TEORIE DEI MEDIA

IMPOSTAZIONI

La teoria sociologica dello struttural- funzionalismo sottolinea l'azione sociale nella sua aderenza ai modelli di valore interiorizzati e istituzionalizzati. Il sistema sociale nella sua globalità viene inteso come un organismo le cui diverse parti svolgono delle funzioni di integrazione e di mantenimento del sistema. Il suo equilibrio e la sua stabilità si realizzano attraverso i rapporti funzionali che gli individui e i sottosistemi attivano nel loro complesso. La logica che regola i fenomeni sociali è costituita dai rapporti di funzionalità di quattro problemi fondamentali: 1) la conservazione del modello e il controllo delle tensioni; il processo attraverso cui i modelli culturali del sistema vengono ad essere interiorizzati nella personalità degli individui. 2) l'adattamento all'ambiente; ogni sistema sociale per sopravvivere deve adattarsi al proprio ambiente sociale e non. 3) il proseguimento dello scopo; ogni sistema sociale ha più scopi da raggiungere, realizzabili mediante sforzi di carattere cooperativo. 4) l'integrazione; le parti che compongono il sistema devono essere interrelate. Ci deve essere fedeltà tra i membri di un sistema e fedeltà al sistema stesso nel suo insieme. Quando si dice che la struttura sociale risolve i problemi legati agli imperativi funzionali, si intende dire che l'azione sociale contribuisce alla soddisfazione dei bisogni del sistema. Alla soluzione degli imperativi funzionali (il problema adattivo, integrativo, del proseguimento dello scopo, del mantenimento dello schema dei valori) presiedono diversi sottosistemi: ogni struttura parziale ha una funzione se contribuisce alla soddisfazione di uno o più bisogni di un sottosistema sociale. Attribuire delle funzioni a un sottosistema significa che l'azione conforme ad esso ha determinate conseguenze oggettivamente rilevabili per il sistema sociale nel suo complesso. Un'osservazione utile per descrivere la teoria funzionalistica dei media riguarda il fatto che raramente un sistema sociale dipende per la soluzione di uno dei quattro imperativi funzionali da un solo meccanismo o da un solo sottosistema. In particolare va osservato che la società è analizzata come un sistema complesso, che tende al mantenimento dell'equilibrio composto di sottosistemi funzionali , ciascuno dei quali è preposto alla soluzione di uno dei problemi fondamentali del sistema nella sua interezza.

FUNZIONI

Un esempio di teoria mediologica funzionalista è costituito da un saggio di Wright dal titolo: "Analisi funzionale e comunicazioni di massa), dove vi è descritta una struttura concettuale che dovrebbe consentire di inventare in termini funzionali i complessi rapporti tra media e società. L'"inventario" delle funzioni si correla a quattro tipi di fenomeni comunicativi diversi: a. l'esistenza del sistema globale dei mass media in una società; b. i tipi di modelli specifici di comunicazione legati a ciascun mezzo (radio, stampa, ecc); c. l'assetto istituzionale e organizzativo con cui i diversi media operano; d. le conseguenze che derivano dalle principali attività di comunicazione attraverso i mass media. Wright osserva che i quattro tipi di attività comunicative da lui indicati (sorveglianza all'ambiente, interpretazione degli eventi, trasmissione culturale, intrattenimento) non sono sinonimi di funzioni: riguardano piuttosto le conseguenze del fatto di svolgere tali attività comunicative mediante i processi di comunicazione di massa. In rapporto alla società la diffusione dell'informazione assolve a due funzioni: fornisce la possibilità, di fronte a minacce e pericoli improvvisi, di allertare i cittadini ; fornisce gli strumenti per realizzare alcune attività quotidiane nella società, come gli scambi economici. In rapporto all'individuo vi sono ancora altre funzioni come l'attribuzione di status e prestigio alle persone e ai gruppi fatti oggetti di attenzione da parte dei media; il rafforzamento del prestigio che si conformano alla necessità e al valore di essere cittadini ben informati; il rafforzamento delle norme sociali. L'eccesso di informazioni può condurre a un ripiegamento sul privato , nella sfera delle proprie esperienze e relazioni, sulla quale si è in grado di esercitare un controllo più adeguato.

USO (uses and gratifications)

"Anche se differenziamo i bisogni dalle funzioni, è possibile concepire in termini funzionali la gratificazione dei bisogni percepiti dagli individui." - Wright. Nasce da qui l'ipotesi degli "usi e gratificazioni". Se l'idea iniziale della comunicazione come generatrice di immediata influenza in un rapporto stimolo/reazione viene scavalcata da una ricerca più attenta ai contesti e alle interazioni sociali dei riceventi, e che descrive l'efficacia della comunicazione come il risultato di molteplici fattori, a mano a mano che nelle scienze sociali si radicano gli studi sugli affetti passano dalla domanda "che cosa fanno i media alle persone?" a "che cosa fanno le persone con i media?". Il rovesciamento di prospettiva si basa sull'effetto della comunicazione di massa inteso come conseguenza delle gratificazioni ai bisogni sperimentate dal ricevente: i media sono efficaci se e quanto il ricevente attribuisce loro tale efficacia, sulla base della gratificazione dei bisogni. Basandosi sulla letteratura mediologica riguardante le funzioni psicologiche e sociali della comunicazione di massa, Katz, Gurevitch e Haas (1973), individuano cinque classi di bisogni che i mass madia soddisfano: a. bisogni cognitivi (acquisizione e rafforzamento delle conoscenze e della comprensione); b. bisogni affettivi- estetici (rafforzamento dell'esperienza emotiva); c. bisogni integrativi a livello della personalità (rassicurazione, stabilità); d. bisogni integrativi a livello sociale (rafforzamento dei contatti); e. bisogni di evasione (allentamento della tensioni). L'insieme dei bisogni del destinatario come una variabile indipendente per lo studio degli effetti è articolata su cinque punti fondamentali: 1- l'audience è concepita come parte importante nell'uso dei media. 2- nella comunicazione di massa, la gratificazione dei bisogni e la scelta dei media dipende dal destinatario. 3- i media competono con con altre fonti di soddisfazione dei bisogni. 4- molti degli scopi a cui è finalizzato l'uso dei media possono essere conosciuti attraverso i dati dei destinatari. 5- i giudizi sul significato delle comunicazioni di massa dovrebbero essere sospesi fino a che gli orientamenti dell'audience non sono analizzati nei loro termini[...]. I giornali quotidiani vengono usati soprattutto come fonte addizionale per interpretare e contestualizzare l'informazione degli altri media. I libri e il cinema risultano soddisfare i bisogni di autorealizzazione e di autogratificazione, aiutando l'individuo a entrare in rapporto con se stesso; giornali, radio e televisione servono invece a rafforzare il legame tra il soggetto e la società. La fonte delle gratificazioni che il destinatario ricava dai media può essere sia il contenuto specifico del messaggio, sia l'esposizione al mezzo di per se stessa, sia la particolare situazione comunicativa legata a un dato mezzo. I mass media non sono l'unica fonte di soddisfazione dei vari tipi di bisogni esperiti dagli individui, anzi talvolta la comunicazione di massa è usata come ripiego in assenza di alternative funzionali più adeguate; il contesto socioculturale e relazionale nel quale le alternative funzionali sono vissute concorre esso stesso a formare, descrivere e prescrivere l'accessibilità , l'uso e la funzionalità dei media.