Critica della dominazione

Critica della dominazione Se è vero che la rete tende a rafforzare gli attuali centri di potere scientifico,

militare e finanziario, se è vero che negli anni a venire il Cyberbusiness avrà una espansione vertiginosa,

non si può, come spesso fa la critica, ridurre il nuovo spazio alla accelerazione della globalizzazione

economica e della accentuazione delle tradizionali forme di dominio.

Infatti la rete può essere messa al servizio degli individui favorendo processi emancipativi e di intelligenza

collettiva.

Queste due prospettive non necessariamente si escludono, anzi in un universo sempre più interconnesso

potrebbero sostenersi a vicenda.

Il dinamismo della Cybercultura è legato al prodursi e riprodursi di una dialettica dell'utopia e

dell'economia.

Certi professionisti della "critica" si accaniscono nel far comparire i soliti moralismi sugli esclusi,

sul terzo mondo, contro cui si ergono i cattivi di sempre, la tecnica, i capitali, gli stati, fornendo una

visione del web di inevitabile dominio, monopolio, controllo e divario. Ma gli stati che sono si in grado

di agire sulle condizioni favorevoli o sfavorevoli del dispiegarsi del Cyberspazio, sono notoriamente

impotenti a orientare con precisione lo sviluppo di un dispositivo di comunicazione inestricabile legato al

funzionamento dell'economia.

I critici guardano la televisone capace di mostrare solamente "cervelloni" spettacolari, mentre gli eventi

importanti si producono in processi di intelligenza collettiva, largamente distribuiti, invisibile che

necessariamente sfuggono ai media classici.

Il Web non è stato inventato tantomeno diffuso da multinazionali come Microsoft o IBM ma o

dall'esercito americano ma da i cybernauti stessi.

Malgrado tutti i sospetti che si possono nutrire rispetto all'avvento di una nuova "Classe dirigente" resta

il fatto che qualunque individuo in qualunque parte del mondo, quasi privo di mezzi economici, purché

con un minimo di competenza tecnica può entrare nel Cyberspazio e acquisire o diffondere dati

naturalmente se si riuscirà ad impedire la prima ipotesi.