I segnali

 

L’emissione, la ricezione e lo scambio di segnali, sono alla base della comunicazione, soprattutto quella animale. In quanto stimoli, i segnali sono recepiti attraverso gli organi di senso; pertanto esistono segnali ottici, costituiti dalla luce emessa o riflessa dall’individuo che emette il segnale; acustici, rappresentati da suoni prodotti dall’emittente; chimici, tattili, e elettrici. I segni ottici sono contenuti in movimenti, posizioni, colori, ecc. assunti o esibiti da un certo individuo; quelli acustici si avvalgono di vibrazioni di frequenza sonora o ultrasonora; quelli chimici sono contenuti in speciali sostanze odorose, quelli tattili in particolari modalità di palpazione e quelli elettrici, nella produzione di campi elettrici di determinati voltaggio e intensità.

Nel linguaggio corrente, tuttavia, spesso si indicano come segnali gli elementi comportamentali adottati da un individuo per produrre il segnale; ma in termini più ristretti, il comportamento che contiene segnale dovrebbe essere detto esibizione, cerimonia, cerimoniale, ecc.; inoltre esiste una certa libertà nel definire "che cosa" costituisce un segnale; per esempio i segnali acustici degli uccelli talvolta vengono identificati in semplici note, dall’altra in intere frasi canore. I segnali chimici (olfattivi), invece, in quanto continui, sono rappresentati dagli odori in se stessi. Per essere efficace, un segnale deve distinguersi nettamente dal complesso degli stimoli cui il ricevente è continuamente soggetto e questo ha determinato una certa correlazione fra le caratteristiche del segnale e l’ambiente in cui gli organismi vivono.

Molti segnali derivano evolutivamente da movimenti intenzionali e pertanto hanno acquistato il significato di movimenti espressivi. Tutti gli animali comunicano in qualche periodo della loro vita, per esempio durante la riproduzione; sicché l’emissione di segnale è propria di tutto il regno animale, ma è particolarmente abbondante nelle specie sociali e direttamente proporzionali al grado di socialità.

Affinché un segnale si affermi come tale è necessario che sia emesso in circostanze specifiche e che esista un suo potenziale ricevitore. Il ricevitore del segnale opera come agente selettivo a favore o a sfavore delle caratteristiche del segnale e, in ultima analisi, del segnale nel suo complesso. In altre parole, la possibilità di che un comportamento evolva in funzione di segnale è legata inscindibilmente al fatto che un animale adotti un comportamento in determinati contesti di comunicazione e che un altro animale risponda al comportamento del primo in modo congruente; emittente e ricevente devono cioè coevolvere.