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Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete

 

di A. Di Corinto e T.Tozzi

 

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3.6.3. I Media Come Strumento di Protesta

 

Dalla fine degli anni sessanta nell'underground e nei movimenti il video diventa uno strumento per determinare il cambiamento sociale e l'intervento attivo delle persone. Il videotape diventa cioè uno strumento di lotta. Nascono dunque collettivi di video underground e il video viene usato per fare informazione dal basso e in modo collettivo. Il video diventa il mezzo che permette una liberazione estetica dell'individuo. Nel 1971 M. Shamberg e il gruppo Raindance scrivono Guerrilla Television che diventa il manifesto del video di movimento in cui si dichiara l'esigenza di una televisione decentralizzata fatta dalla gente per la gente (Fadda, 1999, pag. 70, 112 e 119-120).

Il videotape inizia ad essere usato come strumento politico nell'occasione di campagne elettorali realizzate collettivamente.

 

Nel 1974 nasce in Italia il Laboratorio di Comunicazione Militante. Il Laboratorio di Comunicazione Militante usa il video per svelare e criticare i sistemi linguistici usati dai media istituzionali. Inoltre vuole essere un mezzo per autogestire gli strumenti di comunicazione e rendere le persone protagoniste attive della comunicazione. Per il L.C.M. il video diventa uno strumento pedagogico non per produrre opere, bensì consapevolezza critica verso l'informazione e i mass-media (Fadda, 1999, pag. 122, 127-130 e 134).

A cavallo tra la fine degli anni settanta e l'inizio ottanta nasce a San Francisco, la casa editrice underground Re-Search, fondata da G. Travis e B. Thomas, che diventerà una delle principali voci dell'underground americano.

All'inizio degli anni ottanta nasce il collettivo tedesco ADILKNO - The Foundation for the Advancement of Illegal Knowledge, che collaborerà con Autonomedia di New York e al cui interno milita G. Lovink uno dei personaggi più attivi nell'area della net art internazionale negli anni novanta.

Il collettivo di Autonomedia di New York è una delle attuali più importanti situazioni di hacktivism internazionali. La sua casa editrice ha pubblicato alcuni libri nodali per i movimenti internazionali quale ad esempio "TAZ" di H. Bey.

La definizione culture jamming (interferenza culturale), viene coniata nel 1984 dai Negativland  di San Francisco. Uno dei membri del gruppo, parlando dell'album Jacom '84, dichiara infatti che "i cartelloni pubblicitari contraffatti ad arte... spingono lo spettatore a riflettere sulla strategia aziendale di partenza" (Klein, 2001).

 

Nel 1986 nasce il gruppo Immediast Underground.

A maggio dello stesso anno il gruppo Media Assassins California fa un'azione di TV hacking inserendosi con immagini oscene nelle trasmissioni della WSCT la TV locale di Sacramento in California. In seguito colpiscono la WBCN di S. Francisco con l'immagine di un sosia di Regan che sniffa cocaina. Nella rivendicazione affermano che il governo spaccia la droga più potente: la TV. In altri volantini diffondono le istruzioni su come realizzare questo tipo di interferenze. Fanno un'altra ventina di azioni tra il 1987 e il 1988 (Scelsi, 1990, pag. 205 e seguenti).

Nel 1987 gli Earth First! pubblicano "Ecodefense: a field guide to monkey wrenching" (sugli Earth First! come battaglia mediale vedi Rushkoff, 1994, pag. 264 e 267).

Lo stesso anno nasce a New York il Critical Art Ensemble (www.critical-art.net), un gruppo di artisti che opererà una radicale azione di critica sui media in rapporto all'arte e alle nuove tecnologie.

Nel 1988 O. Clarke per un mese fa ripetute azioni di TV hacking in USA e alla fine viene arrestato.

Alla fine degli anni ottanta esce il primo numero della rivista "Variant" sulle controculture, i media e l'arte ed il n. 1 della fanzine di culture underground "Emissions".

All'inizio degli anni novanta appare la notizia di un virus informatico che sarebbe stato usato dagli americani durante la guerra nel golfo per distruggere i network di comunicazione irakeni. La notizia sembra poi essere verificata come non vera, ma essere essa stessa un "media virus" (Alexander, 1993,  pag. 93).

A novembre del 1991 G. Perretta cura la mostra "Medialismo" alla galleria d'arte Paolo Vitolo a Roma (Perretta, 1991)

Nel 1991 esce il n. 1 della fanzine "Felix" di controcultura mediale.

Nel 1992 Nasce ad Austin il collettivo di guerriglia mediatica Fringe Ware.

Lo stesso mese la forza del movimento cyberpunk italiano trova uno sbocco mediatico riuscendo a ottenere una trasmissione televisiva autogestita nel programma Mixer della RAI.

A novembre esce "Furiosa '93. Agenda, che documenta le tracce di dieci anni di autoproduzioni e comunicazione sovversiva" a cura della Lega dei Furiosi.

Il collettivo ADILKNO scrive "The Media archive" e M. Fuller pubblica "Flyposter Frenzy. Posters from the anticopyright network".

Nel 1992 nasce la rivista La Stanza Rossa, una rivista bimestrale (chiuderà nel 1998) realizzata a Bologna che si occupa di arte, media e nuove tecnologie.

Nel 1992 esce "Seizing the media" di Immediast International, in cui si legge una teorizzazione della necessità di fare network internazionali per una lotta culturale contro i media ufficiali.

A gennaio del 1993 esce il n.1 della fanzine "Codici Immaginari", che sarà uno dei principali luoghi di riflessione teorica a Roma sui nuovi media e il cyberpunk.

A gennaio del 1993 esce "Codici Immaginari", n. 1, Roma. (4 numeri dal 1993 al 1994). In redazione: Nando Vitale, Roberto Callipari, Andrea Natella, Alessandro Salibra, Roberto Terrosi, Lamberto Manganello, et altri...

Nel 1992 A. Kroeker scrive "Spasm" (Kroeker, 1993).

Nel 1993 il gruppo BLO Barbie Liberation Organization manipola alcune serie di bambole Barbie che vengono vendute alterate in modo da fargli pronunciare delle frasi anomale.

In quel periodo A. Hawks crea una collezione di riferimenti bibliografici a libri, riviste, siti, ecc. in un messaggio in una mailing list e chiede ad ognuno di aggiungere, come un virus, i propri riferimenti, e in questo modo il messaggio diventa di diverse centinaia di pagine. Da ciò nasce una meme-zine, "Virus 23", che porta avanti quella che viene definita la guerra di memi negentropici contro i memi antropici. W. Burroughs e G.P. Orride sono i riferimenti per la meme-zine "Virus 23" che crede nella necessità di un forum libero per far circolare nuovi memi che facciano evolvere l'umanità (Rushkoff, 1994, pag. 249-257).

Lo stesso anno M. Dery scrive Culture jamming: "Hacking, Slashing and Sniping in the Empire of Sign" (Dery, 1993) in cui l'idea di interferenza culturale viene definita all'interno di un contesto che si situa trasversalmente tra le arti e l'attivismo.

Ad ottobre del 1993 G. Perretta organizza la mostra "Medialismo" al Trevi Flash Art Museum a Trevi e scrive l'omonimo libro (Perretta, 1993).

A novembre del 1993 esce il primo numero della rivista Neural fatta da A. Ludovico. Sarà una delle più attente riviste italiane sul fenomeno dell'underground e dell'arte in rete. Sarà anche una delle prime a parlare in Italia di hacktivism.

Nel 1994 Il collettivo ADILKNO scrive "Cracking the Movement" e A. Kroker scrive "Data Trash" in cui emerge la sua filosofia dell'"hacking the media". In Data Trash si legge:

<<Stelarc afferma che il corpo futuro dovrà essere "ricombinante". (...) Bruce Sterling definisce "segno ricombinante" un'arma d'attacco subumana, il complesso militar-spettacolare, che ha come fine il recupero della "virtualità come patrimonio strategico">> (Kroker, 1994, pag.34-34).

L'idea di "ricombinazione" come si è già visto viene recuperata dalla genetica e dalla biologia ed applicata in varie teorie attuali.

Nel 1994 D. Rushkoff scrive "Media virus!" (Rushkoff, 1994) in cui descrive l'idea che i media sono organismi viventi e come tali suscettibili di essere infettati (per un'introduzione al concetto di Media Virus vedi Rushkoff, 1994, pag. 3 e 15). Lo stesso anno M. Fuller pubblica l'antologia di saggi "Unnatural - techno theory for a contaminated culture".

Nel 1994 il gruppo di New York Critical Art Ensemble pubblica il libro "Electronic civil disobedience"  in cui viene ipotizzato che la disobbedienza civile elettronica possa essere un evento non di massa.

Nel 1994 R. Bui scrive "Transmaniacalità e situazionisti. Senza il cyberpunk l'inserruzione dei corpi tra le luci e le ombre del reticolo multimediale".

In quel periodo esce il primo numero della rivista "Sdefinizioni".

A marzo rassegna "Stati virtuali" a Treviso a cura di G. Verde.

A. Ludovico realizza "Internet.Underground.Guide" libro e cd audio.

Nel 1995 esce la traduzione italiana di "Via radio. Saggi sull'immediatismo" di H. Bey.

A febbraio del 1996 viene realizzata una campagna internazionale contro McDonald's (vedi http://www.mcspotlight.org; http://www.mcspotlight.org/campaigns/internet.html; http://www.mcspotlight.org/campaigns/current/resources/index.html).

Nel 1996 H. Bey scrive "The Information War". Il gruppo Crticial Art Ensemble scrive "Disobbedienza Civile Elettronica". A. e M. Kroker scrivono "Hacking the Future" (Kroker, 1996). In estate esce il n.0 della rivista "Media Philosophy". In quel periodo esce il numero 1 della rivista "Simultaneità".

A novembre del 1997 viene organizzata la campagna "Buy Nothing Day" (http://adbusters.org/campaigns/bnd).

Un'altra opzione praticata dai grassroots movements per veicolare la propria comunicazione è quella della e-zine Urban75, www.urban75.com che ha una intera sezione dedicata alle modalità più efficaci di utilizzare i media e in particolare su come rapportarsi alle logiche della carta stampata. Il contenuto della sezione,  intitolata "Exploit the Media",  è sintetizzato nelle prime righe: "se non sei tu a sfruttare i media, i media sfrutteranno te." La sezione è condita con tutti i tips (trucchi, dritte), necessari ad evitare che l'informazione prodotta dagli attivisti politici venga ignorata o manipolata dai media mainstream. Urban 75 nasce nel 1997 per denunciare la criminalizzazione e la repressione indistinta dei tifosi inglesi, dei ravers e dei travellers, ma diventa luogo di un serrato dibattito sulla privacy e il controllo sociale, sul diritto agli spazi ed alla mobilità.

Nel 1997 al Teatro ContattoOFF di Udine si tiene la rassegna "Interzone".

A. e M. Kroker scrivono "Digital Delirium" (Kroker, 1997). Il Centro di Produzioni Indipendenti "Zona rischio" pubblica Zona.htm

Nel 1998 l'Electronic Disturbance Theatre realizza il software floodnet per fare i netstrike ed inizia ad organizzare dei netstrike chiamandoli "virtual sit-in".

A settembre del 1998 nel Festival di Ars Electronica a Linz in Austria, P. Riemens ed altri organizzano una sezione denominata "Info War" a cui partecipa una vasta area dell'hacktivism internazionale, attraverso conferenze e installazioni. "Info War" è uno degli incontri che contribuisce a diffondere a livello internazionale le pratiche dell'hacktivism.

Nel 1998 esce il numero 1 della fanzine "MIR Men In Red. Rivista di ufologia radicale".

All'inizio del 1999 nasce la  proposta di creazione di un Media Institute che si concretizzerà nel Net-institute realizzato in rete all'inizio del 2000.

A dicembre nasce a Roma Candida TV (http://candida.kyuzz.org). I contenuti della televisione autogestita, che ha un proprio palinsesto nell'etere romano, sono diffusi anche via web. Il progetto prevede la costruzione di un archivio telematico delle trasmissioni irradiate via etere e la contaminazione della cultura televisiva attraverso le istanze poste dall'autogestione dei mezzi di comunicazione. Candida TV nasce dall'incontro di una decina tra giovani autrici, registi, tecniche, appassionati e appassionate ricercatrici delle potenzialità ancora            inespresse dei linguaggio audiovisivo. CANDIDA TV è un programma in cui i codici e i temi trattati rispondevano a un preciso intento di ricongiungere la spaccatura tra pubblico e televisione generalista.

Nel 1999 esce il numero 1 di "Torazine".

A febbraio del 2000 viene proposta la realizzazione a Roma di The Thing.it, settimo nodo dell'omonimo network  internazionale.

Il siti The Hacktivist (www.thehacktivist.com) è attualmente uno dei principali siti di hacktivism internazionale.

 

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