www.axia.demon.co.uk: An incomplete: dump of texts, interviews, reviews, web sites and software.

Matthew Fuller.

 

SOGGETTO

www.axia.demon.co.uk e’ il sito in cui Matthew Fuller raccoglie i propri articoli e le recensioni fatte per diverse riviste on-line. Da queste pagine segnala i web site di gruppi di net-artisti con cui ha collaborato e che rappresentano un’avanguardia nella rete, inoltre presenta alcuni dei software “alternativi” all’offerta del mercato informatico.

Il sito si propone di dare una visione unitaria dei lavori di Matthew Fuller: il senso sta tutto nei testi, nelle recensioni o nelle interviste a cui si può accedere direttamente dalla home page.

Leggendo gli articoli, le recensioni e navigando tra i siti segnalati, ci si può fare un’idea di tutto ciò che sta accadendo nella rete al di là del cosiddetto circuito ufficiale, sia esso istituzionale o commerciale.

L’utente tipo, termine piuttosto fuori luogo in questo contesto, sa chi è Matthew Fuller oppure non conosce questo artista-critico ma ha un’idea piuttosto chiara di cosa sia la net-art e non la confonde con la web-art. E’ una persona che ricerca articoli di approfondimento sugli sviluppi della comunicazione in questo settore o cerca articoli di riferimento sulle implicazioni che queste tipologie di programmi possono avere nel mondo della comunicazione o meglio nel circuito degli ipermedia e più in generale nella società.

Il pubblico a cui si riferisce è perciò a conoscenza di cosa sia la net-art o per lo meno ha confidenza con questo tipo di contro-cultura informatica che si è sviluppata a partire dalla metà degli anni ’90.

Il messaggio che sembra essere evidente scorrendo e leggendo i titoli e i testi presenti è la possibilità che l’arte, cioè la net-art, possa manifestarsi in tutta la sua carica di sovversione sociale ed estetica. Attraverso la lotta contro la standardizzazione dei codici e dei linguaggi di programmazione si può tentare di promuovere la necessità dell’esistenza di approcci differenti e di affermare con forza la possibilità di rinnovamento continuo attraverso le nuove tecnologie.

Matthew Fuller propone in sostanza un nuovo modo di percepire la rete, svincolato da un approccio funzionalistico e dalle logiche riduttive dell’usabilità. Fuller introduce nel dibattito critico il concetto di “software come cultura”, inteso come studio dell’impatto socio-culturale implicito in ogni software, cioè nel modo in cui manipoliamo le informazioni.

Il tema è la net-art vista attraverso la lente di Matthew Fuller. Per net-art si intende l’arte che può esistere solo attraverso Internet, che sostituisce le opere con le operazioni, la rappresentazione con l’innesco di nuovi circuiti comunicativi e di senso.[ M. Deseriis, Rai.it – Smartweb, 08/03/2002].

La net-art vive nella rete e si serve della rete. In genere l’autore di net-art è un gruppo o un individuo che però progetta un sistema che può, anzi deve rimanere aperto.

Le tematiche presentate non sono altro che gli aspetti specifici della net-art, quali i problemi del monopolio dell’informatica, la sperimentazione, la diffusione del software libero, la critica a tutto ciò che lede il diritto alla sperimentazione continua, la produzione di sapere alternativo al mercato culturale, gli scenari della produzione di software non conforme agli standard di mercato.