21 LUGLIO 2001 GONOVA

IO C'ERO
Questa è la mia testimonianza di ciò che ho visto sabato 21 luglio a genova durante la manifestazione contro il G8.Partiamo da Carrara alle sei del mattino, i più anziani ci raccomandano a noi giovani di stare tranquilli, e, in caso di scontri di non farci prendere dal panico e distare calmi.Sulla coriera mentre andiamo verso Genova, ovviamente scortati dalla polizia che al momento di salire sul pulmann ci ha perquisito tanto per rompere un po' e creare ancora più tensione tra noi, ci danno i numeri di telefono degli avvocati del social forum e ci dicono che se ci dovessero arrestare di urlare il nome e il cognome.Il viaggio è tranquillo c'è chi canta le canzoni e chi invece parla della morte del compagno CARLO GIULIANI. Arrivati a genova nervi il pullman si ferma emntre stiamo scendendo ci passano affianco ben 37 cellurari di carabinieri e polizia, in quel momento ho capito veramente che non c'era tanto da scherzare, ma dovevo rimanere con gli occhi ben aperti.Inizia la manifestazione è un mare di gente venuta da tutt'Italia e da tutto il mondo.All'inizio nemmeno l'ombra del blocco nero, l'unica ombra era quella degli elicotteri che mi volavano sopra la testa a cui noi rispondevamo con il grido assasini assasini.La manifestazione è andata avanti tranquillamente fino a che non sono arrivato sul lungo mare da dove vedevo in lontananza il fumo dei lacrimogeni, ma a dire la verità non era nemmeno tanto denso così capii che non avevano lanciati più di un paio.arrivato nelle vicinanze di piazzale Kennedy, mi suona il telefonino, mio padre che mi chiede devo sono e mi dice che la polizzia si sta preparando a caricare a piazzale kennedy , io gli dico non tipreoccupare sono ancora lontano e riaggancio.Messo via il telefono, in fretta essendo a piazzale Kennedy mi appresto a subire la mia prima carica durante una manifestazione politica, ed infatti eccola che parte.La gente che corre all'indietro e quella dietro che preme avanti in un fuggi fuggi generale.All'inizio salgo su una scala con un balcone, ma nemmeno li è ppiù sicuro le forze dell' ordine avanzano caricando e allora insieme ad altri compagni mi apposto nei giardini prima e poi sugli scogli davanti al mare, ma nemmeno li c'è via di fuga infatti in mare ci sono i gommoni pieni di celerini.Dopo qualche decina di minuti quando ormai la polizia aveva finito le cariche esco dai giardini, appena uscito ci sono carabinieri e poliziotti da tutte le parti e decidiamo con gli altri compagni di provare a passare con le mani in alto.Tutto bene per i primi dieci metri, poi vengo fermato da un carabiniere che mi punta il manganello e mi intima di togliermi la mascherina da ospedale che avevo davanti alla bocca; in quel momento mi sono detto qui finisce male, essendo circondato da tutte le parti da poliziotti, ma invece no ,mi sono tolto la mascherina e mi hanno lasciato andare.Mentre camminavo vedevo la gente a terra insanguinata, che veniva soocorsa da medici o che veniva ancora picchiata.C'erano candellotti di lacrimogeni da tutte le parti. Continuando il cammino verso marassi venivo informato da dove dovevo passare perchè ormai il corteo era rotto e dovevamo stare attenti a non capitare sotto il tiro del blocco nero che stava attaccando tutti.Si vedeva per le strade gente che non sapeva cosa dovesse fare disperata, che ormai vagava per Genova.Vedevo in lontananza il fumo dei lacrimogeni e cercavo di evitare il passagio da quelle parti e siccome Genova non è in pianura mi sono fatto qualche chilometro in salita per evitare altre cariche.Arrivato nei pressi di Marassi ho subito la seconda carica, una carica di allegerimento senza grosse conseguenze, ma ormai ero arrivato al pullman ed ero riuscito a passare indenne da quell'inferno.Una volta arrivato sul pullmann mi sono rilassato, ma anche li la polizia ha lanciato un mega lacrimogeno e ha iniziato a caricare tant'è che l'autista a chiuso le porte nonostante mancassero ancora molte persone all'appello.Finita la carica è tornato tutto tranquillo e dopo aver aspettato le persone che mancavano abbiamo preso il ritorno verso casa La polizia nei giorni di genova ci ha picchiato, ha ucciso un nostro compagno, nei giorni successivi ha fatto varie perquisizioni, ma non togliera mai al popolo di Seattle la voglia di un altro mondo possibile. Sarà presente un pulsante per le foto di questa manifestazione,uno per la home page e uno che riporta alla sezione manifestazioni.Per mia volontà non scriverò sui fatti avvenuti la notte tra il sabato e la domenica.