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Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete

 

di A. Di Corinto e T.Tozzi

 

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3.5.4. Freenet e Reti Civiche

 

Un'espressione dei sistemi telematici municipali è il concetto di Free-Net, sperimentato a Cleveland. La Free-Net di Cleveland e il movimento della National Public Telecomputing Network nacquero da un progetto di ricerca del 1984 condotta alla Case Western Reserve University. Tom Grundner con una sola linea telefonica realizzò un sistema di bacheche elettroniche definito St. Silicon's Hospital [Ospedale di San Silicio], dove i cittadini potevano porre domande a un gruppo di esperti di pubblica sanità e ricevere risposte entro ventiquattr'ore (Rheingold, 1994, pag. 312-13).

 

Tom Grundner nel 1986 darà vita a uno tra i più significativi casi di reti civiche: Freenet, la Cornmunity Network di Cleveland. La Freenet di Cleveland forniva informazioni e aree di discussione a carattere locale ma anche accesso a servizi base Internet (newsgroups ed e-mail) in modo gratuito. A partire dalla Freenet di Cleveland (che oggi conta 50 mila iscritti) hanno cominciato a nascere molte altre Freenet nel mondo (Gubitosa, 1998).

Nel 1989 nasce l'associazione no-profit National Public Telecomputing Network (NPTN) ad opera di T. Grundner con lo scopo di diffondere le Freenet nel mondo. Nel 1994 le FreeNet sono le reti civiche o community network più diffuse e contano su un numero considerevole di utenti (Rheingold, 1994, pag. 312-13).

Attualmente FreeNet è anche un sistema di scambio ed anonimizzazione dei contenuti in Internet.

A gennaio del 1994 apre De Digitale Stad (La Città Digitale), come risultato di una join venture tra De Balie e xs4all. DDS era una FreeNet, un sistema libero che chiunque poteva usare. Lo scopo di DDS era di portare i politici ed i cittadini insieme in una comunità on-line.

Nell'estate del 1994 nasce (finanziato dall'Unione Europea) il progetto della Rete Civica di Bologna, con il servizio Iperbole. In una prima fase il servizio fornisce la posta elettronica gratuita ai cittadini bolognesi. Successivamente fornirà un servizio Full Internet gratuito al cittadino, mentre nel 1997 (con circa 15.000 utenti registrati) inizierà a diventare un servizio a pagamento con un costo molto concorrenziale sul mercato. La fornitura gratuita dei servizi internet da parte del Comune aveva scatenato le polemiche degli imprenditori privati che evidentemente non considerano la comunicazione mediata tramite internet un diritto del cittadino (Blasi, 1999, pag. 96).

A settembre T. Tozzi a nome di Strano Network presenta una proposta di Rete Civica al Comune di Firenze in cui si prefigura la fornitura gratuita dell'accesso alle reti telematiche (compresa internet) per le BBS fiorentine e i cittadini da parte del Comune di Firenze. Ad ottobre del 1995 una quindicina di BBS toscane coordinate da Strano Network forma la rete FirNet (di cui VTTV è l'hub) e presenta in Palazzo Vecchio la "Consulta della telematica dell'area metropolitana fiorentina" con la richiesta di una Rete Civica di Firenze allargata alla partecipazione delle BBS e la garanzia del rispetto di alcuni principi etici (vedi Etica Hacker). La nascente Rete Civica di Firenze trascurerà totalmente le richieste della Consulta.

Ad ottobre Strano Network realizza il "Cybercafé Zut", la prima postazione Internet pubblica e gratuita a Firenze.

Lo stesso anno nasce la rete civica di Roma (Roma on line) che raccoglie al suo interno Avana BBS e circa altre trenta BBS e associazioni dell'area romana, in seguito a una trattativa. Al contrario, il gruppo Decoder fa una proposta di collaborazione alla Rete Civica Milanese, che però non viene accettata perché considerata in contrasto con l'indirizzo "civico" della rete e perché alcune argomentazioni sono considerate troppo radicali.

Nel 1995 viene fatta dall'area della telematica di base di Torino una proposta anche nei confronti della Rete Civica torinese.

 

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