Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete
di A. Di Corinto e T.Tozzi |
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Mentre
hackeraggio sociale è stata una parola d'ordine, il cyberpunk
è stato un movimento. Il
primo termine è solo un nuovo modo di definire pratiche già in
parte sperimentate dagli hacker del MIT, dagli hacker dell'Hombrew
Computer Club, da chiunque, in fin dei conti, avesse a cuore le
ragioni sociali e forzasse la tecnologia per risolverne i problemi.
Semmai, la forza del termine è collegata ad una maggiore organizzazione
da parte di chi vi si riconosceva quando se ne diffonde l'uso
negli anni ottanta. E' collegata ad maggiore coscienza e diffusione
di una volontà collettiva di intervenire nei processi sociali,
comprendendo meglio quali fossero gli obiettivi e le pratiche
da mettere in atto per migliorare lo stato delle cose. I
processi attivati negli anni sessanta e settanta stavano producendo
la nascita delle prime comunità hacker in cui si riconosceva un
sempre più radicato senso di appartenenza ad una cultura basata
non su piani geopolitici, quanto su valori condivisi attraverso
un uso alternativo dei media quale sono state ad esempio le fanzine,
le radio, i dischi ed i concerti, i circuiti di spazi alternativi
e quindi le reti telematiche.
Presumibilmente
negli anni ottanta le pratiche di hacking sociale vere e proprie
all'interno delle reti telematiche sono state relativamente poche,
se si intende con esse incursioni, sabotaggi, campagne con effetti
realmente positivi dal punto di vista sociale. Poche e fatte da
un numero abbastanza limitato di gruppi. Se si intende invece
per hacking sociale anche la creazione di comunità virtuali con
un forte senso critico verso le nuove tecnologie o la diffusione
più o meno legale di saperi, competenze e strumenti digitali,
o la rivendicazione dei diritti cyber e la diffusione della protesta
verso le nuove tecnologie della comunicazione e delle sue motivazioni,
allora gli anni ottanta sono stati una vera e propria esplosione
che si è diffusa attraverso il moltiplicarsi esponenziale sia
di fanzine e riviste cartacee, che di BBS e riviste elettroniche,
su cui circolavano le proposte di nuovi modelli tecnologici e
comunitari. Tante
e tanti, al punto che il raccontarli in un libro diventa per forza
di cose un falso storico. Nel libro troverete solo qualche centinaio
di nomi, ma in realtà a questi movimenti ha partecipato una motlitudine
di persone ognuna facendo la sua parte.
A
differenza dell'hackeraggio sociale, il cyberpunk è stato un movimento.
E' stata di fatto un'invenzione letteraria. Così scrive R. Scelsi
nel 1990: "la letteratura cyberpunk sembra essere un ottimo
cavallo di Troia, buono per interessare quei settori attigui,
oggi non ancora coinvolti, che gravitano nelle orbite più lontane
del movimento. Oggi tramite il cyberpunk si offre l'opportunità,
a tutti gli operatori culturali e di movimento, di aprire un nuovo
enorme campo di produzione di immaginario collettivo, capace di
scardinare la tenace cappa immaginativa esistente, dalla quale
da più tempo si è compressi. I temi ispiratori del cyberpunk,
come si è dimostrato, appartengono per storia, evocazioni e fascinazioni
future ai movimenti controculturali. Bisogna collettivamente riappropriarsene.
Potrebbe essere questa la risposta da offrire al paradosso comunicativo
che caratterizza la fase attuale della società: un mondo che mai
è stato così mediatico, ma anche mai così povero quanto a comunicazione
reale" (Scelsi, 1990, pag. 32-33). Il
risultato è stato che la letteratura cyberpunk ha portato sotto
gli occhi dei riflettori alcune delle tematiche dell'etica hacker.
Ciò è stato un bene perché ha permesso il contagio e il reclutamento
di alcune fasce sociali (giovanissimi, artisti, intellettuali,
ecc.) che si sono riconosciute intorno a tale visione del mondo.
Di contro però i media hanno approfittato per intessere colorate,
quanto assurde, descrizioni dei comportamenti e delle finalità
hacker basandosi su talune rappresentazioni estreme dei protagonisti
della letteratura cyberpunk sfuggita al controllo dei loro stessi
fondatori. La confusione tra finzione e realtà mentre produceva
seduzione, creava anche confusione tra chi faceva hacking sociale
e chi inseguiva mondi narrati e forniva ai media lo strumento
per creare consenso intorno alla repressione. Secondo
T. Leary, il modello del cyberpunk deriva dal mito di Prometeo
che rubò il fuoco degli dèi e lo diede all'umanità. Quetzalcoatl,
dio della civiltà Atzeca, insegnava le scienze e le arti alla
popolazione. Nei miti vengono entrambe puniti per questo. Alla
base dell'etimologia del termine cyber vi è un significato originario
nel greco (kubernetes) che è quello di "pilota", "timoniere",
associato ad un'idea di autosufficienza ed indipendenza individuale.
Nel latino il significato del termine viene tradotto in "governare",
"controllare". Nella Cibernetica di N. Wiener il termine
assume il significato di teoria del controllo e della comunicazione
nei sistemi meccanici e biologici 13.
Si perde dunque il significato originario di autopoiesi ed autoorganizzazione
che invece intellettuali come Maturana e Varela tenteranno di
recuperare. M. Foucault e la filosofia francese hanno recentemente
sottolineato l'importanza del linguaggio e della semiotica nel
determinare comportamenti e strutture sociali umani, al punto
che se cambiate il linguaggio, cambiate la società.. Il recupero
del significato originale del termine cyberpunk viene dunque fatto
da un movimento di persone che cercano attraverso di esso di creare
un nuovo modello di società dove gli individui sono in grado di
autogestirsi la propria vita (Leary, 1988, pag. 63).
Ma
veniamo dunque a ripercorrere questa parziale storia dell'hackeraggio
sociale e del cyberpunk, considerando che di quest'ultimo non
è nostro interesse raccontare gli aspetti letterari, riguardo
a cui rimandiamo a testi quali: Sterling, 1986; AA.VV., 1989;
Scelsi, 1990; o i moltissimi testi di A. Caronia che in Italia
è un punto di riferimento ed è stato un vero e proprio precursore;
D. Brolli, F. Giovannini e molti altri ancora.
Nel
1972 S. Brand scrive il primo articolo sulla storia dell'hacking
su "Rolling Stone". Nella seconda metà degli anni settanta
l'hackeraggio comincia a diffondersi in america in modo diffuso. Nel
1975 Raphael Finkel realizza "The Jargon Files", un
file che viene compilato collettivamente in rete e che contiene
al suo interno un dizionario vasto e completo sul gergo, la cultura,
le leggende e le abitudini degli Hacker . .
All'inizio
degli anni ottanta esce a Londra il n. 1 della fanzine Vague.
Tale fanzine sarà un forte mezzo di diffusione delle culture underground
internazionali con un taglio anarco-situazionista ed una buona
dose di antagonismo sociale. Al suo interno appariranno degli
articoli con una visione molto radicale della cultura cyberpunk. A
San Francisco nel 1981 esce il primo numero di "Processed
world" una fanzine centrata sugli aspetti critici delle nuove
tecnologie. In quel periodo intorno alle nuove tecnologie si stava
riorganizzando in modo determinante l'economia e il mondo del
lavoro occidentale. Ciò avveniva in una situazione di mancanza
di regole che ne regolassero lo sviluppo e difendessero gli interessi
dei lavoratori e in generale dei cittadini. Per rispondere ad
un uso scriteriato di tali tecnologie fin dall'inizio degli anni
ottanta si assiste alla nascita di gruppi come Processed World.
"Fin dal suo inizio la rivista Processed World cercò di illuminare
l'altra faccia dell'Era dell'Informazione. (...) l'obbiettivo
esplicito del progetto era duplice: servire come punto di contatto
degli impiegati malcontenti (e dei salariati cognitivi in generale)
e procurare uno sbocco creativo per persone il cui talento veniva
bloccato da quel che facevano per mangiare" (R. Scelsi in
Processed World, 1998, pag. 18). Contemporaneamente
ad Amburgo W. Holland ed altri si rendono conto della possibilità
di usare il computer per fare controinformazione all'interno del
movimento. Nasce così nel 1981 il Chaos Computer Club come un
circolo di esperti del computer che discutono di comunicazione
elettronica 14.
Tra i fondatori vi è "Wau", nome d'arte di H.
Holland Moritz, e S. Wernery. Il CCC si richiama alla filosofia
di TAP puntando però sulla socializzazione dei saperi tecnologici.
Il loro intento è di socializzare gli strumenti e i saperi per
poter far creare autonomamente l'informazione a chiunque. E' anche
per questo motivo che il CCC non vuole essere paragonato a un
Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri (Scelsi, 1990,
pag. 27). Nel 1981 a Berlino c'è un primo incontro di un gruppo
di persone sulle potenzialità del computer, tra cui, ad esempio,
la possibilità di fare un censimento delle case sfitte e distribuire
questi dati al movimento delle occupazioni. Si capisce che chi
ha il potere in questa società trae parte di questo potere dall'elaborazione
dei dati e che non solo la polizia o il potere possono utilizzare
le banche dati ma anche i movimenti. Iniziano quindi dei meetings
internazionali promossi dal CCC per confrontare dati ed esperienze,
il primo dei quali si tiene ad Amburgo nel 1984. Nasce la pratica
dell'hacking sociale intesa dal CCC come l'intrusione nelle banche
dati per raccogliere informazioni per scopi ed usi comunitari
e sociali. "Noi con il nostro lavoro e le nostre pubblicazioni
cerchiamo di fornire strumenti ed idee. (...) Ogni macchina, ogni
progetto non sono mai solo una macchina o un pezzo di carta, ma
una risorsa di pensiero, ogni invenzione quindi è un'invenzione
sociale ed in questo senso bisogna rapportarvicisi ed utilizzarla.
In più lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione ha creato
nuovi bisogni per un fondamentale diritto umano che è quello del
libero, illimitato e non controllato scambio di informazioni e
questo sta alla base di tutta la nostra pratica che più che essere
ideologica cerca di essere una effettiva nuova forma di cooperazione
tra la gente. ...E ricorda che ogni informazione è anche deformazione.
E' come costruire una bottiglia partendo dal materiale grezzo
e fuso: con le tue mani attraverso il processo di informazione
tu dai una forma precisa a quel materiale che prima era non in
forma e deformandolo otterrai la tua bottiglia, otterrai cioè
uno strumento per scambiare idee" (W. Holland in Scelsi,
1990, pag. 133). Il
bisogno di usare i nuovi strumenti telematici inizia a diventare
una realtà. Mentre inizia ad affermarsi Usenet e stanno per nascere
i primi network dedicati alle tematiche dell'ambiente ed umanitarie,
in Europa, ed in particolar modo in Francia sta per esplodere
il fenomeno delle comunicazioni tramite Minitel. Il primo uso
del Minitel per consentire un dialogo diretto tra utenti avviene
grazie ad un hackeraggio del sistema fatto da un utente che rende
disponibile a tutti la possibilità del dialogo interattivo fino
a quel momento disponibile solo tra utente e amministratore di
sistema (Rheingold, 1994, pag. 264). Nel
1982 Maek, Muscha, Schafer e Trimpop realizzano il film "Decoder.
Muzak is more than
music". Nel
1984 esplode il fenomeno del cyberpunk. Il termine cyberpunk fu
coniato nel 1984 dal giornalista Gardner Dozois per parlare della
scrittura di William Gibson. Gibson,
innovatore della narrativa di science fiction, nei suoi
romanzi anziché raccontare di navi a forma di sigaro e invasioni
aliene rese protagonisti gli emarginati tecnologici di un futuro
già presente fatto di biotecnologie, comunicazioni wireless, hackers
e replicanti in cui i virtuosi del computer combattono le zaibatsu,
le mega-corporazioni che brevettano il vivente e usano metodi
mafiosi per consolidare i propri mercati. W. Gibson scrive "Neuromancer". Nel libro usa la parola cyberspace che verrà definito più tardi da
John Perry Barlow come "il luogo in cui si trovano due persone
quando si telefonano". In Neuromancer vi si trova anche scritto
"la strada trova sue modalità per usare la tecnologia". Lo
stesso anno viene formalizzata la nascita ad Amburgo del Chaos
Computer Club. Nel
1984 il CCC hackera il servizio di comunicazioni Telebox BTX,
realizzato dalle poste tedesche in collaborazione con l'IBM, per
farne vedere la fragilità rispetto sia alla sicurezza dell'utente
che del sistema. In quel periodo il governo tedesco stava anche
provando a fare un censimento informatico dei cittadini. Dato
che il BTX era un luogo in cui i cittadini potevano scambiarsi
posta elettronica privata, fare prenotazioni ed acquisti, emergeva
nel CCC il dubbio sulla tutela dei dati della cittadinanza. Per
tale motivo il CCC fa un'azione di hacking sociale in cui dimostra
la fragilità del sistema riuscendo ad inserirsi al suo interno
e a farsi accreditare una ingente quantità di marchi. Subito dopo
il CCC rende pubblica la cosa senza incassare i soldi, ma solo
per dimostrare la facilità con cui era possibile entrare nel sistema
e controllarlo. Ciò fornì ai cittadini tedeschi la consapevolezza
di un dubbio sulla protezione dei loro dati privati e costrinse
il governo tedesco a rivedere le sue politiche in riguardo. Sempre
nel 1984 il CCC inizia a pubblicare la rivista Datenschleuder.
Nel
1985, iniziano a partire nell'area dell'antagonismo in Italia
le prime proposte tra gruppi e collettivi di creazione di una
rete telematica antagonista. Tra i promotori vi è un gruppo informale
all'interno del "Centro di Comunicazione Antagonista"
di Firenze (uno dei cui componenti, Stefano Sansavini, sarà in
seguito uno dei membri fondatori del gruppo fiorentino Strano
Network), "Vuoto a Perdere" di Roma, "Radio Onda
Rossa" di Roma e altri. Le proposte vengono però considerate
ancora premature per l'attuale situazione italiana. L'ipotesi
era comunque quella di creare uno scambio di materiali antagonisti
attraverso il mezzo telematico.
Sempre
intorno alla metà degli anni ottanta il Chaos Computer Club realizza
Zerberus, un sistema di posta elettronica in contrapposizione
con la tecnologia Fidonet (vedi BBS e Fidonet) in quanto non prevede
una struttura centralizzata e gerarchica. L'anno
successivo B. Sterling scrive l'antologia di fantascienza cyberpunk
"Mirroshade" all'interno della quale parla di "una
"non santa alleanza" che si starebbe formando tra la
scena hardcore computeristica e quella musicale" (Scelsi,
1994, pag. 47).
In
Italia il gruppo che più di ogni altro ha avuto la capacità di
promuovere la diffusione dell'etica hacker, attraverso un lungo
lavoro di teorizzazione, promozione, organizzazione ed azione
diretta, è stato il gruppo Decoder di Milano. Il gruppo nasce
nel 1986 e dalla seconda metà degli anni ottanta inizia le prime
riunioni in cui si ipotizza un uso sociale delle reti telematiche.
Tra i fondatori vi sono G. "uVLSI" Mezza, E. "Gomma"
Guarneri e R. "Valvola" Scelsi, M. Philopat, Rosi, Marina
e altri. Tutti quanti hanno condiviso le esperienze di occupazione
ed autogestione di spazi sociali come il "Virus". Alcuni
di loro hanno vissuto in prima persona la nascita del movimento
punk in Italia. Ma è grazie ad un appello di Primo Moroni all'area
del movimento a confrontarsi con le nuove tecnologie che scatta
la scintilla che darà luogo ad una delle più belle pagine della
cultura del digitale in Italia. Gomma e Raf, rispondono a tale
appello e Primo Moroni gli concede uno spazio all'interno della
libreria Calusca di Milano per portare avanti i loro progetti.
Oltre ad iniziare la pubblicazione della fanzine Decoder, il gruppo
inizia una serie di riunioni in cui si cerca di progettare la
nascita di una rete telematica alternativa. Il
gruppo di Decoder viene in contatto con la rete Fidonet attraverso
A. Persivale (sysop del nodo milanese e terzo nodo italiano),
con cui partono le prime ipotesi di un'area messaggi interna alla
Fidonet. Persivale contatta al riguardo la bbs Mimax di Roma,
The Doors di Prato e altre bbs della rete Fidonet, senza giungere
però per il momento a far partire nessun progetto. Sarà in seguito
attraverso tale circuito all'interno della rete Fidonet che, grazie
principalmente agli sforzi del gruppo Decoder, nascerà l'area
messaggi "Cyberpunk" nel 1991. Sempre nella seconda
metà degli anni ottanta nascono i contatti tra Decoder e altre
realtà ed esperienze europee (Vague, Chaos Computer Club, Enciclopedya
Psycadelica, e altre) attraverso le quali verranno a conoscenza
dell'esperienza del meeting di hacker "Icata 89", i
cui "principi etici" (vedi L'Etica Hacker) saranno in
seguito inseriti nell'antologia "Cyberpunk" da loro
edita.
Nel
1986 la telematica è ancora uno strumento di cui non è chiaro
fino in fondo quale potrà essere la portata nel mondo della comunicazione,
ma allo stesso tempo se ne teme le potenzialità innovative all'interno
di ampi settori dell'economia. Ad esempio, il settore dell'editoria
vede in chi ha la proprietà delle reti telematiche un possibile
concorrente nel mercato dell'informazione. I quotidiani temono
di rimanere indietro rispetto ad una nuova forma del fare informazione
che è in grado di garantire maggiore diffusione, velocità nel
raggiungere il pubblico, frequenza negli aggiornamenti ed una
molteplicità di fonti che rischia di mettere in crisi l'apparato
delle "agenzie" di informazione. E' una questione economica
e di potere politico all'interno della quale i movimenti si stanno
inserendo nel tentativo di creare agenzie di informazione alternative
che restituiscano ad ogni cittadino il diritto a fare informazione,
così come il diritto ad ogni informazione di circolare liberamente.
In
Francia i proprietari dei giornali, dopo un'aspra polemica causata
dal successo del Minitel di cui temevano la concorrenza, raggiunsero
un accordo con la Direction Générale des Télécommunications (DGT)
accettando di lasciar aprire servizi telematici informativi diversi
dagli elenchi telefonici. Quindi la DGT finanziò la creazione
di servizi per giornali, quotidiani e riviste. Questo accordo
ebbe un risvolto inatteso nel 1986, quando fu organizzato uno
sciopero nazionale degli studenti per mezzo del servizio di messaggi
del quotidiano <<Libération>> (Rheingold, 1994, pag.
266-67). Nel
1986 il CCC è oramai divenuta un'organizzazione ufficialmente
registrata in Amburgo che organizza con regolarità meetings nelle
città della Germania, comunica con la stampa e nei networks e
prende parte a convegni. In quell'anno organizza un grosso evento
che è il Chaos Communication Congress che "fu indetto con
il motto 'Computer virus'. Quasi trecento programmatori e persone
interessate al problema si incontrarono ad Amburgo per discutere
delle ultime ricerche nel campo della sicurezza dei dati. Tra
i partecipanti al congresso vi erano alcuni programmatori che
avevano svolto un certo numero di esperienze nel campo della realizzazione
di virus (circa una ventina, a detta degli organizzatori)"
(Burger, 1988, pag. 52 e 59).
Vi
è un modo diverso di intendere l'hacking. Da una parte, collettivi,
gruppi, movimenti che lo intendono come un'attività positiva e
propositiva, il cosiddetto hackeraggio sociale, finalizzata alla
diffusione dei saperi, al miglioramento della società, allo svelamento
e sabotaggio di ogni forma di ingiustizia sociale. Dall'altra,
buona parte dei media (coadiuvati in questo dalle azioni di qualche
singolo individuo che persegue scopi realmente criminosi) che
vuole identificare le pratiche dell'hackeraggio come azioni criminali
supportate dalle nuove tecnologie. E' uno scontro che esplode
puntualmente nei momenti in cui il mercato ha la necessità di
conquistare nuovi settori dell'informatica e non vuole avere ostacoli,
critiche e obiezioni alle sue strategie di azione. Consapevole
di quello che sta accadendo, nel 1986, nel ACM Panel on Hacking,
L. Felsenstein fa un intervento dal titolo "Real Hackers
Don't Rob Banks" (I veri hackers non rapinano le banche)
in cui oltre a chiarire quale sia la reale etica hacker fa anche
la proposta di costituire una Hacker League che promuova e diffonda
questo punto di vista e di azione. Nel
1986 sul numero18-19 di Vague esce l'articolo di T. Vague "Videodrome
- programming phenomena", in cui si legge "Sta sviluppandosi
un network internazionale di hackers; (...) I confini nazionali
stanno diventando porosi ed erosi. Ogni luogo può essere in ogni
altro luogo nel Videodrome, come il dato scorre trasversalmente
alle nazioni penetra e distrugge i confini. (...) Lontano dalla
miseria delle unioni (che sono unioni di miserie) verso l'emergenza
esplosiva della comunità o assemblea, che coinvolge individui
con differenti background mescolandoli tutti in una comunità geist/gestalt.
Questo è presente in ogni sciopero, rivolta, atto di sabotaggio,
hack-in, intervento, occupazione, assemblea di massa, azione illegale.
Ogni situazione... in cui lo spirito non vuole essere negato"
(Tozzi, 1992). Nel
1986 T. Tozzi fonda a Firenze dapprima lo "spazio multimediale"
autogestito "Bang Amen" e in seguito, con P. L. Farias,
S. Rozz e N. Gavyna, a cui si aggiunge successivamente M. Cittadini,
il "Pat pat Recorder", in cui una certa area underground
e artistica fiorentina, collegata tra le altre cose al punk hardcore,
realizza una serie di mostre e performance utilizzando varii media
tra cui anche il personal computer. Alla
fine del 1986, inizio 1987, nasce a Bielfeld in Germania il computer
club e mensile "Public Domain". Così ne parlano R. Tangens
e P. Glaser: "Col nome 'Public Domain' intendevamo 'ambito
pubblico', cioè un luogo dove la gente potesse incontrarsi e scambiarsi
opinioni. Prendendo spunto dal famoso centro Karstadt in cui la
gente si trova, scambia software, si conosce, l'idea di fondo
di 'Public Domain' era quella di far uscire e di far incontrare
tutti coloro che altrimenti se ne stavano soli in casa a sgobbare
davanti a un calcolatore senza fare progressi" (Scelsi, 1994,
pag. 170). Nel
1987 Ad Amburgo si tiene il Chaos Communication Congress '87 organizzato
dal CCC. Sebbene il CCC si interessi di questioni sociali il nucleo
duro dei partecipanti non è interessato a discussioni ideologiche-politiche,
ma tecniche. Si susseguono dimostrazioni di hacking durante i
congressi; in una di queste tre giovani si infilano nel sistema
del CERN di Ginevra (Scelsi, 1990, pag. 138-140). Nel
1987 T. Tozzi realizza la prima di una serie di installazioni
artistiche all'interno di gallerie d'arte ufficiali, musei, ecc.,
in cui sotto una apparente pubblicità della manifestazione mostrata
sul computer nasconde dei messaggi subliminali con scritte quali
"Ribellati!" o altro. In quel periodo Tozzi teorizza
quella che chiama in certi casi la "parola insonorizzata"
ed in altri l'"arte subliminale". Un esempio fu la realizzazione
di un espositore della rivista Flash Art, d'accordo con l'editore
G. Politi, esposto come opera d'arte nello stand della rivista
durante la Biennale di Venezia del 1990 e che conteneva la scritta
"Ribellati!" nella parte bassa dell'espositore, mascherata
in modo tale da renderla subliminale. Alla
fine degli anni ottanta esce in California il primo numero della
fanzine "The Node - for hackers with soul" promuovendo
l'idea del "networking psicogeografico". In
quel periodo esce anche il primo numero della fanzine "Intertek"
sulle nuove tecnologie, il cyberpunk, la nuova scienza, ecc. Intertek
è una fanzine americana molto particolare, con contributi di intellettuali
e scienziati, che riporta in ogni numero articoli e recensioni
particolarmente acuti, profondi e ricchi di informazioni poco
note. Nel
1988 S. Wernery del CCC viene fermato per due mesi a Fresnes,
allorquando va a spiegare al congresso Securicom 88 la vulnerabilità
dei sistemi informatici delle imprese (Scelsi, 1990, pag. 104).
Nel 1988 Ad Amburgo si tiene il Chaos Communication Congress '88
organizzato dal CCC e il berlinese Pengo tiene una relazione sulle
tematiche collegate alla posta elettronica. Pengo sarà anche uno
dei relatori al meeting hacker Icata 89 ad Amsterdam. Nel
1988 P. Denissen della futura rivista olandese Hack Tic hackera
il sistema di computers AZKO della multinazionale della chimica
olandese. E' in questo tipo di azioni che si può riscontrare un'origine
di un certo tipo di pratiche parallele a quei movimenti critici
verso il mercato globale e le multinazionali che sarà sotto gli
occhi dei riflettori dopo le manifestazioni di Seattle del 1999.
Secondo alcuni, ad esempio, il fenomeno dei black block ha origine
nelle manifestazioni degli autonomen in Germania alla fine degli
anni ottanta. In quel periodo l'area dell'antagonismo europeo
sta sperimentando l'uso delle tecnologie telematiche. Nel
1988 esce il numero 21
di Vague con il titolo "Cyber-punks". All'interno M.
Downham scrive l'articolo "Cyberpunk" in cui accosta
il cyberpunk al situazionismo. Lo stesso anno T. Leary scrive
"The cyberpunk: the individual as reality pilot" in
"Mississipi Review" e nell'estate nella Facoltà di Scienze
Politiche alla Frei Universitat di Berlino viene condotto un seminario
di ricerca dal titolo "Passwords per il Paradiso: un nuovo
movimento legato ai computers?". Nel
1988 viene pubblicato il libro "Computer crimes", AA.VV.,
Penguin, Londra. Giornalisti, specialisti della sicurezza e agenti
del servizio segreto stanno inasprendo le loro azioni verso gli
hacker, usando le strategie più subdole (vedi Controllo e Repressione).
Nel
frattempo il cyberpunk si sta diffondendo a macchia d'olio. Tra
il 1988 e il 1989 la redazione di Decoder fa un lungo tour nell'Italia
del nord per confrontarsi con le realtà politiche circa il modello
rizomatico da implementare nella rete. Purtroppo l'ipotesi di
un'unica rete non riuscirà ad affermarsi. Le
realtà antagoniste europee hanno già da tempo iniziato in modo
tra loro separato ad organizzarsi per un uso di movimento delle
reti telematiche. Ma è nel 1988, all'interno di un preesistente
circuito di dibattito antagonista europeo, che il gruppo danese
"TV Stop" propone di creare una rete telematica antagonista
europea (quella che sarà in seguito l'European Counter Network),
con l'obbiettivo di collegare e distribuire materiali antagonisti
attraverso il mezzo telematico. La proposta ha come referenti
altri gruppi in Francia, Inghilterra (Class War), Germania (gli
Autonomen, alcuni gruppi di occupanti di case ad Amburgo e Berlino,
Radio Dreickland a Freiburg al confine con la Svizzera), Italia
(l'area che faceva riferimento al Coordinamento Nazionale Antinucleare
e Antiimperialista). Viene scelto "Remote Access" come
software da utilizzare. Viene deciso di procedere strutturando
da prima le singole reti nazionali e quando esse saranno pronte
di federarle tra loro. Nel
1989 cessano le riunioni internazionali dell'area E.C.N. e iniziano
i primi dibattiti e collegamenti sperimentali in Italia. Nasce
in questo modo in Italia la rete ECN. Nasce Zero BBS dai Nuclei
Cyberaut Oll, che diventerà ECN Torino. Subito
prima che nelle scuole e nelle università italiane divampi nell'autunno
del 1989 il "movimento studentesco della Pantera 15",
vengono organizzati in modo sempre più frequente alcuni seminari
dove si discute della rete telematica E.C.N. (tre incontri a Livorno
al Gozzilla, a settembre al Leoncavallo di Milano, a settembre
a Roma in case occupate di S. Lorenzo) ed altri dove si propone
la nascita di una Rete Telematica Alternativa (a ottobre a Pisa
e a dicembre a Bologna). Durante questi incontri si confrontano
due differenti modi di intendere la telematica: da una parte l'area
E.C.N. che per il momento considera la telematica come semplice
mezzo a disposizione del fare politico; dall'altra un'area più
variegata (tra cui elementi di: Decoder, la futura Avana BBS di
Roma, La Cayenna di Feltre, e altri) che intravede nella telematica
stessa una nuova modalità rizomatica del comunicare e una nuova
frontiera dell'agire umano. A
gennaio del 1989 esce il primo numero della rivista olandese "Hack-Tic"
(Darmstadt, Olanda, www.hacktic.nl/index.html), tra i cui fondatori
vi sono Rop Gonggrijp and Paul Jongsma. HackTic contiene articoli
sull'hacking, il phreaking, i virus, ed altro. P.
Denissen e R. Gonggryp saranno coloro che organizzeranno e coordineranno
ad agosto ad Amsterdam la tre giorni di culture hacker "Icata
89" (International Conference on the Alternative use of Technology),
detto anche Galactic Hacker Party. All'Icata 89 partecipano tra
gli altri: L. Felsenstein, il CCC, le riviste: Hack Tic (Olanda),
Die Datenschleuder (la rivista del Chaos Computer Club), Dhackeste
(Stuttgart), 2600 The hacker quarterly (USA), Electronic Word
(inglese), Alternatik (Francia) avrebbe dovuto partecipare tramite
minitel ma per difficoltà tecniche non ci riesce. Altri personaggi
presenti sono: J. Draper "Captain Crunch", W. Holland
(fondatore del CCC), con S. Wernery, B. Fix e Pengo del CCC, J.
Weizenbaum, S. Levy. L'Icata
89 sarà un momento di forte aggregazione per le culture hacker
in grado di esprimere un vasto consenso che si diffonderà sempre
più rapidamente in tutto il mondo. La sintesi degli interventi
principali è riportata nell'antologia "Cyberpunk" che
il gruppo Decoder realizza l'anno successivo, dando luogo ad un'accelerazione
nella diffusione dell'etica hacker in Italia. Il
discorso di apertura all'Icata 89 lo fa L. Felsenstein che tra
le altre cose chiede una rete di "rubriche viventi"
connesse globalmente. Nell'Icata 89 viene fatta una delle principali
esposizioni dell'etica hacker (vedi L'Etica Hacker).
L'etica
hacker va indubbiamente contro l'interesse delle multinazionali
e le grandi aziende del software, criticandone le caratteristiche
di monopolio, colonialismo culturale, inaffidabilità dei prodotti
che non sono costruiti a misura d'uomo, ma per finalità di profitto,
ed altri motivi. Ciò che preoccupa il mondo dell'economia è che
gli hacker non si limitano a criticare, ma promuovono azioni per
contrastare tali forme di dominio. Un
esempio è quello della nuPrometheus League (Software Artists for
Information Dissemination) che nel 1989 duplica e distribuisce
del codice del Macintosh che controlla un chip interno addetto
alla gestione dello schermo. Fa ciò per protestare contro la Apple
che ha fatto causa alla Microsoft per via del plagio del suo sistema
operativo. I due fondatori della Apple, Job e Wozniac, a quel
tempo se ne erano andati dall'azienda e i dipendenti californiani
degli anni sessanta non erano più felici del modo in cui questa
veniva diretta (Ludlow, 1996, pag. 476-480). E' naturale la perplessità
e critica verso un tentativo di evitare il diffondersi di un'interfaccia
(quella a finestre) che facilita l'uso dei computer, in particolare
quando tale tentativo viene fatto da un'azienda fondata da due
ex-hacker. Nel
1989 in un articolo tedesco viene descritta la mailbox Links come
appartenente al gruppo hacker di Monaco Computer Club Socialista,
un gruppo degli anni ottanta che "si definisce come libera
aggregazione di computerfreaks, provenienti dall'area di sinistra.
Questo box si definisce come una banca dati dal basso su iniziative
dei cittadini sul movimento delle donne, il movimento per la pace,
i movimenti ambientalisti ed ecologisti.(...) Le informazioni
vengono inoltre diffuse con volantini e pubblicazioni di vario
genere. Links rimane per ora l'unica mailbox che ha chiari obbiettivi
politici: l'unica mailbox di sinistra" (Scelsi, 1990, pag.141). Il
15 giugno 1989 esce un numero speciale della rivista Time dal
titolo in copertina "Cyberpunk". Fioriscono le fanzine
centrate sulla filosofia cyberpunk, come ad esempio l'americana
"Boing Boing". R. Tangens e P. Glaser, gli autori di
Zerberus, realizzano la mailbox Bionic. A dicembre Wau Holland
del Chaos Computer Club incontra Decoder a Milano, fornendogli
spunti per molte delle tematiche che il gruppo milanese porterà
avanti negli anni a seguire. Ad
agosto del 1989 Tozzi realizza il virus informatico "Ribellati!".
E' un virus non distruttivo, nato come opera d'arte, e che è in
grado di autoreplicarsi e fare apparire una scritta subliminale
ribellati! sul monitor degli utenti infettati. Tale virus fu esposto
da T. Tozzi a giugno del 1991 alla Galleria d'Arte Moderna di
Bologna all'interno della mostra "Anni Novanta" a cura
di R. Barilli, mentre il suo codice fu pubblicato nella seconda
e terza di copertina del libro "Opposizioni '80" realizzato
sempre da Tozzi nel 1991 16. Nel 1994
Tozzi propose all'interno di un articolo pubblicato sulla rivista
Decoder (Tozzi, 1994) l'idea di usare i virus come nuovo modello
di distribuzione editoriale. Sempre
nel 1989 Tozzi conia il termine "Hacker art", lo utilizza
all'interno di alcune opere d'arte e lo teorizza ad agosto nel
libretto "Happening/Interattivi sottosoglia" (Tozzi,
1989), che distribuisce durante le mostre nelle gallerie ufficiali,
così come all'interno dei circuiti alternativi. Nell'estate realizza
un'immagine con una grande scritta Hacker Art (l'immagine di copertina
di questo libro) che verrà pubblicata l'anno successivo nell'antologia
"Cyberpunk" edita dalla Shake Edizioni e che verrà pubblicata
in seguito su quotidiani, libri e riviste varie. Nel
testo "Happening/Interattivi sottosoglia" si legge:
"...ritengo una prima condizione necessaria, ma non sufficiente,
per poter un atto essere opera d'arte, come il fatto che non possa
essere riconosciuta come tale (...) Happening e interattivi poiché
quello era il problema principale dell'happening, la partecipazione
del pubblico all'evolversi dell' azione. Non un oggetto d'arte,
ma un'interazione tra cose e individui. Interattivi come sembra
iniziare a essere la prevalenza dei sistemi di informazione attuali;
dunque nella "normalità" della pratica interattiva quotidiana,
nell'anonimità della norma, si può mascherare la propria azione
interattiva. (...) Sottosoglia perche devono agire come virus,
virus in un dischetto del computer. Bisogna fare arte come la
fanno gli hackers (...). Bisogna, come da sempre, lavorare negli
interstizi che il sistema lascia aperti e incontrollati"
(Tozzi, 1989). Il
1990 inizia con l'operazione Sun Devil negli Stati Uniti (vedi
Controllo e Repressione) in cui vengono sequestrate BBS ed arrestati
hacker colpevoli solo di essere in quel momento un po' troppo
famosi nell'underground telematico. W.
Holland del CCC afferma che un po' di tempo addietro un "coordinamento
che lavorava con una rete informatica contro il nucleare è stato
bloccato dal governo tedesco proprio al momento di preparare le
manifestazioni" (Scelsi, 1990, pag. 135). Ciò
nonostante, W. Holland afferma: "La cosa che ci sembrava
più attinente alla nostra esperienza era verificare come fosse
reale e pressante il potere delle multinazionali dell'informazione.
(...) La nostra filosofia è una sola: "libertà" ed in
questa prospettiva cerchiamo di lavorare, attraverso lo scambio
di idee sociali ed invenzioni sociali con le altre persone, imparando
da queste ed insegnando loro ciò che noi sappiamo" (Scelsi,
1990, pag. 135-37).
A
San Francisco esce "Bad attitude. The Processed World anthology"
di Processed World, sulle questioni del lavoro connesse all'informatica,
mentre K. Wade scrive "The anarchists guide to the BBS".
Esce anche l'ipertesto "Beyond Cyberpunk". Sempre nel
1990 esce il video "Cyberpunk" di M. Trench e viene
fatta la prima conferenza sul Cyberspazio ad Austin in Texas.
Da tale conferenza e da quella successiva nel 1991 saranno tratti
molti dei contributi per il libro "Cyberspace" di Benedikt
(Benedikt, 1991) che è uno dei primi ad affrontare in modo sistematico
alcuni problemi legati agli spazi virtuali. Nel
1990 nasce di fatto la rete ECN. I primi nodi europei dell'E.C.N.
sono italiani: Padova, Bologna, Roma e Milano. Al loro interno
vengono configurate quasi esclusivamente delle aree file utilizzate
per lo scambio dei materiali antagonisti e solo poche aree "echomail"
(messaggi) per un esclusivo uso di coordinamento. Il dibattito
nazionale della rete è in seno al Coordinamento Nazionale Antimperialista
Antinucleare. Nel
frattempo, a primavera, Decoder va ad Amburgo nella sede del Chaos
Computer Club e vi trova molte altre informazioni che saranno
utilizzate in seguito. A giugno esce la prima antologia italiana
"Cyberpunk" a cura di Raf "Valvola" Scelsi
della Shake Edizioni Underground. Viene presentata a luglio durante
il Festival di Sant'Arcangelo di Romagna, in un seminario organizzato
da Decoder e diventa il testo seminale del movimento. Sarà un
forte successo editoriale e grazie ad essa il movimento "cyberpunk"
italiano viene riconosciuto pubblicamente come possibile nuovo
soggetto sociale. Nel finale dell'introduzione all'antologia R.
Scelsi scrive: "Essenziale appare oggi il condurre una battaglia
per il diritto all'informazione, tramite la costruzione di reti
alternative sempre più ramificate. E' questa una lotta che può
essere vinta, tenuto conto che lo stesso capitale non può arrestare,
per ragioni di opportunità politica, un movimento economico intrinseco
al suo stesso progredire. Il computer è uno strumento potenzialmente,
estremamente democratico, l'importante è acquisirne la consapevolezza
a livello collettivo" (Scelsi, 1990, pag. 32-33). L'
accesso a forme alternative di informazioni e soprattutto la capacità
di raggiungere la gente con versioni dei fatti alternative a quelle
ufficiali sono per natura processi politici. Il cambiamento di
forma e di livello nell'accesso alle informazioni indica un cambiamento
di forma e di livello nei rapporti di potere (Rheingold, 1994,
pag. 306). A
luglio esce contemporaneamente anche il n. 5 della rivista "Decoder"
con l'articolo di Raf Valvola "Rete informatica alternativa"
che riassume e da forma ai temi principali del dibattito in corso
nei centri sociali sulla proposta di una rete telematica di movimento
nazionale e internazionale, fornendone un modello che si differenzia
da quello che in quel momento veniva sperimentato dalla rete ECN. Grazie
alla frenetica attività di Decoder in Italia esplode l'attenzione
sul movimento cyberpunk coadiuvata anche dagli articoli di A.
Caronia ed altri intellettuali. Ad agosto Caronia scrive: "le
riviste futurologico-tecnologiche underground, titoli come Reality
Hackers, Worm, Mondo 2000, hanno trovato nei romanzi di Gibson
uno strumento di identità culturale, facendo del nuovo termine
una bandiera. <<I cyberpunk sono i difensori e i guardiani
delle libertà individuali: per questo il Grande Fratello fa di
tutto per schiacciarli>> scrive Reality Hackers. E Tymothy
Leary, ex leader studentesco e propagandista del LSD, ha arruolato
i cyberpunk nella schiera dei ribelli che, da Prometeo in poi,
hanno combattuto per il libero pensiero. (...) Dal punto di vista
sociale e politico [il cyberpunk] è forse l'avvisaglia di una
nuova fase di radicalismo nella società americana" (Caronia,
1990b). La ricerca di Caronia si concentrerà principalmente sugli
aspetti delle realtà virtuali e del corpo virtuale. A
giugno del 1990 nella mostra personale "Subliminal hacker
processing" T. Tozzi realizza un punto informativo informatico
che tra le altre cose funge da bacheca elettronica contenente
la lista degli eventi estivi nei principali centri sociali e spazi
autogestiti nazionali. Oltre alla presentazione del floppy book
"Happening/Interattivi sottosoglia", durante tale mostra
viene annunciato il progetto di "Hacker Art BBS". A
luglio esce la fanzine "Amen", n. 8, con disco, dal
titolo "The negative communication age". A
dicembre del 1990 nasce "Hacker Art BBS", banca dati
telematica artistica ideata e autogestita da T. Tozzi. Ecco la
descrizione che Tozzi ne da in quel periodo: "Hacker Art
BBS. La prima galleria d'arte telematica interattiva. Libero accesso
a ogni forma di caos, virus, deliri, ribellione, pratiche libere
e democratiche e di arte subliminale. (...) Hacker Art come pratica
clandestina all'interno dei sistemi di comunicazione informatici.
(...) Hacker Art o Arte Subliminale come lotta (...) contro la
manipolazione delle cose e del reale tramite il linguaggio. (...)
Hacker Art, un progetto di mostra d'arte aperta a tutti, realizzato
tramite un terminale cui chiunque può collegarsi da tutto il mondo,
ricevendo, scambiando, inserendo o manipolando dati, arte, filosofia,
deliri, poesie, immagini, in tempo reale" (Messaggio di T.
Tozzi a All, 15-marzo-1991, area Cyberpunk, Rete Fidonet, in Collettivo
Interzone, 1991).
Nel
1990 nasce il gruppo anarchico tedesco A-Infos. A
gennaio del 1991 S. Bianchi scrive l'articolo "Dopo il No
Future, I Robin Hood del bit" (Bianchi, 1991). Vi si legge:
"Ciò che principalmente qualifica le soggettività cyberpunk,
nello specifico caso italiano, è il loro saldo radicamento nel
circuito dei centri sociali autogestiti e precisamente in quella
porzione di essi connotata da una forte tenzione radicale e libertaria
in costante e aperta polemica con altri luoghi similari in cui
trova invece espressione l'egemonia di un ceto politico residuale
di stampo neoleninista. Queste soggettività hanno alle spalle
un vissuto particolarmente ricco che raccoglie le esperienze degli
ultimi bagliori della 'meteora '77', del percorso punk, delle
relazioni con soggetti e situazioni underground internazionali
fino all'attuale approdo cyberpunk". Lo
stesso mese nasce Senza confine BBS in coordinamento con l'omonima
associazione di Roma fondata da un eurodeputato di Democrazia
Proletaria che ha come obiettivi la difesa civile e legale degli
extracomunitari. Nasce con aree messaggi e aree files dedicate
proprio a questi temi. Nel 1991 entra a far parte della rete telematica
P-Net, sostanzialmente una rete amatoriale nella norma, ma con
simpatie verso il movimento cyberpunk. Al momento della chiusura
dell'area cyberpunk sulla rete Fidonet Senza confine BBS si offre
per veicolare tale area attraverso i vari nodi della rete sparsi
un po' per tutta Italia. Questo avviene fino all'incontro di Firenze
del 1993 in cui si deciderà la creazione di una rete autonoma
(Cybernet) con gateway aperti verso tutte quelle reti che ne facessero
richiesta. Si arriva così a creare gateway sia con la rete P-Net
che con la rete ECN per quanto riguarda le aree veicolate dalla
rete Cybernet. Durante il famoso "crackdown" del 1994
Senza confine BBS è l'unica BBS nelle Marche a non essere sequestrata
e diventa un punto di riferimento per tutta la comunità telematica
della regione. Nel 1993, quando nasce la rete Cybernet, ne diventa
il primo nodo (hub), fungendo da smistamento di tutte le comunicazioni
di tale rete. La pazienza e la competenza tecnica di Andrea Sannucci,
il sysop di Senza Confine, saranno una delle colonne su cui si
reggerà l'intera rete Cybernet. Moltissimi sysop faranno riferimento
a lui per risolvere i più svariati problemi, al punto che Andrea
dovrà comprarsi una cuffia con microfono incorporato per permettersi
di passare le ore a dare consigli al telefono e contemporaneamente
digitare sulla tastiera del suo PC. Grazie
ai contatti intercorsi con il gruppo di Decoder, Graffio, T. Tozzi
e altri, a marzo del 1991 nasce la conferenza echomail "Cyberpunk"
ospitata all'interno della rete telematica Fidonet da un gruppo
di sysop coordinati da Alfredo Persivale di Fido Milano. E' il
punto di arrivo delle proposte di tutta l'area di movimento italiana
che si riconosce nell'etica hacker e cyberpunk, ma il motore principale
dell'operazione ruota intorno al gruppo Decoder. Viene
presentata ed inaugurata durante la 3 giorni "INK 3D"
nello spazio occupato Isola nel Kantiere a Bologna. Durante l'INK
3D a Bologna apre l'area cyberpunk anche all' interno della bbs
Fidonet chiamata Arci BBS per chiuderla però solo due giorni più
tardi dai gestori della bbs stessa dopo un articolo pubblicato
sulle pagine bolognesi del giornale "La Repubblica"
che associava l'area cyberpunk alla pirateria informatica. A quel
tempo l'area hacker a Bologna era molto attiva, con personaggi
come Netdiver, Jumpy (ora Helena) Velena, Julio e altri. Helena
Velena diventerà il riferimento in Italia per le lotte sul transgenderismo
e per un punto di vista alternativo su ciò che riguarda il sesso
in rete. Di fatto però il suo contributo, che risale ai tempi
dei primi gruppi punk bolognesi, spazierà in moltissime altre
aree della controinformazione legata alle reti telematiche e alle
realtà virtuali. Netdiver sarà successivamente uno dei motori
tecnici, e non solo, del circuito telematico collegato al sito
web di Isole nella Rete, di cui parleremo più avanti. I
timori della BBS dell'ARCI sono la conseguenza di una campagna
di disinformazione dei media e ci si può rendere conto di questo,
ad esempio, leggendo le dichiarazioni che fa l'hacker bolognese
"Jumpy" intervistato sul numero del 11 aprile di La
Stampa, nell'articolo "Gli allegri profeti del panico":
"l'hackeraggio nasce come pratica di controinformazione.
Entrare in una rete di dati non significa alterarla. Il nostro
scopo è creare banche dati alternative, distribuire informazioni
prelevandole la dove sono custodite. Questo ha un significato
non distruttivo, ma estetico." Quello
che nel frattempo si sta creando è una sorta di sottorete creata
da BBS non Fidonet che riescono ad avere un collegamento tramite
l'area messaggi Cyberpunk. Sono BBS come Hacker Art, Senza Confine
e diverse altre i cui sysop diventano "Point" 17,
prelevano i msg dell'area e li passano sulle loro bbs, a quel
tempo indipendenti, permettendone la lettura a tutti i loro utenti.
L'area Cyberpunk fa parte dunque della rete Fidonet, ma vi scrive
fondamentalmente un bacino di utenza non-fidonet. Alcuni già allora
provano a ipotizzare degli scambi dei messaggi di tale area al
di fuori dalla rete Fidonet, ma ciò va incontro a problemi di
vario tipo, tecnici, organizzativi, ideologici e altro ancora. Ad
aprile nasce a Bologna Lamer Xterminator BBS una bbs facente parte
della neonata cyberpunk, ma totalmente svincolata ed indipendente
da Fidonet. Il suo sysop è Netdiver, Non sfruttando la rete Fido,
Lamer Xterminator BBS prelevava i messaggi direttamente dalla
bbs milanese, con alti costi, nell'attesa di riuscire a creare
un network totalmente indipendente da Fidonet, ma questo non avvenne
e Lamer bbs morì per problemi
economici un'anno più tardi.
Proseguono invece fino
al 1994 le attività del gruppo Lamer Xterm Lab con l'obiettivo
di rendere la tecnologia accessibile a tutti. Come risultato,
in tre anni di attività sono stati svolti 150 corsi e seminari
di informatizzazione a vari livelli, tutti a prezzo politico, svolti nell'ambiente underground bolognese. A
maggio il fermento presente in rete derivato dalla nascita dell'area
cyberpunk viene amplificato e trasportato nei luoghi fisici attraverso
molte presentazioni fatte principalmente nei centri sociali. Tra
queste sono di rilievo il meeting: "Free box - spazi interattivi
di comunicazione antagonista" al C.S.A. Ex-Emerson di Firenze.
Attraverso conferenze, video, dibattiti ed altro, in quattro giorni
furono presentati a Firenze il movimento e l'area telematica "Cyberpunk",
"Hacker Art BBS", le esperienze di telematica antagonista
dell'"E.C.N." e Decoder. Inoltre fu realizzato l'happening
"Chip-Hop" con improvvisazioni interattive di video
e suono tra dj alla consolle e artisti al computer. Il meeting
ideato da T. Tozzi viene organizzato insieme al Centro di Comunicazione
Antagonista, il C.S.A. Ex-Emerson, J. Kote Giacalone, D.J. L.
Calamandread and Posse con la collaborazione di A. La Face e M.
Cittadini. 18 Sempre
a maggio viene fatta la presentazione ufficiale dell'area telematica
Cyberpunk al Forte Prenestino e del bollettino Interzone (raccolta
di messaggi dall'area cyberpunk) di Roma. Tra gli organizzatori
la Logos Multimedia, Maurizio "Graffio" Mazzoneschi
con i futuri fondatori del gruppo Avana. Nell'introduzione al
bollettino Interzone prodotto per tale occasione si legge: "Rete
Telematica Alternativa [così viene allora da molti definita l'area
"Cyberpunk", n.d.a.]. Dopo due anni di ricerca, scambio
di conoscenze teoriche e tecnico- scentifiche, tra i compagni
di varie città, è attiva la Rete telematica Alternativa. Tra le
molte esigenze la più sentita era quella di velocizzare il flusso
di informazioni nel movimento, stabilendo rapporti continui di
comunicazione tra le diverse realtà sia collettive che individuali
sparse in tutto il paese. Da questo siamo partiti e con fatica
sono stati costruiti i requisiti per estendere progettualmente
il percorso intrapreso, acquisendo gli strumenti per la lotta
contro l'esproprio del sapere collettivo. Dall'immaginario collettivo
alla prassi quotidiana, codificando i linguaggi, ricercando e
sperimentando nelle relazioni le forme possibili della comunicazione
antagonista. Attraverso sistemi moderni, pensiamo di poter contribuire
alla circolazione delle informazioni, aprendo un orizzonte collettivo
oltre gli steccati ideologici e formali delle piccole chiesette.
Viviamo in una ricca società post-industriale, e al centro di
un forzato processo di sviluppo tecnologico. L'informazione mediatica
sta operando profonde trasformazioni negli individui, nelle mode,
nei gusti della massa di consumatori. E' stata costruita "l'opinione
pubblica" per sublimare nel feticismo delle merci e della
merce informazione, questo passaggio epocale di profondo cambiamento
della società. La falsificazione della realtà attraverso l'informazione
manipolata è funzionale a questo stato di cose. Noi pensiamo possibile
a questo punto una controtendenza sviluppando attività in antitesi
al sistema e contro il dominio sull'informazione, per una cultura
dell'informazione libera e per la trasmissione delle esperienze
maturate. La R.T.A. è nata per informare e per essere informata,
tutti vi possono accedere disponendo degli strumenti necessari.
Possono sostare, sperando che vi giungano, i contributi teorici
per alimentare e sviluppare ulteriormente il dibattito che nella
rete sta circolando. I primi luoghi interessati da questo "evento
informatico", oltre ai centri sociali (che hanno sostenuto
dall'inizio questa iniziativa), crediamo possano essere -vorremmo
che fossero- le realtà di lotta nei posti di lavoro, le associazioni
eco-territoriali, altre realtà di base, le comunità immigrate
e qualsiasi altro soggetto e forma vivente di opposizione a questo
modello di sviluppo" (Collettivo Interzone, 1991). Tra
i messaggi riportati nel bollettino vale la pena di citare anche
i seguenti: "Pensieri sull'area. La prima cosa che mi viene
in mente è che questa esperienza rende possibile "fare informazione",
nel senso che chiunque si collega con Fidonet nell'area Cyberpunk
diventa soggetto attivo dell'informazione cioè non la subisce
come solitamente succede con i mass-media, ma la veicola in prima
persona; questo ovviamente è valido sia per i singoli che per
le situazioni territoriali, collettivi, centri sociali, centri
culturali, ecc." (Messaggio da M. Mazzoneschi a Tutti, 15-marzo-1991,
area Cyberpunk, Rete Fidonet, in Collettivo Interzone, 1991).
"Contributo sulla Rete Informatica Alternativa. (...) Il
progetto che appare maturo, perlomeno sul piano teorico, è quello
della progettazione di una rete informatica che colleghi in tempi
reali tutte le realtà antagoniste/autoproduttive ruotanti nell'area
del movimento. (...) Il più aperto possibile (...) la rete dovrebbe
configurarsi al più come struttura di servizio, dove sia possibile
dare/avere tutte le informazioni necessarie e non. (...) Questa
esigenza di massima apertura possibile della rete coincide del
resto con l'osservazione, crediamo condivisa da ogni realtà nazionale,
che questa in cui siamo entrati è una fase caratterizzata dal
massimo della visibilità possibile di tutti i soggetti politici
operanti. Il massimo dell'invisibilità politica dei soggetti rivoluzionari
dell'inizio degli anni ottanta non a caso difatti coincise col
periodo della minima influenza dela nostra area nel campo dell'allargamento
dell'area della coscienza. (...) Il più decentrata possibile.
Quindi una struttura pensata sul modello del sistema nervoso centrale,
ma al contrario concepita a serie di stelle territoriali, dove
ogni nucleo si fa e si deve far carico della corretta distribuzione
del materiale informativo a tutti gli altri centri collegati in
rete" (Messaggio da Gomma a All, 25-marzo-1991, area Cyberpunk,
Rete Fidonet, in Collettivo Interzone, 1991). "Reale Virtuale.
Hacker è la lotta degli esclusi (...) Hacker significa creare
delle reti di contatti tra persone che si riconoscono nella opposizione
alle ingiustizie di ogni tipo, alle emarginazioni, alle guerre
per interessi di lucro, alle simulazioni che manipolano il reale
(...). Bisogna dunque saper riconoscere il diritto all'anonimazione,
quando questa non diventi uno strumento di potere o di abuso verso
i diritti reciproci. (...) Bisogna saper essere anonimi come anche
saper presentarsi apertamente. (...) Operare azioni di adesione
a progetti collettivi" (Messaggio da T. Tozzi a All, 28-marzo-1991,
area Cyberpunk, Rete Fidonet, in Collettivo Interzone, 1991).
"Sul senso dell'area. L' informazione è oggi momento centrale
della ristrutturazione generale sia produttivo che sociale. (...)
L'nformatica è divenuta uno degli assi fondamentali dell'accumulazione
produttiva e del sapere. Oggi difatti il sapere viene espropriato
ai singoli possessori per essere centralizzato da chi controlla
complessivamente il sistema stesso dell'informazione e del sapere
sociale. Io credo sia importante avviare una strategia differente:
quella della socializzazione dei saperi, contro a coloro che usano
come strategia quella della privatizzazione dei poteri. Anche
così si costruisce concretamente una società veramente democrtica,
e non autoritaria" (Messaggio da R. Scelsi a All, 01-aprile-1991,
area Cyberpunk, Rete Fidonet, in Collettivo Interzone, 1991).
Sempre
a maggio del 1991 all'interno della mostra internazionale "Anni
Novanta" organizzata da R. Barilli alla Galleria Nazionale
d'Arte Moderna di Bologna, T. Tozzi presenta Hacker Art BBS. E'
la prima volta nel mondo che una comunità virtuale viene presentata
come opera d'arte all'interno di una manifestazione artistica
ufficiale di un certo rilievo. E' uno degli eventi che anticipano
e creano le premesse per il riconoscimento della Net Art negli
ambienti artistici istituzionali. A
giugno esce l'antologia "Opposizioni '80" a cura di
T. Tozzi, edizioni Amen, Milano. Il libro è una raccolta di testi
scritti da musicisti, artisti, intellettuali, graffitisti ed hacker
negli anni ottanta.. La
Guerra nel Golfo del 1991, in cui i media sono un'ulteriore arma
del conflitto, dimostra la necessità e l'efficacia di far circolare
le informazioni in una rete telematica alternativa ai media istituzionali.
Spesso le notizie sulla guerra nel Golfo che arrivano tramite
le reti telematiche alternative non sono mai circolate nella stampa,
alla radio o in televisione e in questo modo chiunque, se collegato
in rete, può avere punti di vista e descrizioni diversificate
di quanto sta avvenendo. L'esigenza
di una rete telematica antagonista internazionale e i diversi
modelli possibili di tale rete sono al centro del dibattito dell'International
Meeting che si tiene a giugno a Venezia (gli atti sono pubblicati
lo stesso anno a settembre dalla Calusca Edizioni di Padova in
AA.VV., 1991). In tale occasione circa 2000 tra soggetti e realtà
collettive nazionali e internazionali si incontrano per tre giorni
per discutere e confrontare nuove forme dell'antagonismo di fronte
a ciò che si configurava come un "Nuovo Ordine Mondiale".
Una sezione specifica era dedicata alle nuove forme di comunicazione
telematiche. Tale sezione è principalmente orientata verso i progetti
della rete E.C.N., ma oltre ai numerosi nodi di tale rete vi partecipano
tra gli altri il Chaos Computer Club di Amburgo, Radio Onda Rossa,
Link e Zerberus da Vienna, Decoder ed Amen. Durante
la tre giorni del meeting viene creata una "commissione comunicazione"
al cui interno si tiene un dibattito con una moltitudine di interventi.
Viene ufficializzata la partenza della rete ECN e il tentativo
di estenderla all'Europa. La rete sarà bidirezionale anche se
diretta dal nucleo del Coordinamento Antinucleare e Antimperialista.
In un intervento di ECN Padova viene rivendicata la riappropriazione
dell'agire comunicativo e il sabotaggio dell'informazione vista
come merce di Stato e forma di dominio. Un compagno di Francoforte
distingue tra più tipi di uso della tecnologia, descrivendo la
rete come luogo del dibattito politico, dell'introduzione alla
tecnologia per i principianti e come archivio di materiali. Viene
sottolineato il problema della selezione dell'enorme quantità
di informazioni in rete (un tema questo che alla metà degli anni
novanta sarà ribadito più volte nei media da U. Eco). La comunicazione
rischia di non avvenire per un eccesso di informazione. E' quindi
necessario dotarsi di interruttori per interrompere il flusso
di informazioni (in riguardo viene citato Deleuze). Viene proposto
l'uso della rete ECN come agenzia di stampa. Ovvero, la creazione
di una struttura nazionale che funge da agenzia e quindi la necessità
di creare un coordinamento internazionale. Rispetto a ciò viene
sottolineata la necessità di strutturare l'informazione da parte
dell'agenzia per renderle comprensibili all'estero e comunque
a chi non usa determinati linguaggi e quindi la difficoltà di
far dialogare linguaggi differenti. Si chiede di non usare la
rete come un CB per fare semplici chiacchere, ma di dargli un
carattere di controinformazione strutturando l'informazione in
modo analitico. Un compagno dell'ECN Firenze chiede però di allargare
la comunicazione per non avere strutture troppo rigide e centralizzate.
La necessità dunque del decentramento e dell'orizzontalità. Altri
ribadiscono la differenza tra "rete" e "coordinamento":
a doversi mettere in "rete" sono i soggetti e non le
macchine, altrimenti si ha un semplice coordinamento. Viene fornita
una descrizione della rete Zerberus. Si informa dell'uso che alcuni
compagni nelle università stanno facendo della rete Internet,
Bitnet, Infonet e Peace-Net. L'intervento di Decoder dichiara
che l'informazione deve essere non controllata, libera, gratuita
e accessibile a tutti. Presentano l'area Cyberpunk in Fidonet
e un progetto di rete in rete stile Zerberus (ovvero di una rete
non strutturata gerarchicamente, ma in modo orizzontale). Fanno
l'ipotesi di un gateway tra Zerberus e l'area Cyberpunk in Fidonet
(nel 1991 Decoder cercherà di linkare l'area "Cyberpunk"
con il progetto tedesco "Zerberus", ma il link non va
in porto in quanto Zerberus richiede un software client proprietario
che presenta difficoltà di compatibilità con i software fidocompatibili).
Secondo ECN Bologna, l'ECN è una rete di comunicati lunghi, di
bollettini e non permette il dialogo; l'intervento fa però notare
che sebbene sia auspicabile una "rete aperta" al dialogo
come vuole essere la Rete Telematica Alternativa (che viene fatta
corrispondere all'area Cyberpunk in Fidonet), ancora in pochi
utilizzano il mezzo e dunque non è indispensabile avere una rete
aperta perché comunque il dialogo è ristretto a pochi. Secondo
il gruppo Amen di Milano il sabotaggio e l'hackeraggio sociale
non hanno fini individuali o mirati al profitto, ma solo fini
politici. Analogamente si può fare uso dei virus per comunicare
e quindi viene presentato l'esempio del virus "Ribellati!"
realizzato da Tozzi. Viene ipotizzato un uso dei virus per comunicare
frasi di controinformazione sulla guerra nel Golfo. Quindi viene
dichiarata la necessità di stampare i file delle reti su carta
per farli leggere a chi non ha il computer e dunque il problema
del divario tra chi usa e chi non usa il mezzo telematico. Viene
ribadito il problema dell'ECN come rete chiusa in scrittura e
dunque la necessità di avere uno spazio libero per tutti in scrittura,
ma anche di uno spazio dove l'informazione sia garantita e dunque
selezionata e chiusa in scrittura. La rete ECN è nata per fare
controinformazione ma ora deve fare comunicazione. Da semplice
agenzia di stampa alternativa in rete si chiede di far diventare
l'ECN un luogo dove comunicare liberamente. Un altro intervento
definisce Wired society il sistema sociale fondato sulla rete
in cui si individua tre tipi di reti: le reti di potere, le reti
di comunicazione e le reti di contropotere. Tra questi viene richiesta
la creazione di una Rete come strumento di liberazione, di socialità
di pratiche, di comportamenti di rifiuto, resistenza, sabotaggio
e creazione di identità per un soggetto collettivo. Un ulteriore
intervento dichiara che in questo sistema la merce elettronica
per eccellenza è il know how; che il sistema di potere e di produzione
capitalista ha estremizzato il decentramento per frammentare i
lavoratori, impedire l'organizzazione del dissenso, sebbene le
varie unità produttive decentrate siano organizzate attraverso
una rete informativa globale che le sovrasta. In questo processo
la rete ECN deve inserirsi trasmettendo insubordinazione, autonomia
e identità collettiva. Inoltre non deve sostituire gli altri media
di movimento, ma interagirvi. Nel
1991 esistono già 10 nodi della rete ECN che si riuniscono in
rete fido compatibile con il numero di zona "45"e di
regione "1917". Fondamentalmente la struttura di rete
telematica (ovvero di collegamento automatico coordinato e standardizzato
tecnologicamente per via telematica) esiste solo in Italia. Da
ed a tale rete dipartono e giungono materiali digitali da bbs
e realtà antagoniste di tutto il mondo, ma solo in Italia esiste
un circuito antagonista di BBS unito in rete. Nell'inverno
1991/92 S. Sansavini, C. Gherardini (Controradio) e Cyber Joker
(Bologna) iniziano una sperimentazione (che durerà alcuni mesi)
di inserimento delle News Ecn più interessanti all'interno del
sistema Videotel. L'obbiettivo era quello di allargare a tale
sistema la fascia dei soggetti coinvolti. Durante tutta la prima
parte degli anni novanta la rete E.C.N. tende a cercare di coinvolgere
al suo interno realtà che non usano mezzi digitali ponendosi quindi
l'obbiettivo di convertire in formato digitale i documenti da
essi prodotti. La rete cerca quindi di unire attraverso il mezzo
telematico ogni realtà di movimento. In questo senso i suoi obbiettivi
si modificano coinvolgendo quelli del movimento in generale e
non unicamente quelli del Coordinamento Nazionale Antinucleare
e Antiimperialista. Tra il 1991 e il 1992 i nodi ECN iniziano
dunque a realizzare fanzine o giornali che riportano sul mezzo
cartaceo quelle notizie che circolavano esclusivamente nel mezzo
telematico. Tra il 1993 e il 1994 inizia a concretizzarsi l'idea
di una rete che non sia solo una struttura di servizio di distribuzione,
ma che diventi essa stessa un nuovo soggetto sociale e politico. A
luglio del 1991 all'interno del Festival di Sant'Arcangelo dei
Teatri il gruppo Shake - Decoder organizza la rassegna "Tutta
la tecnologia al popolo & seminari inter/attivi". 19
Il seminario "Inter-azione", a cui partecipano tra gli
altri D. De Kerchkove, i Van Gogh TV, K. Maek, P. Moroni, M. Philopat
e T. Tozzi, vuole affrontare il tema dell'interattività nei media,
la necessità di una comunicazione orizzontale e per realizzare
ciò la creazione di laboratori per l'alfabetizzazione e diffusione
di tecnologie informatiche e telematiche a basso costo. Durante
l'estate l'E.C.N. inizia a far circolare al suo interno alcuni
dei materiali dell'area telematica "Cyberpunk". Nasce
"Neuronet", fanzine di Bologna che riporta alcuni dei
messaggi dell'area Cyberpunk. Ad
ottobre in occasione della sua mostra personale "Videotel
- data bank: transazioni, connessioni, controllo" alla galleria
Murnik di Milano, T. Tozzi pubblica il libretto "Data bank:
transazioni, connessioni, controllo", con un intervento di
Quetzalcoatl. Il libro descrive la necessità della tutela della
privacy in una società organizzata su strumenti di comunicazione
digitale in cui le possibilità di controllo diventano invasive. Le
presentazioni del cyberpunk si moltiplicano in tutt'Italia: "Verso
il Cyberpunk!" organizzato a novembre a Montepulciano da
i Metropoliziani. La presentazione del libro "Opposizioni
'80", dell'area telematica "Cyberpunk" e dell'hackeraggio
sociale, a novembre presso la libreria "Centofiori"
di Como e a dicembre al centro culturale "Cavallo di Troia"
di Perugia in cui si hanno problemi con la Digos che interrompe
la serata. A
dicembre T. Tozzi insieme al C.S.A. Ex-Emerson e l'Agenzia di
Comunicazione Antagonista, organizzano "Comunicazioni Opposizioni"
un incontro nazionale di graffitisti 20,
musicisti Hip Hop e Reggae 21, con
presentazione della rete "E.C.N." e dell'area telematica
"Cyberpunk". Il
vol. 3.1 di Intertek, inverno 1991, è uno speciale sul tema "Hackers
and the Electronic Frontier". Nel
1991 nasce Sidanet BBS (Roma) che condivide l'area messaggi cyberpunk. Lo
stesso anno esce il libro di K. Hafner & J. Markoff "Cyberpunk:
outlaws and hackers on the computer frontier". Phiber Optik,
uno degli hacker inquisiti durante l'operazione Sun Devil dell'anno
precedente (vedi Controllo e Repressione) finisce sulle riviste
Harper's, Esquire, New York Times e nelle televisioni. Il cyberpunk
e gli hacker sono sotto l'occhio dell'attenzione dei media ufficiali.
Il modo in cui ciò avviene è purtroppo colorato e ne stravolge
spesso e volentieri le reali intenzioni. All'inizio
del 1992 viene scritto da Brendan P. Kehoe "Zen and the Art
of the Internet" (Brendan P. Kehoe, 1992), una sorta di bestseller
che gira immediatamente in tutte le BBS. A
gennaio "Happening multimediali" presso il Bloom di
Mezzago (Mi) a cura di Amen con presentazione del libro "Opposizioni
'80", dell'area telematica "Cyberpunk" e dell'hackeraggio
sociale. Esce anche il disco dei Peggio "Alterazione della
struttura" in cui sul retro della copertina vi è un testo
di T. Tozzi dal titolo "Comunità virtuali antagoniste". A
marzo "Agorà 92", tre giorni di dibattito su antagonismo
e informazione, hackeraggio sociale, reti informatiche, comunicazioni
e nuove tecnologie, realtà virtuali, organizzati al C.S.A. Sintesi
Sociale di Seregno. Partecipano tra gli altri Amen THX, Decoder,
E.C.N., T.Tozzi e Aaron. Ad
aprile "Giovedì da MS" organizzati dal Damsterdamned
di Bologna. Partecipano tra gli altri G. Verde, Amen e T. Tozzi.
In quel periodo esce anche su Flash Art l'articolo di T. Tozzi
"Comunità Virtuali/Opposizioni Reali", in cui vengono
presentate tra le altre cose l'area Cyberpunk e la rete ECN. Vi
si legge: "La digitalizzazione dei dati e la connessione
in reti di tipo telematico è tra le novità tecnologiche attuali
quella che produrrà le maggiori trasformazioni all'interno delle
società che ne faranno uso. La digitalizzazione delle informazioni
presenta dei lati molto interessanti dal punto di vista concettuale:
1) La non deteriorabilità dell'informazione. 2) La riproducibilità
dell'informazione. 3) La manipolabilità dell'informazione. 4)
La lettura interattiva del modello di informazione e la selezione
personalizzata dell'informazione da parte dell'utente. Il fatto
che tali informazioni digitali siano trasmesse e collegate in
rete permette inoltre: 5) L 'interattività e dunque il dialogo
tra fornitore e utente. Mentre un uso socialmente democratico
di tale possibilità può portare alla: 6) Non distinguibilità tra
i ruoli di fornitore e utente. 7) Lo sviluppo di tribù elettroniche
e di scene culturali non limitate da barriere geografiche. (...)
Tali elementi possono provocare delle libertà notevoli nel campo
della comunicazione sociale, così come possono, a seconda degli
scopi, trasformarsi in trappole per controllare e limitare le
libertà individuali" (Tozzi, 1992c). A
maggio in occasione dell'omonima mostra di T. Tozzi alla Galleria
Paolo Vitolo a Roma, esce il libro di T. Tozzi "Conferenze
telematiche interattive" (Tozzi, 1992a). E' una raccolta
di messaggi telematici dall'area "Cyberpunk" ed altre
aree della bbs Hacker art che documentano un dibattito nato in
tali aree in seguito all'inserimento di alcuni messaggi messi
da Tozzi e che riportano testi scritti da altri. Inoltre, nella
mostra "Tozzi, tramite
computer permetteva il collegamento in tempo reale del pubblico
con la Rete Telematica Antagonista Cyberpunk per lasciare o leggere
messaggi a/da vari utenti" (Macrì, 1993, pag. 14) A
giugno esce su "Rumore" l'intervista di V. Baroni a
T. Tozzi in cui si legge: "Tozzi utilizza la telematica per
originare <<spazi interattivi di comunicazione antagonista>>."
(...) - T. Tozzi: "La mia idea di opera d'arte è quella di
cercare di creare un'entità che metta in contatto più realtà,
individui o cose. Non un oggetto statico da contemplare, ma un'azione
che dia la possibilità di interagire." (...) - V.Baroni:
La diffusione di un virus per computer equivale secondo te ad
un atto terroristico? - T. Tozzi: "Il virus è un programma
informatico, la cui costante è la caratteristica di auto-replicarsi
e contaminare. Il suo effetto può essere di tipo distruttivo,
che a me non interessa, o propositivo, ovvero capace di lanciare
dei messaggi, di aprire situazioni invece di distruggerle, di
aumentare le informazioni disponibili invece di limitarle"
(Tozzi, 1992b). Sempre
a giugno, in occasione della mostra Documenta a Kassel, il gruppo
tedesco Van Gogh TV organizza l'happening telematico internazionale
"Piazza virtuale" in cui vengono collegate attraverso
il telefono o l'uso di parabole, diversi siti in tutto il mondo.
La "piazza virtuale" italiana è il centro sociale Conchetta
di Milano in cui il funzionamento dell'evento è organizzato dal
gruppo Decoder. E' un grosso evento che permette collegamenti
telematici in tempo reale, happening video e digitali, conferenze,
musica e altro. In
estate l'area messaggi telematici "Cyberpunk" viene
chiusa dai vertici della rete Fidonet (vedi Controllo e Repressione).
Ad ottobre all'interno della rassegna "Milano Poesia"
allo Spazio Ansaldo di Milano, il gruppo Decoder organizza un
importante seminario internazionale dal titolo "Nuovi diritti
sulla frontiera elettronica. Creatività, legge , disordine"
che vede gli interventi tra gli altri di Van Gogh TV (Amburgo),
la rivista Hacktic (Amsterdam), la rivista Black Ice (Londra),
la rivista 2600 (New York) e altri. A
dicembre, da un'idea di T. Tozzi, esce il n. 0 di "Metanetwork
- fanzine su floppy disk e rete telematica per comunità virtuali",
a cura di T. Tozzi e N. Renzoni. Vi sono testi di Raf Valvola
(Decoder), Electronic Frontier Foundation, R. Pinto, Massimo Contrasto,
Processed World e altri. Il numero 0 è autoprodotto, mentre i
successivi numeri 1 (1993) e 2 (1994) sono editi dalla Wide Records
di Pisa che apre al suo interno la Global Pubblications. Nel numero
1 e 2 oltre alla presentazione del progetto "Gaia" proposto
da Peter Paper nell'area telematica "Cyberpunk, verranno
pubblicati testi sugli algoritmi genetici, le nanotecnologie,
le reti neurali, il no copyright, il clipper chip, arte telematica,
A-life, fuzzy logic, la teoria dei memi di R. Dawkins, la crittografia
e altro. Metanetwork ha una doppia vita: da una parte è residente
in rete sulla bbs Hacker Art, dove è aperta ai contributi liberi
di ogni utente che in questo modo ne diventa non solo lettore,
ma anche collaboratore; dall'altra è distribuita tramite floppy
disk per permetterne la lettura a chi ha il computer ma non il
modem. Allo stesso tempo viene inserito nel floppy disk un piccolo
software che permette a chi è in possesso di un modem di usarlo
per collegarsi alle BBS della rete Cybernet. Dal 1993 sarà distribuita
attraverso la rete "Cybernet" grazie ad un sistema automatico
di distribuzione di alcuni file in essa contenuti, mentre dal
1995 viene ospitata nel sito Internet di "Strano Network". Sempre
a dicembre del 1992 esce "Happening digitali interattivi",
ideato e a cura di T. Tozzi, Firenze. Progettato l'anno precedente
(la stessa raccolta dei contributi partì nel 1991) è il primo
cd-rom + libro italiano contenente musica, testi e immagini realizzate
collettivamente (in parte attraverso l'uso della rete telematica)
e rimanipolabili in modo interattivo. 22
Il cd-rom contiene inoltre la raccolta di tutti i messaggi inseriti
nell'area telematica "Cyberpunk" dal suo inizio fino
alla sua chiusura nell'estate del 1992. A gennaio del 1993 viene
presentato al CSA Ex-Emerson a Firenze e alla Fiera dell'Arte
di Bologna, dove viene esposto come opera d'arte nello stand della
galleria Paolo Vitolo. E' il primo caso in Italia di realizzazione
di un cd-rom d'artista. 23 A
dicembre viene organizzata "Cyber surf", due giornate
di installazioni e seminari alla seconda Università di Tor Vergata
a Roma. Tra i partecipanti Raf Valvola (Decoder), Gomma (Decoder),
P. Moroni, Massimo Contrasto (che presenta un'installazione realizzata
con il Mandala System), T. Tozzi, F. Berardi. All'interno di tali
spazi viene organizzata una riunione a porte chiuse a cui partecipano
tra gli altri Gomma, Raf Valvola, uVLSI, Andrea Sannucci, Luc
Pac (tramite messaggio), T. Tozzi, Graffio, Massimo (Sidanet),
Captain Swing, Gianni (Forte Prenestino), F. Zingarelli (Forte
Prenestino), Marco "Il Duca" (Roma) e altri, in cui
vengono pianificati gli obbiettivi e i dettagli tecnici per la
nascita della rete telematica "Cybernet", che di fatto
partirà a gennaio del 1993. Nel
numero 7 di Decoder, inverno
1992, viene pubblicato l'articolo di Luc Pac "Cyber
Web - La rete come ragnatela" in cui viene auspicata una
rete globale libera, rizomatica, non sottomessa a interessi corporativi,
ne a difficoltà di uso di ordine tecnico. Luc Pac è un altro dei
personaggi la cui incessante attività ha permesso la nascita non
solo della Cybernet, ma anche di molti altri progetti collegati
alla telematica antagonista in Italia. E' per esempio colui che
gestisce il nodo italiano della Spunk, una distribuzione internazionale
di materiali anarchici. La sua BBS, Bits Against Empire subirà
diverse persecuzioni da parte della Digos a più riprese. Lo
stesso anno vengono organizzati dei seminari sull'hacking alla
Facoltà di Sociologia di Trento. Sempre
nel 1992 viene presentato in rete il progetto "Gaia"
(promosso da Peter Paper nella rete Cybernet). Il progetto "Gaia",
di cui si è discusso molto nell'area cyberpunk, prevedeva la creazione
di una rete con una struttura non gerarchica pensata tecnicamente
per essere in grado di autorganizzarsi ed eliminare quindi ogni
forma di verticismo nell'organizzazione. Furono fatte molte discussioni
su come organizzare i protocolli. Suoi possibili seguiti tramite
i cellulari furono proposti durante l'Hack It 98 (proposta del
Dr. Mistero) e sono in fase di studio. La stessa rete Internet
possiede un'organizzazione parzialmente centralizzata, sebbene
la molteplicità dei centri rende estremamente difficile un suo
controllo. Nel
1992 nasce anche Zero Network a Padova, un giornale prodotto dall'area
dell'autonomia per discutere dei temi specifici al nuovo mezzo
telematico. E' solo uno degli esempi di come in quel periodo l'organizzazione
della rete E.C.N. considerava imprescindibile la propria azione
senza una contemporanea rete di rapporti tra gli utenti nel mondo
reale. Gli incontri fisici negli spazi dei centri sociali, ad
esempio attraverso seminari, presentazioni, ecc., erano un'altra
delle forme imprescindibili per la crescita della comunità virtuale. B.
Sterling scrive il libro "Giro di vite contro gli hacker"
in cui descrive fatti e misfatti dell'operazione Sun Devil contro
gli hacker negli Stati Uniti. L. Bontempi scrive "Byte rugginosi.
Luci e ombre del cyber". Una delle altre fanzine attente
al movimento cyberpunk in USA è Iron Feather Journal. In
Italia intanto il fenomeno si espande ad altre aree della sinistra.
L'Arci Nova di Faenza, solo per fare un esempio, pubblica una
fanzine dal titolo "Cyberpunk".
Nel
1993 nasce in Italia la rete CyberNet. Da
gennaio 1993 partono in modo sperimentale i collegamenti tra le
prime BBS configurate tra loro in modo da dialogare attraverso
il numero di rete Cybernet. Il primo collegamento avviene tra
Senza Confine BBS di Macerata che ne è l'Hub 24
nazionale e Hacker Art BBS (Firenze). In seguito, a marzo e ad
aprile si collegano Decoder BBS (Milano) e Bits Against the Empire
(Trento). Dopo alcuni mesi partono altre bbs fino ad arrivare
in un anno intorno ad una ventina di nodi sparsi un po' ovunque
nel territorio nazionale, mentre l'anno successivo il numero sale
a circa una cinquantina con altrettanti Point. La media degli
utenti è di circa 300 per BBS, sebbene in alcuni casi siano molti
di più, come ad esempio gli 800-1000 utenti di Decoder BBS e i
5000 raggiunti da Hacker Art BBS 25
nel 1995. Nella primavera del 1994, subito dopo la repressione
dell'Italian Crackdown (vedi in seguito), l'utenza della Cybernet
aumenta. Nel 1995 gli utenti aumentano ulteriormente grazie anche
alla diffusione dei modem in seguito all'ondata pubblicitaria
che ruota intorno alla rete Internet. L'area messaggi "Cyberpunk",
la principale della rete Cybernet, diventa comunque fin dal 1993
una zona trasversale a più reti in quanto tale area viene condivisa
da reti come l'ECN, la P-net, e in seguito ancora molte come la
Freak Net ed altre, creando dei loop e molti capelli bianchi ai
poveri sysop che dovevano impedire il caos negli scambi tra reti
differenti. Le difficoltà tecniche non impedivano però a questa
molteplicità di persone di dedicarsi anima e corpo in ogni momento
possibile per pemettere lo sviluppo e la crescita di questa enorme
26 comunità virtuale che attraverso
tali collegamenti di fatto raggiungeva diverse decine di migliaia
di partecipanti sul territorio nazionale. Inoltre il radicamento
nel tessuto dei centri sociali dava luogo ad una simultanea diffusione
dei contenuti della rete in tali luoghi, rendendone in tal modo
partecipi anche quei frequentatori che non erano ancora in grado
di usare gli strumenti telematici. A
differenza dell'E.C.N. la Cybernet si propone subito con un modello
di rete "aperta" con aree messaggi in cui chiunque può
sia leggere che scrivere. Al suo interno saranno portati avanti
e discussi le proposte di rete telematica di tipo rizomatico per
superare la struttura gerarchica del modello fidocompatibile postulando
un diritto a comunicare telematicamente senza barriere riconosciuto
ad ogni cittadino del mondo. Il modello proposto servirà da laboratorio
sperimentale per le discussioni future interne sia all'area E.C.N.
che alle reti civiche e ai provider Internet che inizieranno a
nascere in Italia solo dal 1994. Di
seguito ecco il testo del primo messaggio che presenta la nascita
della rete Cybernet:
Area: cyberpunk Data: 18/1/1993 23:46 Da:
Tommaso Tozzi A: All Sogg: CYBERNET AREA:CYBER_PUNK CYBERNET VIVE!!!!
E'
nato il primo link all'interno di Cybernet. Per ora le bbs collegate
sono poche: HACKER ART e SENZA CONFINE ma presto siamo fiduciosi
nello sviluppo di un network massiccio almeno a livello nazionale,
con nodi sparsi nelle principali citta'.
Metteremo
in rete quanto prima un testo con indicate le intenzioni di chi
si e' riunito a Roma a dicembre per far partire Cybernet. Inoltre
siete tutti invitati a partecipare alla riunione che si terra'
il 31 dicembre all'ex-emerson per continuare la discussione e
i preparativi della nascita effettiva di CYBERNET. Vi faro' sapere
notizie piu' precise in seguito e mettero' un programma dettagliato
della due giorni "HAPPENING DIGITALI INTERATTIVI" che
si terra' per l'appunto al C.S.A. Ex-Emerson a Firenze il 30 e
31 gennaio. Per
ora e' tutto... ...arrotatevi
le dita che ci sara' da digitare!!!!!!!!!!!!!!!
Il
Sysop di HACKER ART BBS
---
Paragon v2.00g *
Origin: HACKER ART BBS IN/OUT no@!!! (65:1100/1)
A
gennaio del 1993 viene organizzata al C.S.A. Ex-Emerson dall'Agenzia
di Comunicazione Antagonista e T. Tozzi la due giorni "Happening
digitali interattivi". L'evento nasce come presentazione
dell'omonimo cd-rom + libro realizzato da T. Tozzi. Vengono organizzati
happening, concerti, seminari, performance e installazioni a cui
partecipano molti dei circa settanta singoli o gruppi che sono
presenti nel progetto H.D.I.. L'organizzazione di questo evento
da origine alla costituzione del gruppo di lavoro sulla comunicazione
"Strano Network". Inoltre è la prima occasione in cui
viene presentata la nascita della rete Cybernet di cui si tiene
un'ulteriore riunione di coordinamento. Lo
stesso mese esce il n. 1 della rivista inglese "Black Ice".
A
febbario del 1993 mostra di Massimo Contrasto "Uomo Macchina"
allo Studio Leonardi. Massimo Contrasto, in stretta collaborazione
con Tozzi fin dalla metà degli anni ottanta, è stato uno dei primi
artisti italiani a riflettere e lavorare sull'uso del computer
come strumento di liberazione. A
marzo nasce il nodo Cybernet di Decoder BBS (1993). Ad
aprile nasce Bits Against The Empire BBS, di Luc Pac, quarto nodo
della Cybernet. Lo
stesso mese a Firenze, nasce il gruppo Strano Network organizzando
i "Seminari permanenti di comunicazione multimediale antagonista"
dal 22/4//1993 al 3/6/1993 presso il C.S.A Ex-Emerson a Firenze.
Fin dall'inizio il gruppo cercherà di diffondere l'alfabetizzazione
degli strumenti telematici, una critica verso l'intrusione degli
interessi commerciali e politici negli ambiti della telematica,
e la promozione e lo sviluppo di reti telematiche antagoniste.
Ecco
il modo in cui ne descrive gli intenti A. Carola Freschi: "I
temi specifici su cui l'associazione Strano Network si impegna
riguardano: (a) i rischi, collegati alla diffusione delle
nuove tecnologie, di nuove forme di controllo sociale (come nel
caso delle minacce alla privacy, e dello sfruttamento politico
e commerciale delle informazioni sui cittadini); (b) l'affermazione
di nuovi diritti di cittadinanza e di modelli di regolamentazione
del mercato adeguati ad uno sviluppo del 'modo di produzione digitale',
quindi in grado di allontanare lo spettro della 'società dell'accesso'
e dei suoi meccanismi di mercificazione spinta delle relazioni
sociali. La compatibilità del modello emergente con obiettivi
di equità sociale e di democrazia sostanziale viene fatta dipendere
dall'affermazione dei diritti di accesso alla comunicazione in
rete, dalla difesa di anonimato e crittografia, dalla accessibilità
tecnica dell'informazione digitale per le persone svantaggiate
rispetto all'uso dei nuovi mezzi, dall'abolizione del copyright
su software e contenuti, tutti elementi che confluiscono nel "diritto
ai saperi"; (c) la sperimentazione di nuove modalità di azione
collettiva, attraverso la rete (per es. il netstrike), per la
difesa dei diritti civili fondamentali (come la libertà di informazione,
l'abolizione della pena di morte), oltre che per le nuove istanze
promosse (come il 'diritto ai saperi')" (Carola Freschi,
2000). A
questi tre punti se ne può aggiungere un quarto: la critica dei
nuovi media e del sistema dell'arte attraverso la proposta di
nuove forme della comunicazione e artistiche collettive, orizzontali
e no profit. I soci fondatori di Strano Network sono S. Sansavini,
che nei primi anni ne è il presidente 27
e principale mente teorica, Ferry Byte, colui che inventa il nome
del gruppo e che ne sarà il vero motore attraverso un'instancabile
presenza teorica ed attività di organizzazione in ogni iniziativa
del gruppo, T. Tozzi, F. Storai e C. Maltinti, che promuoveranno
in particolar modo la contaminazione tra le attività del gruppo
e il mondo dell'arte istituzionale, e L. Scarlini che porterà
i suoi contributi intellettuali all'attività del gruppo. Dopo
pochi mesi di attività vi è un nutrito gruppo di collaboratori
giovanissimi alle attività del gruppo, tra cui in particolar modo,
Positive Mind e Lobo. Dopo circa un anno di attività, in occasione
della partenza della nuova BBS Virtual Town TV alla fine del 1994
e dell'organizzazione del convegno al Museo Pecci di Prato che
si tenne a febbraio del 1995, iniziarono a collaborare attivamente
al gruppo anche F. Galluzzi, C. Parrini, F. Bucalossi, B. Gualtieri
e in seguito R. Monti. Molti altri personaggi di questo libro
libro hanno collaborato negli anni ad alcune delle attività del
gruppo. Tra questi M. Cittadini, G. Verde e A. Caronia. Intense
sono comunque state in particolar modo le collaborazioni con le
attività delle reti Cybernet, ECN, di Isole nella Rete e all'organizzazione
degli Hackmeeting in Italia. Infine, è stato il gruppo Strano
Network, ad organizzare il primo netsrike mondiale il 21 dicembre
del 1995 (vedi Capitolo 1) 28. Il
1 maggio del 1993 nasce ad Amsterdam il sito xs4all (www.xs4all.nl).
Xs4all nasce grazie all'incontro degli editori di Hack Tic, R.
Gonggrijp e P. Jongsma con F. Rodriquez di Utopia BBS, una bbs
di hackers olandesi, C. Bosman ed il contributo di M. Lewis dell'Università
di Amsterdam. Il nome "xs4all" è un acronimo inglese
che sta per "accesso per tutti" e quello è sempre rimasto
il principio base del sito. Nell'estate
del 1993 R. Gongrgrijp organizza in Olanda HEU.. "Hacking
at the End of the Universe" fu una tre giorni di conferenze,
workshop, corsi e molto altro, che fu un grosso successo per la
partecipazione di hackers, phreakers, programmatori, cyberpunks
e chiunque altro avesse attitudini tecno-anarchiche. Nel 1997
xs4all è diventata una grossa compagnia ed uno dei principali
internet provider olandesi con 40.000 abbonati, mentre alcuni
tra i suoi fondatori non vi lavorano più al suo interno. A
giugno del 1993 si tiene il primo "Decoder Media Party",
happening per comunità cyberpunk, raver e nomadi a cura di Shake
Edizioni Underground e Calusca City Lights al Cox 18 a Milano
e viene presentato il n. 8 di Decoder. 29 Sempre
a giugno viene organizzata "Immagini bastarde - rassegna
di video e computer art. Riflessioni su autoproduzioni e pirataggi"
a cura del Collettivo Politico Sociologia e Codici Immaginari
presso la Facoltà di Sociologia di Roma. Vi partecipano diversi
intellettuali tra cui P. Virno, B. Vecchi, ed altri. Nella sezione "Le potenzialità
della telematica" T. Tozzi e la Wide Records presentano il
cd-rom "Happening Digitali Interattivi", "Metanetwork
2000", le reti telematiche alternative E.C.N., la Cybernet
e Hacker Art BBS. A
luglio, al Comune di Castel Bolognese si tiene "Cyberpunk
II - Ritorno a Mutonia". 30 Ad
ottobre si tiene a Padova il meeting "Immaginario tecnologico
di fine millennio", a cura della Libreria Calusca. E' un
importante momento di confronto tra le principali realtà italiane.
E' nuovamente l'occasione per riunire e far discutere differenti
aree del movimento che portano avanti punti di vista sulla telematica
diversi, ma uniti nel tentativo di costruire un mondo migliore
attraverso i nuovi media. 31 Si parla
di reti telematiche antagoniste e di realtà virtuale, di tutela
della privacy e PGP e quindi dei Cypherpunk, di no copyright,
delle alleanze in corso tra le società telefoniche, dei cavi e
dei servizi di contenuti. Nel dibattito si afferma inoltre che
si sta passando ad una fase di privatizzazione dei saperi che
va contro quel diritto alla comunicazione che dovrebbe essere
un inalienabile diritto sociale. La possibilità di smontare l'informazione
è una necessità psichica dell'individuo per rispondere al condizionamento
quotidiano dei media.. Il diritto alla copia rientra dunque negli
obblighi che lo Stato si deve porre per garantire la circolazione
di cultura, la costruzione di un linguaggio comune e la conseguente
possibilità da parte di tutti di poterlo usare quotidianamente
in modo libero e spontaneo. Le
tre giornate di Padova sono state inoltre la riprova sperimentale
di un nuovo modello sociale di costruzione e distribuzione dei
saperi. L'operazione nata e organizzata in occasione della riapertura
della Calusca -un centro di documentazione multimediale, comprendente
oltre alla biblioteca, un servizio aperto di collegamento in rete
con alcune banche dati esistenti- si è di fatto svolta per alcuni
mesi all'interno di alcune comunità virtuali (reti telematiche
ECN, Cybernet e P-Net) con la partecipazione potenziale di ogni
utente delle reti, ma anche attraverso altre forme mediali della
comunicazione quali riviste (Zero Network e Il Manifesto) e radio
(un network che ha anche trasmesso in diretta parti del convegno
svolto nella tre giorni padovana). Tali modalità di interazione
e partecipazione a distanza al convegno sia nello spazio che nel
tempo attraverso l'uso di nuovi e vecchi media, riflettevano i
temi principali del convegno, al punto da rendere inscindibili
tali singole differenti parti dall'insieme. A
dicembre del 1993 si tiene un nuovo "Media Party" aperto
ad astronauti, sperimentatori, hacker e ricercatori, a cura di
Shake Edizioni Underground, Decoder e libreria La Calusca in Cox
18 a Milano. E' l'occasione per presentare il libro di B. Sterling
"Giro di vite contro gli hacker", tradotto e pubblicato
dalla Shake Edizioni, le psyco-pitture del professor Bad Trip,
la rivista Metanetwork, il concerto dei Temple Beat, una "palestra
tecnologica", esempi di realtà virtuale a basso costo, un
electronic cafè (chat-line, picture phone) e altro. T. Tozzi fa
un happening di arte interattiva che intitola A.R.E. (Anonymous
Route Event) 32 in cui alcune immagini
vengono create collettivamente attraverso il computer e la rete
da Tozzi ed altri utenti connessi in tempo reale. Nel
1993 nasce l'Associazione cult. Chaos a Torino e la Global Pubblications
a Pisa. Nel
1993 La Steve Jackson fa uscire il gioco da tavolo Hacker. Alcuni
"esperti" affermano esserci circa 50.000 hackers nel
mondo. La rivista "King Italia" fa uno speciale sul
Cyber con interviste a Decoder, Tozzi ed altri. Tra
il 1993 e il 1995 i nodi E.C.N. diventano circa 15 sparsi nel
territorio italiano.
A
gennaio del 1994 al CSA Ex-Emerson di Firenze rassegna "Biblioteca
virtuale" a cura di Strano Network. Oltre all'idea della
costruzione di una biblioteca permanente in rete, vengono presentati
quattro ipertesti realizzati tutti da persone che fanno parte
di Strano Network: "Stragi di stato - un percorso negli aspetti
più oscuri della recente storia italiana", realizzato da
S. Sansavini; "Testi caldi - Osservatorio interattivo sui
Diritti della Frontiera Elettronica", realizzato da Ferry
Byte; "Metanetwork", n. 1, realizzato da T. Tozzi e
N. Renzoni; questi tre ipertesti sono prodotti e distribuiti su
floppy disk dalla Global Production/Wide Records; infine "Fluxus",
realizzato da F. Storai e C. Maltinti. Gli ipertesti vengono contemporaneamente
diffusi gratuitamente in rete. Sia "Stragi di Stato"
che "Testi Caldi" diventano un riferimento per molte
delle ricerche in quel settore. In particolare "Testi caldi"
che commenta e documenta in modo vastissimo le problematiche relative
al no copyright nel digitale sarà spulciato da moltissimi degli
addetti ai lavori che vi trarranno spunti per le loro opere future. Nel
numero del 7 gennaio esce su Il Manifesto l'articolo di Gomma
"Regole e garanzie per la Frontiera elettronica". Gli
articoli che vengono scritti su Il Manifesto sia durante gli anni
ottanta, che durante tutti gli anni novanta saranno una efficace
sintesi, nonché luogo di riflessione e proposta intorno a tutto
ciò che si sta muovendo in Italia nei movimenti legati alla telematica.
L'apporto del quotidiano alle lotte dei movimenti hacker, cyberpunk
e all'antagonismo telematico in generale è fondamentale e senza
di esso non sarebbe stato possibile creare una presa di coscienza
così diffusa come è avvenuto nel passato ed avviene nel presente
rispetto alle questioni fondamentali legate alle nuove tecnologie. A
marzo viene organizzato al Forte Prenestino un "Rave Party"
con la collaborazione di "Il Duca". Nell'occasione viene
fatta la presentazione di "Taz" di Hakim Bay e "Giro
di vite contro gli hackers" tradotti e pubblicati entrambe
dalla Shake Edizioni Underground. Vi partecipano Gomma, Raf Valvola,
P. Moroni, Graffio, B. Vecchi e altri. 33
E' il primo rave organizzato dall'area dei centri sociali di Roma.
E' un'iniziativa di finanziamento per realizzare la bbs del Forte
Prenestino e in seguito a ciò a fine anno nascerà Avana BBS. Nel
numero del 21 maggio esce su Il Manifesto l'articolo di Gomma
"Giro di vite per la libertà d'informazione", l'articolo
di Raf "Due leggi da cambiare", l'articolo di uVLSI
"Le tribù delle reti" e l'articolo di Gomma "Byte
avvelenati. Finora solo leggi a senso unico". Sono alcune
tra le tante risposte che vengono fatte all'operazione di repressione
che è stata scatenata in rete in Italia da parte delle forze dell'ordine
e che ha portato al sequestro o alla chiusura immotivata di circa
150 BBS in tutta Italia (vedi Leggi, Controllo e Repressione). A
giugno si tiene un altro "Decoder Media Party", al Cox
18 a Milano. Viene presentato il n. 9 della rivista Decoder, Shake
Ed. Underground, Milano, che contiene l'articolo "Italian
Crackdown", sull'ondata di repressione avvenuta a primavera
in Italia negli ambiti della telematica amatoriale. 34 Nell'estate
del 1994 T. Tozzi inizia le prime sperimentazioni per realizzare
la BBS Virtual Town Television (VTTV) che inizia a funzionare
a settembre. A dicembre Hacker Art si scinde in due BBS: Virtual
Town TV e Virtual Town Mail. VTTV usa un software che permette
di fornire la posta elettronica Internet gratuitatemente ai propri
utenti attraverso la connettività gratuita fornita dal Cineca
attraverso la Trident (in seguito attraverso Dadanet). E' un esperimento
totalmente autogestito che fornisce un servizio analogo a quello
fornito dal Comune di Bologna grazie a notevoli finanziamenti
pubblici. . VTTV ha un'interfaccia grafica a icone e la possibilità
di fare chat multiutente, una caratteristica in quegli anni rarissima
per una BBS. T. Tozzi coinvolge Strano Network nelle attività
della BBS che dall'inizio del 1995 inizia ad essere gestita collettivamente.
In particolare Tozzi propone la creazione di un servizio che attraverso
l'uso del chat multiutente avrebbe permesso di trasformare la
BBS in una radio interattiva. Viene cioè creato un palinsesto
per cui ogni membro di Strano Network, soprannonimato "dj-chat",
garantisce una "diretta" on-line, una volta alla settimana,
ognuno a differenti ore della giornata e su argomenti diversi
quali arte, politica, letteratura, ecc.. Gli utenti partecipano
alla diretta on-line in modo interattivo intervenendo nella "trasmissione".
Per un certo periodo Strano Network digitalizza giornalmente le
testate di alcuni quotidiani fornendone la lettura on-line. Secondo
le intenzioni di Tozzi, VTTV doveva inoltre essere un primitivo
esempio di TV on-line con filmati inseriti quotidianamente dalla
redazione e dagli utenti. L'esperimento durò pochissimo a causa
sia della lentezza della trasmissione, sia per la difficoltà di
garantire l'aggiornamento dei materiali. Ciò che invece fu un
enorme successo era la totale autogestione degli utenti. L'interfaccia
grafica di VTTV replicava la vista dall'alto di una città virtuale.
Per garantire continuità con Hacker Art BBS, oltre a diversi palazzi
(in cui si poteva andare all'interno di un museo virtuale, di
una biblioteca, di uno spazio con oltre 600 forum collegati a
una decina di reti nazionali ed internazionali, di un archivio
di video, di uno spazio per fare happening e molto altro ancora)
vi era nella collinetta che dominava la città virtuale un palazzo
denominato Hacker Art al cui interno ogni utente era in grado
automaticamente di costruirsi un proprio nuovo palazzo ed autogestirselo
secondo i suoi voleri. Si respirava l'area di un centro sociale
occupato, all'interno degli spazi asettici delle nuove tecnologie.
Gli utenti occuparono svariate case, creando ed autogestendosi
liberamente propri forum o archivi sugli argomenti più svariati.
Dopo un certo periodo si iniziò a creare degli incontri reali
tra gli utenti della BBS per permettere alle persone di conoscersi
meglio. Nacquero amicizie, amori, litigi, discussioni, passioni,
idee che rimangono nella memoria delle esperienze personali di
migliaia di persone che per alcuni anni si ritrovarono a fare
vita di strada in rete. Fu una palestra per moltissimi più o meno
giovani. All'interno della BBS mossero i loro primi passi telematici
artisti ad esempio come M. Cittadini, F. Bucalossi, C. Parrini
ed i Giovanotti Mondani Meccanici il cui studio aveva sede nelle
stanze accanto a quella in cui Strano Network manteneva in vita
la BBS 35. Ad
ottobre del 1994 esce il libro "No copyright, nuovi diritti
nel 2000", a cura di Raf Valvola Scelsi, Shake Ed. Underground,
Milano, che costituirà le basi teoriche per una risposta politica
alla legge 518 sul copyright. E' uno strumento ricco di riflessioni
e dati che fornisce un impianto teorico ad affermazioni basilari.
Nel
numero del 20 ottobre esce su Il Manifesto l'articolo di Raf "Il
messaggio tra lavoro e libertà". A
dicembre viene organizzata al CSOA Forte Prenestino "PsycoSurf
& MediaTrips", 2 giorni di ipernavigazione psichica 36.
La due giorni è principalmente l'occasione per presentare la nascita
del gruppo Avana (Avvisi Ai Naviganti) e di Avana BBS. Tra quelle
che saranno le future attività del gruppo Avana figurano: corsi
di alfabetizzazione (internet, videoscrittura, sistemi free, ecc.);
impegno in democrazia elettronica (rete civica romana); installazione
multimediali; riflessione su "reddito di cittadinanza"
e "impresa politica". Nel
1994 nasce The Digital Future Coalition gruppo contro il copyright.
Lo stesso anno il CCC espande il suo raggio d'azione stabilendo
un ufficio a Berlino. Nel frattempo la rivista Mondo 2000 dichiara
che il cyberpunk è morto. N. Vitale scrive "Telefascismo.
Cybermedia e informazione totale nell'era di Berlusconi".
A
febbraio del 1995 Strano Network organizza il convegno "Diritto
alla comunicazione nello scenario di fine millennio" al Centro
per l'Arte Contemporanea "Luigi Pecci" di Prato. In
tale convegno per la prima volta si incontrarono una ventina di
reti telematiche amatoriali e moltissimi relatori nazionali ed
internazionali 37. Tale incontro nasce
dall'esigenza di trovare una piattaforma di intenti comuni per
reagire ad azioni istituzionali (vedi l'Italian Crackdown in Leggi,
controllo e repressione) che nella fase di promozione in Italia
della rete Internet tendevano
a cercare di regolamentare in modo verticistico le esperienze
della telematica di base, calpestandone le esigenze e le finalità
specifiche. Gli atti di tale convegno vengono raccolti e pubblicati
nel 1996 nel libro "Nubi all'orizzonte" a
cura di "Strano Network", Castelvecchi editore. Il convegno
è diviso in tre sezioni: "Internet: la matrice" il cui
dibattito viene introdotto da S. Sansavini; "Dibattito sugli
aspetti giuridici della frontiera elettronica italiana" introdotto
da Ferry Byte; "Assemblea nazionale dei sysop e degli utenti
delle reti telematiche amatoriali nazionali" introdotto da
T. Tozzi. Coordinano inoltre i vari dibattiti anche F. Storai,
C. Maltinti, L. Scarlini, F. Bucalossi e F. Galluzzi. Il convegno
era stato preceduto da una "conferenza on-line" preparatoria
svoltasi nell'area messaggi "Cyberpunk" attraverso l'uso
di differenti reti telematiche nell'autunno del 1994. Il
convegno produce una "mozione" firmata all'unanimità
dai partecipanti che può essere considerata la base comune di
intenti di un nuovo soggetto dell'agire politico che emerge attraverso
l'uso del mezzo telematico sebbene composto da una costellazione
differenziata di componenti sociali. Il documento, che riportiamo
di seguito, fu letto da S. Sansavini alla fine del convegno e
in quell'occasione fu proposto di costituire una consulta telematica
al fine di non rendere questo convegno un caso isolato ma un osservatorio
permanente sulle questioni dibattute: "I
seguenti soggetti, individuali o collettivi, riunitisi presso
il convegno <<Diritto alla comunicazione nello scenario
di fine millennio>>, il 19/2/95 al museo Pecci di Prato
esprimono preoccupazione, segnalando l'esistenza di un pesante
clima intorno ai temi circa la comunicazione elettronica, dal
punto di vista legislativo, giudiziario e per quanto riguarda
la copertura giornalistica e mediatica degli avvenimenti relativi
alla telematica in generale. In rapida sequenza sono state approvate
due leggi (copyright sul software e computer crimes) che puniscono
duramente con pene detentive, in maniera assolutamente sproporzionata,
comportamenti che molto spesso possono essere considerati solo
come trasgressivi. Il più naturale esito giudiziario di questo
approccio non poteva essere altro che un'operazione nello stile
dell'Italian Crackdown, a tutt'oggi peraltro criticata da numerosi
giuristi. In parallelo sentenze provenienti da ambito diverso
contribuiscono ad aggravare il clima: da un lato, la sentenza
del Tribunale di Roma relativa all'obbligo di registrazione dei
fornitori di videoinformazione come fossero testate giornalistiche
e, dall'altro lato, il governo che, all'inizio di gennaio di quest'anno
si è autodelegato a decidere per decreto in materia di legislazione
su privacy e BBS (in quest'ultimo caso per la prima volta in Europa),
senza preventiva discussione parlamentare. La gestione dell'informazione
in questo senso copre e avalla in maniera irresponsabile quelli
che sembrano essere solo gli interessi di pochi. Ci sono stati
decine di articoli e servizi televisivi riguardo a lievi violazioni
delle suddette leggi penali, di contro non abbiamo visto assolutamente
alcunché contro ciò che appare muovere le istituzioni verso una
regolamentazione sempre più rigida della frontiera elettronica.
Si organizzano a tal proposito convegni su "hacker, terrorismo
e criminalità mafiosa", ma l'opinione pubblica è tenuta completamente
all'oscuro riguardo a chi, come e quando avrebbe compiuto tali
atti. Ci chiediamo quindi se questi ultimi siano veramente accaduti
e, se è così, esigiamo che vengano resi pubblici, oppure se questo
allarme non sia una colossale montatura organizzata a fini a noi
sconosciuti, ma che, di sicuro, sentiamo come una minaccia alla
libertà. Ci chiediamo infine quali siano queste fantomatiche connessioni
tra telematica, mafia e terrorismo. Inoltre rileviamo che, né
le istituzioni, né la stampa o la TV hanno mai affrontato il tema
delle nuove forme di comunicazione in termini di garanzia di diritti
del cittadino. Le BBS e le sperimentazioni con i nuovi media hanno
costituito, al contrario, un territorio nuovo, in cui elementi
positivi di progresso sociale, interpersonale, di solidarietà,
culturale e scientifico, sono di gran lunga più rilevanti dei
presunti comportamenti sopra menzionati. Nessuno sembra essersi
accorto che il cittadino telematico pone problemi legittimi e
istanze che già da oggi sono di portata universale. Il prossimo
futuro sembra invece negare questa forma di diritti di cittadinanza,
attraverso l'introduzione ulteriore di nuove norme, burocrazia
e limiti alla socializzazione dell'informazione. Convinti che
su questo campo si giochi un problema riguardante la garanzia
delle libertà tutti, invitiamo non solo i componenti delle diverse
comunità telematiche, ma ogni soggetto civile a esprimersi concretamente
su tali argomenti." A
febbraio del 1995 C.C. Bagarciev invita Tozzi a presentare al
Palazzo delle Esposizioni a Roma il suo lavoro di arte on-line
insieme a Strano Network. A
primavera si tiene il "Media Party Decoder" con la presentazione
del sito Web di Decoder e di Strano Network. Nel
1995 i due artisti di Bielefeld R. Tangens e il suo partner, che
si autodefiniscono Padeluun, programmatori del software Zerberus
e che gestiscono la mailbox del BIONIC computer che fa il gateway
tra lo ZTN e il resto del mondo, aiutano ad organizzare ad aprile
una manifestazione: The Sarajevo On-Line che si tiene allo Studio
99 che diventa un cyber-cafe. Per promuovere la solidarietà con
la città l'evento è organizzato insieme al World Media Network,
UNESCO, CAPA, Radio-France, RFI e SIPA dal titolo "Sarajevo
Live, Sarjevo on-line" che promuove per dieci giorni un dibattito
on-line tra gli abitanti di Sarajevo ed il resto del mondo tramite
Internet. Viene anche messo su un sito attraverso cui visionare
tutti i messaggi scambiati on-line (Skoric, 1996, pag. 52-53). A
maggio si tiene il convegno "Culture giovanili e conflitti
metropolitani" alla Fiera di Roma, a cura di M. Canevacci,
R. De Angelis e F. Mazzi. A
giugno esce il n. 10 di Decoder al cui interno vi è l'articolo
"Le bbs e il futuro". Il 10 agosto esce su Il manifesto l'articolo di
Gomma "Una legge ai minimi termini". Nell'estate
del 1995 T. Tozzi progetta le modalità di quelli scioperi in rete
che in futuro prenderanno il nome di "netstrike". Tra
i primi messaggi che manda in rete per proporre quel tipo di pratica
ve ne è uno in data 17 agosto 1995 che viene spedito nel forum
"Idee in movimento", "Cyberpunk" e agli utenti
della BBS Virtual Town TV. Ad
ottobre del 1995 si tiene a Budapest il convegno Metaforum II
organizzato dall'area della mailing list Nettime. Al convegno,
a cui tra gli altri partecipa anche il gruppo di New York Critical
Art Ensemble, viene invitato a parlare T. Tozzi del gruppo fiorentino
Strano Network che è l'unico gruppo italiano presente tra gli
invitati. In quell'occasione Strano Network fa un intervento (preparato
in delle parti da T. Tozzi e in delle altre da S. Sansavini e
Ferry Byte di Strano Network e spedito da Tozzi prima del convegno
nella mailing list Nettime) dal titolo "Interfaccia fluttuante
e diritto alla comunicazione" che contiene una parte dal
titolo "Strategie di liberazione" in cui viene fatta
una dichiarazione di Principi Etici riguardanti la telematica
e la comunicazione (vedi Etica Hacker). Oltre ai principi etici
vengono enucleati dieci punti come "strategie di liberazione".
Il punto 9 (realizzato da Tozzi) si intitola "Protests on
the Net" e sotto la voce "Virtual Strikes" si legge:
"per boicottare un server per un breve periodo di tempo è
sufficiente organizzare un grande gruppo di persone e chiedere
loro di intasare il server collegandosi simultaneamente al server.
Il boicottaggio dovrebbe essere pubblicizzato, reso pubblico e
spiegatene le ragioni. Essi dovrebbero funzionare come "sit
in" che bloccano il traffico" (Strano Network, 1996c,
pag. 25). A dicembre dello stesso anno Strano Network organizza
il primo Netstrike mondiale che funziona secondo il meccanismo
proposto sopra. Ad
ottobre viene organizzato dalla BBS Virtual Town TV un "Off-line
Retrieval Party" al CSA Ex-Emerson in occasione del suo primo
anno di vita. Viene presentato da Luc pac il libro "Digital
Guerrilla". 38 "Digital
Guerrilla" è uno dei primi libri scritti da italiani (fondamentalmente
dal gruppo di Torino a cui partecipa Luc Pac, Marta McKenzie ed
altri) che tratta tematiche antagoniste collegate alla rete. E'
uno strumento che fornisce tra le altre cose le nozioni base per
costruirsi una BBS da soli e quindi collegarsi alla rete Cybernet. Il
15 e 16 dicembre viene organizzata "Avvisi Ai Naviganti (AvANa)
- 1 Anno di Telematica Sovversiva" 2 Giorni di Ipernavigazione
Psichica al CSOA Forte Prenestino. Il venerdì presentazione di
Derive Approdi n.8 e dibattito sulle nuove frontiere dell'autoproduzione,
a cura degli InfoShop dei CSOA Forte Prenestino, Auro e Marco,
Brancaleone e Zona Rischio. Intervengono S. Bianchi (DeriveApprodi),
Assalti Frontali (Roma), Grafton 9 (Bologna), Wide Records (PI),
ShaKe Ed. (MI). 39 Il sabato presentazione
del libro "L'occhio della piramide" di R. Shea e R.A.
Wilson, il primo volume della trilogia degli Illuminati, ShaKe
Ed.. Intervengono gli editori. 40
Entrambe i giorni prove generali della nuova AvANa BBS con software
First Class e mostra documentaria su un anno di attività. Rassegna
archeotecnologica VIDEOGAMES '80 in ambiente Sciatto produzie. A
dicembre viene organizzato il primo Net Strike globale. Prendendo
spunto da alcune precedenti riflessioni di T. Tozzi e quindi ideato
da T. Tozzi e S. Sansavini viene organizzato e promosso da Strano
Network. Tra le persone cui Strano Network spedisce il comunicato
che invita a partecipare al netstrike vi sono gli invitati al
convegno Metaforum II, e la mailing list Nettime. Il netstrike
viene organizzato per protesta contro gli esperimenti nucleari
di Mururoa. Dieci siti del governo francese vengono sensibilmente
ingolfati ed il loro funzionamento rallentato da migliaia di net-manifestanti
da tutto il mondo attraverso un concentramento simultaneo dell'attività
di molti browser su uno stesso sito. Il "netstrike"
è la dimostrazione di come la tecnologia telematica fornisca forme
nuove anche alla protesta sociale e politica. Nel
1995 nasce il gruppo .Zip per l'Autonomia in Rete a Torino e Tactical
Media Crew di Roma che diventerà uno dei principali promotori
dell'attivismo on-line in Italia. Lo stesso anno nasce in Italia
la rete amatoriale di BBS FreakNet e Anarchip scrive "Piccola
guida all'anarchia nel cyberspazio". I settori anarchici
o antagonisti più refrattari all'uso del mezzo telematico iniziano
a rivedere le proprie idee in riguardo, soprattutto in seguito
agli esempi che arrivano di uso antagonista della rete da parte
dell'EZLN. Il
movimento californiano anti-Proposition 187 fa una campagna in
rete contro il Partito Repubblicano americano. F.
Carlini scrive "Chips & Salsa. Storie e culture del mondo
digitale". Una raccolta degli omonimi articoli usciti per
diversi mesi su Il Manifesto. Durante
il 1995 nascono i primi siti web dell'E.C.N. con l'obbiettivo
di avere visibilità anche in Internet. Sono gestiti da realtà
italiane ("Tactical Media Crew" di Roma, "Strano
Network" di Firenze, "Malcolm X" di Roma e altri),
ma vengono prevalentemente
ospitati dal provider "xs4all" (ad Amsterdam, Olanda)
o da provider locali.
All'inizio
del 1996 Strano Network organizza un netstrike contro il Governo
Messicano per protestare verso le politiche nel Chiapas ed un
netstrike contro il sistema della giustizia americana per protestare
in riguardo alle questioni relative ai casi Mumia Abu Jamal e
S. Baraldini. Viene bloccato il sito della Casa Bianca a Washington
per 12 ore. A
primavera nasce il sito web "Isole nella Rete" (www.ecn.org)
che trasferisce in Internet i principali contenuti della rete
E.C.N. ed anche le sue principali aree messaggi ora riconvertite
in mailing list. Nel documento che introduce il sito si può leggere:
"Il progetto di 'Isole nella Rete' nasce dalla volontà di
costruire uno spazio di visibilità su Internet che metta in relazione,
tra di loro e con tutto il popolo della rete, i soggetti attivi
nel mondo dell'autogestione. Siamo infatti convinti che le trasformazioni
produttive e sociali avvenute in questi anni (effetto di quella
che è stata chiamata la Terza Rivoluzione Industriale) abbiano
posto al centro dei giochi la comunicazione e reso di strategica
importanza l'accesso, libero e indipendente, ai mezzi di comunicazione
che innervano il globo. Siamo convinti di questa necessità da
prima che gli accessi a Internet diventassero possibili nel nostro
Paese. Non a caso questo progetto è nato all'interno di quelle
realtà, più o meno limitrofe ai centri sociali autogestiti, che
in questi ultimi anni hanno lavorato sugli strumenti di comunicazione
alternativi, si trattasse di BBS, di radio libere o riviste di
movimento. Molte altre realtà, in Italia e nel resto del mondo,
stanno realizzando progetti simili al nostro e ci auspichiamo
che, nelle similitudini e nelle differenze, possa nascere una
rete di collaborazione, una rete nella rete delle reti".
All'inizio le prime mailing list sono "Movimenti" (sulle
iniziative politiche dei movimenti alternativi in Italia), "CS-List"
(sulle iniziative dei Centri Sociali italiani), "International"
(sulle news internazionali),
"ECN news" (una newsletter pubblicata da ECN.ORG).
Dopo poco si aggiungono "EZLN It" (sulle iniziative
politiche realizzate dai movimenti italiano in riguardo ai problemi
nel Chiapas), "Cyber-Rights" (sui problemi italiani
riguardo al diritto a comunicare) e "Shunting lines"
(sulle questioni relative ai gay e alle lesbiche). Attualmente
Isole Nella rete è il principale server di movimento in Italia
e collabora con una vasta parte di realtà antagoniste sparse nel
territorio nazionale. A
primavera Strano Network pubblica il libro "Net Strike, No
Copyright, Etc." (Strano Network, 1996a), che raccoglie diversi
saggi tra cui quello di T. Tozzi "Net Strike Starter Kit.
Istruzioni per organizzare uno sciopero in Internet", ed
altri sulle questioni relative alle strategie di liberazione telematiche.
Inoltre vi sono dei testi di autori dell'area della Nettime per
la prima volta pubblicati in Italia quali P. Schultz e G. Lovink. A
primavera Strano Network cura la pubblicazione del libro "Nubi
all'orizzonte" (Strano Network, 1996b), che contiene gli
atti del convegno "Diritto alla comunicazione nello scenario
di fine millennio" tenutosi all'inizio del 1995 al Museo
Pecci. Ad
ottobre, a Scandicci, rassegna "Telematica libera in libero
Stato" a cura di Strano Network. Lo
stesso mese sulla rivista "Oltre il silenzio" esce un
articolo di T. Tozzi dal titolo "Appunti sul rapporto tra
identità, improvvisazione e reti telematiche". Vi si legge:
"Se c'è solamente un metodo di ricerca o inserimento dell'informazione
secondo schemi prestabiliti e chiusi non è possibile far circolare
modelli improvvisati del sapere" (Tozzi, 1996). A
ottobre sulla rivista "Aperture" esce un articolo di
Strano Network dal titolo "Democrazia, Internet, diritti
d'autore". A
dicembre iniziativa di Avana BBS al Forte Prenestino. Nel
1996 L. Bontempi scrive "Generale Ludd & Capitan Swing.
Camminando sulla rete telematica con le forbici in mano". Nel
1996 a Pisa convegno "Privacy e nuove tecnologie. Aspetti
politici, giuridici e pratici" a cura di Strano Network. Sempre
nel 1996 vengono pubblicati in Italia due importanti libri: la
traduzione del libro "Hackers" di S. Levy (Levy S.,
1996a) e "Internet, Pinocchio e il gendarme. Le prospettive
della democrazia in rete" di F. Carlini (Carlini, 1996).
Tali pubblicazioni contribuiscono a far conoscere anche in Italia
una storia ed un modo diverso di intendere la telematica. Alla
fine dell'anno viene organizzato un meeting a Pesaro, organizzato
da Metro-olografix e altri che vede la partecipazione di alcune
reti telematiche amatoriali italiane. Nel
1997 ad aprile si tiene il convegno "Privacy e reti telematiche",
svoltosi al Palazzo della Limonaia di Pisa, a cura di Strano Network. Nell'estate
del 1997 si tiene ad Amsterdam il meeting di culture hackers "HIP
97 Hacking in Progress 97". Il successo del precedente meeting
HEU viene sorpassato da quello del suo successore HIP nella cui
organizzazione vi è l'area di xs4all. E' un grosso evento a cui
partecipano alcune tra le principali realtà internazionali. Sono
momenti di incontro che permettono al movimento di crescere attraverso
lo scambio libero di esperienze e saperi. Da
agosto a settembre alla Festa dell'Unità Nazionale a Firenze viene
realizzato uno stand di Strano Network in cui si alternano conferenze,
dibattiti e installazioni. Tra questi la presentazione del progetto
di T. Tozzi "Web disk" che prevede la realizzazione
di una linea editoriale di floppy disk realizzati da chiunque
inserendone il materiale sul web e contemporaneamente la realizzazione
di una "bio-enciclopedia" realizzata attraverso i contributi
liberi degli utenti attraverso la rete. Ad
agosto nasce la mailing list "Arti-party". Fondata da
F. Bucalossi, A. Caronia, C. Parrini, T. Tozzi e G. Verde, tale
area vuole essere un luogo di dibattito sull'arte libero e senza
moderatori, in cui chiunque dall'Italia (o dall'estero) possa
non solo discutere senza censure sui temi dell'arte, ma possa
anche autopromuoversi senza dover passare attraverso il filtro
del sistema artistico ufficiale (e dunque delle riviste, dei critici,
delle gallerie, etc.). La mailing list stessa si propone come
una forma del fare arte. E' una delle prime mailing list in internet
nate in Italia specificatamente sul tema dell'arte e prosegue
gli esperimenti realizzati in Hacker Art BBS e quindi in Virtual
Town TV. A settembre l'ipertesto "Stragi di Stato" viene
pubblicato da Strano Network sul web. Alla
fine dell'anno nasce il sito Kyuzz.org, Orda Nomade, che diventa
luogo di raccordo tra le esperienze più avanzate nell'uso dei
nuovi media a Roma. Nel
1997 A. Caronia e D. Gallo scrivono "Houdini e Faust. Breve
storia del cyberpunk" (Caronia e Gallo, 1997). Lo
stesso anno nasce "Infoxoa" a Roma, in occasione della
nascita del G.R.A. (Grande Raccordo Autoproduzioni). Il gruppo
Infoxoa produrrà e organizzerà delle attente riflessioni sui rapporti
tra media e biotecnologie. Nel
1997 S. Chiccarelli e A. Monti scrivono "Spaghetti hacker"
(Chiccarelli e Monti, 1997) che trascura gli aspetti etici ed
antagonisti dei movimenti hacker. Nel
1997 nasce il sito Postaxion Mutante (www.strano.net/mutante/),
realizzato da Ferry Byte con la collaborazione di Netdiver. E'
un importante strumento di autodifesa digitale a disposizione
di chiunque tramite la rete.
Nel
1998 a febbraio esce l'articolo "La nuova frontiera elettronica"
di Gomma (Guarneri, 1998),. Sempre
a febbraio si tiene a Scienze Politiche a Firenze il convegno
"Dal virtuale al reale. Un'esperienza fra didattica e partecipazione".
Organizzato da A. Carola Freschi e L. Leonardi con la collaborazione
di Strano Network, vede la partecipazione tra gli altri di S.
Moretti, presidente dell'ass. cult. Isole nella Rete, e di A.
di Corinto. E' il punto di arrivo di un interseminario svoltosi
a Scienze Politiche di Firenze su "Società, politica e nuove
tecnologie" svoltosi nel biennio accademico 1997-1998, e
organizzato dalle curatrici del convegno insieme a Strano Network.
Gli atti del convegno vengono pubblicati ad aprile con il titolo
"Una ragnatela sulla trasformazione" (Carola Freschi
e Leonardi, 1998). A
giugno l'hacktivism italiano prende il volo con la realizzazione
di "Hack It 98" al C.P.A. di Firenze. L'Hack It 98 è
il punto di arrivo del processo di sviluppo di questo nuovo soggetto
sociale. Ad esso partecipano moltissime delle realtà italiane
descritte in questo libro, ognuna fornendo i propri contributi
teorici e tecnici. Le caratteristiche e proposte principali di
una tre giorni densa di seminari, dimostrazioni, installazioni,
conferenze, concerti ed esperimenti di TV e radio autogestite
sono: la dimensione orizzontale dell'evento; non vi sono "organizzatori,
insegnanti, pubblico e utenti", ma "partecipanti"
(l'incontro viene infatti organizzato attraverso la mailing list
"aperta" hackmeeting@kyuzz.org); la proposta di ripetere
l'incontro annualmente; lanciare iniziative nazionali pensate
globalmente e organizzate localmente; un'inchiesta sul lavoro
nella telematica nazionale. Tra
le proposte e i progetti scaturiti dall'Hack-it 98 emerge quella
inizialmente fatta nell'assemblea conclusiva (che verrà successivamente
ampiamente ridiscussa in rete) di costituzione di un'Agenzia dei
diritti alla comunicazione. A settembre '98 tale proposta viene
rilanciata da Strano Network proponendo tra le sue caratteristiche
principali: uno spazio web ed una mailing list sul sito ecn.org;
il no profit; un osservatorio giuridico; assistenza legale per
la difesa dei diritti telematici; la diffusione di informazioni
riguardanti ogni novità inerente i diritti cyber. 41
Alla proposta rilanciata da Strano Network a settembre viene allegato
un "Manifesto per la libertà dei Diritti di Comunicazione"
(www.forteprenestino.net/agenzia/index.html), che è il frutto
dell'elaborazione svoltasi attraverso un dibattito in rete a partire
dai Principi Etici enucleati da Strano Network nel 1995 (vedi
i Principi Etici di Strano Network in L'Etica Hacker). A
novembre viene organizzato da Infoxoa "Tra Bios e Biotecnologie:
quali percorsi di liberazione all'interno di quali modelli di
sviluppo", un seminario nei centri sociali Lab 00128 e Villaggio
Globale a Roma. Due approcci differenti emergono dalla discussione.
Una parte dei soggetti partecipanti, TMCrew, INR, Avana, Strano
Network, identificano nell'uso critico delle tecnologie nuove
modalità di emancipazione e di conflitto, altri, bioagricoltori
e contadini dell'Ass. Artemide e della coop. A.L.I.A.S., ne enfatizzano
gli aspetti nocivi, repressivi e di controllo sociale. A
dicembre si tiene il meeting "Neuromacchine - diritti digitali
rovesci analogici" al centro sociale Bredaoccupata di Milano.
E' una panoramica di ciò che si stava movendo all'interno dell'antagonismo
digitale con la partecipazione di Isole nella Rete, Decoder, Strano
Network, Avana.net, Cryptonite, Edizioni Topolin, Luther blisset,
DocumentAzione, Cryptosoftware e Link. Nel
1998 nasce il primo anonymous remailer italiano ad opera dell'ECN.
Si aggiunge un importante strumento di autodifesa digitale alla
già nutrita libreria di risorse e programmi presenti nella directory
"crypto" del server di Isole nella Rete. E' la possibilità
per chiunque di difendere la propria privacy potendo attraverso
tale strumento mandare messaggi in modo anonimo. Lo
stesso anno esce sia la traduzione del libro "Ribellione
nella Silicon Valley" di Processed World (Processed world,
1998), che il libro "Kriptonite. Fuga dal controllo globale.
Crittografia, anonimato e privacy nelle reti telematiche"
di Joe Lametta (Joe Lametta, 1998) che è uno pseudonimo che copre
un lavoro collettivo fatto di una certa area dell'antagonismo
telematico italiano. Sempre
nel 1998 Tactical Media Crew pubblica il primo numero dell'omonima
newsletter.
A
giugno del 1999, al Deposito Bulk di Milano, si tiene "Hackit99"
il secondo Hackmeeting nazionale. L'hackmeeting della continuità,
fortunatamente. La presentazione del progetto di Agenzia pone
le basi del futuro Osservatorio dei Diritti della Comunicazione
Telematica. Continua il rapporto con lo scena internazionale (al
meeting partecipano i tedeschi del Chaos Computer Club tedesco,
Nodo 50 dalla Spagna). Viene discusso il progetto Syndominio,
un portale internazionale delle realtà antagoniste sul modello
di TAO-Canada. I seminari affrontano nuovi e più impegnativi argomenti
(smontare i protocolli, trasmissioni telematiche attraverso l'etere).
Ma la proposta implicita forte dell'hackit 99 rimane la creazione
di numerosi hacklab in tutta Italia (vedi capitolo 1). A
settembre, si costituiscono dunque i seguenti Hack-Lab: Hack-Lab
Firenze, LOA Hack-Lab Milano, Media-Lab Catania, VR Hack-Lab Verona,
SV Hack-Lab Savona e Hack-Lab Roma (collettivo Avana). Il più
attivo pubblicamente risulta essere quello di Firenze che in pochi
mesi realizza: un seminario sulla brevettibilità del software
(poco tempo dopo scoppia il caso DVD-Linux), una giornata di sperimentazioni
sulla sicurezza in rete (qualche mese dopo scoppia il caso degli
attacchi DOS ai grandi siti internazionali), l'istituzione di
una banca degli organi - libero baratto di hardware che riscuote
subito un grande successo, una serata al CPA su mp3 e net-art. A
dicembre viene organizzata "Cybersyn II" al Forte Prenestino
a Roma. Durante la rassegna viene presentata l'infrastruttura
telematica del centro sociale Forte Prenestino. L'infrastruttura
che fornisce la connettività di rete al centro sociale consente
l'accesso libero e gratuito a Internet per tutti i suoi frequentatori,
ambisce a costruire strumenti aperti di interazione comunicativa.
Per il progetto viene realizzata una piattaforma tecnologica basata
su software libero per la collaborazione in rete fra lavoratori
immateriali. Altro "pezzo" importante di Cybersyn II
è l'Osservatorio dei Diritti della Comunicazione Telematica che
vuole essere uno strumento di formazione sui diritti dell'agire
telematico e un luogo di confronto e di iniziativa a favore di
quei soggetti che subiscono restrizioni nella loro attività comunicativa.
L'osservatorio, con il supporto di un pool di avvocati ed esperti,
si batte per la difesa della privacy e l'accesso all'informazione. Nel
1999 esce la raccolta di saggi "La carne e il metallo"
a cura di E. Livraghi, con testi tra gli altri di Gomma (che fa
un'interessante analisi sulla storia dell'hackeraggio sociale),
Raf Valvola e A. Caronia.
A
febbraio del 2000 l'area antagonista italiana si schiera contro
la strumentalizzazione operata dai media nei confronti dell'attacco
Denial of Service contro i siti Yahoo, CNN, Amazon, ecc.. In particolare
durante un seminario tenuto dall'hacklab fiorentino Capt. Swing
insieme ad altri esperti di sicurezza illustrano le debolezze
intinseche della Rete arrivando alla conclusione che l'insicurezza
fà parte della natura stessa dei supporti coumunicativi su cui
si basa la cosiddetta New Economy A
marzo del 2000 in solidarietà contro la censura del sito spagnolo
di Nodo 50 vengono realizzati diversi mirror di tale sito in Italia. A
giugno si tiene "HackIt00" Terzo Hack Meeting italiano
al Forte Prenestino di Roma. L'evento viene preparato interamente
in rete attraverso la mailing list "Hackmeeting". I
seminari in agenda riguardano l'accessibilità dei siti, le strategie
di controsorveglianza, il software libero. In
autunno si tiene a Barcellona "BCN'00 Hackmeeting Barcellona
2000" organizzato dall'area di Sindominio. Nel
2000 esce il saggio di A. C. Freschi "Comunità virtuali e
partecipazione. Dall'antagonismo ai nuovi diritti" in cui
si legge: "Sembra emergere una tendenza verso la costruzione
di un nuovo 'soggetto' sociale à la Touraine: superata la fase
della protesta, si è passati alla costruzione di alternative,
attraverso l'individuazione di soluzioni percorribili, interlocutori
che possano condividere gli obiettivi, senza trascurare le occasioni
che il 'sistema' comunque offre. Si tratta per la verità di una
tendenza che è in fieri, certo non affermata, ma di cui si possono
cogliere numerosi indizi. Attraverso l'affermazione positiva di
nuovi diritti (che si presentano con un forte carattere 'culturale')
sembra in buona sostanza acquistare più peso nel movimento l'anima
alternativa, che ha da proporre qualcosa, rispetto a quella antagonista,
che privilegia il rifiuto 42. Si tratta
però di un equilibrio delicato. Entrambi i punti di vista sono
riconosciuti importanti e sembrano poter coesistere: per i soggetti
coinvolti, le trasformazioni che le pratiche introdotte dalla
rete hanno prodotto, almeno in questa componente del movimento,
sembrano non rendere più necessaria una sfida interna" (Carola
Freschi, 2000).
A
giugno del 2001 si tiene "Mufhd0" il quarto hackmeeting
italiano a Catania. Lo
stesso mese nascono i gruppi Autistici (www.autistici.org) e Inventati
(www.inventati.org). Nel loro Manifesto d'intenti si legge: "Diritto
alla comunicazione. Comunicazione libera, gratuita e di massa:
spazio per progetti di ogni forma che si pongano in maniera conflittuale
con il mondo della censura culturale, mediatica, globalizzante
dell'immaginario preconfezionato. Spazio Web in contaminazioni,
liberate da dinamiche economiche. Diritto alla privacy e all'anonimato.
Liberando le menti dagli occhi indiscreti della politica del predeterminato
e dalle mani del "ministero della Verita'". Scavalchiamo
la società del controllo con spontanea creatività. Non controlliamo
e non vogliamo essere controllati. Tutela della privacy (no logs).
Condivisione dei saperi, delle conoscenze, delle risorse. Diffusione
sistematica, organizzata e completamente gratuita di materiali,
produzioni, documentazioni, espressioni, creazioni, parole. Liberata
dai vincoli imposti dal dictat del copyright. Socializzazione
dei mezzi di produzione. Software
libero. Creatività' non mercificata e non mercificabile. Verso
un'accessiblità totale alle risorse del sistema. Tecnologia contro
il potere. Utilizzo delle conoscenze digitali come strumento per
la diffusione di consapevolezze e conflittualità. Sperimentazioni
e progettualità legate a luoghi fisici e settori specifici del
quotidiano. Sabotaggio culturale e consapevole di ogni forma di
restrizione delle libertà individuali, di corpi e menti. Nessun
rispetto per la legalità come condizione formale. I
rapporti e la fase. Sviluppo del progetto a partire da percorsi
condivisi con realtà sociali, autonome, di movimento, di opposizione
allo stato di cose presenti. Progettualità trasversali alle soggettività
politiche esistenti e conflittuali nel territorio. Sviluppo del
concetto di rete, nel mondo digitale come nel reale. Riconoscimento
delle forme aggregative e di massa. Rifiuto del concetto di delega,
esplicita o implicita, per la gestione di rapporti e progetti.
Orizzontalità decisionale. Responsablità politiche-legali collettive.
Nessun rapporto con i buoni." (Manifesto Autistici e Inventati,
www.autistici.org)
Nel
2001 nasce il progetto in rete Copydown (copydown.inventati.org)
a cura di Oedipa e Pinna. "CopyDOWN
(cD) è un progetto che nasce dal desiderio di costruire un portale
sul variegato panorama del No_Copyright e delle battaglie per
un libero accesso e una libera circolazione dei saperi. cD
vuole essere una comunità partecipata ed aperta senza appartenenze
o forme di identità definibili che la leghino a nulla che non
sia questo suo intento generale. cD vorrebbe riuscire a comunicare
con il maggior numero di persone possibili per poterle coinvolgere
in una rete fitta e orizzontale di condivisione di saperi. Ipotizziamo
un processo di liberazione dai vincoli di produttività dei momenti,
degli spazi di espressione, di cultura che noi ci immaginiamo
collettivi. Abbiamo
individuato alcuni punti strategici per favorire la libera circolazione
dei saperi: a.
costruire una solida comunità basata sulla condivisione liberata
e non mercificata di risorse, conoscenze e strumenti. b.
implementare un motore di ricerca di un albero di directory che
indicizzi tutte le risorse no_Copyright (non in violazione del
copyright, nb) già presenti in rete, in modo da evitare di lavorare
due volte su una stessa cosa, e da facilitare l'accesso a queste
risorse c.
contattare e collaborare con autori/editori/creatori/inventori/artisti/scribani/
che vogliono tentare di liberare le proprie produzioni dalla schiavitù
della mercificazione; il loro quotidiano dai codici a sbarre. d.
agitare e provocare attraverso azioni e pratiche, anche consapevolmente
illegali, una seria riflessione sulla problematica della libera
circolazione dei saperi, al fine di tendere alla realizzazione
di comunità basate sulla condivisione e non sull'appropriazione
dei beni immateriali. chiunque
ci stia ascoltando, leggendo, pensando e si ritrovi in tutto questo
può collaborare con noi e partecipare al progetto iscrivendosi
alla mailing list: copydown@inventati.org DOWNload
a COPY - UPload an IDEA per un libero accesso e una libera circolazione
dei saperi" (Tratto da copyDOWN, http://copydown.inventati.org). Nel
2001 A. Caronia scrive "Archeologie del virtuale" e
P. Mastrolilli scrive "Hackers. I ribelli digitali". A
febbraio del 2002 mostra "Artivism Hacking Activism"
al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza a Roma
a cura di T. Bazzichelli. Vi partecipano alcuni tra i principali
gruppi e artisti hacktivist italiani. Di
recente stanno nascendo network alternativi in cui si hanno forme
di scambio di video ed altri materiali digitali definite peer
to peer la cui caratteristica è che i file sono duplicati su una
molteplicità di macchine che al momento della richiesta forniscono
i contenuti in modo parallelo, ovvero ogni macchina fornisce una
piccola parte del file, distribuendo in tal modo l'ingombro di
banda e diminuendo le possibilità di un oscuramento nel caso della
caduta di un nodo del network. A
ciò si affiancano le ricerche svolte in campo scientifico di progetti
come è l'attuale Data Grid in cui ad essere condivisi non sono
i contenuti, bensì le risorse di calcolo di una molteplicità di
macchine. Risorse di calcolo che potrebbero in tal modo essere
messe a disposizione di chiunque. |
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