FLUXUS

 

Nam June Paik a proposito dell'espansione della pratica artistica fluxus afferna:"è un modo di vita non un concetto artistico".
L'appellativo "Fluxus" fu concepito nel 1961 negli Stati Uniti durante una serata musicale organizzata da Maciunas, fondatore del movimento e della rivista omonima. Il progetto mirava alla fusione di tutte le arti, rispettandone comunque specificità di medium e di funzione (abolita dunque ogni distinzione tra categorie fisse come arti visive, musica, teatro, letteratura, ma anche tra arte colta e popolare, arti maggiori e minori). All'origine di questo movimento si possono individuare fenomeni strettamente connessi quali gli happenings (primo tentativo di fusione tra diverse forme di espressione), la lezione di Dada (in particolare di Duchamp) e l'insegnamento liberatorio della musica sperimentale di J. Cage a New York. Più che un movimento che ha elaborato modi espressivi ben definiti, Fluxus è un atteggiamento nei confronti della vita un tentativo di eliminare ogni separazione tra esistenza e creazione artistica. Consapevoli dell'incessante divenire delle cose, gli artisti di Fluxus (Brecht, Nam June Paik, Ono, Vostel, Watts) professano l'essenza effimera casuale e quotidiana dell'intervento artistico, non più basato su un oggetto privilegiato reso sacro dal nominativo "arte", ma costituito piuttosto da un insieme di gags e di giochi infantili. Animati da una concezione ludica dell'arte, essi sovvertono i valori estetici (in particolare in reazione all'Espressionismo astratto dominante) praticando l'humour e il non-sense. Oltre a performance e concerti, gli artisti di Fluxus producono libri, multipli e films.