FANZINE

 

Subentro delle Fanzine

Attorno all’ anno 1976, l’ underground press cedeva il testimone alle fanzine, il cui termine derivava dalla contrazione di fans magazine, ovvero "rivista di/per appassionati". Erano riviste autoprodotte e “fatte in casa”, tenendo fede al motto do-it-yourself, spesso riprodotte da un’unica persona, che usava colla, forbici e macchina da scrivere. Erano l’esaltazione del fai da te individualista. Nate a Londra e New York, si erano poi rapidamente diffuse in ogni angolo del pianeta: come nel caso della musica punk, ad una fase esplosiva iniziale, di grande entusiasmo e freschezza di contenuti, era seguita una implosione, un recupero “commerciale” del fenomeno, con chiusura repentina di molte testate e la trasformazione di altre in riviste più patinate se non addirittura mainstream (è ad esempio il caso del periodico musicale ZigZag).

 

Le attuali fanzine 

Oggi, vengono spesso chiamate  fanzine le pubblicazioni autoprodotte, nate senza una motivazione di ordine prettamente commerciale, solitamente con periodicità irregolari e dalla vita e circolazione estremamente ridotte, anche se per correttezza filologica la definizione non andrebbe applicata indistintamente a tutta la small press periodica, bensì limitata a quelle riviste amatoriali concepite per categorie specifiche di "fans" (quali gli ascoltatori di un preciso genere musicale, i cultori del fumetto, della fantascienza, dei films horror, ecc.). Il neologismo è stato universalmente adottato probabilmente anche per meglio rimarcare la netta differenza di visione e contenuti, almeno nei primi tempi, fra l'ondata di pubblicazioni post-76 e l'ormai agonizzante underground press internazionale, sviluppatasi nel decennio precedente.

 

 

 
Credits Glossario Indice corso Mass Media E-mail   Links e Bibliografia