La realtà artificiale

Con il termine di realtà intendiamo tutto ciò che è concreto e materiale , quindi qualcosa di naturale e immutabile , ma l’avvento di realtà artificiale e virtuale offre una nuova versione della realtà infatti , queste due tecnologie pur seguendo due percorsi separati portano alla stessa meta : cioè la partecipazione di tutto il corpo, a effetti creati dal computer talmente verosimili da essere accettati come una esperienza reale . Non dobbiamo però sottovalutare le sottili differenze che distinguono le due realtà :

La realtà artificiale è la forma più avanzata di interazione tra "uomo e macchina" , ed in questa realtà tutto ciò che si percepisce è generato da un computer che risponde ai nostri movimenti con immagini e suoni ideati per darci l’illusione di trovarci in un mondo che non esiste , ed infrangendo le leggi della fisica permette di esprimersi in assoluta libertà, senza condizioni e vincoli percepisce le azioni umane in termini di rapporto tra corpo e mondo simulato, ma non reale infatti una realtà artificiale rappresenta il concretizzarsi di una fantasia , quindi genera suoni immagini ed altre sensazioni che rendono credibile l’illusione di partecipare a quel mondo . Nella creazione di una realtà artificiale tutti i sensi possono essere i potenziali destinatari di messaggi illusori tuttavia vista ed udito occupano una posizione di predominio , poiché se i messaggi visivi sono in contrasto con i dati trasmessi dagli altri i primi hanno il sopravvento , ricordiamoci infatti che la vista definisce ciò che è reale e ciò che non lo è .. Ed è per questo che gli studiosi hanno esaltato il mondo della realtà artificiale , a vera e propria espressione artistica , poiché è proprio nel poter spaziare senza vincoli che sono i percorsi della mente e dell’anima , che si può procedere ad un mondo nuovo , in cui l’artista deve diventare uno sperimentatore di nuovi modelli di pensiero e tecnologie e non un creatore di oggetti . Cosi’ staccandoci dal presupposto che contribuisce all’artista il ruolo di colui che crea oggetti definiti appunto " artistici " e avvicinandoci a quella che è stata definita " arte concettuale " ovvero l’arte intesa come capacità di creare attraverso simboli esterni , dei concetti dettati dall’intelletto dell’individuo che li percepisce , è facile comprendere come la possibilità di entrare in un mondo immaginario che non prevede vincoli è il culmine dell’arte stessa . Nell’arte concettuale infatti oggetti o eventi che possono costituire la manifestazione fisica di un opera , hanno di per se stessi poca importanza estetica ,in quanto essa esprime ciò che l’intelletto esprime attraverso i sensi , sottolineando la valutazione di idee come fonte di esperienza estetica . In una realtà artificiale si potrebbe ricreare gran parte delle forme d’arte tradizionale senza i limiti imposti dalla fisica , i dipinti potrebbero essere realizzati in tre dimensioni senza il bisogno di una superficie di supporto e la scultura potrebbe essere liberata dalla tirannia della gravità . La realtà artificiale è considerata una forma d’arte e rappresenta una sintesi di estetica e tecnologia , nella quale la creazione e frutto della collaborazione tra artista , computer e partecipante , infatti l’artista anticipa le possibili reazioni del partecipante e prevede le diverse combinazioni di risposta a ciascuna alternativa , il partecipante esplora questo universo . Possiamo quindi affermare che tale realtà è uno strumento di sperimentazione simile al cinema o alla televisione che va analizzata dal punto di vista del contenuto trasmesso e non dalla tecnologia impiegata . In un futuro molto prossimo , le realtà artificiali forniranno esperienze visive ed acustiche , estremamente realistiche . Gradualmente , sia le esperienze sia le creature grafiche che abitano in questi mondi diventeranno più intelligenti . In un mondo sintetico i problemi di azione e percezione robotica si semplificano in quanto un computer può essere perfettamente consapevole del contesto fisico nel quale una creatura simulata si trova . Cosi’ le creature racchiuse in questi mondi potrebbero possedere una identità in costante trasformazione . dal momento che è improbabile che l’intelligenza del computer operi alla stessa identica velocità dell’intelligenza umana , gli eventi in un mondo sintetico si potrebbero svolgere in un ritmo umano o addirittura più veloce rispetto al tempo reale . Questo permette ad esempio ad un dirigente di delegare un compito ai propri computer e tornare il giorno seguente dopo averli lasciati elaborare il problema per un anno simulato . Se queste sono effettivamente intelligenti e se conducono vite realistiche , la nostra integrazione sociale includerà anche i piaceri familiari intrecceremo delle relazioni con queste creature , potremmo perfino modificare il nostro DNA per facilitare l’integrazione uomo macchina , a lungo andare e probabile che si sviluppino anche usi e costumi . Dobbiamo dire però , che questo tipo di realtà non potrà mai renderci felici , anche se le esperienze di realtà artificiale sono più affascinanti e potenzialmente più inquietanti del cinema in quanto lo spettatore diventa il vero protagonista , perché non sarà mai una cosa naturale , ma una manipolazione dell’uomo , che potrebbe risultare negativa per lo stesso , infatti potrebbe perfino succedere che una persona sia imprigionata in un mondo grafico e sia sottoposto al lavaggio del cervello tramite esperienze inevitabili .Possiamo anche allargare il concetto di teatro alla realtà artificiale stessa .Da sempre il teatro presuppone un pubblico passivo , a causa di una separazione fisica tra pubblico e attore e fin quando questa esisterà sarà difficile coinvolgere la platea nella rappresentazione. Potremmo però porre nei posti a sedere dei sensori per capire i movimenti di questi e notare se scatenano reazioni ottiche o acustiche , così gli attori potrebbero includere questi eventi nei dialoghi esortando lo spettatore a riprodurre l’effetto . Alla fine l’individuo si renderebbe conto di essere al centro dell’attenzione e di essere diventato uno dei personaggi della rappresentazione . IL teatro del futuro potrebbe essere concepito in modo da indurre il pubblico di alzarsi dal proprio posto e partecipare fisicamente . Se uno spettacolo dovesse aver luogo all’interno di una realtà artificiale il pubblico dovrebbe indossare gli occhiali con stereo – visualizzatori in modo che non vi sia distinzione tra rappresentazione dal vivo e automatizzata . Esempio di rappresentazione teatrale in cui non c'è un vero e proprio pubblico e l'Appening , esso non considera nulla dello spettatore passivo , sono infatti i partecipanti che conferiscono all'opera la sua forma definitiva . Qui l'artista si ritira per accordare, agli attori ed al pubblico un livello di controllo nuovo , rinunciando al controllo immediato .E' come nella realtà artificiale anche qui l'artista accetta la limitazione del controllo , concependo un'insieme di possibilità che lasciano a ciascun partecipante la realizzazione finale dell'opera . Realtà virtuale si riferisce invece alla realtà tridimensionale sviluppata tramite occhiali stereoscopici e guanti che ci permette di comprendere meglio il mondo in cui viviamo e non. La parola virtuale ha acquistato negli ultimi anni una molteplicità di significati indeterminati . A tal punto da diventare in alcuni casi persino il sinonimo "vago " , che tende a definire in quanto "falsa " o vaga appunto , la condizione immateriale dell’elettronica , un modo per generalizzare delle interpretazioni del mondo , prodotte da nuovi sistemi di comunicazione digitale . Si tende cioè a contrapporre "il virtuale "al reale, in una dicotomia talmente generica da disorientare chi cerca un possibile rapporto con tecnologie inscritte di fatto nel corso evolutive dell’uomo . L’origine della parola virtuale va comunque cercata in quel fenomeno dell’avanzamento tecnologico chiamato realtà virtuale ,questo offre un nuovo modello per rivedere molte teorie e pratiche su cui è fondata l’esperienza umana . Ci dà la possibilità di entrare in un mondo verosimile ma esistente perché considera tutte le leggi della fisica , per cui non attraverseremo mai un muro , perché ci sbatteremo contro . Infatti scopo della realtà virtuale è rendere il più possibile reale un mondo verosimile cioè un mondo che ci viene raccontato in modo da sembrare vero . L’altra definizione è quella di cyberspazio che prevede un’unica realtà virtuale che può essere sperimentata simultaneamente da più persone in tutto il mondo . L’obiettivo del cyberspazio è quello di creare una realtà sostitutiva parallela a quella reale , in grado di far comunicare allo stesso modo e su piani identici tutti i popoli del mondo cosi’ da far coesistere una sorta di unione tecnologico – culturale in mondi completamente diversi e lontani stando comodamente seduti davanti al proprio computer . A questo punto possiamo dire che lo scopo di questi tre tipi di realtà è quella di creare un miglior modo di comunicare e alla fine non distingueremo più il limite tra la vera realtà . Ovviamente la gente vivrà una parte significativa della propria vita in tali realtà e l’arte si svilupperà all’interno di essa ,per cui l’artista non avrà altro modo per raggiungere il proprio pubblico se non attraverso tali realtà . E' probabile che tali realtà diventeranno la metafora chiave dll'immediato futuro , non solo nel mondo dell'elettronica ma anche in un contesto intellettuale . Continuando arriveremo al punto che il mondo fisico si trasformi in realtà artificiale

 

 

Bibliografia

 

1. http://www.idra.it/cyberia /virtuale.htm

2. Myron W. Krueger "realtà artificiale" 1992

 

 

Scuola di scenografia

II anno

Corso complementare di Teoria e metodo dei mass- media

 

Docente :Tozzi Tommaso

Alunna :Saveria Calabrò