1.3 L’età della scrittura

 

La scrittura può essere definita come un mezzo espressivo, di cui l’uomo si serve per fissare e riprodurre il linguaggio articolato, ma anche per l’espressione diretta e valida in sé del pensiero.

È cioè un sistema di segni che una comunità sociale ha creato o ha adottato per il proprio uso: sistema di segni, inoltre, che permettano di fissare e riprodurre una frase parlata.

La storia della scrittura consiste nel passaggio dalle rappresentazioni pittografiche ai sistemi fonetici, cioè dalla rappresentazione di idee complesse con simboli e disegni stilizzati, all’uso di semplici lettere per creare suoni specifici.

Si possono riconoscere infatti 3 stadi fondamentali nell’evoluzione della scrittura.

Il primo stadio è quello in cui un segno serve a suggerire un’intera frase o il suo significato complessivo.

Questa è la fase delle scritture dette "sintetiche" o anche scritture "a rebus".

Forme di scrittura pittografica sono diffuse tra molti gruppi etnici e vennero usate fino a tempi abbastanza recenti: si tratta di incisioni o disegni di figure utilizzate o di segni simbolici, rappresentanti parole o anche intere frasi o concetti. Erano fatti su bastoncini cilindrici (Australiani), bacchette d’osso (Eschimesi), pelli (Indiani nordamericani).

Entro certi limiti possono essere considerate forme di scrittura labile i messaggi trasmessi in codice con il TAM TAM (Africa), con i flauti e fischietti (Berberi, Guanci), con fumate o specchietti (Indiani della Prateria): questi sistemi di comunicazione i cui codici erano ben definiti, potrebbero essere considerati rispettivamente come "SCRITTURA SONORA" e "SCRITTURA OTTICA".

La nascita di una vera e propria scrittura si può stabilire al trapasso dalle scritture sintetiche a quelle analitiche, alle scritture cioè, nelle quali è possibile la scomposizione della frase nei suoi elementi fondamentali: le parole.

Lo stadio ulteriore di sviluppo di questo processo analitico è rappresentato dalle scritture sillabiche e infine alfabetiche. Il più antico sistema di scrittura che ci sia direttamente noto attraverso documenti, è il sistema della scritture Sumero-accadiche, nato verso il IV millennio a.C., come scrittura semipittografica e che evolve in almeno 4 fasi distinguibili nella scrittura cuneiforme, fatta di combinazioni di segni pressoché uguali, variamente disposti.

All’incirca contemporaneo è il sistema di scrittura geroglifico egiziano, che conserva più evidenti i caratteri originali pittografici anche nelle sue fasi più evolute e che già dalla fase iniziale è costituito da segni usati sia come ideogrammi sia come simboli fonetici. Un caso particolare costituisce la scrittura cinese, la più antica scrittura ideografica tutt’ora d’uso comune.

In questo caso non si verifica alcun processo evolutivo da un sistema ideografico a un tipo sillabico o alfabetico: la conservazione è dovuta al perfetto monosillabismo della lingua cinese e all’essere questa priva di prefissi o suffissi. È anche da notare che dalle scritture cinesi, derivano le scritture giapponesi, che per necessità di adattamento ad una lingua di caratteristiche del tutto diverse sono scritture sillabiche.