I MEDIA

GIORNALI

I giornali di massa comparvero intorno al 1830, ma la loro affermazione era ostacolata dalla limitatezza dei mezzi disponibili per la raccolta delle informazioni, per la stampa e per la diffusione. Grazie ai progressi scientifici, meccanici e tecnici, quali la costruzione delle ferrovie, delle navi, l'invenzione del telegrafo, intorno alla metà del secolo la stampa ebbe modo di crescere. Per far fronte alla crescente domanda di notizie si formarono delle agenzie cooperative per la raccolta di informazioni che comunicavano attraverso il telegrafo. Negli Stati Uniti, la Guerra Civile contribuì alla maturazione della stampa quotidiana in quanto rafforzò il concetto secondo cui la funzione essenziale dei giornali è quella di raccogliere e riportare le notizie. L'idea precedente, secondo cui i giornali erano prima di tutto un mezzo di espressione di precise posizioni politiche, era quasi del tutto scomparsa. I giornali chiarirono sempre di più che la loro funzione stava nell'individuare, assemblare e fornire notizie. Il tasso di crescita della diffusione aumentava velocemente fino al 1880, e rimase costante fino alla Prima Guerra Mondiale.

RADIO

Intorno al 1890, in Italia, Guglielmo Marconi portava avanti gli studi per capire cosa e come funzionavano le onde Hertz: se si sarebbe potuto trasmettere dei segnali in codice in una sorte di telegrafo senza fili. In Inghilterra Marconi riuscì a brevettare il suo telegrafo senza fili che costituiva un passo avanti essenziale per lo sviluppo della radio come mezzo di comunicazione istanteneo e a grande distanza. Il problema era la trasmissione della voce umana attraverso un mezzo senza fili; nel 1906 Fessender aveva realizzato un apparecchio che consentiva di trasmettere segnali: il radiotelefono era diventato una realtà. Il primo decennio del Novecento portò con sé migliorie e perfezionamenti oltrechè nuove idee tra le quali quella di Lee de Forest, grazie a cui fu possibile trasmettere la voce umana in tutte le parti del globo. L'aspetto negativo che faceva da ostacolo allo sviluppo di questo mass media erano la proprietà privata e il profitto. Il problema era che sulla radio si potevano fare molti soldi e questo aumentava la competizione per sfruttare economicamente ogni invenzione importante. David Sarnoff aveva creato un memorandum dove indicava un modo economicamente vantaggioso di usare la radio come mezzo di comunicazione di massa per le famiglie. Negli anni Trenta e Quaranta la radio conobbe un periodo di straordinaria fioritura; la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale toccarono l'esistenza del cittadino ma non ebbero grossi effetti sul nuovo media. In questi tempi duri la radio soddisfaceva i bisogni di milioni di persone messe a dura prova dagli eventi storici. Negli anni del dopoguerra la radio si trovò a fronteggiare la forte concorrenza della televisione.

TELEVISIONE

Negli anni Trenta, Quaranta e all'inizio dei Cinquanta la radio aveva catturato con successo l'attenzione delle famiglie nelle ore centrali della sera. Per ascoltare gli intrattenitori più famosi del paese, la gente si rivolgeva alla radio. Quando la televisione incominciò ad affermarsi, sottrasse alla radio sia i suoi personaggi sia la serata famigliare. Il televisore diventò presto uno status symbol, un bene di lusso al punto che spesso le famiglie erano spesso disposte ad economizzare su cose più necessarie per poterne comprare uno. La diffusione del televisore fu ostacolata da due fattori: la Seconda Guerra Mondiale e un congelamento imposto dal governo.La tecnologia elettronica era stata messa a punto alla fine degli anni Venti e Trenta, ma solo quindici anni dopo iniziò la ricerca affannata verso il nuovo media. Il potere di acquisto della famiglia media è progressivamente aumentato e si è stabilizzato ad un livello tale per cui il possesso di un televisore è oggi alla portata di quasi tutte le famiglie. Il governo, memore del caos delle interferenze che si erano verificate nel primo periodo della radio, svolse un ruolo molto più attivo per il controllo delle frequenze televisive; era necessario elaborare un piano per l'assegnazione in modo equo dei canali. Il mercato si basava sulla sostituzione dei vecchi apparecchi al punto che ormai le famiglie senza televisore erano poche.

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