-GROSSI E LORCHESTRA
.il violoncello
Candidatosi agli studi in Conservatorio come pianista, il giovanissimo Grossi, viene ammesso presso la cattedra di un giovane insegnante di Padova: insegnante, però, non di pianoforte bensì di violoncello. Avendo infatti svolto lesame con scarso successo, non riesce ad ottenere uno dei posti disponibili nel corso di piano; vista la sua grande predisposizione alla musica, la commissione, decide comunque di ammettere il giovane candidato iniziandolo allo studio di uno strumento a lui ben poco familiare, così nel 1925 inizia a studiare il violoncello. Nei
primi anni di studio Grossi non riesce ad esprimersi al meglio, osserva i
compagni più svelti di lui nellapprendimento e nellesecuzione.
Studia molto con Amedeo Boldovino, suo coetaneo, anchegli violoncellista
di grande talento: Ci
incontravamo spesso ricorda ci si riuniva la domenica mattina,
approfittando del fatto che cominciavano ad esserci le sintesi delle opere
liriche, prodotte per il cinematografo dalle varie case editrici: la Sonzogno,
la Ricordi avevano fatto dei pot-pourri, mettendo insieme delle arie o i pezzi
più importanti delle opere, trascritti per piccola orchestra o addirittura
per trio; ritrovandoci nei maggiori cinematografi avevamo, quindi, la possibilità
di suonarle. Limpaccio
dei primi anni suscita perplessità anche nellinsegnante, che convoca
la madre di Grossi per farle presente landamento negli studi del figlio.La
madre cerca comunque di stimolarlo al meglio e di portarlo avanti anche grazie
alle sue conoscenze musicali. Ancora
scarso nel violoncello, Grossi, legge la musica molto speditamente, da qui
le prime apparizioni, le prime esecuzioni al cinema muto e la musica da camera
nelle case private: Allora era una consuetudine, un professionista,
spesso un medico, che magari suonava il pianoforte abbastanza bene, cercava
degli studenti per fare musica da camera a casa sua almeno una volta a settimana:
noi ci andavamo volentieri perché questa ci permetteva di conoscere un popiù
a fondo la musica e ci abituava a suonare insieme. Finalmente
arriva la svolta tanto attesa: verso i tredici o quattordici anni comincia
ad impegnarsi di più nello studio dello strumento. Tiene un saggio, al quinto
anno di violoncello, che fa rimanere tutti a bocca aperta, eseguendo un brano
molto difficile e suonandolo molto bene. Nello
stesso periodo comincia ad interessarsi alla composizione; dopo aver fatto
armonia complementare con linsegnante di contrappunto, Guido Spagnoli,
(dal quale lo stesso Grossi ammette di aver imparato molto) si iscrive al
corso di composizione tenuto dal direttore del Conservatorio, Cesare Nordio,
triestino allievo di Max Reger. Ricordo
che mi diplomai nella sessione autunnale del 1935, studiando tutta lestate
con un caldo da morire.Mi alzavo la mattina alle sei per studiare fino alle
dieci e poi dalle cinque alle otto di pomeriggio.Nel frattempo lavoravo parecchio
anche nella composizione e ogni anno prendevo dei premi scolastici, una volta
perfino 150 lire! Conclude,
infine, gli studi di composizione diplomandosi nel 1942. |