DIFFUSIONE EDITORIALE - UPS

 

GENESI UPS

Tom Forcade, Yippie, contrabbandiere di droga, e fondatore della rivista High Times, era definito dai suoi più stretti amici come un tipo paranoico e maniaco depressivo; anche Stroup, cresciuto tollerante verso comportamenti bizzarri, lo vedeva decisamente strano, ritenendolo comunque la persona più creativa che la “cultura della droga” avesse creato. Vicky Horn che lavorò con Forcade per l’High Times disse: “Ha cos ì tante energie che mette paura. È come un uomo che ha vissuto molte vite. Dovesse entrare in una stanza, lo sentiresti prima di vederlo. Craig Copetas, amico di Forcade e famoso giornalista, diceva: “E’ il re dei fumatori e la persona più generosa e idealista che abbia mai incontrato. È un uomo del Rinascimento in un epoca senza Rinascimento.” 

   Kenneth Gary Goodson, questo il suo vero nome, nacque a Phoenix. Suo padre era un ingegnere e un conservatore politico e fu anche un celebrato eroe del football; morì in un incidente d’auto quando suo figlio aveva circa 10 anni. Il giovane Goodson frequentò le superiori a Phoenix, dove iniziò a fare lo spacciatore di droga, poi si iscrisse all’università dell’Utah e in seguito entrò a far parte delle Forze Aeree Americane come pilota. In questo periodo la polizia fece diversi raid e arrestò molte persone per possesso di LCD: decise così di gettarsi a capofitto nella politica creando Orpheus una rivista radicale che produceva da uno school bus del ’46 errante per lo Stato, grazie al quale riusciva ad evitare la polizia. Inoltre da allora si fece chiamare Thomas King Forcade: questo per la duplice ragione di far perdere un po’ le proprie tracce ma anche allontanare dalla sua famiglia l’imbarazzo per i suoi comportamenti radicali e il nome che scelse, Forcade, era un voluto gioco di parole per “façade” (facciata, apparenza).
   Nel 1969 diresse il suo bus verso il lato est più basso di New York e contribuì ad una vertiginosa ascesa dell’Underground Press Syndicate, rete di servizi di sinistra che forniva notizie a college e giornali underground che non credevano nelle istituzioni dei media, tanto da esserne addirittura considerato da molti il fondatore.

Forcade si attirò l’attenzione della Nazione nel 1970, quando parlò a nome dell’Underground Press Syndicate in un congresso sulla pornografia. Vestito di nero, come un prete, accusò la commissione di “una chiara caccia alle streghe McCarthyesque”. Quando un delegato protestò, lui urlò: "L’unica oscenità è la censura” e, da buon Yippie, gli gettò una torta in faccia! Gli Yippies, fra le altre cose, erano abili manipolatori dei media e sapevano che per chi lanciava un mattone ad un politico c’era la prigione, ma per chi lanciava una torta c’era la prima pagina di un giornale.

Nell’estate del 1974 Forcade racimolò 12000 dollari da amici ed un affare di droga, con cui pubblicò il primo numero di High Times, vendendone venticinquemila copie in una settimana. Il suo scopo era di fare una famosa rivista per la droga, che equivalesse a PlayBoy per gli amanti dell’hardcore.

L’UPS è stata mantenuta come società annessa a High Times fino al 1990.

 

1967: NASCE L'UPS (UNDERGROUND PRESS SYNDICATE)

Alcuni dei primi giornali underground degli anni ‘60 furono: East Village Other, San Francisco Oracle, Los Angeles Free Press, Berkeley Barb, e The Paper.

I redattori di queste cinque testate, avvertendo la crescita imponente di lettori di giornali underground, nel 1967 formarono l’Underground Press Syndicate, ovvero l’UPS, che era un’agenzia creata per tutelare gli interessi degli autori sotterranei (artisti, fumettisti, giornalisti, ecc.), permettendo al tempo stesso a riviste underground senza fini di lucro di diversi paesi la traduzione e pubblicazione gratuita dei materiali alternativi. Si diffuse in fretta, includendo altri giornali e dato che avevano creato una rete funzionale di giornali alternativi, i membri dell’UPS potevano condividere copyrights, e scambiarsi informazioni, attraendo i maggiori inserzionisti.

 

STADI EVOLUZIONE UPS

Al Los Angeles Free Press, fondata nel 1964, spettò comunque il titolo di capostipite di un numero sterminato di pubblicazioni indipendenti che, nel volgere di pochi anni, dettero vita ad un vero e proprio "Quinto Potere" alternativo della carta stampata, con una fitta rete di piccole imprese comunitarie di controinformazione che abbracciava ogni angolo del mondo Occidentale (collegate in libere associazioni quali l'Underground Press Syndicate e il Liberation News Service), e che al fianco di istanze politiche radicali più convenzionali diffondevano le rivoluzionarie concezioni di vita della cultura hippy, sovvertendo consapevolmente allo stesso tempo tutte le buone norme della stampa tradizionale. Ortografia, linguaggio, impaginazione, formati, metodi di stampa e colorazione venivano stravolti da concezioni fantasiose di gusto "psichedelico", al punto da rendere perfino difficoltosa in alcuni casi la lettura, per l'avventurosa sovrapposizione di immagini e testo o l'uso di atipici colori pastello. L'establishment ha spesso reagito violentemente, con perquisizioni, censure e condanne, alla diffusione di questa small press priva di briglie, venduta per pochi centesimi agli angoli delle strade da militanti lungocrinuti. Le più note testate statunitensi si chiamano Other Scenes, San Francisco Oracle, Berkeley Barb, Old Mole, Open City, c'è poi l'inglese It  e Oz, più volte sequestrata per oscenità e creata da Richard Neville fra Sydney e Londra, mentre in Italia all'esperimento isolato di Pianeta Fresco, curato da Ettore Sottsass e Fernanda Pivano, sono seguiti dopo qualche anno i libretti di controinformazione di Stampa Alternativa e i vari Fallo!, Re Nudo, Puzz, Tampax, ecc. Stampate a volte con primitivi ciclostile o in eliografia, con interventi manuali, su carta da pacchi o altri materiali "poveri", ma anche in off-set tipografico a più colori e con tirature che hanno superato in alcuni casi le 50.000 copie. Le riviste underground dei '60 costituiscono un patrimonio letterario immenso, continuamente ripreso, riciclato e rimaneggiato (grazie alla pratica dell'abolizione del copyright) nei decenni successivi, sia in ragione dei personaggi carismatici frequentemente coinvolti (i vari Leary, Ginsberg, Burroughs, Snyder, Kupferberg, ecc.), che per la ricchezza ed eterogeneità degli argomenti trattati (liberazione dai tabù sessuali, cultura della droga, viaggi alternativi a poco prezzo, protesta anti-Vietnam, politica radicale e utopia, misticismo e religioni orientali, musica e arte pop). Dopo le brevi illusioni rivoluzionarie del '68 e le trasfusioni sulle pagine sotterranee, soprattutto in Europa, di idee Situazioniste, il fenomeno si smorza gradualmente nella prima metà dei '70, seguendo lo sfaldarsi del Movimento politico-giovanile internazionale. Oggi, piccole case editrici specializzate hanno perfino iniziato a produrre, per storici e nostalgici, costose ristampe anastatiche dei fogli underground più rappresentativi.

 

SUCCESSO UPS

L’UPS aveva avuto un enorme successo, al punto in cui, un anno dopo la sua fondazione, venti nuove testate - settimanali, quindicinali e mensili –  erano entrate a far parte dell’azienda, con grande piacere del sindacato che, conscio del fatto che l’attuale sistema giornalistico non era in grado di soddisfare AP, UPI, giornali collegiali ed emittenti TV-radio, e forte della qualità della sua copertura, “from there, the sky is the limit”,  si aspettava di aumentare ulteriormente le iscrizioni per la fine dell’anno; non  rimase davvero deluso, avendo l’adesione del The Kansas Free Press, il Lake Shore Gazette di Chicago (puntato a chiarire le verità sulla borghesia) ed il The Fire Island News; da Manhattan era in vista di arrivo anche un’altra nuova rivista clandestina. C’erano in atto anche molte trattative con giornali di varie università; persino alle scuole superiori gli studenti stavano cominciando a distribuire pubblicazioni parascolastiche non autorizzate e non censurate, come il South Hampton Illustrated Times di Detroit (conosciuto dagli studenti come SHIT).

 

STRUTTURA UPS

L’ Underground Press Syndicate offriva una struttura per l’improvvisazione. Ciascuna rivista iscritta era libera di prendere notizie, fumetti, immagini o qualunque altra cosa dagli altri giornali membri, senza chiedere alcun permesso. Una singola agenzia nazionale gestiva le inserzioni  e gli articoli di tutte le riviste.

Ogni iscrizione costava annualmente 25 dollari; le entrate confluivano nella cassa comune, a cui si aggiungevano i soldi che le riviste non appartenenti all’UPS dovevano versare se volevano pubblicare articoli su di loro. Tali soldi venivano spesi per acquistare beni di utilizzo comune, come l’installazione di un telex, un servizio telescrivente e telefotografico tra San Francisco, Los Angeles, Chicago, New York, London, ecc. “That we may all together become well informed and in turn inform the public on a larger scale bothers those who would want us to remain ununited” dichiarò un editoriale dell’ EVO. “Let us then bother everyone; irk them, poke them, tickle them, sway them till they understand that what bothers us bothers everyone.”
Katzman predisse "This system will make it three times as hard for the middle-class press to suppress the things we're talking about".

  

 
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