, il telefono, e, più recentemente, computer, ed in generale i mezzi di comunicazione “uno ad uno” e “molti a molti” danno la possibilità di condividere esperienze e trasmettere informazioni di interesse comune in tempo reale, dando così la possibilità di entrare a far parte della comunità virtuale ed in alcuni casi globale. 

Fonte: “Lo sviluppo economico moderno”, P.A. Toninelli.