STORIA  
Fin dalla comparsa dell'uomo la scoperta di nuove invenzioni tecnico scientifiche, sono coincise con vere e proprie rivoluzioni capaci di modificare l'aspetto economico, politico ed intellettuale dell'intera umanita'. A tal proposito la comunicazione ha sempre avuto un ruolo predominante nella vita dell'omo, ma e' a partire dall'ottocento che si assiste ad uno sviluppo incessante delle reti di comunicazioni: il liberalismo e l'illuminismo, teorie opposte tra loro, vedono nell'internazionalizzazione lo strumento di sviluppo delle proprie teorie; mentre la prima mira ad uno sviluppo di viei di comunicazione al servizio di un egemonia economica, l'illuminismo vede nella liberta' del flussi della comunicazione l'affermazione dello "scambio" come creazione di valori. La nascita di queste grandi correnti di pensiero coincide con l'affermarsi del Nazionalismo moderno, in cui gli Stati Nazioni mettono a punto un sistema di relazioni che collega queste nuove entita' tra loro, sulla base di convenzioni ed accordi giuridici. Questo passo fondamentale mira alla formulazione di norme atte a scongiurare i rischi di incomprensione affiche' la comunicazione risulti piu' chioara e veloce possibile. L'invenzione del telegrafo e quella successiva della radio, lo sviluppo incessante di reti ferroviarie, l'incremento di nuove flotte mercantili, contribuiscono ulteriormente alla formulazione di accordi internazionali in grado di regolare di flussi di merci e di informazioni offerti dalle nuove tecnologie. Si assiste in questo scenario sempre piu' ricco di forme di comunicazione, all'esigenza di una maggiore collaborazione delle scienze produttive: le ricerche tecniche, scientifiche, militari, ecc si muovono sempre piu' in interconnessione sempre piu' l'una con l'altra, creando un forte processo sinergico, migliorando sempre piu' le proprie scoperte, richiedendo quindi un flusso di notizie continuo ed aggiornato. Di riscontro ad un positivista "miglioramento" della civilta', attraverso un processo di comunicazione internazionale, che affermava di voler mettere a disposizione di tutti i popoli della terra, i nuovi ritrovati tecnici e scientifici, la situazione planetaria appariva, gia' nella metta XIX secolo, del tutto lontana da un atteggiamento "fraterno" ed illuminato: le grandi potenze occidentali continuavano incessantemente nella propria opera di colonizzatori, imponendo ai paesi occupati quelle tecnologie, soprattutto sotto l'aspetto delle telecomunicazione, che avrebbe permesso un sempre piu' egemone controllo da parte delle grandi potenze, per quanto riguarda ogni flusso di notizie, assoggettando ulteriormente le colonie, sviluppando un economia sempre piu' dipendente agli interessi delle ricche nazioni occupanti. E' facile quindi intuire che ben presto gli interessi delle singole nazioni tecnologicamente all'avanguardia, trovassero a scontrarsi per la conquista di nuovi spazi di comunicazione: Inghilterra, Francia, Germania ma soprattutto gli Stati Uniti, operavano incessantemente a livello planetario, cercando fondamentalmente di diffondere quanto piu' la propria potenza di reti di comunicazioni, creando di fatto un competizione territoriale sempre piu' accesa, che avrebbe portato a nazionalismi esasperati, o peggio dittature che sfoceranno inevitabilmente nella prima guerra mondiale. Appariva dunque ormai chiaro che lo sviluppo economico e militare, sarebbe stato combattuto con l'apporto di nuove tecniche di comunicazione e per il controllo di quest'ultime. In questo periodo si svilupparono e trovarono larga applicazione le teorie socio comunicative della propaganda, delineando l'importanza di quei mezzi ora chiamati "media": la nascita dell'agenzia di stampa, le trasmissioni radio, la comunicazione visiva (quest'ultima forte della diffusione ormai planetaria del cinema), erano regolate in base alle direttive delle nazioni di appartenenza, spesso con organi di spionaggio che oltre ad imporre un ferreo regime di censura entro i propri confini, attuavano un vera guerra d'informazione, la "mobilitazione delle coscienze" secondo alcuni, un "bombardamento dei cervelli" secondo altri, combattuto senza esclusione di colpi, dall' interferenze nelle frequenze, all'installazione di radio clandestine. Dopo la seconda guerra mondiale appariva chiaro che il conflitto si sarebbe spostato sostanzialmente verso le due Super Potenze, uscite vincitrici: gli USA e l'URSS. La cosi detta "guerra fredda" venne combattuta oltre ad un ostentazione militare nell'escalation al rafforzamento dei propri arsenali, e al crescente sviluppo dell'industria aerospaziale, soprattutto per mezzo d' informazioni di propaganda, che miravano a screditare l'operato e l' ideologie della fazione opposta, alla diffusione planetaria dei propri ideali e soprattutto delle proprie economie. In questa visione geopolitica del mondo, le restanti nazioni sviluppate, aderivano piu' o meno evidente all'una o altro Blocco, mentre si andava sempre piu' aggravando la situazione dei paesi piu' arretrati (Africa e Sud America) i cui problemi rimanevano irrisolti, alla guida dei quali venivano spesso instaurate delle dittature militari, sovvenzionate quando dall'URSS, quando dagli USA, con il duplice scopo di reprimere pericolosi focolai rivoluzionari, ed estendere il proprio dominio sia economico che militare.
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